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Autore: Gemad    11/06/2014    1 recensioni
-Oh Harry! Io e Draco ci siamo chiariti ed ora siamo solo amici- disse Pansy -Sai stavo pensando che voi due potreste essere grandi amici-. -Cosa? Io e Malfoy.... Amici! Tu sei matta Pansy- disse Harry dandole un pugnetto sulla spalla.
Genere: Avventura, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Harry/Pansy, Ron/Hermione
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 20: Aria di Quidditch e di amore 
                                                                                                                                                        
Harry guardò l’ora, e vide che erano le 15:45 e pensò di andare a trovare Draco e Blaise. Così si avviò verso il buco del ritratto.
-E ora dove vai?- chiese nuovamente Ron che aveva in braccio Hermione.
-Vado a salutare Draco e Blaise, ci si vede dopo- rispose Harry.
-Aspetta Harry ti accompagno- accennò a dire Alicia Spinnet, ma Ginny la bloccò subito -No, lo accompagno io ad Harry- disse la rossa calma, mentre la bionda, rassegnata, si sedette nella poltrona; si limitò solo a fare l’occhiolino ad Harry.
Quest’ultimo sorrise, non era abituato ad avere così tante attenzioni, ma la cosa gli piaceva. Così, uscì insieme a Ginny per la seconda volta quella sera, -Chi preferivi me o Alicia?- chiese Ginny.
-Ecco- disse Harry mettendosi una mano tra i capelli pensando “Lei è molto bella, però lo sei anche tu, lei è molto più grande, e tu molto più piccola, quindi questi elementi fanno vincere Alicia”, ma quando stava per aprire bocca, arrivò Pucey, ed era insieme a Pansy. Questo, fece sentire male ad Harry, così, chinò la testa, ma vide la mano di Ginny afferrare quella di Harry, il che lo incoraggiò molto.
Ginny sapeva perfettamente quello che c’era stato tra lui e Pansy, così come tutta la scuola, ma almeno riuscì a camminare a testa alta, con le mani unite.
-Potter- disse il Serpeverde.
-Pucey- rispose Harry.
-Sei stato fortunato a non essere spedito ad Azkaban- lo stuzzicò Pucey -Penso che il momento in cui sei stato via da Hogwarts abbia fatto guadagnare più me che te- disse ancora il ragazzo, alimentando la rabbia nel Grifondoro.
Non voleva nemmeno guardare Pansy negl’occhi, e sapere se stava cercando di fermarlo o no; stava per partire lanciato verso Pucey, ma Ginny cambiò bruscamente strada e lo portò in una stanza a caso, che trovarono fortunatamente vuota.
Harry stava tremando dalla rabbia con i pugni serrati -Ok, Harry calmati per favore- chiese Ginny, Harry però non ci riusciva nonostante ci provasse -Harry ti prego- supplicò lei, Harry alzò la testa, per incrociare nuovamente gl’occhi di lei, solo così riuscì a calmarsi, ed avere la forza di rialzarsi e di avviarsi verso i Sotterranei.
-Credo che ora devo andare- disse Ginny.
-Non vieni?- chiese Harry.
-No, per me i Serpeverde sono pur sempre Serpeverde>> disse lei, che fece per andarsene, ma Harry le afferrò la mano -Grazie- disse lui, le prese il viso per baciarla nuovamente.
Quando si staccarono non dissero una parola, ed Harry scese più che soddisfatto verso il muro che faceva da porta alla Sala Comune di Serpeverde.


-Harry!- disse Blaise che era seduto nei divani.
-Ehi Blaise!- disse Harry sorridendo.
-E’ da tempo che non ci vediamo, come stai amico?- chiese il ragazzo Serpeverde.
-Non c’è male, Draco?-.
-E’ di sopra se vuoi te l’ho chiamo- propose lui.
-Si grazie-.
-Draco!- urlò lui attirando non pochi Serpeverde, che avevano notato la presenza di Harry, ma che non dissero nulla.
-Chi mi chiama?!- chiese Draco urlando a sua volt.
-Io!-, -Io chi?!-.
-Blaise cazzo!-, -Che cazzo vuoi?!-.
-C’è Harry!-, -Harry?! Harry chi?!-.
