Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Clina to the power    11/06/2014    6 recensioni
"Restare: permanere in un determinato stato, fermarsi in un luogo." Questo è ciò che dice il vocabolario. Io aggiungo questo: esserci ancora, nonostante ostacoli e difficoltà e essere ancora disponibile per ciò che si ama. Perciò te lo chiedo: resti?
Genere: Azione, Dark, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Il giorno dopo.

Caroline
Ero a casa mia sul divano in compagnia di Claudia e Niall. Mentre aspettavamo mamma che finiva di cucinare, stavamo preparando una partita a Monopoli.
“Chi fa la banca?” domandò Niall.
“Io!” esclamai prendendomi i soldi.
“Disse colei che non sa quanto fa due più due...” commentò con sarcasmo Claudia. Le feci la linguaccia e iniziai a distribuire i soldi a noi tre. 
“Ragazzi, accendete la tv, sta per iniziare il telegiornale!” urlò mamma dalla cucina.
Sbuffai. Niall prese il telecomando dal tavolino, accese la tv e mise il primo canale. Nella stanza, riecheggiò la sigla del telegiornale, che, a parer mio, aveva lo stesso suono dello sciacquone del bagno. 
Mamma comparse da dietro il divano per vedere e ascoltare il telegiornale. 
La prima notizia fece cadere il silenzio.
“Stamattina, verso le 7:45, la polizia ha trovato il giovane killer e stalker, Logan Mraz, morto accanto alla sua auto...”
“Ah?” esclamai sorpresa. Logan Mraz morto? Non ci potevo credere. Niall, che aveva il telecomando in mano, alzò la voce.
“Il corpo è stato ritrovato supino tre metri più avanti rispetto alla sua Volvo nera. Inoltre, tutto il corpo è ricoperto di graffi, tagli e sangue, soprattutto il volto. In più, nessuna traccia di armi. Probabilmente il ragazzo è morto per via di uno scontro corpo a corpo con il suo aggressore. La polizia suppone che il colpo più grande l'ha ricevuto alla testa. 
E ora passiamo ad un'altra notizia di cronaca...” concluse la giornalista sulla vicenda di Logan. Eravamo tutti a bocca aperta. All'improvviso, squillò il telefono di casa. Mi alzai e andai a rispondere.
“Pronto?” iniziai ancora incredula.
“Hai visto il telegiornale?” sbottò Liam, anche lui incredulo. 
“Sì e non so se dire 'per fortuna' o 'per sfortuna'...” confessai.
“Lo stesso. Chi credi che sia stato?” domandò.
“Boh?! Ho paura. Chi può aver ammazzato Logan in un corpo a corpo? Può essere solo una persona molto più mostruosa e grande di lui...” ipotizzai a bassa voce. Non volevo che gli altri mi ascoltassero. 
“Ho un'idea: vediamoci insieme a casa mia alle 17:00 e ne discutiamo. Ora devo andare. Salutami tutti e dici a Niall che non la passerà liscia.”
“Cosa?” squittii divertita.
“Tuo fratello bara ogni volta che mi sfida a giocare SuperQuiz.” ribatté deciso. Risi.
“Va bene, allora. A dopo.”
“Ciao principessa, mi raccomando: stai tranquilla.” concluse e attaccò.
Tornai di là e mamma non c'era (era tornata in cucina), Claudia era al telefono con Harry e Niall mi guardava. Fece con la mano il cenno di sedermi accanto a lui e obbedii.
“Allora? Chi era?” chiese tranquillo.
“Liam.” risposi in un sospiro.
“Gli bruciano ancora le sconfitte a SuperQuiz?” chiese ancora con un tono pieno d'ironia.
“Sì. Infatti, mi ha detto che bari ogni volta che giocate.” risposi con un piccolo sorriso. 
“Parliamo di cose serie: ha visto il telegiornale?”
“Sì, e ci ha invitato tutti a casa sua per parlare di quest'argomento.” dissi.
“Che si dice?” s'intromise Claudia attaccando con Harry.
“Che ci dobbiamo vedere da Liam alle 17:00 per parlare della morte di Logan.” risposi voltandomi verso di lei.
