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Autore: SimuC    10/08/2008    2 recensioni
Una triste verità, una dura realtà da accettare e ricordi confusi...ma una memoria perfetta...o quasi...mi lasciate un commentino?:)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Hogwarts


Hermione Granger camminava spedita per le strade londinesi, assaporandone la freschezza che prevedeva l’inizio della stagione invernale. Come guidata dall’abitudine entrò nel famoso pub che conduceva all’altra Londra. Quella viva. Quella magica.
Non ricordava quale mattone fosse quello da smuovere per abbandonare quel mondo babbano, così ne tastò alcuni a caso, evidentemente toccò quello esatto perché tutti si mossero lasciando aperta una via. Ciò che vide le riportò alla mente quei bei giorni con i suoi amici in attesa dell’inizio della scuola. Ragazzini ovunque, negozi affollatissimi, gufi volanti, genitori che cercavano i figli e questi erano raggruppati per guardare l’ultimo modello di scopa arrivato in città. Tutto traspirava aria di Hogwarts. Tutto era Hogwarts. Hermione sorrise a quei dolci ricordi. Un paio di ragazzi le si avvicinarono per chiederle informazioni su King’s Cross. Dopo averli giustamente indirizzati si avviò anche lei verso la stazione. Assurdo per lei non potersi smaterializzare, ma non poteva proprio senza neanche la presenza della bacchetta.
Raggiunta poco dopo la stazione si diresse al binario 9 e ¾, inspiegabilmente non riuscì a passarvi. Era una babbana. O così era considerata dal binario per Hogwarts. Era in 1 settembre quel giorno, non l’avrebbe dimenticato, era il primo giorno in cui si sentì davvero estranea alla magia, più di quanto non fosse riuscita a farla sentire Malfoy e la sua combriccola in sette anni di scuola. Diversi ragazzi passavano inosservati tra il binario 9 e 10.
Lei ne fermò una un po’ paffutella, che aveva un carrello pieno di gufi e rane e libri.
-Scusami…come ti chiami?-chiese accostandosi alla ragazzina che poteva avere all’incirca 12 anni.
-Jessica Zabini- disse fiera.
-Zabini? Parente di Blaise Zabini?- Hermione senz’altro ricordava quel ragazzo traviato dalla mente contorta del furetto.
-Si, sono sua sorella minore, ma lei come lo conosce?-
-Andavamo a scuola assieme…però l’ho perso di vista…come sta?-
-Bene, ora lavora al Ministero della Magia, come ricercatore degli usi babbani-
Ad Hermione scappò una risatina seguita subito da un imbarazzante- Zabini??-
-Si, ora mi scusi rischio di perdere il treno…-disse infastidita la creatura.
-Oh si certo scusami, volevo chiederti però prima, tu senz’altro riusciresti a passare comunque, ma io devo raggiungere Hogwarts e non ho la bacchetta, quindi sono praticamente babbana per il binario…mi chiedevo se potessi prestarmi la tua solo il tempo di passare- si rese conto di esssersi prolungata troppo sull’argomento “ fratello”, ma fu proprio grazie a questa conoscenza che la ragazzina acconsentì.
Hermione passò con la bacchetta in mano attraverso il binario senza problemi. Davanti a lei l’espresso era più bello che mai. Fumava ed era probabilmente in procinto di partire. Folla. Assurda folla lì intorno. Genitori che salutavano figli, ragazzi che salivano caricavano bagagli e si affacciavano dai finestrini. Che gioia. Intanto Jessica Zabini era lì davanti a lei e richiedeva indietro la sua bacchetta di corno. Hermione gliela porse accompagnandola con un “Grazie”, la ragazzina scomparve poco dopo. La riccia prese il biglietto parlando al conducente del motivo della visita ad Hogwarts e salì sul treno, cercando un vagone vuoto. Nella confusione riuscì a trovarne uno occupato da soli due ragazzi, una ragazza e un ragazzo sui 16 anni.
-Scusate ragazzi, posso? Gli altri sono tutti occupati…-chiese entrando nello scompartimento.
-Oh si certo, prego – rispose la ragazza, spostandosi e facendo posto.
