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Autore: Ace of Spades    10/06/2014    7 recensioni
Raccolta di one-shot su Crocodile, Doflamingo e Mihawk, in cui verrą approfondito il rapporto tra i tre Shichibukai, soprattutto tra il coccodrillo e il fenicottero.
"Amami o odiami, entrambi sono a mio favore. Se mi ami sarņ sempre nel tuo cuore, se mi odi sarņ sempre nella tua mente. Ora ti č chiaro Croco-chan? Non ti libererai mai di me, fufufu~"
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Crocodile, Donquijote, Doflamingo, Drakul, Mihawk | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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2. Mi sono sempre chiesto perchč capisci di amare una persona solo quando l'hai persa.
 
 
 
 
 
 
 
"Donquixote, le avevo detto di spegnere il telefono durante l'interrogatorio!" sbottó un uomo dai cappelli grigi mentre accendeva un sigaro.
"Fufufu~ non si scaldi Smoker, tanto abbiamo finito, le ho gią detto che io non centro con quell'incendio e con quel carico di droga. Ed ora, se non le spiace~" rispose il biondo con il cappotto di piume per poi tirare fuori dalla tasca il cellulare che suonava insistentemente.
Smoker sbuffó e appoggió la schiena alla sedia scomoda su cui era seduto da pił di un'ora. Sapeva bene che il colpevole era l'uomo seduto di fronte a lui, ma come sempre non aveva abbastanza prove per condannarlo, figuriamoci testimoni.
"Pronto?"
"Doflamingo"
"Falchetto! Che piacere sentirti, come va?"
"Ora ascoltami e cerca di stare calmo. Hanno sparato a Crocodile, lo stanno portando all'ospedale"
Doflamingo smise di respirare e il suo solito sorriso scomparve dal suo volto. Probabilmente aveva capito male.
"Stai scherzando." sussurró a bassa voce alzandosi in piedi mentre il respiro aumentava.
"No..."
"Sto arrivando" disse chiudendo la chiamata ed uscendo dalla sala degli interrogatori, ritrovandosi a correre per il commissariato.
Non era possibile. Crocodile non poteva rischiare di morire. Lui che non si fidava mai di nessuno, che era circondato solo da persone fidate che gli portavano rispetto, che calcolava ogni sua mossa nei minimi dettagli, che ingannava sempre gli altri, che.. che...
Arrivare alla fine di un pensiero si riveló un'impresa ardua, cosģ si limitó a guidare ai 100 km/h non fermandosi ai semafori o agli incroci, rischiando pił volte di fare un incidente.
Una volta arrivato in ospedale, scese dall'auto e corse dentro verso il reparto di chirurgia trovando Mihawk.
"Lo hanno appena portato dentro" gli disse con un tono di voce che non aveva mai sentito, sembrava quasi vacillante.
"Falchetto, non dirmi che ti stai preoccupando per Croco-chan" disse cercando di apparire sicuro come suo solito e stampandosi in faccia un sorriso forzato. "Secondo te ci lascia le penne per cosģ poco eh? Sono io che devo porre fine alla sua vita, non una fottuta pallottola!"
Mihawk lo guardó restando in silenzio senza sapere che cosa dire.
Doflamingo si giró verso il corridoio e vide un medico che conosceva bene, il migliore sulla piazza, nonchč suo figlio adottivo.
"Law!"
Il ragazzo venticinquenne si giró e si diresse velocemente da lui.
"Doflamingo, faró tutto quello che posso per salvarlo" disse soltanto il medico dalle occhiaie pronunciate.
"Lo so, tu sei il migliore" commentó il biondo posandogli una mano sulla spalla.
Law sorrise leggermente prima di entrare in sala operatoria e chiudersi la porta alle spalle.
Doflamingo si mise a sedere sulla panchina esattamente di fronte alla porta, mentre di fianco a lui si sedette Mihawk.
Poco dopo arrivarono i componenti della Baroque Works, quelli che Crocodile considerava i pił fidati: il suo braccio destro Das, un uomo truccato che piangeva a dirotto, una donna dai capelli ricci appoggiata al muro che cercava di consolare una bambina poco pił grande della sua Sugar, e un uomo dalla strana capigliatura a forma di 3 che se ne stava in disparte.
"Tu" disse all'uomo dai capelli rasati "spiegami com'č successo"
Das si giró verso di lui e si avvicinó.
"Eravamo appena usciti dal Casinó, io ho aperto la portiera al Boss, ma prima che potesse entrare in auto..." Mister One lasció la frase in sospeso, non sentendosela di continuare, ma rivedendo tutta la scena nella propria mente.
Di fianco a lui Mihaw si scrocchió le dita non mutando di espressione. Invidiava l'autocontrollo di quell'uomo, anche se, conoscendolo da tempo, sapeva interpretare perfettamente ogni suo comportamento o sguardo.
Doflamingo si mise a fissare la porta.
Lui non era preoccupato per Crocodile, affatto. Non erano neanche amici, solo semplici conoscenti, il fatto che ci scopasse cosģ bene non centrava nulla. Si odiavano da sempre, e cercavano ogni volta di mettere i bastoni tra le ruote all'altro rubandosi a vicenda gli affari o i clienti. Era questo il loro rapporto, semplice rivalitą.
Crocodile non si sarebbe mai lasciato abbattere da una pallottola, non una persona orgogliosa come lui che, dopo aver perso una mano l'aveva sostituita con un uncino dorato diventando pił temibile di prima, o che aveva riportato una cicatrice sulla faccia con cui incuteva timore al primo sguardo. Riusciva a trasformare le sue debolezze in punti di forza, era per questo (e per altri motivi) che lo ammirava e rispettava come rivale e come uomo.
No, si stava ponendo problemi dove non ce n'erano, Crocodile si sarebbe salvato e sarebbe tornato a rompergli i coglioni, come sempre.
Allora perchč il suo respiro non accennava a calmarsi? Perchč il suo cuore batteva cosģ forte, quasi volesse saltargli in mano da un momento all'altro? Pił cercava di tranquillizzarsi, e pił si agitava.
Doflamingo si passó una mano tra i capelli respirando profondamente.
Doveva calmarsi, sarebbe andato tutto bene.
La porta della sala operatoria si aprģ.
Law uscģ togliendosi i guanti in lattice sporchi di sangue e abbassandosi la mascherina.
"La pallottola ha colpito l'arteria, mentre veniva qui ha perso molto sangue, abbiamo cercato di fare il possibile ma..."
Doflamingo smise di ascoltare e tornó a fissare la porta. Che strano, il suo cuore ora batteva lentamente e il suo respiro si era calmato. Non sentiva pił nessun suono, nč le voci disperate di alcuni dei subordinati del coccodrillo, nč il pianto della bambina o di quell'uomo truccato, nč le spiegazioni di Law.
 
