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Autore: Tigerlily    09/08/2008    4 recensioni
Io odio il mio cuore.
Odio il fatto che sia un muscolo involontario.
Odio essere soggetto alle sue scelte, che fanno a pugni con la mia ragione.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Attrazione

 

Attrazione Respinta

 

Lily Evans per me fa parte di quel mondo a parte, quello delle persone puntuali, educate, studiose e rigide.

Un universo di rompiscatole.

Sinceramente, standomene seduto qua in poltrona e osservandola mentre elenca minuziosamente tutte le lune di chissà quale pianeta su un foglio di pergamena, mi chiedo perché il suo cervello le imponga di impegnarsi anche in una materia come Astronomia.

Scuote la testa; qualcosa evidentemente non le torna. È buffo come abbia da obiettare anche su ciò che dicono i libri.

E la cosa che più mi esaurisce è che ha sempre ragione lei.

D’altronde, se non ci fosse lei a compensare, la clessidra di Grifondoro subirebbe solo notevoli danni. Per colpa nostra, ovviamente.

Noi facciamo solo quello: casino. La cosa che esaspera Lily fino a farla sbottare.

La vedo spesso discutere con Remus riguardo alla nostra condotta. Adesso che sono entrambi Prefetti, secondo lei dovrebbero cercare un accordo.

Io odio gli accordi: o si vince o si perde, nessun compromesso.

Sono sicuro che anche Lily Evans odia dover prendere in considerazione di scendere a patti con i Malandrini, il problema è che le ha già provate tutte per farci diventare reo confessi. E ha sempre fallito.

Povera, piccola Evans! Subissata da impegni, incontri col preside, alleanze infelici con i Capiscuola.

Inutile, continuiamo a persistere al primo posto della lista delle cose da lei più odiate.

Mi chiedo solo come faccia James a trovarla incantevole.

Certe volte non lo capisco proprio.

Lily Evans non sarà mai incantevole ai miei occhi.

La guardo mentre si ravvia i capelli passandoci attraverso una mano.

Mi sfugge un sorriso.

Diamine, la prossima volta che oserà dire qualcosa al mio amico su quella sua mania, credo che avrò argomenti di difesa.

Storce il naso. Ha il naso fine, proporzionato, perfetto. È odioso, un naso del genere delinea tutta la sua la sua personalità. Eppure c’è qualcosa che stona con la sua essenza e che allo stesso tempo esalta il suo viso: una spruzzata di lentiggini che la rende più dolce. Non è giusto che inganni così chi cerca di relazionarsi con lei. Lily Evans non può essere dolce. Lei è acida. Non capisce, non capisce cosa ho provato io la prima volta che l’ho vista.

Uno scricciolino coi capelli rossi. Innocuo. E non incantevole, bello.

Piccola vipera. Mi ha preso bellamente in giro col suo aspetto e questo me l’ha fatta odiare.

Non sopporto sbagliarmi. Detesto essere consapevole che grazie alla sua intelligenza e furbizia, nonché acidità corrosiva, Lily mi fuggirà sempre.

Anche James non ha speranze, mi dico con un sorriso che ne ricorda molto uno di sollievo.

James non deve avere speranze, penso e la mia espressione si indurisce vedendola ridere di gusto ad una battuta della sua compagna. Adesso mi rendo conto che sto fissandola da più di dieci minuti e ho scoperto che la sua risata mi procura una fitta allo stomaco.

Preferivo non saperlo.

Chiede qualcosa alla sua amica e scorgo la fronte aggrottarsi.

Rido. Ha un frego di inchiostro sulla guancia che la fa apparire meno fredda, quasi al nostro pari.

Benvenuta tra i comuni mortali, miss Evans , mi viene da dirle, ma qualcosa mi trattiene: i suoi occhi.

James si diverte a provare ad azzeccarne il colore.

Smeraldo, dice.

No, secondo me non è abbastanza brillante. Sembrerà strano, ma la vita di Lily pare concentrata nelle sue iridi. Non esistono parole per definirli a fondo.

Dio! Scuoto la testa stupito e decisamente schifato dei miei stessi pensieri.

Alzo di nuovo la testa e rincontro la sua figura intenta a sfregarsi la guancia con l’indice, leggermente impacciata.

Credo di odiarla ancora di più.

Lily Evans in imbarazzo. Cavoli, che attrice!

Una sua amica si avvicina, scostandosi da un gruppetto di ragazzette urlanti là accanto e le sussurra qualcosa all’orecchio.

Si volta verso di me all’improvviso e non riesco ad evitare l’impatto col suo sguardo.

Cristo, se la detesto! Si diverte a paralizzarmi con le sue occhiatacce folgoranti. Io ribatto facendole l’occhiolino; effetto ottenuto: è incazzata nera.