-Harry Potter idiota!-, si sentirono i passi del biondo che scendevano.
-Harry- lo accolse lui -Bentornato nella Casata Serpeverde! Perché non ti siedi?- chiese lui sedendosi in un tavolino vicino alla finestra.
Così, Harry, Blaise e Draco si ritrovarono in un tavolo a parlare.
-Allora Harry- incominciò il ragazzo di colore -Come vanno le cose?-. 
-Allora, mi dovete spiegare come avete fatto a salvarmi la pellaccia quella notte- disse subito Harry.
Blaise e Draco, si guardarono per un istante, -Harry- incominciò il biondo -Secondo me e Blaise, è meglio se ne parliamo in qualche posto, dove ci sono meno orecchie che possano udire-.
-Va bene!- disse Harry.
Sapeva che la cosa era più delicata del solito, visto che avrebbero introdotto l’argomento Pansy, ed Harry doveva cercare di essere psicologicamente calmo alla cosa. Così, questo strano Trio, si spostò verso l’uscita del Dormitorio, risalì nuovamente i Sotterranei, per poi uscire e andare verso il Lago. In quei momenti che passarono dalla Sala Comune Serpeverde fino al Lago, non volava neanche un mosca, si sentivano solo i rumori delle scarpe dei tre che battevano prima sulla pietra, poi sull’erba, per poi fermarsi vicino ad un albero che faceva da ombra al sole che però non riscaldava affatto essendo a Febbraio.
Il rumore delle piccole onde che toccava la riva della spiaggia e del silenzio che c’era, donava una sensazione di pura tranquillità; ma non era tempo di ascoltare quello che c’era intorno, pensò Harry, era ora di ascoltare Blaise e Draco, che si erano seduti nell’erba umida affianco ad Harry

 
-Allora?- chiese Harry -Siamo arrivati ad un posto dove delle orecchie non possano udire?- chiese Harry abbozzando un sorriso, provocandone uno sulla bocca dei Serpeverde che non sapevano da dove cominciare.
-Non preoccupatevi- li incoraggiò Harry -Ditemi chiaro e tondo di tutto quello che è successo quella notte-.
-Per la verità, dovremo incominciare qualche giorno prima- disse Blaise che fece continuare a Draco il racconto -Io e Blaise, stavamo fumando una sigaretta nel balcone, mi pare il giorno prima che tu saresti arrivato, della nostra Sala Comune, quando è arrivata Pansy, ed era abbastanza in lacrime-.
-In lacrime?- chiese Harry.
-Si, non ho mai visto la faccia di Pansy così tarchiata dalle lacrime che le rigavano il volto-.
-Ricordo la notte in cui sei scappato Harry?- s’intromise Blaise -Dovevi vederla e sentirla; la stavamo trascinando a forza nella Sala Comune, e lei continuava ad urlare e piangere dicendoci di lasciarla stare, che non gli importava niente ormai. Fortunatamente quando siamo arrivati ha smesso di piangere, ma se ne andata subito nella sua stanza. Era orribile vederla in quello stato-.
-Già- disse Draco.
Calò ancora silenzio; Harry poteva solo immaginare come fosse Pansy, ma non ci riusciva, era troppo difficile immaginarla, e soprattutto pensarla.
-Mi stavi dicendo Draco, che Pansy era entrata in balcone-.
-Oh si- disse il Serpeverde come se si fosse ripreso da un sonno ad occhi aperti -Ecco, era venuta in balcone, e riferendoci che tu saresti arrivato la notte dopo. Lei, era contenta da quel che vedevo sul volto, ma non mi sembrava del tutto contenta. Ovviamente io e Blaise eravamo al settimo al cielo, e notavo che nonostante tutto, a lei gli stava turbando qualcosa. Ci aveva chiesto solamente di scortarla fino al Lago, e che poi avremo dovuto aspettare, e che non dovevamo intrometterci-.
-Ricordi quanto hai protestato alla cosa Draco?- chiese Blaise ridendo.
-Non quanto te- rispose pronto il biondo sorridendo ancora.