-Piacere Hermione Granger- tese la mano ad entrambi.
-Marie Glaswon-
-Jason Rubble…aspetta…ma io ti conosco, tu sei quella Hermione Granger! L’amica di Potter, giusto?-
-Si…come fai a saperlo?-
-Bè ero al secondo anno di corvonero mentre ci fu la battaglia…vi conosco…conoscevo…- Ad Hermione non pareva affatto familiare. In effetti per lei nulla lo era. Nulla. Dopo un lieve sorriso, si apprestò a guardare dal finestrino, facendo intendere che non voleva continuare la conversazione. Quel giorno avrebbe già sentito molto dalla McGranitt.
Si era inspiegabilmente addormentata. Quando riaprì gli occhi era ad Hogwarts.
Scese dal treno aspettandosi di incontrare Hagrid, il guardacaccia, ma non fu così. I thestral accompagnavano gli studenti al castello. Di Hagrid nessuna traccia. Sperò che non fosse morto anche lui.
Nessuno di quegli studenti le sembrò già incontrato o conosciuto, eppure sicuramente la metà di loro frequentava già la scuola mentre c’era lei. Ma vuoto. Il nulla. Addirittura sperava che neanche loro riconoscessero lei, ricordare era troppo doloroso.
Hogwarts non le sembrò mai più bella. Era stata ricostruita ancora meglio. Oddio non che fosse andata distrutta, solo alcune mura erano crollate ricordava.
Tutti gli studenti si diressero in sala grande per lo smistamento e il banchetto. Ma lei no. Lei doveva salire ove sapeva era collocato l’ufficio della preside. La nuova preside.
Silenziosa e attenta a non farsi vedere da Gazza che sicuramente l’avrebbe spedita fuori dal castello per il puro gusto di farlo, si pose davanti al gargoyle. Che stupida a pensare di poter entrare. Senza parola d’ordine.
Per sua fortuna, un paio di ragazzini si era messo nei guai già prima di entrare nel castello ed ora stavano proprio scendendo dall’ufficio della preside, così colta l’occasione essa vi salì e si lasciò condurre fin sopra la porta dove non compariva più la scritta: -Albus Silente- ma - Preside McGranitt-
Hermione guardò la scritta con rammarico. Dopo di che busso lentamente.
La porta si aprì accompagnata dalla voce della donna, familiare quanto quella di una madre.
-Oh che altro c’è ancora? Dovrei essere in sala grande da un pezzo e lei signor Gazza continua a mandarmi ragazzini!-replicò la donna con il viso chino su un pezzo di carta.
Hermione entrò nella stanza. Era tutto uguale a prima. Probabilmente la preside non aveva voluto cambiare nulla. In memoria di Silente. Persino lei non era cambiata. Forse più anziana, ma sempre autoritaria e rassicurante. Sulle mensole di diverso non c’era il cappello parlante, in sala grande probabilmente per lo smistamento, e l’appoggio per Fanny era vuoto. La fenice doveva mancare da parecchio.
La McGranitt alzò lo sguardo sulla figura immobile di Hermione. Si tolse gli occhiali e subito corse ad abbracciarla.
-Signorina Granger…-mormorò la donna in preda alle lacrime.
-Oh! Non sa quanto ho pregato affinchè lei si risvegliasse! È un miracolo! Ma quando è successo? Si sieda dirò al professor Vitious di occuparsi lui degli studenti! –disse eccitata mentre si siedeva e invitava Hermione a fare lo stesso
. Questa si sedette di fronte a lei.