Semplicemente non sentiva pił nulla.
 
Mihawk chiuse gli occhi e deglutģ, poi si alzó e andó a parlare con il ragazzo che si era occupato dell'operazione. Nessun'altro al momento poteva farlo. Prima di alzarsi lanció un'occhiata a Doflamingo che sembrava quasi imbambolato.
Crocodile era morto e questo non si poteva cambiare.
Il biondo rimase seduto a fissare la porta per almeno un quarto d'ora, le altre persone erano andate a casa di Das, che aveva cercato di rassicurare tutti nonostante fosse a pezzi anche lui.
"Ho capito" disse Occhi di Falco. "Ora devo occuparmi di lui"
Law si giró a fissare il suo padre adottivo, fermo nella stessa posizione di quando era uscito dalla sala operatoria. Nonostante non fossero in buoni rapporti, rimaneva la persona che lo aveva cresciuto e che gli aveva permesso di studiare medicina. Vederlo in quello stato era straziante.
"Mi dispiace. Digli che se vuole puó vederlo" disse prima di allontanarsi dirigendosi verso gli spogliatoi.
Mihawk si avvicinó a Doflamingo che si alzó in piedi di scatto e, senza dire una parola, entró nella sala operatoria chiudendosi la porta alle spalle. Occhi di Falco si appoggió al muro e si mise a guardare il pavimento.
 
Aprģ la porta ed entró. Era abituato a vedere sangue e cadaveri, ma quando riconobbe il corpo di Crocodile sul lettino vacilló, deglutģ pesantemente reprimendo l'istinto di vomitare, poi si avvicinó lentamente.
Arrivato di fronte al lettino lo fissó; sembrava stesse dormendo, con gli occhi chiusi e le braccia distese sui fianchi. Ogni volta che dormivano insieme Crocodile si lamentava sempre dicendo che lo stritolava nel sonno.
 
"Sembri una fottuta piovra!"
"Fufu~ Croco-chan, sei sempre cosģ acido, dovresti scopare di pił~"
"Scusami?"
"Oh, tranquillo, ti posso aiutare io~"
"Razza di coglione, togli le mani dal mio sedere!"
 
