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Autore: Chris1918    11/06/2014    0 recensioni
...E tu passi spesso e volentieri in secondo piano, sei costretto a cambiare strada o strategia, per riuscire a tenerti quello che hai, avvolte sbagli per la fretta, altre invece cadi nel buio e non sai più rialzarti, ti confonde e non sai più cosa fare, hai paura di fare la scelta, anche se è quella giusta, perché la città è grande, e potresti sentirti sola…
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 4- stamattina mi ha svegliato il tuo pensiero
Tu puoi sentire che la luce comincia a tremare 
Guardando ciò che c'è da vedere 
Puoi vedere la tua vita al di fuori della finestra, stanotte 
Se perdessi me stesso stanotte 
sarò al tuo fianco 
Se perdessi me stesso stanotte...-If I lose myself -One republic
Sono stanchissima stanotte non ho proprio dormito, Emily ha l'influeza e ho dovuto starle per tamponarle la fronte con delle pezze fredde per far abbassare la febbre. Nemmeno iniziata la giornata e già non mi reggo più in piedi e il pensiero di vedere Ryan mi fa stare peggio. Stamattina ho deciso di vestirmi alla cieca perciò felpa, jeans e dr martens bordò . prima di scendere dò un'occhiata a Emily per vedere come sta, e la trovo nel letto, che dorme come un angioletto. Beata lei. Arrivo a lavoro e mi butto a capofitto nel lavoro. Non ci sto molto con la testa, infatti non mi accorgo manco dell'invasione di ufficioda parte del mio responsabile.
-Buongiorno, luce del mattino.-mi dice teatralmente.
-'Giorno.
-Lo sai che hai attorno una nube nera, che si rispecchia nelle occhiaie profonde che hai ? Hai fatto le ora piccole?-. 
Sperando che mi stia prendendo in giro, prendo lo specchietto dalla borsa e vedo che ha pienamente ragione. Che tristezza sembro la sorella di Frankeinsten .
-Magari le avessi fatte, come credi tu.- non so perchelo stessi rispondendo e dando corda.
-Mhm m'intriga questa cosa... e come pensi che io le intenda?
-Come un allupato, calma gli ormoni bello ho fatto da infermiera ad un'amica.- dandogli un buffetto dietro la nuca, e per arrivarci ho faticato e affrontato venti centimetri.
-Mi hai detto che sono bello?-. mi risponde alzando un sopracciglio. Ce lui in tutto quello che ho detto solo questo ha sentito. Ci rinuncio.
-Lascia stare e ignorami vado a finire la relazione.- e me ne esco in grande stile salutandolo con la manina, e lui rimasto a bocca aperta.
L'ora di pranzo la passo con Jason, che mi racconta il nuovo incarico ai "piani alti". Lo ascolto con entusiasmo e penso di voler arrivare dove lui è adesso, con le mie sole forze. Lo vedo gratificato e realizzato per quel che vale.                      Il mio umore si spegne non appena vedo entrare in tutto il so splendore Ryan con una bellissima donna, elegante  raffinata e anche molto civettuola. Appena si volta mi gurda e fa un sorrisino, per il quel gli avrei fatto ingogliare i 32 denti che aveva. Credeva che quel sorriso mi avrebbe fatta ingelosire. Povero babbuino, quando si rassegna a capire che proprio i figli di papà e le "donne di mondo", non ci sono nel mio menù e perciò proprio non li digerisco. Jason assiste da aspettatore e se la ride sotto i baffi.
-Dai ci prova spudoratamente.
-Simpatico-facendogli una smorfia- e poi sono incondizionatamente innamorata del mio panino che per due non c'è spazio.
Jason scoppiò in una risata fragorosa che risuonò in tutta la tavola calda e io insieme a lui. Ed eccolo lì che arriva a rovinare tutto. 
-Possiamo unirci a voi Jason?- Chiede al mio compagno di risate ignorandomi. Però quando vuole ascolta. Jason mi guarda in segno di approvazione che molto riluttante gli dò. E pur sempre il suo migliore amico. Si siedono affianco a noi e iniziano a parlare del più e del meno. 
