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Autore: Oh_What_The_Hell    11/06/2014    1 recensioni
'Mi rimaneva una cosa da fare: chiudere gli occhi e sperare di non riaprirli mai più.'
Samantha è una ragazza normalissima che però, a causa di vari avvenimenti, non le permisero di uscire spesso a far baldoria. Una sera, insieme alla sua migliore amica, in un locale, vede un ragazzo. Non credeva all'amore a prima vista, ma quella volta dovette ricredersi. Non sapeva nulla di lui e nemmeno il suo nome. Si sente strana e rattristata e non sa cosa fare per scoprire chi è quel ragazzo misterioso.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Rigiravo attorno al divano del mio appartamento in attesa di un messaggio di Harry. Aspettavo che mi dicesse qualcosa tipo “scendi” o “sono giù”.. una cosa del genere.
 Non avevo pranzato e la mia colazione era finita dritta nello stomaco di Jess. Un buco allo stomaco aveva preso il posto del cibo e mi sentivo talmente piena che ero pronta a vomitare.
Era da un po’ di giorni che avevo dei sintomi strani, nausea, debolezza, giramenti di testa. Avrei dovuto chiamare un medico, ma non volevo saperne.
Stavo passando un brutto periodo.
Probabilmente dovuto all’incontro con Harry oppure dal fatto che tra qualche giorno sarebbe stato il quarto mesiversario dalla morte dei miei genitori in un bruttissimo incidente stradale.
Morti sul colpo, dicevano.
Qualsiasi cosa fosse stata la causa della loro morte io non l’avevo superata benissimo ma, nonostante ciò, cercavo invano di nascondere tutto dietro un sorriso. Sorriso che diventava pianto la sera, quando ero da sola, nel letto, con la foto della nostra gita in Egitto sul petto che tenevo costantemente sotto il cuscino.
Agitai la testa e gettai un sospiro lunghissimo.
Sprofondai nel divano e chiusi gli occhi per qualche minuto, godendomi il silenzio di quell’appartamento in cui vivevo ormai da qualche anno.
Cik cik
Silenzio introdotto dal rumore di una chiave nella serratura.
Portai il mio sguardo verso la porta in attesa del rientro di Jess che aveva in programma una pizza e un giro per locali con Pedro, Tamara e Charlotte. Io mi ero dissociata. Dove scoprire una grande, grandissima verità su Harry.
Non volevo diventare una rovina-famiglie né tantomeno diventare la ‘’nuova’’ madre di Lux.
Ma c’era una parte di me che trovava quasi eccitante il lato paterno di Harry. Un lato che avrebbe voluto essere trattata da lui come una figlia. Con tanto di carezze e baci sulla fronte.
E magari qualcosa di più.
In quel caso l’incesto sarebbe stato legale.
“Ehi Sam.. ancora il principe azzurro non è arrivato?” disse Jess interrompendo i miei pensieri erotici su Harry e poggiando le buste della spesa sul tavolo della cucina.
“Ah ah.. Non esistono i principi azzurri” dissi quasi seccata
“Hai paura vero? Hai paura di quella che potrebbe essere la realtà dei fatti, ammettilo
“Ho sempre ammesso di avere paura della realtà Jess.. solo che adesso è tutto diverso.. ci sono di mezzo dei ‘’sentimenti’’, mi capisci?”
“Sei innamorata di lui?” chiese scioccata
“No.. ehm.. non credo. E’ troppo presto.. lo capisco pure io che sono zero con i ragazzi. Però c’è qualcosa in lui che mi piace da morire. Qualcosa che non ho mai visto in nessun altro ragazzo in vita mia. Le sue fossette, per esempio. Dannazione, ci sprofonderei in quelle fossette. Per non parlare dei suoi occhi. Riesco a vedere il mare infinito in quegli occhi. Riesco a vedere me riflessa lì dentro. Me riflessa con lui. Mi capisci? E’ qualcosa che non so spiegare. E’ troppo difficile spiegare” dissi fra un pensiero e l’altro pensando a lui e a tutto quello che riusciva a trasmettermi anche solo con uno sguardo.
“Ti capisco Sam.. Non so darti un consiglio. L’unica cosa che posso dirti è quella di fare ciò che ti dice il cuore. Se ti dovesse rivelare di avere una figlia vai oltre. Non pensarci e stai con lui. Te ne pentiresti amaramente se non lo facessi, e lo sai benissimo. Già ti stai guastando un casino, guardati. Stai diventando pelle e ossa. Cerca di mangiare e di non fare cavolate. Per qualsiasi cosa io ci sono, ti voglio bene e sempre te ne vorrò qualsiasi scelta tu farai.” Dissi prendendomi una  mano e lasciandomela subito dopo per andare a rispondere al citofono.
“Sono Pedro e le ragazze?” chiesi quasi dispiaciuta che quella conversazione dovesse finire in quel modo
“Si.. ma stai tranquilla. Ci rivediamo alle 2 di notte qui, davanti al nostro bellissimo divano, per concludere questo discorso. Ti voglio bene” disse dandomi un bacio sulla guancia e riprendendo a sistemare la spesa.
“Anche io” riuscii a dire ripensando a quello a cui andavo incontro.
 
21:02
“Sono giù J”. Era un messaggio di Harry che era arrivato puntuale come sempre.
Presi la borsa e le chiavi di casa, salutai tutti e iniziai a scendere le scale frettolosamente, saltando due o più gradini alla volta.
Aprii il portone e lì davanti, bello come un angelo, c’era Harry.
Le solite converse bianche, maglia blu scura, giacca di pelle nera, jeans neri.
Sguardo magnetico, sorriso perfetto.