Sorrise involontariamente ricordando quella conversazione.
"Che scherzi fai idiota" sussurró "non puoi essere morto a causa di una stupida pallottola. Č da quando ho vent'anni che cerco di ucciderti senza successo, lo sai che devo essere io ad ucciderti, a porre fine alla tua vita, a romperti le ossa... Dovevo essere io, cazzo!" si interruppe per prendere fiato, non si era reso conto di stare urlando.
I ricordi cominciarono ad scorrere nella sua mente.
Tutte le risse in cui aveva sfidato il moro si erano concluse con ossa rotte, tagli e lividi, a volte anche in camera da letto; pił si scontravano e pił cresceva il suo odio nei confronti dell'altro, perchč non era possibile che ci fosse qualcuno che lo fissava con aria di sfida senza tremare di paura, non era possibile che quell'uomo non lo temesse. Non lo sopportava perchč non riusciva ad odiarlo abbastanza.
 
"Smettila di fissarmi con quel ghigno altrimenti ne pagherai le conseguenze" disse il ragazzo dai capelli corvini seduto al balcone mentre si girava a fissarlo con astio.
"Fufufu~ te l'hanno mai detto che hai un pessimo carattere? Continuando cosģ potresti metterti nei guai" rispose un giovane ragazzo dai capelli biondi alzandosi in piedi e sistemandosi gli occhiali da sole.
"Ma non mi dire, la mamma non ti ha insegnato le buone maniere? Č maleducato fissare qualcuno"
Il biondo sorrise mentre molte delle persone che affollavano il locale uscivano in fretta e furia.
"Io fisso chi mi pare mio caro~"
Il ragazzo seduto al balcone si rigiró e si alzó in piedi lentamente con movimenti calcolati, come un serpente che si prepara a mordere l'aggressore, e rivolse all'altro lo sguardo pił tagliente che il biondo avesse mai visto.
 
Eh gią, quegli occhi neri come la pece che sembravano risucchiarti in un altro mondo lo avevano stregato ed attratto dalla prima volta che li aveva visti, sembrava quasi che con quello sguardo, in cui leggevi un misto di orgoglio e istinto omicida, potesse analizzare la tua anima, farla a pezzettini e capire i tuoi punti deboli.
Un famoso detto dice 'Certe persone ti fanno a pezzi perchč sanno che intero non riuscirebbero a vincerti'.
Cazzate. A Crocodile non interessava farti a pezzi, tanto sapeva che sarebbe riuscito a vincerti comunque, in un modo o nell'altro.
Quell'idiota era la persona pił orgogliosa che lui avesse mai conosciuto, piuttosto che piegarsi a qualcuno si sarebbe tagliato l'unica mano che gli rimaneva.
 
"Fufufu~ interessante. Qual č il tuo nome?"
"Crocodile. Ora dimmi il tuo, sai, giusto per sapere cosa scrivere sulla tua tomba"
"Fufufu Ahahahahah! Il mio nome č Doflamingo, č un vero piacere Croco-chan!"
Dopo neanche 10 secondi stavano gią facendo a pugni devastando il locale.
 
Continuó a fissare il volto rilassato di Crocodile senza dire niente e rimanendo immobile per qualche minuto.
Posó una mano sulla guancia del corpo disteso davanti a lui, sentendo che si stava facendo via via pił freddo. Gli prese la mano e la strinse, poi gli tolse l'anello che l'altro portava all'anulare e che gli aveva regalato lui tempo fa, se lo mise in tasca ed uscģ dalla sala senza voltarsi. Mihawk era ancora fermo contro il muro e si giró a fissarlo non appena lo vide.
"Devo fare una cosa" gli disse soltanto senza fermarsi.
"Ok, quando l'hai fatta chiamami" gli rispose lo spadaccino guardandolo andare via; non poteva fare niente per l'altro, se non controllare che non facesse delle cazzate.
 
Rintracciare il figlio di puttana che aveva sparato fu facile, come fu facile avere il nome dell'organizzazione che lo aveva assoldato.
Il suo cellulare si mise a squillare rompendo il silenzio innaturale che si era creato in quella stanza.
"Pronto?" disse Doflamingo pulendosi la guancia da una macchia di sangue.
"Sono passati due giorni. Non mi hai chiamato. Dove sei?" rispose la voce atona di Mihawk.
Intorno a lui c'era sangue ovunque, per terra, sulle pareti, e sul pavimento giacevano i corpi smembrati ed irriconoscibili di una decina di persone.
"Sono stato un po' impegnato. Va tutto bene." commentó con un tono che faceva accapponare la pelle mentre sul suo volto si dipingeva il sorriso pił ampio che avesse mai fatto.
"Va tutto benissimo"
 
 
 
 
 
 
 
 
*evita oggetti accuminati* scusate per questa storia triste, mi faró perdonare.
Qui Crocodile muore e Doflamingo pian piano inizia a non sentire pił nulla, uccide tutti quelli coinvolti nell'omicidio e perde la ragione, o almeno quella poca che gli rimaneva.
Mihawk č sempre molto composto, ma anche lui soffre e ha dei sentimenti.
Basta, lasciatemi un commento o anche uno sclero :(
A presto!
  
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