Si alza di scatto e s’incammina verso di me con passo sostenuto diretto da quelle gambe sottili, sfilate e pallide.

Un altro ossimoro della sua persona. Come diavolo fa ad essere convinta che la sua camminata intimidisca? La sua camminata affascina, le sue gambe ipnotizzano, per non parlare di come ondeggia il fondoschiena.

Purtroppo io adesso l’ammiro dal davanti, ma non mi dispiacerebbe farlo da altre angolazioni.

Si blocca davanti a me e incrocia le braccia al petto in un modo che mi fa sogghignare: è fottutamente adorabile.

- Cos’hai da guardare, Black?-, domanda con quello che vorrebbe essere un cipiglio severo, in realtà è un’espressione che sa di bambina imbronciata.

Non so cosa mi trattenga dall’alzarmi in piedi e baciarla. Lì. Davanti a tutti, solo per farle capire cosa scatena nella gente con quell’atteggiamento.

Adesso capisco cosa mi fa tenere le chiappe ancorate alla poltrona: James; lui proprio non gradirebbe e nemmeno comprenderebbe le mie vere intenzioni.

Ora che ci penso, quali sono le mie vere intenzioni? Giusto, deve capire che così ottiene l’effetto opposto. Ma anche che non può fare questo a me.

- Niente Evans, non è lecito nemmeno guardare per te?-, ribatto piegando la testa su un lato con fare strafottente.

I miei occhi brillano di una luce a lei sconosciuta, lo percepisco dal suo sguardo sperduto.

Io quella luce la conosco, è la stessa fiamma che si diverte ad incendiarmi il petto.

Non posso imprigionare tanto a lungo ciò che sento.

Arrossisce.

Oddio.

Strizzo le palpebre e non voglio assolutamente più osservare le sue reazioni.

È troppo indifesa. È troppo bella. È troppo inconsapevolmente stronza con me.

La sento muovere incerta un piede nella mia direzione.

Alzo il capo, sorpreso, mandando al diavolo il fatto di evitare di essere ad ogni sua mossa sull’orlo di fare qualcosa di sconsiderato.

Si sta mordendo un labbro, la testa chinata, le mani legate dietro la schiena.

Sembra si senta in colpa per qualcosa.

No, non può essere.

All’improvviso sento il mondo crollarmi sotto i piedi, con poltrona annessa.

Credo di avere una faccia terrorizzata.

Ha capito. Ha capito tutto.

Appoggio il mento su un palmo, mentre il gomito puntella il bracciolo.

Probabilmente ha interpretato il mio sguardo nell’unico modo in cui non volevo lo interpretasse.

Cazzo. Le dispiace. Cosa? Non ricambiare questa sottospecie di lotta interiore che mi sta rodendo il fegato?

Quanto sei misericordiosa, Evans! Di che ti devi scusare? Di non riuscire nemmeno lontanamente a realizzare cosa provochi in me?

Sei perdonata, per quello.

È altro, ciò che hai fatto d’imperdonabile.

Mi porto una mano sul petto.

Io odio il mio cuore. Odio il fatto che sia un muscolo involontario. Odio essere soggetto alle sue scelte, che fanno a pugni con la mia ragione.

Stropiccio la camicia, disgustato da quei battiti così dannatamente veloci.

Si può sapere perché?

- Hai ragione, Black, puoi guardare quanto vuoi-, mormora, imbarazzata, con quell’insistenza propria dei suoi occhi quando incontrano i miei.

Lo vedo proprio da quelli. Capisco dal suo sguardo che in realtà mi ha appena detto che non ho speranze.

Penso che l’aria da funerale non mi si addica molto.

Faccio un sorriso impertinente e poi mi alzo, tirando fuori da una tasca dei pantaloni le mie fidate sigarette.

Me ne infilo una in bocca, mentre mi avvio fuori dalla Torre.

Tiro fuori l’accendino e accosto la fiamma al tabacco.

Brucia. Il fuoco brucia.

Ma anche il dolore non scherza.

 

 

 

Tigerlily’space

Vorrei precisare una cosa: Sirius interpreta le parole e l’occhiata di Lily un po’ a modo suo. Mi spiego meglio: lui pensa che gli abbia appena fatto capire di non avere speranze e per questo soffre. In realtà Sirius non bramava altro se non quello: un modo di avere una scusa per non interessarsi più a Lily. E poco importa se soffre: il suo unico scopo è non tradire James e non avere motivi per farlo.
Okay, è todo^___^!
Spero che vi sia piaciuta, a prescindere dal pairing inusuale ^^.

Baci,
Tigerlily=^^=

  
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