Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Bruschii    11/06/2014    1 recensioni
PRENOTATE IL VOSTRO VIAGGIO NEL PASSATO,
ALLA RICERCA DI UN MISTERO CUSTODITO NEL FONDO DELL'OCEANO.
PRESTO VI SARA' CONSEGNATA LA CHIAVE.
-
"Ce ne andiamo in America"
-
"Dovrai sputare una miniera di carbone prima di poterti avvicinare ad una come lei"
-
"Sto volando"
-
"Sono il re del mondo"
-
"Non spetta a te salvarmi,Harry"
-
"Iceberg!Dritto davanti a noi!"
-
"Qualsiasi cosa facciate,il Titanic affonderà"
-
"Perchè l'hai fatto,Katherina?Perchè?"
"Salti tu,salto io.Giusto?"
-
"Spero morirete insieme"
TITANIC.(& After)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

             First Class Bridge.

Harry's pov.

" Vivo per conto mio da quando avevo quindici anni. Da quando è morta mia madre. Non avevo fratelli, sorelle, o parenti stretti in quella parte di Paese. Così ho deciso di staccare e non ci sono tornato mai più. Potrei essere definito una piuma nel vento. Bene, Katherina, abbiamo camminato per circa un miglio avanti e indietro su per questo ponte, abbiamo parlato e straparlato del tempo e di come sono cresciuto io, ma immagino che non è venuta qui per parlare di questo, dico bene?"
Erano pressappoco due ore che stavamo passeggiando sul ponte di prima classe.
Appena usciti Katherina mi ha chiesto cosa ne pensassi del tempo e subito dopo di come fosse il meteo Americano.
Da allora mi chiese un pò la storia della mia vita.
Gli raccontai di quando da piccolo uccisi la capra di mio padre, dandogli troppo cibo.
Gli raccontai di quando, per sbaglio, scambiai il sapone da bucato, che usava mia madre per lavare i panni quelle ppche volte che lo faceva, per un cibo nuovo che dovevo assaggiare.
Gli raccontai di quando mia madre mi fece cadere nel fiume, rincorrendomi per quasi un miglio.
Gli raccontai di quando mi vestii da donna, giusto per far ridere qualcuno. 
Gli raccontai di quando mio padre partii per una battaglia, non tornando più a casa.
E, infine, gli raccontai di come mia madre mi lasciò, quattro anni prima, per una tremenda malattia alle vie respiratorie.
Non faceva altro che starnutire, tossire e ammalarsi.
Alla fine mi lasciò una domenica, il giorno che lei odiava.
Continuavamo a camminare per il ponte, mentre io aspettavo che una risposta uscisse dalle sue labbra perfettamente ricoperte di rosa chiaro. 
"Signor Styles...Io..."
La trovai in difficoltá, mentre non faceva altro che torturarsi le dita curate.
"Harry.Mi chiami pure Harry."
Cercai di metterla a suo agio.
Lei si voltò verso di me, beandomi di un fantastico e perfetto sorriso.
"Harry, voglio ringraziarla per quello che ha fatto. Non solo per... per avermi salvata, ma anche per la sua discrezione."
Mi ringraziò, riferendosi al fatto che non avevo nemmeno accennato alla sua tentata uccidisione
"Di niente"
Non sapendo che dire mi limitai ad una risposta semplice.
"Senta.Lo so cosa sta pensando:'Povera ragazzina ricca, cosa ne sa lei della miseria'?"
Usò un tono scocciato, mentre si teneva il cappello sulla testa per il vento forte.
"No. No, non stavo affatto pensando a questo. Stavo pensando a cosa è potuto accadere a questa ragazza per arrivare a credere che non esiste via d'uscita. "
La guardai aspettando che parlasse di quello che le era successo.
"Bhe io...praticamente tutto.L'intero mondo in cui vivo e tutta la gente che ne fa parte. E l'inerzia della mia vita, che si tuffa in avanti, ed io che non sono capace di fermarla."
Mi porse una sua mano, facendomi vedere il grande anello tempestato di diamanti che le ornava graziosamente il dito.