“Comunque, anche Harry mi ha chiamato per questo fatto. È rimasto abbastanza senza parole.” aggiunse.
“Chi non lo è in questo momento?” dissi.
“A tavola! La pasta al forno è pronta!” strillò mia madre dalla cucina. Ci guardammo tutte e tre velocemente e ci alzammo di scatto io e Claudia, seguite da Niall che goffamente cercava di essere anche lui rapido mentre afferrava le stampelle e cercava di mettersi in piedi. Entrambe cercammo di non ridere, ma la risata fu più forte. Il biondo ci lanciò delle stilettate e, mentre ridevamo ancora della sua dolcissima goffaggine, lo aiutammo ad andare in cucina.

Zayn
Erano le 16:00 ed ero pronto. Stavo prendendo le chiavi di casa e l'accendino dal tavolo del salone, quando bussarono alla porta.
“Zayn, vai tu?” disse mio padre che era in cucina a sistemare un problema del forno.
“Certo, pa'!” esclamai. Guardai allo spioncino chi era. Allontanai lo sguardo e sbattei le palpebre e riavvicinai lo sguardo allo spioncino. Non poteva essere vero.
“Allora? Mi vuoi aprire, sì o no?” sbraitò Effy. Aprii lentamente e la vidi in piedi davanti alla mia porta. Era piena di graffi e ferite, i vestiti erano stracciati e i capelli erano raccolti in una trasandata treccia. Dal suo sguardo, percepivo cosa provava: sofferenza e ira. Mi spostai per darle lo spazio di entrare in casa. 
“Grazie per aver avuto pietà di me.” sbuffò entrando. Ero senza parole. Possibile che lei...?
No, non poteva essere. 
“Bella casetta.” commentò girando la testa a destra e a sinistra. 
“Zayn, chi è?” urlò mio padre dalla cucina.
“Ehm, un'amica, papà!” gli risposi. Presi per un braccio Effy e la portai verso le scale. Prima di salire, sospirai.
“Ora saliamo su. Ti presto dei vestiti di mia sorella. Ora lavati e dopo mi spiegherai un paio di cosette, ok?” dissi cercando di mantenere la calma e di dimostrare disinvoltura. Effy annuì subito. L'accompagnai in bagno, le diedi delle asciugamani e dei vestiti puliti di mia sorella. Quando chiuse la porta per lavarsi, andai in camera e mi buttai sul letto. 
Riflettei: come avrebbe potuto Effy conciarsi in quel modo? Se lei fosse davvero riuscita ad uccidere Logan, come e dove avrebbe trovato il coraggio per farlo? Cosa l'ha spinta a farlo? Se l'avesse ammazzato lei, sarebbe riuscita ad uccidere i mostri dentro di lei insieme a quel bastardo?
Effy spuntò sulla soglia della mia stanza. Le avevo dato dei jeans chiari e un maglioncino a strisce blu e grige che si abbinava abbastanza bene ai jeans.
Ci fu un piccolo momento di silenzio. Sospirai. Glielo dovevo chiedere. Invitai Effy a sedersi sul letto accanto a me. Lei si sedette e si strofinò le mani sui jeans.
“Allora?” dissi per incitarla a parlare. 
“Non so che dire...”
“Perché?”
“Perché ero arrabbiata.” 
“E?”
“E nulla. Non ne potevo più. Ti basta come motivazione?” ribatté aggressiva.
“Mh, ok. Mi dici tutto nei minimi particolari?” le domandai mentre prendevo il cellulare dalla tasca. 
“Ehm, da che comincio?” mi chiese. Vidi l'orario e sbuffai. 
“Effy, me lo spieghi da Liam.”
“Da Liam? Perché?” 
“Perché ha invitato tutto il gruppo da lui per parlare dell'accaduto e tu verrai con me.” le risposi alzandomi dal letto.
“Ok, vengo con te.” sussurrò prendendomi per mano.

Effy
Ero seduta sul divano di casa Payne ed avevo gli occhi di tutti addosso. Iniziai a grattarmi le ginocchia per il nervosismo. Detestavo quella situazione. Gli scrutai velocemente e poi ripresi a guardarmi le scarpe. Perché mi stavano mettendo così a disagio? 
