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Autore: kunoichi_chan009    09/06/2014    9 recensioni
...Hiccup Horrendus Haddok III non era mai stato un vero Vichingo.
Nessuno lo avrebbe definito un cacciatore di draghi o un valente guerriero, in realtà veniva a mala pena apprezzato per le sue alte, altissime doti di fabbro...
...Hiccup non aveva amici. Ma questo è il passato, ora la storia è diversa. Hiccup Horrendus Haddok III è un ragazzo amato e rispettato, divenuto in poco tempo capo del suo gruppetto è anche fidanzato con Astrid, vichinga piena di talento...
...Il ragazzo aveva risolto la guerra e tutto sembrava perfetto. Tuttavia questa è solo una parte della storia, quella piacevole. C’è un continuo che in pochi conoscono, quello che ci porta ad oggi. Non è vero che, dopo la Morte Verde, tutto filò liscio e tranquillo. Ci fu un’altra guerra che creò una sfortunata serie di tragici eventi.
Se volete ascoltarla venite e sedetevi, ve la racconterò senza filtri o menzogne. Infine anche voi saprete come Hiccup Horrendus Haddok III abbia avuto tanti cambiamenti formidabili...
La storia di una guerra, un’amnesia, una separazione e un ritrovo; perché infondo l’amore vince sempre.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cambiamenti formidabili'
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               Cambiamenti formidabili
                         La promessa                     




 
 