Ad Harry quelle ultime parole lo rallegrarono, perché sa che ormai con Draco e Blaise poteva confidarsi come con Ron ed Hermione. Nei mesi che sono passati, aveva instaurato un rapporto che sapeva, che poteva durare a lungo.
-E comunque- disse Harry -Dopo che mi hanno attaccato cosa è successo?-.
-Pansy è corsa da noi- disse Blaise -La stavamo aspettando al Portone d’Ingresso, e credevamo che avesse fatto quello che doveva fare-.
-Ma ci ha detto di andare subito a raggiungerti- disse Draco -Che eri in pericolo, e che dovevamo aiutarti. Così senza neanche pensare alle conseguenze, ci siamo catapultati verso di te Harry, e poi lo sai come sono andate le cose-.
Harry stava pensando; moriva dalla voglia di chiedergli se sapevano quando la storia tra Pucey e Pansy fosse nata. Doveva saperlo, anche se non gli importava granché, visto che i suoi pensieri erano tutti per Ginny in quei momenti.
Stava per aprire bocca, però Blaise parlò prima che Harry potesse farlo -Poi il giorno dopo, abbiamo chiesto a Pansy cosa era successo e che cosa vi eravate detti, e lei ci ha risposto male, e se ne andata. Ovviamente io e Draco ci siamo rimasti di stucco e anche sorpresi, e decidemmo di andare a seguirla. Lei cercava di seminarci, ma si sa che lei non è molto portata per lo sport; finché Draco non la acchiappò e gli chiese perché faceva così. Lei dopo mille domande, ci disse che e-ecco, mmh- non riusciva a trovare le parole, ed Harry lo disse al posto loro -Che non era più con me?-.
-Esatto!- disse sollevato Blaise, e continuò a raccontare -Quando gli chiedemmo il perché, e lei ci rispose che stava insieme a Pucey, Draco è andato su tutte le furie, urlando prima con Pansy, e poi è andato a cercare Pucey-.
-Ci siamo dati più colpi che urla- disse ridendo Draco, provocando ancora più risate in Blaise ed Harry.
Quest’ultimo era sempre più felice, perché questo è un altro gesto di quanto Blaise e Draco gli volevano bene. -E poi come sono andate le cose con Pansy?- chiese Harry rivolto a Draco.
-Alla fine abbiamo fatto pace- disse Draco -Ho deciso di perdonarla visto che è come una sorella per me-.
-Ma comunque- s’intromise Blaise -Resta il fatto che noi non possiamo capire perché ha fatto questo-.
-Come non ve l’ha detto?- chiese nuovamente il Grifondoro.
-Si che c’è l’ha detto!- rispose Blaise.
-Gli ho detto che è una stupida, che doveva solo avere fiducia, e che avevi fatto tanta strada per arrivare ad Hogwarts superando mille difficoltà. Poi quando gli ho chiesto se ne valeva la pena, lei è scappata- disse Draco continuando -Poi quando sono andato da Pucey, l’ho trovato con Pansy, e giuro che la mia rabbia era arrivata alle stelle. Blaise ovviamente ha cercato di trattenermi, ma io mi sono liberato, ho buttato la bacchetta a terra, e lo scontro è iniziato-.
-E chi ha vinto?- chiese Harry ridendo -Se non fosse stato per il professor Piton, Pucey avrebbe lanciato una Fattura a Draco visto che era in enorme difficoltà con le mani-.
-Come dice il proverbio “Tutto muscoli e niente cervello”- disse Harry -Oppure “Tutto fumo e niente arrosto”-.
-Proverbi Babbani?- chiese Draco.
-Si-.
-Mi piacciono- disse Draco -Lo so, è un po’ strano, però a volte questi proverbi ci azzeccano sempre-.
Harry e Blaise non riuscirono a tenere le risate -E’ così strano che mi piacciono, almeno, i proverbi dei Babbani?- chiese Draco rosso.
-Bè, scusami, ma dopo aver passato anni a sentirti dire quanto fossero inutili, stupidi e mediocri i Babbani rispetto a noi Maghi, è molto strano!- disse Blaise non smettendo di ridere un attimo insieme ad Harry.
Draco era terribilmente rosso in faccia. Passarono un paio di minuti prima che il Grifondoro ed il Serpeverde smettessero di ridere.