La ragazza invece non fa altro che annuire e poggiare continuamente la mano sulla gamba di Ryan. Lei gli sorride e di tanto quando lui si volta si lecca le labbra. Non so se piangere o ridere. Ragazza cara non ti rendi conto di quanto sei ridicola e squallida che se per far colpo su un uomo (che dimostra cinque anni) devi usare le mani e non il cervello. Ma mi domando perché sono venuti a rompere proprio al nostro tavolo.
-Uh che gran maleduca che sono, piacere mi chiamo Ilaria, sono l'assistente di Ryan.- dice con voce stridula e il sorriso più falso che ci sia. Sapete, simile a quello di mastro lindo sulla confezione di detersivo. 
-Forse perchè nessuno te l'ha chiesto.- cara coscienza quando imparerai a non farmi questi frutti scherzi e parlare senza il mio permesso?
-Ahahahah che simpatica questa ragazza, sei la cameriera? E per questo che non ne arriva ancora una? .- e no mo basta ha esagerato. 
Jason sbarra gli occhi, Ryan rimane abocca aperta, per la seconda volta in un giorno, e si aspettano una mia scenata. Jason mi supplica con lo sguardo.
-Ahahahah e io che pensavo che fossi la ragazza che l'altro giorno pubblicizzava chesburger vestita da panino...che testa mi sono proprio confusa.- mi alzo e me ne vado. I piedi in testa non me li faccio mettere da nessuno. Non che consideri il lavoro di cameriera una degradazione, anzi lo fatto per tre anni pur di pagarmi gli studi da sola, ma sentirmelo dire per essere presa in giro.
Jason mi segue a ruota e io gli sorrido per fargli  capire che è tutto okey.
-Lo sai che tu ogni giorno che passa ti giochi lo stage? - mi rimprovera lui.
-Stai scherzando? Mi sarei dovuta tenere la battutina di quell'anatra?
-No però avrei evitato una risposta tanto ironica, sai a chi è figlia quella?
-No a chi? - e adesso sono cavoli amari perchènon mi informo prima di parlare.
-A uno dei soci, che finanziano lo stage e  il vostro pagamento.
E questi sono i momenti in cui sbianco dalla paura, vorrei sotterrarmi e cucirmi la bocca per sempre così da non dire più cretinate che potrei rimpiangere e perdere anni di sacrificio.
-Chris tranquilla, ci parla Ryan e risolve tutto. - e qui che ti sbagli Jason, amico mio,  è peggio visto che gliene dovrò essere riconoscente.   
Rientro in ufficio con una certa scarica di adrenalina, sarà il nervoso delle ore di sonno mancanti o la presenza dell'oca in ufficio. Ma dico io una tipo quella di "Ugly Betty" no? Gentile, simpatica e con il quadruplo del cervello di quella? Pazienza. Ho un bisogno di caffè urgentemente, da quando sto a Boston nè faccio un uso sproporzionato , quindi vado alla macchinetta dell'ufficio, e mi ritrovo l'oca e una delle altre segretarie che stanno lì solo per come sculettano. Stanno parlando delle inutilità della vita (scarpe, messa in piega e manicure). Quando mi abbasso per prendere il mio caffè, sento una sostanza bollente e appiccicosa che mi bagna la maglia e la schiena, vorrei urlare o picchiarla ma mi sto trattenendo , la testa.
-Oddiooo scusami sono scivolata dai tacchi e per evitare che prendesse la mia maglietta di Gucci, ho buttato il bicchiere in avanti non accorgendomente che c'eri.
Partendo dal fatto che io sia una persona pacifica e poco violenta. Io a questa gli faccio il botulino naturale.
-Oh povera peccato che te la sto per rovinare io la maglietta e la faccia.- Ma nel momento in cui sto per scattare mi sento tirare per la vita, e girandomi mi trovo Jason.
-Wuouo Chris calmati, dai lascia stare.- le due oche intanto se la ridevano.
-Jason, lasciami. ORA!
-Se ti calmi si, se no ti tengo così per il resto del tempo.- Mi fermo un attimo pensando che per lui tenermi con un braccio non sarà difficile, anche per il resto delle ore visto la stazza. 