Se cercavano di farmi parlare così, si sbagliavano.
“Ok, non ci siamo visti tutti per guardarci le scarpe. Eh, Effy?” iniziò Caroline.
“Ti hanno mai detto che esiste il tatto?” replicai.
“Le parole: tatto, delicatezza e finezza non fanno parte del mio dizionario. Allora?” continuò. Sbuffai. 
“Se mi chiedi con tatto, finezza e delicatezza di parlare dell'accaduto, può darsi che parlo.” risposi facendole un sorriso finto. Caroline fece un'espressione di rabbia e sbuffò. 
“Per favore, prima che ti scasso la testa, mi dici che cazzo è successo ieri sera?” esclamò alzando la voce. Alzai gli occhi al cielo.
“Apprezzo il tuo tentativo.-sospirai-Stavo pensando di farlo già da un pochetto. Lui ha ucciso una parte di me e avevo bisogno di vendetta. Volevo anche riscattarmi. Da un lato, vi devo ringraziare perché siete stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha alimentato ancora il mio desiderio di ammazzarlo. E, beh, ieri mi è sembrata l'occasione perfetta per la mia vendetta.” affermai. Spostai il mio sguardo su Zayn, sperando di trovare un appoggio da parte sua, però era troppo intento a fissare l'amica di Caroline. 
“Bene, altro?” chiese Caroline con un tono più pacato. 
“Senti: già ho detto cose che non avrei mai immaginato di confessare a quattro sconosciuti, dato che sono cose mie intimissime. Non credi che anch'io ho i miei buoni motivi per restare un po' zitta?” ribattei scontrosa.
“Ti ricordo che, fino a ieri, Logan era il tuo amichetto del cuore. Quel verme ha catturato la mia migliore amica, sparato a mio fratello, violentato due mie compagne di università e mi stava rovinando la vita e, se avesse continuato a vivere, anche quella di Liam. Dato che questi sono i miei buoni motivi per sapere ogni cosa, potresti cercare di sforzarti? Grazie!” controbatté lei. 
“Basta! Datevi una calmata. Caroline, mi pare anche giusto che vuoi conoscere più dettagli, ma non puoi costringere Effiy a fare cose che non si sente.” sbottò Zayn girandosi per guardare entrambe. Caroline alzò gli occhi al cielo e poi uscì. 
“Ma dove vai?” le domandò Liam. 
“In bagno. Posso o mi è vietato pure andare in bagno?” rispose arrabbiata la bionda. Liam sbuffò.
“Perdonala, è un po' impulsiva e aggressiva.” disse Niall.
“Ma davvero?” commentai. Frugai tra le tasche alla ricerca del mio pacchetto di Camel, però qualche secondo dopo mi accorsi che quelli non erano i miei jeans. Improvvisamente, si sentì un botto. Liam corse fuori dalla porta e scoppiò a ridere. 
“Ma questo scalino lo dovevate mettere per forza?” sbraitò Caroline dal corridoio. Risi. Era aggressiva, ma goffa. Che combinazione strana! Il fratello iniziò a ridere e dovevo ammettere che aveva una risata stupenda, per non parlare di quella di Zayn. Il riccio cercava di non ridere, ma la sua risata vinse. L'amica scosse la testa sorridendo. 
Quella tipa per me era come un messaggio indecifrabile: più o meno ero riuscita a capire com'erano fatti gli altri, ma lei era un punto interrogativo. A pelle non mi piaceva perché piaceva di sicuro a Zayn (e l'avrebbe capito anche un neonato), però non saprei dire la mia vera opinione su quella. 
Caroline tornò da noi e si sedette su una poltroncina accanto al fratello che cominciò a prenderla in giro.
“Che c'è, sei caduta mia piccola bestiola arrabbiata?” fece mentre le faceva cioppi-cioppi. 
“Se non mi lasci, ti lecco.” disse la ragazza e Niall la lasciò. Dopo questo, ricadde il silenzio. 
“Se volete, vi racconto dell'omicidio...” dissi per spezzare il silenzio.
“Ok, dai.” disse il riccio. 
Sospirai, sperando di trovare la forza di raccontare l'accaduto.

