Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Kate_88    10/06/2014    2 recensioni
Lily Luna Potter ha ereditato i tratti particolari della sua famiglia: noncuranza delle regole, scarsa nello studio, pessima in pozioni, ottima nel Quidditch.
Scorpius Malfoy è lo scapolo d'oro e c'è chi firmerebbe carte false per ottenere anche solo un suo saluto.
A Lily non importa essere apprezzata, a Scorpius non importa trovar moglie. Anche se due anni d'età li separa, qualcosa li accomuna: piacersi sarebbe la cosa più sbagliata che potrebbero fare.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutte. Ho aggiornato questa storia che spero vi piaccia sempre di più. Sono felicissima delle recensioni ricevute e spero di riceverne ancora per sapere cosa ne pensate. Ne approfitto per ringraziare tutti coloro che hanno inserito la storia tra le preferite/seguite/da ricordare perché è davvero bello.
Vi lascio a questo nuovo capitolo, sperando vi piaccia.

Kiss, Kate
 


Litigi


Il tempo scorreva con troppa velocità e l’ora della punizione si stava avvicinando. Per tutta la mattina aveva pensato a come poter evitare quella tortura; aveva chiesto a Melanie una sorta di cavillo legale per farla annullare, a Michelle di intercedere con alcuni amici che aveva nella casata Serpeverde per cercare una soluzione, tuttavia il risultato era sempre più deludente.

Aveva chiesto di nuovo a suo fratello Albus che le aveva rifilato un secco no, aggiungendo che l’avrebbe presa per le orecchie se avesse fatto altri danni.

« E dai Al! Faccio la brava! Toglimi questa tortura! Fino a Natale, è un’eternità! »

« La prossima volta ci pensi due volte… »

Lily inseguiva il fratello con passo veloce, faticando a stargli dietro lungo il corridoio.

« Al e dai! Stai facendo il solito secchione! Non posso passare tutti i pomeriggi lì! Io… »

Albus si fermò di scatto e si girò verso la sorella. Aveva lo sguardo furente, con i capelli scuri che gli coprivano a tratti il volto.

« Io cosa? Hai altro da fare? Non studi, arrivi tardi a lezione, scappi la sera dal castello. Passi il tuo tempo a bighellonare, a frignare sul fatto che James s’è trasferito, che non te ne frega di quello che pensano mamma e papà perché tanto lo sanno che non sarai mai brava quanto me?! Ti dico che io mi spezzo la schiena sui libri e che non puoi pretendere tutto su un piatto d’argento! Passerai tutti i pomeriggi con Scorpius a fare quello che ti dice e se ti sento ancora una volta che ti lamenti te li tolgo io stesso i punti! » Al aveva alzato la voce nel corridoio, attirando tuttavia solo pochi sguardi indiscreti poiché molti erano a lezione.

Lily dal canto suo aveva gli occhi lucidi. Quel rimprovero l’aveva scossa parecchio tuttavia era così orgogliosa che non si sarebbe fatta vedere piangere da suo fratello, perché con lui il rapporto era stranamente diverso. Lui non era James.

« Al… io ti odio! Sei uno stupido e ti odio con tutto il cuore! » glielo aveva urlato in faccia e con i pugni chiusi pur di trattenere le lacrime « Era meglio se c’era ancora James! »

« Guarda che non è morto! Si è solo fidanzato! Accettalo, bambina! » entrambi si erano girati in direzione opposta e se n’erano andati.

A pranzo Lily non toccò cibo mentre Al aveva tolto già 30 punti a due corvonero e un tassorosso; Mel e Michelle osservavano la scena sconvolte mentre al tavolo delle Serpi gli occhi dello scapolo d’oro non si perdevano la scena di quel dramma famigliare.

 

Lily aveva odiato Al fino alle 14.59 poi quando si ritrovò davanti l’aula di pozioni il suo odiò mutò per l’artefice di tutto quel dramma: Scorpius Malfoy.

Era colpa sua di tutto. Di tutto quello che le accadeva.

Spalancò la porta dell’aula di pozioni e vi trovò già Scorpius, seduto sulla cattedra.

« Puntuale… » mostrò un sorrisetto a tratti malizioso mentre sistemava i capelli che portava scompigliati, così come il padre alla sua età.