-Brava, Chris. Ora va in bagno, sciacqua il caffe e asciugati, ti porto la felpa di ricambio che tengo in ufficio. Poi fai un bel respiro e vai a casa, tanto manca mezz'ora e tu stai già stai lavorando per la settimana prossima.- La dolcezza di questo ragazzo è infinita. Io intanto sospiro e mi rilasso.
-Intanto quella bastarda se ne è andata ridendo.
-Tranquilla, essendo un suo superiore non rideràa lungo.- mi fa l'occhiolino e mi ferma davanti la porta del bagno. 
Entro e cerco di togliermi almeno l'appiccico da dosso, e indosso la felpa che Jason mi ha passato per la porta.
-Dai a casa ora ci vediamo domani.- mi dà un bacio sulla guancia e io lo abbracci.
-Grazie di tutto, Jason.
Aspetto l'ascensore pensando che oggi la giornata sia andata proprio uno schifo. E non vuole finire, poiche si apre l'ascensore e mi appare Ryan davanti. Sto per andare a prendere le scale ma vengo fermata e tirata nell'ascensore bruscamente.
-La finite di trascinarmi.
-No. Che ti successo? - dice guardandomi da testa ai piedi notando la felpa che è cinque volte me e i capelli umidi alle punte che marcano un rosso più scuro. 
-Niente. - lo rispondo bruscamente e mentre giro la faccia dall'altro lato, l'ascensore si ferma di botto facendomi cadere a terra.
-Si avvisano i passeggeri dell'ascensore di un guasto al quadro elettrico di esso. Vi invitiamo a mantere la calma. A breve il guasto verrà risolto.
Non sono mai stata un amante dei luoghi chiusi, anzi sono leggermente clastrofobica. Ma non lo voglio dar a vedere. Quindi mi alzo e mi appoggio alla sbarra di ferro dell'ascensore.
-Ora possiamo parlare.-Afferma deciso.
-Perchè dovremmo?
-Dai perchè ti sei inacidita così? Se è per via del pranzo ti chiedo scusa. - dalla faccia sempra pentito, ma meglio stare attenti anche il diavolo sa mentire. Non ho la forza di risponderlo e ne lo voglio rispondere male perchè saremo incastrati qui ancora per un pò. 
-Non sono ne acida e poi puntualizziamo che con te non sono mai stata dolce.- dopo questa meglio il silenzio prima che l'aria che sto anaspando finisca.
-Chris ti senti bene? - no ti prego non fare quella faccia preoccupata e dolce quanto sexy.
-nonono sto benissimo. Ma quando arrivano?-ci mancava solo che iniziassi a sudare freddo.
-Ehi Chris guardami-mi dice prendendomi il viso tra le mani- ora ci sediamo a terra e fai dei bei respiri, ti calmi e mi racconti qualcosa di te così tu ti distrai e fai felice me.- conclude sorridendo.E che sorriso gente.
-Sbaglio o mi stai estorcendo informazioni in unmomento come questo?
-Forse ;) dai giù sediamoci.
E così facciamo, lui si siede a terra e io mentre sto per accasciarmi a terra ho un forte giramento e mi ritrovo sdraiata addosso a lui.
-Mhm intrigante questa posizione,non trovi?
-Si nei tuoi sogni, dai aiutami.- per aiutarmi molto gentilmente poggia le mani sotto la maglietta e sui fianchi e mi gira, come fossi una piuma, mettendomi tra le sue gambe, abbracciandomi la vita.
Non so cosa ho sentito in questo momento, ma sono certa che mi sento benissimo come se tutto lo stress e la tensione fossero scomparsi solo grazie un suo tocco.
-Oh ora sento il tuo respiro dolce e rilassato, sei tanto dolce perchè non lo mostri di più questo lato?- la tenerezza che mi sta mostrando adesso mi fa dimenticare la sua e la mia posizione.
-Perchè il mondo è crudele, se la mostrerei non riuscirei a sopravvivere.
-Devi sapere a che mostrarla.