- Flashback -
Ero seduta sull'asfalto freddo e umido al centro della strada, aspettando la mia preda. Non m'importava se quella poteva essere la mia ultima nottata, volevo uccidere colui che ha ucciso quel che restava di me dopo quella lontana serata in cui lui mi trovò. Rabbrividii e non era per l'asfalto, ma per l'avvicinarsi della sua Volvo nera. Mi alzai lentamente, godendomi gli ultimi attimi prima del riscatto. Logan spense l'auto a pochi centimetri da me. Era l'ora. Non mi dovevo arrendere. 
Mi spostai verso la portiera del conducente e l'aprii. 
“Ciao Effy.” sussurrò sfoggiando il suo ghigno bastardo. 
“Esci.” ringhiai fredda. Il ghigno sparì ed egli uscì piano dalla macchina. Riuscivo a sentire l'odore della paura che lo possedeva. Quando fu completamente fuori, sbattei la porta dell'auto. Lui indietreggiò.
“Vieni qua.” dissi con lo stesso tono di prima. Lui non si mosse.
“Vieni qua.” ripetei. Si mosse d'un passo. Non ebbe il tempo di farne altri perché gli saltai addosso, sbattendolo contro la Volvo. Presi la testa e la sbattei ancora sulla macchina e poi lo scaraventai sull'asfalto. Mi misi a cavalcioni e inizia a dargli dei pugni. Dopo quattro-cinque pugni, mi bloccò i pugni e mi sbatté a terra e, velocemente, si stese addosso a me. 
“Come mai tutta questa rabbia repressa, eh?” chiese con sarcasmo per poi premere le sue labbra sulle mie. Girai la faccia e rotolai, facendolo rifinire a terra. Cercai di rialzarmi con rapidità, peccato che, nonostante i colpi subiti, Logan era pià veloce di me. Infatti, si rimise prima in piedi e mi sferrò un calcio nello stomaco. Indietreggiai dolorante e sputai sangue. Lo guardai arrabbiata. 
“Di solito ti sfoghi in altri modi. Adesso hai cambiato metodo?” continuò il ragazzo, che aveva il viso un po' insanguinato. 
“Non è cambiato solo quello!” ringhiai. Gli corsi incontro e gli sferrai un calcio. Egli si accasciò a terra. Non mi lasciai impietosire: continuai a prenderlo a calci, fin quando non mi bloccò la gamba. Logan non mollò la presa e mi buttò contro la macchina. Lanciai un urlo di dolore. La schiena mi bruciava, però la rabbia mi bruciava ancora di più. 
“E cos'altro è cambiato, Effy? Spiegami!” disse mentre si stava rialzando. Gli andai di nuovo incontro e lo ributtai contro la macchina e poi lo ripresi a pugni. Senza sosta, continuavo a sferrargli colpi. Non mi dovevo fermare. Aveva fatto del male a troppe persone e non avrei voluto che lui facesse del male ancora ad altre persone, soprattutto a Zayn. Dovevo fermarlo. Se l'avessi fermato, avrei fermato la sofferenza di altre persone, tra queste anche la mia. 
“Tutto, Logan. Basta. Non voglio più soffrire, non voglio vivere più un vita di merda, voglio essere corretta con me stessa e con gli altri, voglio far sorridere e non soffrire. Mi dispiace, è finito tutto.” strillai con ira. 
“Ma io potrei essere la tua salvezza...” sussurrò mentre vidi che non parava più i colpi e non opponeva più resistenza. 
“No, Logan. Sembravi la salvezza, ma mi stavi portando solamente alla morte.” ribattei, continuando a picchiarlo. Mi fermai un attimo, per riprendere fiato. Lui cadde in ginocchio e manteneva lo sguardo fisso su di me. 
“Allora, mi finisci?” m'incitò. Gli sorrisi e m'inginocchiai anch'io.
