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Autore: AxXx    07/06/2014    3 recensioni
Sono passati molti mesi dalla guerra contro Gea. I sette eroi della profezia sono tornati tutti a casa e i due Campi sono riuniti sotto l'insegna della pace.
Tutto sembra tornato alla normalità, ma un fantasma del passato tornerà a spaventare i nostri eroi, rischiando di sconvolgere la pace appena ritrovata. L'ombra del più antico degli Dei si staglia minacciosa sui campi, scatenando una nuova guerra.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bianca di Angelo, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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ARRIVANO LE CACCIATRICI

 

 

 

[Pov Bianca]

Passarono circa sei giorni da quella profezia che, era evidente, parlava di me. La maggior parte delle persone del campo mi scansava, come se fossero spaventati da me, ma cercavano, comunque, di essere sufficientemente gentili. Gli unici che sembravano essere tranquilli con me erano Percy, Jason, i loro amici e Jack, che, però, in presenza degli altri si irrigidiva e volava via. Non capivo perché, ma sospettavo che si sentisse a disagio. Nico continuava a chiedermi, di tanto in tanto, qualcosa sul mio passato, ma ero sempre più frustrata dal fatto che non ricordavo ancora nulla.

Partecipai alle partite di caccia alla Bandiera insieme a lui e feci del mio meglio per legare, ma, nonostante tutto, sembrava che qualsiasi cosa facessi gli spezzava il cuore e io non facevo altro che sentirmi in colpa. Lui chiamò di nuovo Hazel, ma, come immaginai, i toni rimasero molto formali.

“Ciao, Hazel, come stai?” Chiese Nico, non appena la sorella si accorse del nostro messaggio.

“Oh, ciao Nico!” Lo salutò lei, sorridendogli, mentre ignorava completamente me. “Come va’? Ho saputo dei nuovi… arrivi.” Aggiunse, senza, però, guardarmi.

“Sì… immagino che tu abbia già conosciuto Bianca.” Disse il figlio di Ade, indicandomi, senza, però, specificare il grado di parentela. Doveva essersi accorto della mancanza di attenzioni della Romana.

“Sì, ho già avuto modo di parlarci.” Rispose Hazel, con la voce, improvvisamente fredda come ghiaccio.

“Volevo solo presentarvi.” Replicò Nico, ignorando il tono minaccioso della sorella, mentre io avvampavo dalla vergogna. “Cosa volevi?”

“Solo chiederti come stavi e capire costa stava succedendo. Sai, la notizia di certi arrivi viaggia in fretta.” Rispose, scoccandomi un occhiata gelida.

“Allora eccola qui. Spero che vada tutto bene tra te e Frank.” Si informò il ragazzo, ansioso di cambiare argomento.

“Sì, non ti preoccupare.” Disse, tornando a concentrarsi su di lui. “Ultimamente abbiamo dei problemi con gli Aquilus, ma li stiamo tenendo in riga.”

“E la spedizione sul Monte Otri?”

“Nulla da segnalare, Atlante è ancora la sotto e i mostri sono tanti, come al solito, ma non preoccupanti.” Replicò la figlia di Plutone, sorridendo.

Sembrava che con Nico si trovasse benissimo, mentre con me sembrava sempre fredda come il ghiaccio. Si scambiarono qualche altra parola senza peso e persi interesse per la conversazione. Fu un sollievo, per me, quando il contatto fu interrotto. Uscimmo dalla casa tredici, lui normalmente, io al limite della depressione.

“Perché si comporta così?” Chiesi, stringendomi le spalle, sentendo ancora il gelo che traspariva dalle parole di Hazel.

“Non lo so. Davvero, di solito è fantastica, davvero. È stata la prima a volermi salvare, quando fui catturato dai giganti.” Rispose Nico, con le mani nelle tasche.

“Immagino sia per il fatto che non sa comportarsi con me.” Mentii, sapendo, in cuor mio, come mai si comportava in quel modo.

Appena arrivati davanti alla Casa Grande ci separammo e andai al campo di tiro con l’arco. Unica cosa che mi stava andando bene, dopo la spada. Nico mi aveva consigliato varie attività e organizzato la mia permanenza al campo. Ammetto che il tiro con l’arco non mi dispiaceva, ma preferivo la scherma.
Dopo mi toccò la corsa e l’arrampicata che, però, non mi attiravano. Certo, mi tenevano in forma ma non credevo di avere il fisico per fare certe cose.
Così, come tutte le volte, finii all’Arena, dove si stavano allenando una decina di semidei.
La maggior parte mi guardò male, come se fossi un’intrusa, ma poi vidi Jack che si stava allenando poco lontano contro un manichino e decisi di raggiungerlo.