Lily aveva un’espressione seria e non lasciava trasparire alcuna emozione: i capelli le ricadevano con alcuni boccoli lungo le spalle, la divisa era portata in modo trasandato, con la gonna un po’ accorciata da un incanto e la camicia fuori, con il primo bottone non allacciato con la cravatta annodata lenta.

Scorpius osservava quella figura attentamente, senza avvertire lontanamente quello che doveva essere un piccolo senso di colpa per averla trascinata in quella stupida punizione solo per suo capriccio.

« Sbrigati a dirmi cosa devo fare. Voglio stare in questo posto con te il minor tempo possibile. »

« Come sei fredda. Ma i Grifoni non dovrebbero essere passionali? »

« No. Quelle sono le ragazze che ti porti di notte in stanza. Passionali, a buon mercato, chiamale come vuoi. Adesso vedi di dirmi in fretta ciò che devo fare altrimenti me ne vado e me ne sbatto dei punti, espulsione o quello che ti pare. »

Scorpius non aveva mai visto Lily Luna Potter così arrabbiata. Aveva sentito che c’era stato un litigio con il fratello, ma non pensava che potesse portare ad un simile cambiamento di carattere. Di dolce quel giorno non aveva proprio nulla.

« Radice di Asfodelo. Devi prenderla e ridurla in polvere in quel mortaio. Pestello medio. »

« Potresti farlo con un incantesimo e devi costringere me a fare questa roba… ridicolo! » Iniziò a camminare, osservata da Scorpius che non si perdeva un passo di quella ragazza. Lei borbottava di continuo, mentre apriva l’armadietto ed estraeva una radice, senza far caso a cosa stesse prendendo.

« È Liquirizia… »

« Eh? »

« Ti sto dicendo che hai preso la radice di liquirizia, non di Asfodelo. Potrebbe cambiare di molto una pozione se utilizzi gli ingredienti sbagliati, lo sai? »

« Come ti pare… » non aveva detto altro; ripose nell’armadio la radice di liquirizia e afferrò con poca grazie quella dell’Asfodelo.

Sedette ad un banco e con pestello e mortaio inizio a pestare la radice, sotto l’occhio vigile del prefetto.

« Come sei seria… »

« Sono in punizione. »

« Si ma puoi parlare… »

« Io con te non ci voglio parlare. Lasciami terminare questa tortura. »

Il ragazzo cominciava a tollerare di meno le risposte così tese di quella ragazza: non riusciva a capire per quale motivo doveva rispondere in quel modo e lui, in quanto serpe, non voleva che qualcuno gli mancasse di rispetto.

« Potter! Vedi di portare rispetto altrimenti ti prolungo la punizione fino a marzo… »

« Ma fai pure fino a giugno, tanto il prossimo anno non ci sei più. »

Il giovane Malfoy diede una botta alla cattedra con la mano e scese dalla sua postazione, facendo trasalire Lily che quasi rovesciò tutta la radice.

« Adesso basta. Vattene. La tua punizione comincia domani ma vedi di tornarci con più fantasia. Non ho intenzione di tollerare ulteriormente le tue battute. »

Lily guardava incredula il ragazzo, senza muoversi dal suo posto.

« Potter! Ho detto vattene! Adesso! » le indicò la porta urlando, rivelando la fredda espressione di quella Serpe tanto ambita.

E Lily Luna Potter non si fece pregare tanto: uscì, scappò da quella gabbia.

 

La stanza dei prefetti era un luogo neutro, senza addobbi di una casa in particolare e vi si riunivano tutti i prefetti della scuola per aggiornarsi sulle punizioni e sui calendari. Lily Luna Potter aveva il suo posto d’onore sul calendario: un podio, un record.

Scorpius avvertiva il sangue ribollire nelle vene; che quella ragazza le interessasse era ovvio anche a se stesso, ma non capiva perché doveva comportarsi sempre in quel modo e trattarlo come fosse feccia. Alla fine, da come ricordava dal padre, erano i Weasley la feccia, non i Malfoy.

Si avvicinò alla porta della stanza e avvertì delle voci provenire dalla stanza.