Dimenticai immediatamente il monologo interiore che mi ero fatta scendendo le scale. Volevo cercare di essere fredda e dura ma vedendolo persino l’iceberg del Titanic si sarebbe sciolto.
Guardai i suoi occhi sotto la luce al neon del portone e rimasi lì. A fissarli.
“Allora.. dove mi porti?” disse sorridendo disse cingendomi una spalla con il suo braccio muscoloso
“Facciamo una passeggiata fino alla pizzeria qui all’angolo, ti spiace?”
“Cosa? La pizza o la passeggiata?” disse ridendo
“Entrambi” dissi sorridendogli
“Se sono con te non mi spiace nulla” disse stringendomi ancora di più a lui
Non riuscivo a parlare. L’unica cosa che riuscivo a fare era guardarlo mentre camminava sicuro di sé. Cingendomi le spalle con il braccio e sistemandosi i capelli scuotendoli e portandoli da un lato con l’altra mano.
Ci vollero dieci minuti per arrivare alla pizzeria.
Si chiamava ‘’Pizza Planet”. Era un posto dove l’universo e la galassia erano il tema principale.
Altri dieci minuti ed eravamo già seduti al tavolo ad aspettare la pizza che avevamo ordinato.
“Galactica.. bel nome per una pizza, non credi?” disse riempiendosi il bicchiere con la coca-cola che aveva ordinato.
“Molto fantasioso direi” dissi cercando di sembrare distaccata. Ma fino a che punto avrei resistito? Dovevo farmi forza e chiederglielo
“E allora.. come è andata la giornata” disse anticipandomi
“Come al solito.. lavoro-casa. A te?”
“In giro per negozi con degli amici e con la piccola Lux” disse sorridendo.
Ecco. Aveva iniziato lui a parlare di Lux.. era il momento giusto. Lo sapevo.
“E quindi passi molto tempo con questa bambina..” dissi cercando di posare il mio sguardo sulle punte dei miei capelli che continuavo ad attorcigliare fra le dita
“Si perché.. sei gelosa di una bambina per caso?” disse ridendo
“Non stiamo nemmeno insieme. Perché dovrei essere gelosa di quelle che ti stanno intorno?” dissi piuttosto arrabbiata cambiando quasi discorso
“Ehi, ehi calmati. Non volevo farti arrabbiare così.. C’è qualcosa che non va?”
“No nulla.. anzi.. ehm c’è qualcosa che vorrei chiederti”
“Dimmi pure”
Presi un lungo respiro, dopodiché glielo chiesi.
“Lux è tua figlia?”
“No, te ne ho già parlato Sam”
“Non mi convinci”
“Perché?” chiese quasi seccato dal mio atteggiamento
Cercai di riprendere un atteggiamento più gentile, non volevo farlo arrabbiare.
“Al ristorante l’altra volta, quelle due ragazze accanto a noi mi hanno detto che una loro amica è la tua ex ragazza e che hai una figlia con lei che si chiama Lux”
Dopo qualche minuto di silenzio e di disperazione quasi, Harry si decise a darmi delle spiegazioni.
“Oh no.. ascolta Sam tu mi piaci, nemmeno ti immagini quanto!”
“Questa non è una spiegazione”
“Non volevo rovinare tutto, facendoti scappare via dicendoti che ho una figlia. Mi spiace di non avertelo detto”
“Tu avresti tenuto questo segreto con me per sempre?”
“Assolutamente no! Te l’avrei detto prima o poi.. ma prima volevo passare più tempo con te. Volevo farmi conoscere e volevo farti conoscere il ragazzo che davvero sono”
“E come sei?”
“Non so dirti come sono. So solo che non sono come gli altri mi descrivono.. E’ vero ho una figlia e sinceramente sono fiero di prendermene cura. Ci sono ragazzi che sarebbero scappati  a gambe levate”
“Su questo hai ragione.. ascoltami, io ti credo. Però se c’è qualcos’altro che devi dirmi dimmelo adesso” dissi sorridendogli in modo quasi compassionevole
“Ho quattro capezzoli” disse ridendo
“Tu.. ehm.. cosa?” dissi scuotendo la testa per cercare di capire se quello che mi aveva detto potesse essere vero
“Ma di questo ne parleremo dopo.. ecco la nostra pizza” disse sorridendomi
“Posso vederli?” dissi arrossendo e scoppiando, in seguito, in una grossa risata
“Solo se tu mi fai vedere i tuoi” disse facendomi l’occhiolino e prendendo il primo trancio di pizza.
“Oh.. ehm..” dissi prendendo anch’io un pezzo di pizza
“E’ buonissima.. anzi è davvero galattica” disse cercando di farmi ridere, inutilmente, alla sua battuta scontata
“Che battuta pessima Harry” dissi scuotendo la testa e sorridendogli subito dopo
“Puoi chiamarmi Harold” disse ridendo
“Perché dovrei chiamarti con questo nome ridicolo?” dissi confusa
“Ehm.. Harold è il mio secondo nome” disse continuando a mangiare
Silenzio. Arrossii e iniziai a ridere.
“Mi dispiace da morire. Stavo solo scherzando, scusa”
“Non devi scusarti per ogni cosa, scema”
“Uh.. ehm scusa.. ehm volevo dire.. niente lascia stare”
“Sei buffa”
“Me lo dicono in tanti” dissi prendendo un sorso della sua coca-cola
“E ti dicono anche che sei bellissima?”
“Veramente no, sei il primo forse” dissi continuando a mangiare la pizza
“Mi piace essere il primo, mi fa sentire importante”
“Chissà..”
“Cosa?” chiese continuando a mangiare
“Chissà se diventerai davvero importante.. per me” dissi arrossendo, cercando di nasconderlo continuando a mangiare
“Lo spero”
“Anche io” disse sorridendo
  
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