“Ciao, Bianca.” Mi salutò sorridendo e fermandosi. “Vuoi allenarti?” 

“Sì… ho assolutamente bisogno di distrarmi.” Risposi, facendo oscillare la spada in Ferro Nero.

“Distrarti? Problemi con Nico?” Chiese, scoccandomi un occhiata preoccupata.

“Non proprio…” Replicai.

 Decisi di liberarmi un po’ ed iniziai a raccontargli dei miei sogni e delle conversazioni con Hazel, di Nico che sembrava irrequieto e della profezia. Non sapevo nemmeno perché lo stavo raccontando a lui. Avrei dovuto parlarne con altri, magari Annabeth o Percy. Però non me la sentivo di dirglielo. Avevo paura che iniziassero a vivisezionarmi con gli occhi e non ci tenevo ad altri terzi gradi a cui non potevo dare risposta. Quando finii di raccontare lui non aveva cambiato espressione, era semplicemente attento.

“Questo sì che è strano.” Sussurrò, quasi a se stesso. “Be’, posso immaginare perché tua sorella non ti vuole parlare, mi dispiace. Il sogno, però, è davvero inquietante. Sicura di non volerne parlare con Chirone?”

“No.” Risposi, affranta. “Con questa perdita di memoria non ci capisco quasi più nulla. Potrebbe essere un ricordo o qualcos’altro. Non voglio allarmare nessuno per quello che potrebbe essere nulla.”

“D’accordo, potrei chiedere a qualcuno, magari? I ragazzi di Ecate o Morfeo potrebbero essere capaci di aiutarti. Sono esperti nella manipolazione della memoria. Potrebbero aiutarti a capire se quello è un vero sogno o no.” Propose, dopo qualche istante di riflessione.

“Magari uno di questi giorni sì. Nelle ultime notti il sogno si è sfumato un po’.” Risposi con un sorriso un po’ tirato.

“D’accordo, allora alleniamoci. Magari, poi, andiamo insieme a mangiarci qualcosa al Pugno di Zeus.” Concluse, mettendo mano alla sua lancia. 

Negli ultimi tempi ero migliorata e non era più tanto facile battermi. Questa volta fu lui a finire a terra un paio di volte e riuscii a tenergli testa. Per un ora buona non continuammo a duellare sul posto fino a che non mi sentii distrutta e crollai nella sabbia e lui si sedette accanto a me.

“Credo che mi distruggerai, uno di questo giorni.” Sbuffò il figlio di Borea, ansimando per la fatica.

“Non è colpa mia se spada e arco mi vengono così bene. E non essere disfattista, prima di batterti dovrò davvero impegnarmi.” Replicai, ancora affannata. 

Allenarsi mi aiutava a non pensare a tutte le cavolo di stranezze che mi erano capitate, persino per una presunta semidea qual’ero. Inoltre, dopo lo scontro alla base della collina continuavo a tenermi in allenamento onde evitare di essere presa alla sprovvista da altri mostri.
Dopo l’allenamento avevo del tempo libero, così mi diressi al pugno di Zeus. Non capivo perché avessero dato quel nome ad una montagna di cosi rocciosi che spuntavano dal terreno. Non sembrava nemmeno una mano chiusa.

“Allora, come te la stai passando al campo?” Chiese Jack, atterrando su una roccia alle mie spalle.

“Non male. Anche se tutti mi guardano come un appestata.” Risposi, lasciando che il vento mi soffiasse tra i capelli. Mi sentivo stranamente tranquilla, in quel momento.

“Lasciali perdere. La maggior parte della gente si sente a disagio quando si trova davanti a qualcosa che sconfina dalla loro idea di normalità.” Spiegò, alzando le spalle.

“Quindi io sono un anomalia, per loro. Tu, invece? Non sembri trattarmi male.”Notai, fissandolo, mentre ero ancora seduta.

“Con tutto quello che capita nella vita di un Mezzosangue come me. Ormai ci sono ben poche cose che mi rendono nervoso.” Rispose con un sorriso rassicurante. Non potei non rispondere. Con lui sembrava tutto più semplice, non mi guardava con lo stesso disgusto degli altri. Solo come amica.