« Al ma che le prende? »

« Guarda, lascia stare. Stamattina l’avrei presa a schiaffi… »

Scorpius riconobbe le voci di Albus e Rose Weasley, l’altro prefetto di Grifondoro, ovvero la Granger tornata piccola da come l’aveva soprannominata il padre quando l’aveva vista al binario.

« È sempre stata un po’ irrequieta ma quest’anno è addirittura irascibile. Sicuro che non sia successo nulla? »

« È successo che è la più piccola di casa ed è innamorata… »

A Scorpius si rigirò lo stomaco. Non che lui fosse innamorato di lei, ma l’idea di un rivale proprio non gli andava giù. Chi poteva essere?

« Si ma non è una cosa normale… »

« Mamma dice di si. Dice che essendo la più piccola ora vive questo momento di ribellione, senza contare che prima di partire, James è tornato a casa… »

« Allora sarà stata contenta! »

« Non è venuto solo. Sai com’è James. È uguale a mio nonno e ha preso il carattere dal buon vecchio Sirius… è venuto quindi con la fidanzata. »

« E lei? »

« In ordine: ha cominciato a sbraitare, poi ha ringhiato alla povera malcapitata. James ha tentato di calmarla e lei di tutta risposta gli ha detto che era un traditore, che aveva promesso che sarebbe rimasto con lei. Mamma dice che il prossimo anno sarà anche peggio perché io non ci sarò qui ad Hogwarts e lei sarà sola. »

« E tuo padre? »

« Ti assicuro, ha sconfitto Voldemort, ma quando la piccola piange non sa che pesci prendere. Quando lei all’età di sette anni ha scoperto che non avrebbe potuto sposare papà, perché insomma era impossibile, non ha rivolto parola alla mamma per una settimana… James la calmò dicendole che tanto non c’erano problemi perché poteva sposare lui. »

« Ma è un idiota! Non si fanno certe promesse! » Rose si era seduta su una poltroncina, legando i capelli castani con una matita.

« Già… Credo abbia solo paura di rimanere sola… »

« Ma qualcosa tipo trovarsi un ragazzo? Guarda che è molto apprezzata e deve anche fare attenzione. Gira voce che Zabini, il cugino di Scorpius, le abbia messo gli occhi addosso. » 

Albus tossì quasi sconvolto mentre Scorpius metteva la mano sulla maniglia della porta, indugiando sul da farsi. Se fosse entrato sarebbe terminata quella conversazione e lui ne voleva sapere di più, ma allo stesso tempo si sentiva stranamente a disagio, sicuramente però doveva trovare il modo di mettere in gabbia il cugino.

« A Zabini gliele taglio le palle se si avvicina a Lily. A lui e tutta la casa Serpeverde! E comunque è difficile che lei ne trovi uno… James, l’anno scorso, non so se scherzando, ha detto che se qualcuno s’azzarda a provarci anche lontanamente con sua sorella, gli avrebbe reso la vita un inferno, e sai che ne è capace… » Al intanto si era mosso verso la libreria cercando accuratamente un tomo, come se all’improvviso si fosse ricordato del perché fosse lì.

« Tuo fratello è un’idiota quando ci s’impegna… »

« FIgurati, è pure tuo cugino… »

Rose aveva ripreso a giocare con i capelli, senza dare pace a quella massa morbida e ondulata quando si fermò e guardò Al con un leggero ghigno, con quell’espressione un po’ pericolosa sul volto di una grifondoro, soprattutto se figlia della Granger.

« E se facciamo tornare James? »

« Guarda che è un po’ una capra ma è stato comunque promosso. I M.A.G.O li ha presi… »

« Non ho detto che deve tornare per ripetere l’anno. Dico che tanto sta lavorando, no? »

« Al momento sta aiutando lo zio George al negozio, gli allenamenti non li ha tutto il giorno e non riesce a stare fermo. »

« Mandagli un gufo. Digli che se non viene lui ad aiutare Lily, a farla ragionare, finisce che la espellono. Lo sai che già ci pensano ed è la McGranitt che sta facendo di tutto per temporeggiare. »

Al non rispose.

Scorpius decise di non ascoltare più la conversazione, soddisfatto abbastanza di quel che aveva sentito: quella piccola Potter era un vulcano, un misto di sentimenti e rabbia che avrebbe rischiato di travolgerlo se non fosse stato attento. Era curioso verso quella figura così piccola che voleva solo combinare guai e attirare attenzione.