-E comunque- disse Harry quando fu tornato normale.
-Voi?- chiese il ragazzo.
-Noi cosa?- chiese Draco.
-Bè, avete qualcuna in mente?- chiese Harry un po’ imbarazzato.
-Ecco, io una c’è l’avrei in mente- disse Blaise -E’ una un po’ folle, ma mi piace- terminò.
-E chi sarebbe la ragazza di Blaise?- disse Draco in modo stuzzicante.
-Non ve lo dico- disse in risposta il Serpeverde.
-Oooh! Il piccolo Blaise non vuole, non vuole rivelare il nome della sua amata-.
-Ma piantala!- disse Blaise -Tu piuttosto?-.
-Ecco, il Principe delle Serpi ne ha un mondo ai suoi piedi- disse facendo l’altezzoso.
-E non darti tutte quelle arie furetto- disse Harry ridendo, e Draco si fece nuovamente serio -C’è ne sarebbero due, è un po’ complicata la cosa-.
-Oooh!- incominciò Blaise con lo stesso tono stuzzicante di Draco di pochi minuti fa -Il Principino delle Serpi è molto confuso!-.
-Ma tu Harry? Ora cosa farai?-, Harry rimase un po’ in silenzio, ovviamente era confuso perché era attratto da Ginny, ma anche da Pansy, e poi quell’occhiolino di Alicia l’aveva fatto sentire importante -Ok, ho capito domanda fuori luogo- disse Draco cercando di cambiare argomento.
-No, no Draco non preoccuparti- disse Harry -Ecco, c’è ne sarebbe una con cui mi sto vedendo, poi c’è Pansy, e poi un’altra-.
-Tre ragazze?- chiese Blaise -E chi sei? Draco Malfoy?- chiese Blaise provocando ancora più risate tra i due e Draco stava partecipando.
-Non è colpa mia se Madre Natura mi ha fatto bellissimo!-.
Così decisero di rientrare al Castello e si diressero verso i Sotterranei; Harry chiese che cosa aveva fatto Piton ai due -Ecco- incominciò Draco -Siccome manca già Montague che è espulso per la partita contro i Tassorosso, non voleva che ci dovessimo disunire all’interno della squadra, così ci siamo dati una forte stretta di mano, ma ovviamente non l’ho ancora perdonato a quell’idiota!-.
-Voi parteciperete il 10 e il 15 alle selezioni?- chiese Harry.
-Ovvio!- rispose Blaise.


E dopo essersi salutati, Harry si avviò direttamente verso la propria Sala Comune, dove vide Neville intento a leggere un libro sulle erbe, incredibile, pensò Harry, nonostante il suo carattere fosse cambiato, i suoi gusti rimangono sempre gli stessi, poi vide Hermione parlando con Ginny, che lo salutarono allegramente, poi vide Seamus con altre persone; era probabile che stavano discutendo delle coreografie per le sfide contro i Warriors e i Cannoni di Chudley.
Era strano che Dean non ci fosse; poi trovò subito Ron che era intento a guardare il fuoco che scoppiettava vicino al divano, e maneggiando a bacchetta in modo annoiato.
-Possiamo parlare Ron?- chiese Harry.
-Certo tutto quello vuoi amico!- rispose il rosso.
-Si ma è meglio parlarne in Dormitorio-, così i due migliori amici si avviarono verso il Dormitorio che era vuoto come prevedeva Harry.
Quest’ultimo si sedette sul letto e così fece anche Ron -Ci sono stati dei problemi Harry?- gli chiese lui.
-Bè ecco, ho visto Pansy con Pucey-.
-Davvero?-.
-Si ma non puoi capire quanto mi sono sentito male a vederli insieme e da soli, in giro per il Castello-.
-Harry, dovremmo fare qualcosa?-.
-No, no! E’ solo che sono molto confuso in questo periodo-.
-E perché mai? Ti mancava forse Hogwarts?-.
-Si, ma è solo che sono reintegrato, e non è questo il problema-.
-E allora qual è? La partita contro i Corvonero di domani sera? O forse il fatto che questa notte si giochi Serpeverde-Tassorosso che può designare la prima vera pretendente alla Coppa?-.