“Be’, allora grazie. Ultimamente tutti mi guardano storto.” Dissi, dandogli un bacetto sulla guancia.

Con mia incredibile sorpresa lo vidi arrossire come un peperone e distogliere lo sguardo.

“N-non c’è di che, figurati.” Balbettò.

Ridacchiai sollevata. Avrei volentieri passato con lui altro tempo, se non fosse che, in quel momento, Piper non ci vide e richiamò la mia attenzione, sbracciandosi.

“Le cacciatrici sono qui!” Urlò, rivolta a noi. “Chirone vuole che siamo tutti presenti!”

Sussultai. Le cacciatrici. Erano il gruppo di ragazze eternamente vergini e immortali a cui mi ero unita nella mia presunta, ex vita. Avevo saputo che anche la ragazza che avevo sognato era una cacciatrice. Non potevano essere coincidenze.

“Andiamo a vedere cosa vogliono.” Proposi, fissando Jack.

Lui annuì e planò verso terra, salutando Piper con un cenno del capo, per poi dirigersi spedito verso la casa Grande.

“Ehi, Pips!” Dissi, scendendo con molta meno grazia del mi amico alato. “Sai perché sono qui?”

“No, mi spiace. Non è Artemide a comandarle. Tuttavia Talia non è con loro… temo che il tuo sogno… non fosse così sbagliato.” Sussurrò Piper, dispiaciuta.

Improvvisamente mi sentii la gola secca e le gambe molli. Non avevo più tanta voglia di incontrare le Cacciatrici. Anzi, temevo il peggio.

“Non temere, Bianca. Non ti uccideranno mica.” Mi rassicurò la figlia di Afrodite.

Le sue parole ebbero un buon effetto su di me. Le paure si dissolsero per un attimo e mi rimisi in sesto. Non poteva essere così terribile, affrontare, di nuovo, le cacciatrici. Insieme ci incamminammo verso il cortile davanti alla Casa Grande, dove si stavano radunando molti semidei.  Davanti a noi c’erano una trentina di ragazze armate di Archi d’argento e pugnali e indossavano tutte un parka e pantaloni in mimetica. Erano un gruppo molto unito e, all’apparenza, molto battagliero. Eppure c’era qualcosa che non andava: le loro espressioni erano tra il furibondo e il timoroso, come se fosse successo loro qualcosa di molto grave. Non riuscivo ad immaginare cosa, però.

La ragazza che le guidava non somigliava affatto a quella che avevo visto io in sogno. Certo, indossava vestiti simili, ma, sulla fronte, non vi era alcun diadema. I capelli erano color nocciola e mossi, mentre gli occhi erano di un azzurro molto più profondo dell’altra. Stava parlando con Chirone che, ad ogni parola, muoveva la sua coda sempre più nervosamente.

“Capisco…” Disse, il centauro, dopo pochi istanti. “Capigruppo, venite. Dobbiamo riunirci con le Cacciatrici per discutere di una cosa molto importante.”

Alla sua chiamata risposero tutti quelli che avevo visto io. Alcuni mi fissarono con sospetto, altri dubbiosi, ma fui grata che la maggior parte mi ignorassero. Jack mi lanciò un sorriso incoraggiante e Piper mi rassicurò un po’, dandomi una pacca sulla spalla.
Poi venne il turno di Nico.

“Bianca.” Iniziò lui, rosso in viso, come se si stesse sforzando di dire qualcosa. “Qualsiasi cosa ti chiedano… ecco, non fare come l’ultima volta, per favore.”

Lo guardai perplessa.”Cosa non dovrei fare?”

Mio fratello si morse il labbro inferiore, poi buttò fuori tutto d’un fiato: “Se le cacciatrici dovessero chiederti di unirti a loro… non farlo. Ti prego, non posso perderti di nuovo, proprio adesso!”

Mi sentii avvampare. Era ovvio quello che voleva dire. Non potevo dargli torto, l’ultima volta l’avevo abbandonato, lasciandolo lì, in mezzo ad una marea di sconosciuti. Non lo biasimai per quella richiesta, anzi, mi sorpresi che, nonostante tutti i brutti ricordi, in qualche modo, pensasse ancora a me.

“Lo prometto, non ti preoccupare.” Lo rassicurai, stringendogli il braccio.