“Logan, tu sei morto da quando sei nato.” sussurrai prima di dargli una testata e di dargli l'ultimo calcio. Logan si accasciò a terra inerme, senza fiato. Avevo il fiatone e tutta dolorante. Aprii il cofano della Volvo, ormai tutto ammaccato, c'era una pistola. La presi, l'impugnai e la caricai. La puntai verso il torace di Logan. Feci un grosso respiro. Iniziò a tremarmi la mano e le forze iniziarono a mancarmi. La pistola mi scivolò dalla mano e mi buttai a terra anch'io e, nel frattempo, iniziarono a scendermi le prime lacrime di un pianto liberatorio, che durò una mezz'ora. Una sensazione di libertà mi pervase, ma anche una sensazione di rimpianto. Sì, rimpiangevo di non averlo fatto prima. Avrei dovuto liberarmi di questo problema molto tempo prima. Sbattei le palpebre, con calma mi calmai e poi mi avvicinai al petto di Logan. Il fiato e il battito ormai erano andati. Alzai gli occhi al cielo: le stelle continuavano a brillare. Sorrisi, sperando che quello sguardo fosse la fine della prefazione di un nuovo libro che avrebbe avuto al suo interno la parte più bella della mia vita.
- Fine Flashback -

Finito il mio racconto e il mio sfogo, cadde il silenzio.
“Fattelo dire: ti ammiro. Hai una forza di volontà e uno spirito coraggioso che ho visto solo in pochissime persone.” disse Zayn, che prese la mia mano sinistra e l'accarezzò per qualche secondo col suo pollice.
“Concordo.” esclamarono in coro le due ragazze. 
“Ma i tuoi genitori?” domandò Niall.
“Li ho abbandonati, credendo che, standogli lontana e facendo la merda umana come Logan, sarei stata più indipendente. Invece, mi mancano tantissimo.” risposi.
“Ma sanno della fine che avevi fatto?”
“Sì, ogni tanto, negli anni in cui sono stata lontana da loro, c'incontravamo pure di nascosto da Logan. Gli mentivo dicendogli che ero felice, non avevo bisogno di loro e che stavo bene. Quanto me ne pento...” confessai.
“Lo sai che non è mai tardi per ricominciare daccapo?” disse Harry.
“In che senso?” dissi.
“Nel senso che, se ce l'hai fatta a liberarti di Logan, ce la puoi fare a riconquistare l'affetto di tuoi genitori. Ah, ti devo dire un paio di cose. La prima: ti devo un favore, dato che hai ammazzato Logan; la seconda: se non ti dovessero accettare, sappi che noi saremo la tua seconda famiglia.” aggiunse Caroline. Guardai negli occhi tutti quanti, percependo il loro bene e la loro generosità. 
“Grazie mille, siete fantastici.” mormorai. Zayn si alzò e mi abbracciò. Ricambiai affondando la testa nel suo petto, contenta che lui sia entrato nella mia vita.
“Adesso andiamo in macchina, così ti riporto a casa.” aggiunse il ragazzo con voce rassicurante. 
“Okay.” feci sicura. Salutai nel meraviglioso gruppo di ragazzi che mi avevano accolto nel loro gruppo come una sorella e uscii accompagnata da Zayn.
Entrammo in macchina e, come prima, strofinai le mani sui jeans.
“Nervosa?” mi chiese.
“Abbastanza.”
“Sono pur sempre i tuoi genitori...”
“...Che trattai in una maniera tremenda.”
“Siamo umani, Effy. Sbagliamo in continuazione. L'importante è sapere se ne vale davvero la pena perdonare quella determinata persona.”
“Tu mi perdoneresti?”
“Sinceramente?”
Quella domanda mi fece andare un poco in panico. Mise in moto la macchina e poi si girò verso di me.
“Sì, ti perdonerei.” 
Gli sorrisi e abbassai lo sguardo. 
“Mi scrivi il tuo indirizzo di casa?” mi chiese porgendomi il cellulare. Scrissi velocemente e glielo ridiedi. Zayn attivò il navigatore e poco dopo iniziò a percorre la strada per accompagnarmi a casa.

Spazio autrice:
Hi world! Come va? Vi sono mancata?
Scusate la mia totale assenza, ma sono stata presissima dalla scuola e da tante altre cose. Spero che mi perdoniate e che vi piaccia questo nuovo capitolo.
Inoltre, vi faccio una promessa: vi prometto che quest'estate sarò attivissima e metterò tanti capitoli.
A presto!
xoxo, Cì.

Ps: il nuovo capitolo è un work in progress. 
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Clina to the power