Il vento mi soffia tra i capelli e l’adrenalina è a mille.
Sento Sdentato ruggire e lanciare una sfera di fuoco per la felicità, come potrebbe non gioire qui? In mezzo alle nuvole, in balia del vento fresco con le ali spiegate.
Muovo il piede in simbiosi con la sua ala, siamo come un unico individuo e ci capiamo al volo. Saliamo fin dove l’aria è respirabile e poi ci fermiamo, smonto dalla sella e mi lascio cadere con Sdentato di fianco, lo guardo
-Vediamo quanto mi fido?- gli chiedo e, senza aspettare mi preparo ad essere raccattato. Gli occhi rigorosamente chiusi. Mi fido. Non devo aspettare molto, quando ormai la superficie del mare mi sta per sfiorare sento qualcosa sotto di me che mi blocca e, riaprendo gli occhi prendo posto sulla comoda sella per sfrecciare al meglio tra le onde.
Risaliamo in fretta, il cielo aperto è troppo irresistibile oggi e procediamo con pericolose quanto divertenti giravolte. Rido al ricordo di Astrid terrorizzata aggrappata a me come la polvere addosso a Skaracchio e cadiamo di nuovo. Penso sia la mia parte preferita, quando mi lascio andare sento l’adrenalina a mille, il cuore in gola e il peso azzerato.
Dopo un’intera mattinata, o almeno sembra, passata a volare vengo colpito da una sacca molto pesante. Mi giro verso il colpevole e, nascosti da lunghe ciglia, vedo gli occhi di Astrid illuminati da una luce maliziosa.
-Credevo avessi altri metodi per uccidere le persone-
-Credimi, se avessi voluto ucciderti ora saresti cento metri sott’acqua. Dovresti ringraziarmi. Sono venuta a portarti il pranzo.-
-Ma grazie madamigella, a cosa devo questa improvvisa gentilezza?- dico scrutando il contenuto della borsa. Pesce, pollo, pudding e, per gli dei! Haggis! Vuole uccidermi!
-Semplicemente non volevo far morire di fame il mio ragazzo, la prossima volta ti lascerò solo tutto il giorno e non ti lascerò mangiare quando tornerai a casa.-
Rido e sento Sdentato ruggire insieme a Tempestosa, ci fermiamo in una radura segreta. In realtà è solo un piccolo bosco nascosto dietro una caverna a sua volta coperta da molti rampicanti. La conosciamo solo io e Astrid, be senza contare i nostri draghi. Mentre loro si fermano a bere alla pozza d’acqua vicina all’ingresso della caverna io e Astrid entriamo. Ci piace questo posto e, ancora di più, ci piace mangiare in questo posto.*
L’aria fresca fa muovere i fili d’erba e noi, con tranquillità ci sediamo. Evito largamente l’ haggis, è una ricetta scozzese, l’abbiamo scoperta grazie a un esiliato che, dopo mesi di navigazione si è ritrovato a Berk. In realtà si è fermato davvero poco tempo ma, purtroppo, è bastato affinché mezza popolazione si innamorasse di frattaglie di pecora cucinate nello stomaco di quest’ultima.
Rabbrividisco.
Astrid è tra questi, la vedo divorare quell’obbrobrio e sento il pesce tornare a galla, lo rimando giù e distolgo la vista.
-Sono certa che, se solo lo assaggiassi, non ne faresti più a meno- dice sicura di se, non ha apprezzato il mio sguardo schifato.
-Sono certo che, se solo lo assaggiassi, passerei il resto della giornata a stare male- lei mi guarda e, un po’ arrabbiata, finisce il suo prezioso pasto per passare poi al pollo.
Si appresta ad ignorarmi e, indispettita, mi volta le spalle.
Sorrido e pieno di adrenalina la prendo per i fianchi stendendola per terra e facendole il solletico, lei ride come una pazza e, nonostante abbia addosso strati di pelliccia riesco a sentirle le ossa del bacino.
Rido con lei, la lascio andare e faccio il terribile errore di darle le spalle. Velocemente lei prende l’haggis avanzato e me lo spalma in faccia. Schifato corro fuori dalla caverna e immergo la faccia in acqua, mentre mi lavo i nostri draghi mi guardano curiosi. Sento Astrid ridere dietro di me e, alzandomi la schizzo.
Lei mi salta addosso e finiamo in acqua, lottiamo per un po’ poi mi bacia. Le sue labbra sono morbide ma, purtroppo, sanno ancora di quell’orrore.
Usciamo dall’acqua e torniamo nella grotta. Mentre aspettiamo di asciugarci parliamo, presto ci sarà il diciassettesimo compleanno della mia ragazza e lei è felicissima.
-Vedrai, ci sarà un sacco di cibo, tutto il villaggio sarà presente e Gambe suonerà quella cosa che hai inventato.-
-La chitarra o la batteria?-
-La chitarra è quella con le corde?-
-Si-
-Allora quella, la batteria voleva suonarla Moccio ma non ha talento. Mi viene mal di testa quando ci prova, protesti suonarla tu?-
-Io?-
-Si, ti ho sentito sai? La suoni benissimo e poi l’hai inventata. Chi è meglio di te?-
-Va bene, tutto per la mia piccola “cara agli dei”-
-Già, gli dei mi amano se ho potuto avere te-
Non resisto e la bacio.
Lei risponde e mi allaccia le braccia al collo, la stringo a me per la vita e mi sdraia.
Come ogni volta sento le farfalle nello stomaco, le accarezzo i capelli e l’allontano.
-Hiccup- si lamenta lei
-Te l’ho già detto Astrid-
-Io sono pronta però-
-Conosci la legge-
-Non puoi rispettare le regole solo quando vuoi tu, tra l’altro questa non la rispetta nessuno-
-Astrid prima del matrimonio-
-Non iniziare- mi interrompe lei
-Hiccup dico davvero, ho trovato il diario di mia madre e anche lei non ha aspettato. Perché devi farlo tu? Non ti piaccio?- ha gli occhi lucidi e mi si stringe il cuore.
-Io ti amo Astrid, lo sai perfettamente. Solo che non voglio-
-Mancarti di rispetto? Hic ti conosco, so che non lo faresti mai-
Sospiro
-Al mio compleanno ok?-
-Davanti agli invitati?- lei ride e mi tira un pugno.
-No scemo la sera-
-Va bene, ma se cambi idea dimmelo, davvero io non mi offendo-