Lui annuì e sembrò sollevato, mentre si dirigeva velocemente alla Casa Grande, insieme a tutti gli altri. Poco a poco, gli altri semidei si dispersero in varie direzioni, chiacchierando tra loro. Alcune ragazze si misero a parlare con le cacciatrici ed una mi fissò con attenzione.
Forse fu solo una mia impressione, ma mi sembrò che mi avesse riconosciuta e che mi volesse colpire con una delle sue frecce d’argento.

 

 

 

[Pov. Nico]

Avevo sperato, pregato, che il sogno di Bianca fosse solo quello. Un sogno. Ma invece ecco le cacciatrici, senza Talia, forse gli avrebbero portato via la sorella di nuovo. Sperai che, almeno questa volta, lei ci pensasse bene, prima di unirsi a loro. Mi misi al mio posto accanto a Percy, sentendomi avvampare, quando lui mi dette una pacca sulla spalla. Ormai mi ero rassegnato, ma non potevo fare a meno di non pensarci. Lo amavo ancora.

“Ben arrivate, Phoebe.” La salutò, cordialmente, Chirone, anche se sapevo bene che era nervoso. “Immagino che vogliate parlare della questione a cui mi avevate accennato.”

“Esatto.” Ribatté la ragazza, rivolta al centauro. “La Luogotenente di Artemide, Talia Grace è sparita. È stata rapita, per la precisione.”

“Cosa!?” Sbottò Jason, che sembrò, diventare una statua di sale.

“Non sto mentendo. Noi l’abbiamo vista, mentre veniva trascinata via. Abbiamo provato a difenderla, ma era troppo tardi. Quelle guerriere erano sparite troppo velocemente.” Rispose la cacciatrice, fissando il figlio di Giove.

Un mormorio generale si sollevò tra gli altri capigruppo, mentre assorbivo il vero significato di quelle parole. Conoscevo Talia Grace, l’avevo vista combattere più volte ed era una forza. Nessuno avrebbe potuto sconfiggerla, lo sapevo bene. A meno che non avesse un grande vantaggio.

“Hai detto guerriere.” Disse Annabeth, ad un certo punto. “Erano tutte donne? Amazzoni, forse?”

“No… no, erano cacciatrici.” Spiegò Phoebe, improvvisamente in imbarazzo.

“Aspetta. Vuoi dire che ci sono delle traditrici, nel tuo gruppo?” Chiese Percy, sorpreso.

Anche a me e a molti altri pareva strano. Le cacciatrici erano un gruppo molto fedele e unito. Non riuscivo ad immaginare cosa le avrebbe potute portare al tradimento.

“Non lo sappiamo nemmeno noi. Sappiamo solo che alcune di loro erano simili a noi. Abbiamo anche riconosciuto Bianca di Angelo, una delle cacciatrici morte nell’impresa di Atlante.” Spiegò, guardandomi intensamente.

Improvvisamente mi sentii gelare il sangue nelle vene, mentre tutti cadevano in un profondo e inquietante silenzio. Percy e Annabeth si scambiarono una delle loro occhiate complici che, sapevo, essere un dialogo comprensibile solo a loro.
Intanto, io continuavo a sentirmi il cuore terribilmente pesante.
Non potevo credere che Bianca stesse fingendo di non ricordare nulla, solo per nascondersi tra noi.

Eppure…

No, non mi sarei lasciato sfuggire mia sorella, solo perché una cacciatrice diceva che una tizia che ci somigliava le aveva attaccate. Nella mia mente misi a tacere la voce che, maligna, mi suggeriva di diffidare di Bianca. No, non l’avrei persa di nuovo.

“Com’è possibile che mia sorella si sia fatta catturare così!?” Protestò Jason, stringendo i pugni. “Lei è una figlia di Zeus! Avrebbe combattuto.”

“È vero, noi stesse abbiamo fatto di tutto per salvarla. Ma c’era qualcosa di strano. Abbiamo provato a tirare, ma il vento si è alzato, deviando le nostre frecce. Quando si è accorta di essere attaccata, ha cercato di evocare i fulmini, ma quelli non hanno risposto.”  Spiegò la cacciatrice, abbassando il capo.

“Impossibile! Gli elementi del celo dovrebbero ubbidirle.” Protestò Leo, perplesso.

“Eppure è proprio quello che è successo. Non sappiamo come sia possibile, ma ci siamo ritrovate davvero in una situazione impossibile.” Ribadì Phoebe.

“Ci sono molte cose che non si spiegano.” Fece notare, Annabeth, accigliata.

“Non ha importanza. Chirone, lei ci ha promesso aiuto e anche una spiegazione. Mi dice la verità?”

