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Autore: simmy_me    09/06/2014    0 recensioni
Prologo
Si passò una mano fra i capelli e sbuffando tornò in studio. Sophia gli venne incontro preoccupata e tutti dentro la stanza lo guardavano con aria stupita mista a preoccupazione. Lui non alzava mai la voce. Mai. Ma soprattutto non perdeva mai il controllo. Non in quel modo almeno…
Era scoppiato di punto in bianco. Così, di botto. Come un’ enorme bomba ad orologeria. Era finito il tempo…
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rossa’s pov

"Tiff, vai di là. Ci penso io qua, ancora un altro mazzo di rose da confezionare e do fuoco al negozio…" dico recandomi nel retro bottega, lasciando il posto alla mia collega, dove si trova la serra.

La gente ha davvero poca fantasia e decisamente poco interesse riguardo al significato dei fiori. Cioè non è che per forza devi regalare delle rose rosse per San Valentino. Magari alla tua lei nemmeno piacciono le rose…Mio padre ,per esempio,regalava sempre delle peonie a mia madre in questo giorno dell’anno…perché semplicemente era il loro fiore. Quello che simboleggiava il Loro amore, non quello universale.

Il mio fiore preferito, sempre per esempio, è l’orchidea. Bianca.

Sento qualcuno entrare e mentre mi perdo nei miei pensieri vedo Tiff saettarmi intorno e dirmi velocemente: " Devo andare in bagno,bimba…" si accarezza il pancione e stringe le gambe per indicare che le scappa urgentemente la pipì "C’è un cliente di là, non ti preoccupare non vuole rose…" detto questo sparisce in bagno.  Mi scappa una risata e col sorriso lasciatomi dalla mia collega torno verso la cassa.

Vedo una figura alta e slanciata. Indossa una giacca scura e pantaloni in jeans. Un ragazzo probabilmente. Sta guardando i fiori in esposizione e quando capisco che non mi ha percepito arrivare mi schiarisco la voce. " Posso aiutarla?"

 

Batman’s pov

La sua voce. Erano mesi che non la sentivo. E per quanto mi sforzi di mantenere vivido il suo ricordo nella mente, sta via via sbiadendo. Ma ora l’ho sentita. L’ho sentita di nuovo!  Mi giro verso quella voce prima che possa andare via e poi…

Eccola. E’ lei, si, la mia Rossa . L’ho trovata. Non posso trattenermi e le mie labbra si spalancano in un enorme sorriso.

"Rossa…"  dico quasi tra me e me, ma lei mi ha sentito e dopo un attimo di stupore mi rivolge uno dei suoi fantastici sorrisi…

"Batman…" ancora la sua voce. Quella dolce melodia. Con un soffio leggero e vellutato pronuncia il mio nome e non penso di averlo mai apprezzato in quel modo.

"Allora, che genere di gusti ha la sua Lei…?" lo dice con il sorriso sulle labbra ma poi mi accorgo di quel “sua”  e vedo una scintilla spegnersi nei suoi occhi. Il sorriso mi si smorza lentamente e rimango a fissarla per qualche secondo di troppo.

"Vuole dare un’occhiata?" abbassa lo sguardo e comincia a trafficare con delle scatole poggiate sul bancone. 

Quel “lei” mi colpisce come un pugno in piena faccia.

"Signore…? Si sente bene…?" PUM. Un altro pugno. Ma questa volta reagisco.

" Si, sto bene." rispondo. Lei riabbassa lo sguardo.

"Vorrei fare un regalo. Per la mia fidanzata."

"Delle rose potrebbero andare bene…?" chiede gentilmente. Nella sua voce c’è un distacco agghiacciante,tuttavia.

"No… veramente pensavo di più a qualcosa come…la vaniglia. Per esempio." non riesco a credere di averlo detto.

I suoi occhi diventano scuri. Il verde di prima è stato risucchiato da un nero infinito.

Vedo qualcosa di trasparente scivolare verso il basso. Mi soffermo su quello per un istante.

Poi da vita a tante mille schegge.

 

 

Rossa’s

Un agghiacciante rumore di vetri rotti rimbomba fra quelle quattro mura.Un momento.Le mie mani: sono vuote. Dove…c’era un vaso prima tra di esse. Guardo oltre quest’ultime e vedo il pavimento costellato da tante piccole schegge. E cocci. E  vetri. Il vaso…

Mi guardo le mani. Alzo lo sguardo. E’ ancora lì. Non l’ho sognato. L’ha detto davvero.

Collego tutto.

 "Scusa…" ma mi accorgo che il tono della mia voce è troppo basso.

"Scusi." ripeto un po’ più forte.

Mi guardo ancora le mani e vado nel retro più velocemente possibile.

Tiff mi guarda confusa mentre vado verso il lavandino della serra. Faccio scorrere l’acqua sulle dita.

"Mi è caduto il vaso di vetro. Vai di là che c’è un cliente."

"Ok.." si dirige verso la cassa con riluttanza,scuotendo la testa confusa.

   
 
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