28/02/2008
Cento, duecento, trecento volteggi:
piccoli corpi disegnan figure,
fremono fragili come falene,
danzano insieme tra cerchi inventati.
Danzan distanti, di rado toccandosi
per non infranger l'incanto tra loro.
S'inseguon e fuggon d'implicito accordo,
non mancano mai di tornare a cercarsi.
Camminan nell'aria ed impara ciascuna
i passi guardando dell'altra a ballare;
l'inghiotte la notte se danzan da sole.
Ed in questa danza non vedo che amore.