"Dio, guardi che razza di cose! Con questo sarebbe andata subito a fondo."
Dissi riferendomi all'avvenimento della sera prima.
A lei scappò una piccola risata.
Si tolse il cappello e lo gettò atterra.
Mi piegai per recuperarlo, e quando riportai lo sguardo sulla ragazza davanti a me, lei si era tolta la forcina dai capelli, buttandola nell'oceano. 
"Odio questo cappello e questo abbigliamento."
Disse tra una risata e l'altra.
Ad un certo punto, però, smise di ridere e iniziò a guardare un punto fisso davanti a lei.
"Sono stati inviati cinquecento inviti.Sará presente tutta l'alta società di Philadelphia.E tutto il tempi mi sento come se fossi dentro una stanza affollata, urlando a squarcia gola, senza che nessuno alzi neppure lo sguardo"
Sì voltò verso di me.
"Lo ama?"
Le chiesi all'improvviso. 
Lei mi guardò male,per poi corrugare le sopracciglia.
"Come ha detto?"
Mi chiese di ripetere la domanda che le avevo posto.
"Lo ama?"
Ripeteii in modo più comprensibile.
"Lei é molto maleducato.Non dovrebbe pormela una domanda del genere."
Scoppiò a ridere, seguita a ruota da me.
"Non è difficile.Lo ama quest'uomo, si o no?"
Lei aprii la bocca in segno di sorpresa.
Mi guardò sconvolta in volto, mentre io non la smettevo di ridere.
"Oh, questa conversazione è inopportuna." 
Mi accusò scoppiando a ridere.
La sua risata era qualcosa di, a dir poco, perfetto.
La rispecchiava. 
Era dolce, calda. 
Appena udibile, ma la si poteva riconoscere tra altre mille simili.
"Non puó semplicemente rispondere alla domanda? "
Scoppiai a ridere seguendo lei.
Lei continuava a ridere, spostandosi verso il centro del ponte di passeggiata.
"Oddio, è assurdo.Io non conosco lei e lei non conosce me.E questa conversazione nkn sta avendo luogo."
Disse all'improvviso, cercando di non scoppiare ancora a ridere.
Mentre io ancora soffocavo delle piccole risate dovute alla sua comicitá improvvisa.
"Lei è un maleducato.Rozzo e prrsuntuoso.E ora me ne vado."
Mi porse la mano,che strinsi e iniziai a muovere verso l'alto e il basso.
"Harry, signor Styles,è stato un piacere.L'ho cercata per ringraziarla e ora che l'ho ringraziata..."
Non la feci finire, interrompendola per correggerela.
"E anche insultato"
Aggiunsi io.
Ma, da lei, mi sarei fatto insultare perfino in francese.
"Bhe...se lo è meritato"
Si difese lei, pensando di passare per una brutta persona.
Ma lei non sarebbe mai passata per una persona cattiva, brutta...stronza.
"Credevo se ne stava andando..."
Le ricordai, quando mi accorsi che ci stavamo ancora stringendo la mano.
"Infatti.Lei è così irritante"
Disse, mentre la sua mano lasciava la mia e lei si voltava dalla parte opposta alla mia, mostrandomi la schiena.
Fece pochi passi, per poi tornare indietro e puntarmi un dito addosso.
"Un momento.Questo è il mio settore."
Disse indicando in alto dietro di me.
Mi voltai, vedendo un cartello che segnava il settore della prima classe.
"Se ne vada lei."
Mi ordinò indicando un punto indefinito dietro di lei.
Io aprii la bocca, in segno di scandalo.
Lei mi guardò alzando le sopracciglia, continuando ad indicare quel punto indefinito.
"Guarda, guarda, guarda....chi è il maleducato, adesso?"
Le dissi.
Lei sbuffò, strappandomi il blocco contenente i miei disegni.
"Cos' é questo strano aggeggio che porta sempre con lei?"
Mi chiese aprendolo ben poco, giusto quel poco per sbirciare un disegno.
"Allora cos'è? Un'artista o cos' altro?"
Ne guardò un'altro.
"Bhè,questi sono piuttosto belli"
Disse, continuando a sbirciare.