-Ryan ho un brutto difetto non so distinguere le persone giuste.- e man mano che parlo mi rilasso sempre di piu dimenticandomi l'ascensore, stretto e chiuso regolando il mio respiro al suo poggiandomi al suo petto.
-Sei una ragazza bellissima e intelligente se ti lasciassi andare forse le sapresti riconoscere.
Mi giro gurdandolo negli occhi lui sta fissando insistentemente le mie labbra e io passo alle suo così carnose, morbide di un rosa vivace e...
Bhe non siamo in una favola e perciò io non perdo la scarpetta di cristallo ma la dignità, si spalancano le porte dell'ascensore ci giriamo e mi ritrovo l'oca con la bocca spalancata e Jason sorridente che si avvicina per aiutarmi ad alzare ma le gambe non mi reggono per lo stress e cado di nuovo addosso a Ryan che mi prende scattante in braccio.
-Ryan ero così preoccupata per te ma visto che sei in compagnia della squadrina ci vediamo domani.- cerco di divincolarmi dalla presa del mio responsabile ma è ferrea e io oggi sono particolarmente debole.
-Calmati tigre, per oggi hai fatto abbastanza.
-Ah si?- scendo dalle sue braccia afferro la porsa e in bocco l'uscita. Sono offesa come si permette di difendere quella falsa, stronza e chi piùne hane metta dopo quello che ha detto e fatto? Uomini tutti uguali.
-Dai Chris ti prego, ti ho fermato per non farti perdere lo stage per colpa di Ilaria e suo padre.
-Ah ora fai pure il cavalliere bianco?
-Perchè bianco?
-Perche tutti i cavallieri sono bianchi e poiche il bianco è un colore insignificante lo sei pure te.- vi prego ditemi da dove ho cacciato fuori questa stronzata.
Ci mettiamo a ridere entrambi la sua risata è tanto armoniosa e dolce, ma pensando al motivo della sua risata mi fermo.
-Bravo prendi pure in giro, stai aggravando la tua situazione.
-Dai tigre sali, ti accompagno a casa.
-E se non volessi?.- si avvicina con un passo da felino, si abbassa alla mia altezza e mi sussurra
-Ti carichere di peso sulla mia spalla e ti porterei dove voglio io.
-Okok dov'è l'auto? - sorridendo nervosamente.
-Ma che carina la tigre che abbassa le orecchie.
-Cammina che è meglio.
Piccola osservazione o ha scambiato l'accelleratore o a il piede pesante o lo fa a posta per vedere la mia reazione. BEne ora che ha visto che me la sto facendo addosso potrebbe anche smetterla.
-O rallenti tu o ti faccio rallentare io.
-Perché è così bella la velocità ti fa sentire libero...
-Si in fronte a un muro. Perché non ti senti libero? Una bella auto, un lavoro assicurato, un futuro pianificato e mai incerto scelto con il meglio che c'è per te ? Che ti manca?
-Per la prima volta sei pienamente sincera, questo è uno dei motivi perché mi attrai tanto, ma stavolta hai sbagliato. Hai ragione ho un auto ma che me ne faccio se non posso andare dove voglio, certo il mio lavoro mi piace ma vorrei sfruttarlo diversamente non per ricchialtolocati, il mio futuro se non mi impongo sarà triste e infelice. Vedi come cambia punto di vista appena allarghi gli orizzonti?
Non l'ho mai sentito ragionare in modo così serio.Mi stupisce e mi fa sentire terribbilmente in colpa per come sia stata ottusa a sputare una sentenza così in fretta. Il viaggio prosegue in silenzio e sono a casa.
-Eccoti sana e salva, e non hai parlato per cinque minuti interi mi devo preoccupare o stai cercando di superare un record?
-ah ah ah ma che umor, grazie per il passaggio.
scendo sto per richiudere lo sportello e lo fermo
-Quand'è che mi offri quel caffè? si mantengono le promesse. - mi risponde con un largo sorriso.
-Quando vuoi tu mia tigre.
-Il solito sciupafemmine, a domani.
-Aggressiva ahahaha, a domani. 

Immagini: http://weheartit.com/entry/120505921
  
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