-No, non è neanche questo-.
-E cosa ci può essere di più difficile di queste opzioni?-.
Harry stava cercando le parole giuste, e alla fine disse semplicemente una parola -Ragazze!-.
-Ah ecco!- disse Ron -C’è l’avevo sulla punta della lingua. Ma non preoccuparti, certo non sono un esperto in questa materia, ma dimmi tutto-.
-Non sei esperto in questa materia? Ma se sei riuscito a conquistarti Hermione?-.
-Bè, se vuoi la mia opinione, non so come ha fatto una principessa come lei, a mettersi con un troll come me-.
-Andiamo non dire cazzate! Ricordi quella volta che….-.
-Ma non stavamo parlando di te?- chiese Ron.
-Ah, giusto!-, -Su forza, racconta- lo incoraggiò il Weasley.
-Lo sai, che in quei mesi che precedevano la nostra fuga da Hogwarts, ero insieme a Pansy?-.
-Certo, che domande fai? Eri innamorato perso di lei, soprattutto quando eravamo in latitanza-.
-Si, è vero- ma non voleva dirgli di Ginny, così cercò di trovare delle scappatoie -Comunque, sono uscito con una ragazza, e con quella ragazza ci siamo baciati più volte-.
-E chi sarebbe?- chiese Ron.
“Merda!” pensò Harry, “Ed ora cosa gli dico?”, -Ho capito!- disse Ron.
-Cosa?- disse Harry tornando alla realtà.
-Vuoi ancora lasciartelo segreto perché non sai quello che provi per lei vero?-.
“In parte aveva ragione” pensò Harry “Non sapeva cosa provava veramente per Ginny” -Esatto!-.
-E….?- chiese ancora Ron.
-Sono ancora innamorato di Pansy-.
-Credevo che ti piacesse l’altra-.
-Si, insomma, mi piacciono entrambe- disse Harry velocemente.
-Io ti consiglierei di scegliere l’altra, visto quello che ha fatto Parkinson-.
-Si ma non è questo il problema!- disse Harry, spiazzando del tutto Ron -E allora?- chiese il rosso sempre più confuso.
-C’è un’altra ragazza-.
-COSA?!- disse Ron urlando.
-Sssssh, abbassa la voce!- disse Harry.
-Oh scusa Harry-.
-Stavo dicendo, quella ragazza mi ha fatto un occhiolino quando uscivo-.
-Davvero? E com’è?- chiese Ron curioso.
-E’ una ragazza molto più grande di me, e sta affrontando il suo penultimo anno ad Hogwarts-.
-Una del sesto anno?! Miseriaccia Harry!>> Ron voleva saperne ancora di più, ed Harry glielo disse chiaramente che la ragazza era -Alicia Spinnet-.
-Miseriaccia! Per le Mutande Chiazzate di Merlino Harry! Te ne rendi conto che quella ragazza è una bomba! Ti consiglio certamente lei!-.
-Si ma come faccio con G…. voglio dire l’altra ragazza?-.
-Harry, come mi aveva detto Hermione la prima volta che lo baciata rivelandogli che mi piaceva una ragazza, ma era sottointeso che era lei, ti dico di seguire il cuore e l’istinto-.
Harry ci ragionò su un momento, -Certo è un po’ smancerioso ma- cercò di giustificarsi Ron ma Harry lo trattenne subito.
-Non preoccuparti amico, mi hai dato un ottimo consiglio-, si diedero il cinque, e poi passarono il resto della giornata giocando a scacchi.
Harry, quando si coricò nel letto, aveva certamente le idee un po’ più chiare.

La mattina dopo si svegliò di buon mattino, verso le 9:00, e sapeva, che fra poco si sarebbe giocata la partita tra Serpeverde e Tassorosso, sapendo che se Serpeverde avesse vinto si sarebbe designata come la prima pretendente alla Coppa di Quidditch.
Svegliò subito Ron, con molta fatica visto che voleva rimanersene a letto visto che era una riserva ma comunque convocato. Avrebbe voluto svegliare a Neville, Seamus e Dean che però si erano già alzati prima di loro evidentemente, visto che i loro letti erano vuoti.
-Dove credi che siano andati?- chiese Ron mezzo-addormentato.