Una spiegazione? Non vorrà consegnare Bianca!? Alzai gli occhi sul centauro, come per cercare conferma e, come per riflesso, lui incontra il mio. Ci fissiamo un lungo istante. Lo prego di non dire nulla, di dare a lei e a me, una possibilità. Abbassa lo sguardo, dispiaciuto. Odio quando mi mostrano quella pietà. Io non sono debole, ma se mi dessero ascolto, ogni tanto, non farebbe male.

“In effetti… c’è una cosa che posso dirvi.” Iniziò, cautamente. “Una settimana fa, abbiamo accolto, tra noi, una mezzosangue. La mezzosangue in questione… ecco…”

Si fermò a fissarmi, mentre io serravo i pugni per la rabbia.

“Lei è molto simile a Bianca di Angelo, la ragazza che è morta, insieme a Zoe, nella missione contro Atlante. Lei dice di non ricordare niente… ma alla luce di quanto affermate.”

“Non è stata lei!” Sbottai, d’impulso, attirandomi tutti gli sguardi su di me.

“Non lo puoi sapere!” Ribatté la cacciatrice. “Sei anche imparziale, figlio di Ade.”

“Nico, sii ragionevole.” Mi consiglio Chirone, avvicinandosi a me. “Capisco il tuo dolore e i tuoi dubbi, in questo momento, ma nessuno di noi può sapere chi sia davvero quella ragazza. Non ci sono prove che sia davvero tua sorella.”

“Non lo può sapere!” Urlai.

“Chirone, Nico ha ragione.” Ci bloccò Percy, all’improvviso, separandoci. Il tocco della sua mano contro la mia spalla mi fece rabbrividire. “Se davvero fosse Bianca, senza ricordi? Non abbiamo delle vere prove per accusarla di nulla.”
Mi sentii un po’ meglio. Succedeva sempre, da quando gli avevo detto la verità. Nonostante tutto mi sosteneva ancora e mi dava ragione. Alla fine eravamo riusciti a trovare una sorta di rapporto intermedio.

“Ragazzi, ascoltate, il campo mezzosangue non può permettersi di entrare in conflitto con le Cacciatrici. Artemide tende ad essere molto vendicativa e non sarà felice di aver perso la sua luogotenente… se la ragazza è coinvolta, non possiamo escluderlo.” Disse il centauro, battendo nervosamente gli zoccoli sul pavimento di legno.

“C’è un modo per accontentare tutti.” Ci informò Phoebe, avvicinandosi a noi. “Se la ragazza è davvero Bianca di Angelo e non è una traditrice, allora potrà riunirsi a noi.”

“COSA!?” Esclamai, esterrefatto. Questo non l’avrei accettato.

Jack mi venne in aiuto: “Mi pare che lei sia… morta. Una volta che si muore, ogni giuramento fatto in vita viene sciolto, anche quelli con gli Dei. Queste sono regole antiche.”

“Forse… ma se lei non è colpevole, non ha nulla da temere, a tornare con noi. Invece sarebbe se una Cacciatrice risorta non facesse la stessa cosa. Potrebbe apparire… sospetto.”Disse, facendo intuire tutti i significati insiti delle sue parole.

Strinsi i denti, quasi fino a spaccarmeli, ma ebbi abbastanza autocontrollo da non esplodere. “Molto bene. Ma sarà una sua scelta.” Precisai, a malavoglia.  

“Allora convocatela.” Ordinò Chirone, voltandosi verso Jason.

Il figlio di Giove, ancora scosso per la notizia, si diresse verso la porta. Mentre camminava io mi sentii improvvisamente male. Non volevo provare di nuovo, quello che era accaduto anni fa. Atlante, cacciatrici, mia sorella. Doveva essere un incubo, per forza. Sembrava di rivivere quei momenti. Strinsi forte il bordo del tavolo da ping-pong, sapendo che tutti mi guardavano con pietà.
Avrei tanto voluto che non lo facessero. Non avevo bisogno della loro pietà. Se davvero volevano aiutarmi, allora avrebbero dovuto appoggiarmi.

“Nico, posso parlarti?” Chiese una voce accanto a me.

Alzai lo sguardo e incontrai gli occhi verdi di Percy. Il mio cuore accelerò e sentii la rabbia scemare un po’. Annuii e ci appartammo in un angolo.

