That night changed my life

L’inizio di un’amicizia
 

Il dì seguente si accinge a venire.
Era appena sorto il sole quando mi sveglio, strano… è raro che io mi sveglia a tal ora.
Bhe, ben meglio. Decido così di fare tutte le mie cose con comodo, senza alcuna fretta
Ad uno orario decente pure mio fratello decide di svegliarsi e già quando era sceso in cucina era già pronto e tutto.
Ci salutiamo solamente con un accenno di capo, non so chi stava dormendo in piedi di più.
Una mezzoretta prima del suono della campanella viene Takuto a prendermi, come ogni mattina dalle elementari a questa parte.
Quest’anno avremmo affrontato la terza superiore, le cose si complicavano sempre di più.
Io e Shindou parliamo del più e del meno per tutto il tragitto, finché non arriviamo a quell’edificio molto moderno
Con passo svelto ci dirigiamo sotto il portico, dove c’era l’entrata.
Quel luogo era il punto di ritrovo fra noi e la terza componente del trio: Okatsu.
Dopo qualche manciata di minuti che erano scorsi dal nostro arrivo vediamo in lontananza questa figura femminile avvicinarsi.
Appena Okatsu si avvicina io e lei ci scambiamo un abbraccio, mentre con Takuto entrambe tenevamo abbastanza le distante.
Non che noi crediamo nello scandalo se due ragazzi si abbracciano in pubblico, anzi. Eppure c’è sempre stato questo distacco fisico, ma non ne abbiamo mai parlato o discusso.
Mi sono dimenticata di esporre un particolare molto importante… per tutto il tempo mi sentivo leggermente fissata.
E solo quando una figura davanti a me compare d’innanzi, scopro forse chi era.
Quel ragazzo l’avevo già visto ma… dove?
Durante le lezioni faccio di tutto per non pensarci più di tanto, eppure mi viene dura.
Appunto per questo dettaglio i professori mi avevano richiamato varie volte.
Le prime tre ore erano state davvero strazianti, avrei preferito fare la cavia a qualche esperimento che manco i ratti si meritano.
Ma per fortuna qualcuno lassù a pensato a me e mi ha salvato con il suono della campanella dell’intervallo
Subito i miei migliori amici si avvicinano a me, chiedendomi spiegazioni.
 
“Onestamente, non lo so nemmeno io.”
 
Questa era la mia tipica risposta vaga, che lascia tutta la situazione in tumulto.
Non riuscivo a seguire nessun tipo di discorso seriamente, tanto che Okatsu chiese a Takuto se la sera prima mi aveva lasciato delle droghe, e se me le sia fatte stamani.
Appena arrivati al cortile, guardo intorno cercando quella figura già a me nota.
Soltanto che, mentre guardavo con la vista oltre l’orizzonte vado a sbattere contro un ragazzo.
Per sbaglio metto le mani proprio sul fondo schiena, come ieri!


“Ehi ma che… ancora tu?”
 
Alzo lo sguardo per vedere il mio interlocutore e… era quello di ieri sera!
La scena della sera precedente si ripete.
Mi scuso, inchinando il capo e divento rossa come il sugo della nonna.
Mi prende per le spalle e mi alza, facendo quasi scontrare le nostre labbra
 
“Ti ho già detto, fa nulla. Comunque… dato che continuiamo a incontrarci ci sarà un motivo. Io mi chiamo Yuuichi, piacere!”
 
Tutta timida mi presento anche io, ma al contrario suo mi presento per nome e cognome
Appena pronuncio ‘Gouenji’ il blu fa una faccia sorpresa per un millesimo di secondo.
Gli domando se fosse tutto a norma, ricevendo una conferma positiva
Stava per parlami, ma delle voci (urla) dietro di me mi chiamano
Erano Takuto e Okatsu, che intanto erano andati avanti, che mi dicevano di raggiungerli
Saluto Yuuichi si sfuggita, scusando anche e corro dai miei amici

#SpazioAutrice
Scusatemi molto, ma ho avuto problemi a pubblicare ç_ç Stupidi esami.
Esatto, quest'anno ho gli esami e confesso che ne farei volentieri a meno.
Da ora la storia cambia rotta da quella vecchia, molto meglio.