-Non saprei, non li vedo e parlo da dopo gli esami- gli rispose Harry.
-Miseriaccia!- disse Ron che era andato ad affacciarsi alla finestra.
-Cosa?- chiese Harry raggiungendo e guardando Ron: non disse una parola.
-Ron mi spieghi perché sei incantato come se avessi appena visto un Ungaro Spinato alla finestra?-, alla fine indicò lo stadio, che però era completamente transennato.
Cercarono di scendere subito verso il Campo, ma quando arrivarono alla Sala Grande, li fermò subito Baston -Dove vorreste andare?- chiese loro il Capitano della squadra Rosso-Oro.
-Al Campo da Quidditch; non hai visto in che stato era?- chiese Harry.
Si l’ho già visto prima di voi, andiamo a sederci, e vi spiego tutto-, così i tre si avviarono alla tavolata dei Grifondoro.
Molti salutarono Harry e Ron, cercando di fermarli per fargli un autografo ai bambini del primo anno. Baston, dopo il settimo bambino di fila nell’arco di due metri, si spazientì, prendendoli per le magliette e portandoli di peso al tavolo.
-Ehi!- protestò Ron -Era un normale autografo-.
-Peccato che fosse il settimo di fila!- disse Baston.
Passarono alcuni attimi di silenzio prima che Baston potesse riaprire la bocca -Dunque, mi stavate chiedendo perché il Campo era in quelle condizioni- disse lui prendendo e addentando un pezzo di pane con marmellata -Mangiate qualcosa, vi farà bene!- disse nuovamente lui.
E così fecero Harry e Ron che si erano accorti di avere una grande fame.
-Dicevi Baston?- disse Harry quando stava per bere un sorso di succo d’arancia.
-Il Campo è transennato a causa delle partite contro i Cannoni di Chudley e i Wallgong-.
-Ma perché?- chiese Harry non comprendendo e accettando la cosa.
-E’ successo stamattina, con la professoressa McGranitt che è entrata nella mia stanza, dicendomi di vestirmi e di recarmi subito nell’ufficio del Preside. Detto, Fatto! Quando arrivai, vidi Flith, Diggory e Davies, chiedendomi perché aveva convocato noi Capitani. Nuovamente detto, fatto. E così ci aveva rassicurato che per le partite di chiusura si sarebbe potuto continuare a giocare nel normale stadio, che dovrebbe essere circa due volte più grande del normale solo per il periodo in cui quelle squadre rimarranno, visto che arriveranno i Supporters e mi hanno predetto che c’è ne saranno a centinaia. E poi anche perché, devono organizzare delle coreografie-.
-Coreografie?- chiese Ron.
-Già; in pratica è un gruppo di volontari che vuole cercare di costruire coreografie come quelle dei tifosi delle grandi squadre di Quidditch, non solo d’Inghilterra, ma di tutto il mondo-.
-Potremmo andarci anche noi Ron- propose Harry -Almeno per vedere come sarà-.
-Credo che questo non lo si possa fare-.
-E perché?- chiese Ron prendendo un po’ di biscotti al cioccolato.
-Primo, le iscrizioni finiranno dopo pranzo, secondo, chi vuole partecipare alle selezioni per entrare in squadra, dovrà assistere alla manifestazione della coreografia nella partita. Quindi avete due opzioni. O andare ad iscrivervi subito insieme alle persone che penseranno alle coreografie e non giocare, oppure andare alle selezione e passarle o no-.
Harry e Ron si guardarono, e non volevano farsi perdere l’occasione di giocare contro Campioni come lo Spagnolo Delgado dei Cannoni di Chudley o Emerton dei Wallgong. Harry voleva farsi valere!
-Da quello che vedo nelle vostre facce- disse Baston -Penso proprio che vogliate giocarvela-.
-Ovvio- disse Harry.
-E poi per te Ron, c’è un motivo in più- disse Baston.
Ron diventò un po’ rosso, ma si sapeva quanto ci tenesse a giocare contro la sua squadra del cuore, ovvero i Cannoni di Chudley. Baston fece per andarsene, però doveva chiedergli dove si doveva giocare la partita di oggi.