“Ascolta, Nico, io sono dalla tua parte. Sono certo che lei sia Bianca. Farò di tutto affinché non ti abbandoni. Non la costringerò, ma, per quanto sia in mio potere, farò di tutto per non separarvi di nuovo.” Mi assicurò, dandomi una pacca sulla spalla.

“Grazie.” Risposi, semplicemente, abbassando lo sguardo commosso.
Sapevo che si sentiva anche lui, in colpa per mia sorella. Dopotutto lui era presente, quando lei era morta, ma fui comunque felice di sapere che lui era dalla mia parte.

“Non dirlo nemmeno. Direi che è il minimo, dopo tutto quello che ti ho fatto.” Disse il figlio di Poseidone, con un sorriso sghembo.

“Certo.” Affermai, per poi bloccarlo con la mano che mi tremava. “Percy… posso abbracciarti?” Chiesi, notando che nessuno, a parte Annabeth, ci guardava.

Lui sembrò un attimo sorpreso, ma poi si chinò un attimo stringendomi in un caldo abbraccio. Per pochi secondi ispirai il suo odore di salsedine, lasciando che mi sciogliessi. Per poco, per il tempo do quell’abbraccio, ogni mia preoccupazione sparì. Ad altri saremmo apparsi due fratelli, ma era qualcosa di più profondo. Da quando gli avevo confessato i suoi sentimenti, Percy mi era stato vicino. Aveva detto che non ricambiava, ma che non voleva farmi soffrire, così, insieme ad Annabeth, mi aveva quasi adottato, diventando una sorta di fratello maggiore. Gli confessavo segreti e paure, sapendo che sarebbero stati al sicuro ed in quei momenti era come se fossimo solo noi due. Sapevo che stava con Annabeth, ma, in quei momenti, era come se lui fosse mio.

Poi, però, lui si staccò ed i problemi tornarono, perché, nello stesso istante, Jason aprì la porta, spingendo Bianca all’interno. Io e Percy tornammo al nostro posto.

“Che volete?” Chiese ansiosa. Sarò stato imparziale, ma il tono era troppo convincente per essere finto.

Chirone si mosse un po’ sul posto e disse: “Bianca, so che sembra strano, ma le Cacciatrici vorrebbero che tu ti unissi nuovamente a loro. Sono successe delle cose che… diciamo che avrebbero bisogno che tu ritornassi con loro.”

“Me lo state… ordinando?” Chiese inarcando le sopracciglia, dubbiosa.

“Non è un ordine… è solo una richiesta.” Specificò Percy, fissando il centauro, facendogli capire che mentire non era giusto.

Bianca abbassò lo sguardo, incrociando le braccia, facendomi ricordare come lei, spesso, in passato, rifletteva nella stessa posizione. Alzò gli occhi su di me, facendomi rabbrividire. Tremai al solo pensiero di perderla, poi la vidi guardare Jack. Il figlio di Borea stava fissando la rete da ping-pong, accigliato. Mi parve di vederlo saettare le pupille verso di lei, per poi tornare come prima.

“Mi spiace.” Disse, alla fine Bianca. “Ma non posso accettare. Preferisco rimanere al Campo Mezzosangue.”

Tirai un sospiro di sollievo. Forse ero stato egoista, ma fui felice di sentire quelle parole. Non avevo perso mia sorella. Forse non era tutto uguale a prima. Magari non sarebbe morta di nuovo.

 

 

 

 

 

 

 

 

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[Angolo Autore]

Sono Tornato, felici!? NOOOOOOOO! *Prendono i forconi*
Certo, certo, sono in ritardo, ma cavolo, gente, io ho anche io devo finire i corsi. Mi hanno un attimo devastato e ho dovuto anche finire alcuni esami. Cavolo, che fatica, ma finalmente, ecco il capitolo.
Questo capitolo è MOOOOOOOOOOOOOOOOOOLTO importante. Da qui le cose andranno sempre peggio. :3
Preparatevi a vedere una Bianca sempre più reattiva e combattiva, mentre i nostri altri eroi, incredibilmente, diventeranno sempre più al ‘negativo’.
Ad ogni modo, spero che la storia continui a piacermi.
Ringrazio
Silvia_Fangirl, sei grande, grazie per le recensioni, spero che la storia continui a piacerti.
J
_Littles_ Sìììììììììììììììì *^* adoro il tuo modo di recensire, spero che questo capitolo ti piaccia ancora di più
J
A presto, gente, mi raccomando, recensite.
AxXx

 

 

 

 

  
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