Ride di nuovo e mi bacia
-Grazie singhiozzo, ti amo anch’io-
Sorrido. Usciamo insieme dalla caverna e spicchiamo il volo con Sdentato e Tempestosa entrambi molto vogliosi di volare. Stiamo insieme tutto il giorno, scherziamo e inevitabilmente ci baciamo.
Torniamo a Berk e ci dirigiamo tutti e quattro nella Sala delle Riunioni per cenare. Grazie agli dei l’haggis non c’è nel menù di stasera e quindi Astrid si accontenta del pollo e qualche verdura. Ci sediamo insieme agli altri ragazzi e iniziamo ad ascoltare la loro giornata, Gambe ha scoperto che Muscolone è una femmina, Bruta e Tufo hanno beccato Rutto e Vomito a corteggiare l’orripilante bizzippo della signora Cosciafritta e Moccio niente, si è esercitato alla batteria tutto il giorno.
-Così suonerò al tuo compleanno fiorellino- dice alla mia ragazza che, senza neanche lasciargli finire la frase gli dà una testata di quelle spacca cranio lasciandolo per terra a dormire.
Ridiamo tutti, Moccio non vuole proprio arrendersi con Astrid, né con Bruta, né con Sputoacido, né con Bracciaferrose, né con…Bè, si è capito no?
Troverà mai una ragazza?
-Hic a quale invenzione stai lavorando adesso?- chiede Tufo e tutti lo fissiamo con gli occhi di fuori.
-Bè? Che sono quelle facce?-
-Tu mi hai appena chiesto un’informazione sui miei lavori? Sto sognando?-
-Ah ah ah, molto divertente. Volevo saperlo solo perché ho bisogno di una cosa ma quando lavori già ad un altro progetto non ci metti lo stesso impegno.-
-Che ti serve?- gli chiedo curioso, tra tutti lui è l’unico a chiedere pochissime volte il mio aiuto con qualcosa che non riguardi i draghi. Tutto il contrario di Moccio, per lui realizzo mille cose anche se, sinceramente, non ho ancora capito a cosa cavolo gli serva una scorta annuale di pinzette.
-Una spara-lancia-
-Una che?- gli chiede Astrid
-Una spara-lancia, sarebbe comoda per colpire da lontano un nemico senza dover muovere il braccio-
-Wow, Tufo non mi aspettavo avessi idee del genere, come ti è venuto in mente?-
-Ieri sono caduto in una trappola nel bosco e, mentre cercavo di liberarmi, un branco di cinghiali mi ha accerchiato. Se non fosse arrivato Gambedipesce ora sarei morto. Sarebbe stato molto più facile se avessi potuto difendermi restando immobile.-
Lo sento fissarmi ma non gli do corda, sto immaginando. L’idea è fattibile, basterà creare un contenitore a pressione e infilarci lance anzi no! Frecce. Saranno meno pericolose ma almeno avrà più di una munizione.
Mi alzo e vado verso la fucina, sento Tufo chiamarmi ma Astrid lo ferma. Ha capito dove vado e lo spiega anche lui.
Poso su un ripiano il casco che uso per volare e prendo uno stilo con qualche pergamena. Disegno per davvero molto tempo. Alla fine sono soddisfatto, il progetto comprende un tubo aperto solo da un lato, nella parte chiusa c’è una complicata serie di lacci e serrature (il contenitore a pressione è solo un prototipo, non mi fido a darlo a Tufo) che, una volta sparata una freccia, ne carica un’altra.
Nella parte aperta c’è anche un mirino, nel caso servisse.
Sorrido soddisfatto quando, all’improvviso, due mani si posano sulla mia schiena. Senza preoccuparmi mi giro e bacio Astrid, la riconoscerei ovunque.
-Mmm, non è che la storia del “ti riconoscerei ovunque” è solo una scusa per giustificare il fatto di baciare alla cieca chi ti sorprende alle spalle?- rido alla sua domanda e la bacio di nuovo.
-Ovvio, sono talmente tante le persone che di notte mi vengono a trovare in fucina, piuttosto che ne pensi?- le mostro dettagliatamente l’arma appena costruita e, quando ormai ho preso il via Astrid mi bacia.
-Sai, è un ottimo modo per zittirmi questo-
-Oh no! Hai scoperto il mio piano!- ridiamo insieme e metto giù la spara-frecce.
La prendo per mano e mi dirigo verso la porta m lei mi ferma –Hiccup mi fai provare la spara-frecce?-
-Certo- gliela consegno e le spiego del mirino
-Non mi serve- faccio un passo indietro e mi riparo in tempo dietro uno scudo prima che la freccia, dopo aver rimbalzato su un’ascia, si ficchi nella mia faccia.
-Hic! Scusa!-
-Tranquilla, va tutto bene. Ho i riflessi pronti-
Dopo aver accuratamente posato l’arma lontano da se mi prende la mano e usciamo, l’accompagno a casa e poi raggiungo la mia.
La sera, nel mio letto, penso e ripenso alla promessa. Ho amato Astrid sin da piccolo, ho dovuto aspettare quindici anni prima di essere notato e, da due, sono il ragazzo più felice del mondo. Si ho una bella vita. Non vedo l’ora che arrivi il suo compleanno.
 
 
 
Hiccup non lo sapeva ancora, ma quella promessa avrebbe dovuto aspettare molto tempo.

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*La ripetizione è voluta.
Ed ecco a voi il primo vero capitolo!!!
Sinceramente mi sono emozionata scrivendolo. Spero davvero che vi piaccia e di essere stata chiara. Nel caso non si capisca una delle leggi di Berk è astenersi prima del matrimonio, si lo so che i Vichinghi sembrano rudi ma nella mia storia è cosi!
Anche perché diciamocelo… nessuno ne tiene conto. Quindi perché dovrebbe essere l’unica legge che Hic ascolta? Astrid ha ragione.
Giusto, prima di concludere specifico che “cara agli dei” è il significato del nome “Astrid”.
“Singhiozzo” invece è  “Hiccup”  in italiano.
Tra l’altro ho un dubbio. Sembra che Hiccup nel prossimo film avrà vent’anni, però nel primo ne aveva quattordici. Se sono passati cinque anni com’è possibile?
Un ultima cosa, qualcuno mi spiega come si realizzano le copertine?
A presto

Kunoichi_chan009
  
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