-è una gioia essermi risvegliata…ma non ricordo molto…i ricordi affiorano alla mente a poco a poco e incompleti. Vorrei saperne di più, ma ricordo solo la notte in cui sono morti Harry e Ron-
-Capisco…è normale…le cose qui non sono molto cambiate da quella notte. Hogwarts ha preso lutto per circa un anno, dopo di chè abbiamo riaperto-
-Vol…Voldemort…è morto?-
-Si, Hermione, e dobbiamo essere grati ad Harry… moltissimo…ed anche a lei e al signor Weasley, a tutti coloro che hanno perso la vita-disse tristemente la donna. -io…non ricordo…chi altro morì quella notte?-
-alcuni mangia morte…tra cui Lucius Malfoy, Nott, della scuola, il signor Potter, Weasley, Ginevra Weasley e Lupin-
-e Hagrid? Ho notato che non è qui a scuola…-
-Si, bè, Hagrid ha deciso di cambiare aria ed è partito a fare visita alla preside di beabatons, circa sei mesi fa-
-Oh…professoressa…dove sono sepolti..Harry, Ron…?-
-Sono vicino il campo di Quidditch , immagino vorrà andarci-
-Si…desidero vederli…e per quanto riguarda Piton, Malfoy e gli altri?-
-del professor Piton nessuna traccia. Il signor Malfoy se lei ricorda fu assolto dalle accuse di tentato omicidio del professor Silente e partecipò alla battaglia quella notte in nostro favore, dopo la morte del padre è entrato a far parte degli auror e tuttora presta importanti servizi alla scuola-
-Assurdo…Malfoy che diventa auror…da lui potrò sapere qualcosa riguardo gli altri mangia morte e su cosa successe quella notte?-
-Perché non è già stata da lui? Non…ricorda?-chiese timorosa la donna.
-Ehm no…cosa dovrei ricordare...?-
-Nulla…non si preoccupi.si comunque farà bene a dirigersi da lui….ora dovrei scendere per fare il consueto discorso, ma se vuole lei può restare ad Hogwarts tutto il tempo che vuole…-
-No, desidero solo vistare i miei amici, dopo tornerò a casa, grazie professoressa-disse hermione alzandosi e passando accanto al giaciglio della fenice, privo anche di cenere.
-Professoressa, Fanny è sparita ancora?-
-A dire il vero mia cara, è morta quella notte, quando è morto il signor Potter, e da allora non è più resuscitata…arrivederci Hermione.-rispose tristemente.
Hermione non si finse turbata e uscì dall’ufficio. Passò accanto i dormitori e i corridoi, salutò la signora grassa e uscì dal portone principale. La pioggia era fissa nel cielo, nonostante fosse appena mezzogiorno questo era più scuro della notte.
Un ricordo la colpì in qeul’istante, mentre si accasciava al suolo.
RICORDO
Harry, Harry dov’è Ginny??-urlò Ron sotto la pioggia, mentre Harry schiantava un mangia morte.
-Non lo so Ron!!! Sarà uscita di nascosto!le avevo detto di non avvicinarsi alla battaglia!!-
Ron fu preso dalla disperazione. Intanto Hermione distante dalle luci tenava stretta tra le braccia Ginny Weasley. Morta.
Le lacrime e la pioggia erano indistinguibili. Un Avada Kedavra. Questo aveva ucciso la ragazza ed Hermione dentro.
FINE RICORDO

Hermione si riebbe ancora seduta sulla fresca erba bagnata.
Le era tutto sembrato reale. Terribilmente reale. Come se fosse successo in quel momento. Era stata lei la prima a trovare il corpo dell’amica e a stringerla per l’ultima volta. Alzò lo sguardo. Tre lapidi si affacciavano ai suoi occhi.
HARRY JAMES POTTER, RONALD BILLIUS WEASLEY, GINEVRA MOLLY WEASLEY.
Solo nomi.
Solo eroi.
Nè date, nè dediche. Solo lo stemma di Hogwarts su tutte e tre. Perché loro avevano salvato Hogwarts. Chi più ch meno tutti erano stati fondamentali.
Una scritta si notava sulla cima delle tre lapidi:
AI GRANDI DI HOGWARTS, GRAZIE”
E lì proprio dinnanzi alle lapidi, un tulipano giallo.
Hermione non volle coglierlo, l’aveva visto in sogno, in quel suo mondo e non poteva prenderlo. Le era impossibile. In lontananza scorse anche la lapide di Silente, visitata e conosciuta svariate volte. Nessuna traccia di quella di Lupin…forse era a casa di Tonks. Hermione era in preda alle lacrime e non si badava più della pioggia che l’aveva infradiciata completamente.
Si alzò lentamente e si ridiresse verso il castello. Doveva chiedere a Gazza di un espresso per Londra. Doveva tornare a casa.
  
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