Si mise a sedere su una brandina dove le signore e i signore di prima classe erano soliti prendere il sole.
Aprì il blocco per vedere i disegni per bene.
Ne guardò cinque o sei, con una faccia sbalordita.
"Anzi, sono molto belli.Harry, sono davvero ammirevoli."
Esclamò continuando ad ammirare i vari disegni.
"Giá, ma non hanno riscosso molto successo nella vecchia Paris"
Lei sgranó gli occhi, volgendo la sua attenzione sul mio volto.
"Parigi?"
Chiese per avere una conferma.
Annuii aspettando che dicesse qualcosa.
"Viaggia parecchio per essere povero."
Si portó subito una mano davanti alla bocca.
Io scoppiai a ridere.
"Bhé...una persona...con mezzi...limitati"
Cercò di correggere l'espressione 'povero'.
Ma, oramai, lo ero e non lo nascondevo.Lo accettavo.
"Avanti, sono un poveraccio, lo dica pure"
Lei rise e riportó la sua attenzione ai disegni.
Ne trovó alcuni fatti ad alcune modelle.
"E sono stati fatti dal vivo?"
Chiese, non degnandomi neanche di uno sguardo, essendo troppo occupata a sfogliare i fogli.
"Si.Vede, questo è il bello di Parigi. Ci sono molte ragazze sono disposte a spogliarsi."
Continuò a sfogliare i fogli.
"Questa ragazza le piaceva particolarmente.L'ha ritratta diverse volte."
Disse, riferendosi ad una modella usata in particolar modo.
"Bhè, aveva delle mani bellissime.Vede?"
Sfogliai un paio di fogli, arrivando al disegno accurato delle mani della ragazza in questione.
"Secondo me ha avuto una storia d'amore con lei."
Disse, continuando a sfogliare.
Spalancai gli occhi.Lo diceva perchè non l'aveva vista dal vivo e non sapeva la sua storia.
"No, no, no, solo con le sue mani.Era una prostituta con una gamba sola.Vede?"
Spostai un foglio, mostrando quello successivo, il quale la rappresentava a forma intera.
Si aggrappava ad una sbarra posta dietro alla sagoma della sua persona, per reggere il peso su una gamba sola.
"Oh..."
Girò il foglio diverse volte, non capendo bene da quale angolazione era stato realizzato il disegno.
"Però aveva il senso dell'humor."
Girò il foglio, mostrando un disegno raffigurante una signora anziana.
"Ah, e questa signora qui tutte le sere se ne stava seduta sulla sedia di un bar, indossando tutti i gioielli che possedeva e aspettando il suo amore perduto.La chiamavano Madame Bijoux.Vede, i suoi vestiti erano tutti tarmati."
Passó le dita sulla carta, sorridendo.
"Bhè, Harry.Lei ha un dono.Sente le persone"
Disse guardandomi.
Sorrisi al complimento, per poi farmi serio.
"Sento lei."
Le risposi, indicandola con la testa.
Lei sorrise ed alzò la testa, guardando la mia persona dall'alto.
"E quindi?"
Mi chiese, ancora con un accenno di sorriso sulle labbra.
"Non si sarebbe buttata"
Dissi, riferendomi alla sera precedente. 
Lei mutò la sua espressione.
In pochi millesimi di secondo il suo sorriso, la sua espressione giocosa, si trasformò in una linea piatta, lasciando spazio ad un espressione seria, mentre contunuava a guardarmi.

Ok, mi dispiace tantissimo per il ritardo, ma ho avuto problemi di salute e non ho potuto scrivere molto. Quindi, mi dispiace tantissimo.
Vorrei solo dire che, visto che manca veramente pochissimo agli esami, non so se riposterò presto, visto che mi devo impegnare molto per uscire dalla scuola almeno con un 8...
Parlando di altro, vorrei dirvi come mi immagino la ragazza che stava con Liam in terza classe (credo di chiamarla Kristine) visto che mi sono scordata di dirvelo nello scorso capitolo.
Io vi saluto,al prossimo capitolo :)

Kristine (Sasha Pieterse):


 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Bruschii