E se James fosse tornato? Quanto avrebbe potuto cambiare quella ragazzina così irrequieta? Era certo che tutto andava bene in quel momento, l’importante era non espellerla.

 

Lily aveva passato uno dei peggiori pomeriggi della sua vita lì ad Hogwarts. Non riusciva a capire cosa stesse succedendo dentro di lei: era sempre stata vivace e combinaguai ma mai come quell’anno le cose stavano precipitando. In silenzio riusciva a vedere che la situazione era davvero grave; non aveva più aperto il libro di trasfigurazioni, la professoressa Cooman non l’aveva più vista a lezione, Lumacorno si continuava a raccomandare dandole semplici pozioni e la preside cercava di chiudere un occhio forse per il cognome che portava.

Dentro la sua testa c’era una confusione tale che nessuno riusciva a capire e che neanche lei sapeva come spiegare; come poteva dare un nome a quella nube confusa che la spingeva a non fare nulla durante le sue giornate?

Si era seduta alle radici di un albero, ben distante dal castello mentre osservava il sole che volgeva al tramonto. Pochi minuti ancora e sarebbe scattato il coprifuoco, con le relative regole che quello comportava.

Sentiva nell’aria i rumori della natura, dalle foglie che si muovevano ai piccoli animaletti che suonavano nell’aria e sguazzavano nel laghetto.

L’aria di Novembre era fredda e portava con sé il primo vento invernale; Lily copriva il collo con i capelli e stringeva a sé le gambe, rannicchiandosi.

Facendo i conti con sé stessa aveva litigato con Al, portandolo addirittura ad urlarle contro; aveva urlato contro James e si era rifiutata di salutarlo quando lui era ripartito. I genitori non sapevano più come trattarla e lo stesso Harry non riusciva più a comunicare con lei. Si stava cacciando in un guaio davvero grande.

« Se continui a stare qui dovrò toglierti dei punti… »

« Malfoy… ancora tu »

« È incredibile con quanto disgusto tu riesca a pronunciare il mio cognome » scosse il capo e sedette al suo fianco senza neanche chiederlo. Il profilo di quel ragazzo era qualcosa che rasentava la perfezione, con la pelle delicata e i capelli biondi mossi. Qualcuno vociferava fosse bello quanto il padre ma lei il Signor Malfoy non l’aveva mai visto.

« Senti, io lo so che la Coppa delle Case per voi Serpeverde è molto importante… » aveva preso fiato e si era girata per guardarlo « Lo è anche per noi ma preferisco dovermi giustificare con i miei compagni sul perché siano stati tolti altri punti piuttosto che rientrare ora. »

« Lo sa tutta la scuola che hai litigato con Al… » la osservò per un attimo, poi fu costretto a distogliere lo sguardo. Cosa diavolo c’era in quella ragazza che lo turbava tanto?

« Grandioso. Adesso lo verranno a sapere i miei e dovrò beccarmi il sermone su quanto io sia fortunata ad avere un fratello come lui. Perché non mi lasciano in pace? »

Scorpius fu sconvolto. Non erano le parole ad averlo destato bensì la voce di lei che si ruppe nell’aria. Si nascose il viso tra le ginocchia e si rannicchiò ancora un po’, mormorando per quanto comprensibile: « Vattene. Ti chiedo solo questo favore. »

« Tra dieci minuti voglio vederti in Sala Grande a cena altrimenti dovrò venirti a prendere qui per portarti in infermeria. Fa freddo Lily e se ti ammali qui si ferma il divertimento. »

Scorpius si alzò scompigliandole un po’ i capelli con la mano. Si era preso d’istinto quella libertà senza poter osservare il volto di Lily che stranamente non si contrasse in una smorfia disgustata ma ne beneficiò avvertendo un pizzico di calore dentro. Eppure era lui la serpe.

« Verrò domani, alla punizione. »

Non si salutarono in altro modo. Lei rimase ancora un po’ lì mentre il ragazzo riprese la via del castello, confuso e intontito.

 

Intanto a Diagon Alley era arrivato un gufo con un messaggio breve e conciso:

 

Emergenza Lily.

Al e Rose

 

Al mattino James Potter aveva varcato i cancelli di Hogwarts.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Kate_88