Baston si mise una mano sulla fronte come segno che se ne era completamente dimenticato e disse -Alla Palude di Queerditch-.
-E come cavolacci credono che ci arriveremo in quel posto dimenticato da tutto il Mondo Magico e Babbano?- chiese Ron.
-Secondo le informazioni che Silente ha dato a Flith e Diggory, useranno i giocatori una Passaporta per squadra, e poi gli spettatori useranno la Smaterializzazione i maggiorenni, mentre i minorenni useranno gli insegnanti. Mi pare però, che i giocatori siano già andati alla Palude per riscaldarsi-.
-Ma quel “Campo” se vogliamo chiamarlo così, non è stato proibito per giocare a Quidditch?- chiese Harry aggiungendo -Insomma, in pratica è, come dice il nome, una Palude-.
-Si, ma solo per quello professionistico- disse Baston.
Dopo aver finito la colazione, si recarono direttamente in giardino Harry e Ron, dopo aver salutato Baston; il tempo era buono fortunatamente, e speravano che non piovesse alla Palude.
-Allora- chiese Harry rivolto a Ron, mentre si stavano per incamminare nel lunghissimo Ponte.
-Come vanno le cose tra te ed Hermione?-, a quella domanda, Harry lo chiese con un po’ di titubanza, visto che non parlavano di Hermione da quella notte fuori dalla tenda nella Foresta.
-Hermione?- chiese Ron.
-Si di Hermione- disse Harry.
-Bè, vanno abbastanza bene le cose tra noi due. Ora che ci siamo riuniti non ci stacchiamo più, ovviamente a volte litighiamo, ma poi si fa pace nel modo giusto intendo-, questo fece ridere abbastanza ad Harry.


Quando arrivarono alla fine del ponte, notarono che c’era abbastanza gente attorno a quello che parevano professori. Si poteva intravedere la figura di Albus Silente, ma anche quella di Severus Piton e Minerva McGranitt.
Molto più difficile era intravedere l’ordinato ma basso Vitious.
-Potter, Weasley!- li chiamò la McGranitt in mezzo alla folla, -Si professoressa?- chiese Harry.
-Volevo solo sapere- disse lei urlando come una pazza a causa del gran frastuono che c’era in quella zona -Se dovevate assistere alla partita-.
-Certo!- risposero insieme i due Grifondoro.
-Bene, allora prendete questa-.
-Che cosa sarebbe?- chiese Ron; aveva tutta l’aria di essere una piccola penna blu per Babbani.
-E’ una penna Weasley-.
-Una cosa?-.
-La usano le persone come i miei zii per scrivere Ron- gli spiegò Harry.
-E perché professoressa, ci da una penna?- chiese Ron estremamente confuso.
-Perché in realtà, è una Passaporta che porterà direttamente alla Palude di Queerditch; noi professori, abbiamo pensato che voi cinque siate abbastanza responsabili per viaggiare tramite Passaporta visto quello che vi è capitato quest’anno-.
-Scusi professoressa, ha detto per caso “Voi Cinque”- chiese Harry.
-Esattamente Potter, vedi ci sono anche i signori Paciock, Thomas e Finnigan- disse la Direttrice della Casa Grifondoro, che chiamò subito gli altri tre Grifondoro.
-Non crediate di essere gli unici, signorini- aggiunse di nuovo lei -Stiamo affidando, noi professori, queste speciali Passaporte a chi secondo noi sono i più responsabili. Ovviamente per cercare di fare meno viaggi possibili tre la Palude e Queerditch-.
-Come la si aziona?- chiese Neville.
-Vi porterà subito alla Palude, ma per farla azionare dovete dire insieme “Pallini Acidi”-.
-Pallini Acidi?- chiese Dean.
-Si Thomas, non chiedermi il perché. Idea di Silente!- disse lei poi allontanandosi.
-Bene, tutti pronti?- chiese Harry, vedendo gli amici far cenno di si. -Uno…. Due…. Tre!- disse nuovamente Harry, per poi dire tutti insieme -Pallini Acidi!-. Harry non se ne accorse neanche che non si trovava più nel manto erboso dei giardini di Hogwarts, ma in quelli della Palude di Queerditch.                                 

 
   
 
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