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Autore: Minga Donquixote    11/06/2014    4 recensioni
Questa fiction tratta della storia di una presenza imprevista nell'Anime di One Piece.
Gli avvenimenti sono dopo Punk Hazard, poco prima dell'arrivo della Ciurma di Cappello di Paglia nell'isola di Dressrosa. La giovane comparsa dovrà affrontare uno dei peggiori pirati, uno dei Shichibukai.
ATTENZIONE: Chi non ha visto o letto i capitoli di Dressrosa è pregato di farlo prima di leggere la fiction perchè potrebbe contenere SPOILER
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donquijote Doflamingo, Donquijote Family, Mugiwara, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Akemi correva a perdifiato lungo i vari corridoi svoltando quando ne aveva l'occasione. Era quasi arrivata, lo sentiva. 
In un sacchetto al suo fianco vi era un frutto bianco riccioluto che si smuoveva al correre della mora mentre dall'altra parte giaceva la katana nera che le aveva dato Sabo quel giorno. Si era ritrovata a fissarla per un paio di minuti senza capire affondo il motivo per il quale le aveva dato quell'oggetto. A interrompere i suoi pensieri fu un lumacofono con gli occhiali rossi e un mantellino piumato rosa. "Dica" ridacchiò non accennando a fermarsi.
"Akemi, sbrigati. Kyros ha fatto fuori il doppio Signorino e la tua Akemi sta perdendo le forze...BUM" Akemi guardò terrorizzata la radio. 
"BABY! COSA E' SUCCESSO?" si trovò ad urlare mentre rumori di fendenti e sovrastavano i suoni delle voci.
"E' andata anche la tua copia. Sbrigati. Cerco di tenere a bada questo bestione. Buffalo sta cercando di bloccare Cappello di Paglia. Ti prego, fai in fre-" prima che potesse terminare quella serie di frasi dette ad una velocità impressionante il lumacofono chiuse la chiamata.
"Dannazione" imprecò svoltando l'ennesimo corridoio.

Nella stanza di Doflamingo, un'uomo da uno strano cappello sulla testa sedeva su una poltroncina guardando l'uomo assopito sul letto. 
"Eh? Akemi?" Doflamingo aprì una palpebra provando ad alzarsi ma quando provò a mettersi a sedere ricadde all'indietro, stretto ai polsi. Sollevò gli occhi coperti dagli occhiali sulle proprie mani e notò che fosse incastrato nelle manette di agalmatolite.
"Oh, si è svegliato, Doflamingo-sama" disse il pistolero dai curiosi vestiti, Gladius.
"Gladius? Che diavolo ci faccio legato qui? Per lo più nudo?!" abbaiò offesso il biondo prendendo a smuovere i piedi e le braccia forzando la presa. "Liberami!"
"Mi dispiace, Signorino. Ma gli ordini di Akemi-sama sono assoluti" ribattè quello poggiando la schiena allo schienale della sedia.
"Akemi-sama? Da quando è diventata sama?!" ringhiò più irritato l'uomo nudo.
"Da quando ci ha rivelato diversi dettagli. Ora si calmi e aspetti per un po'" Gladius si alzò e si avviò verso la porta aprendola e lasciando che Doflamingo si sfogasse contro la porta chiusa.

Akemi, con il fiato in gola, svoltò un'altro angolo e sbattè contro qualcuno. "G-Gladius!" saltellò afferrando un braccio dell'uomo. "Meno male che ti ho beccato. Ti prego, dobbiamo recarci subito alla Sala dei Semi" lo supplicò, poggiando una mano su un ginocchio piegato per la fatica.
"Si è persa vero?"
"Persa? Io? Certo che no!" asserì.
L'uomo la prese in braccio e corse dall'altra parte del corridoio con la ragazza che sospirava tentando di riprendere fiato. "Mingo?"
"Si è svegliato" rivelò quello, freddo.
"Oh...e come l'ha presa?" arrossì lei abbassando lo sguardo e toccando l'elsa della spada.
"Come crede che si sia sentito?! IL SIGNORINO LEGATO AL LETTO!" il cappello dell'uomo prese ad ingrossarsi gonfiandosi come un pallone e facendo allarmare Akemi. "G-Gladius..."
"CI CREDO CHE SI SIA MESSO A URLARE IMPRECAZIONI CONTRO DI LEI! CHE VERGOGNA" Akemi si acquattò contro il corpo dell'uomo così che i proiettili nascosti nel cappello non la colpissero una volta esploso.
In un gran botto la stoffa si ridusse in tanti piccoli brandelli e una chioma grigia di capelli stile Goku Supersayan 3 si manifestarono coprendogli metà schiena. Ma era del tutto normale. Gladius si innervosiva anche se pestavi un'insetto. "Siamo arrivati?"
Prima che Gladius potesse aprire bocca Akemi venne appoggiata a terra, davanti a lei, la porta totalmente mancante si presentava uno scenario raccapricciante.
A terra vi erano i corpi tagliati a metà dei suoi manichini e un agonizzante Buffalo che trasudava sangue. Baby 5 invece sembrava combattere duramente contro Kyros ma sembrava già piena di ferite.
Rufy fece per colpire Baby con uno dei suoi pugni di gomma ma Akemi si fece velocemente avanti colpendolo con un pugno d'Haki dell'Armatura sul viso rovesciandolo a terra.
Gladius, colpito, si aggiunse alla rissa bloccando l'assalto dell'ex Re di Dressrosa. "Non ti lascerò passare" con un calcio distanziò il corpo forte e grosso dell'uomo barbuto e si girò tra le mani la pistola.
Akemi sospirò toccandosi le nocche insanguinate con la punta delle dita gemendo contrariata. "Combatti con me, Cappellino-boy" sorrise lei prendendo la spada al suo fianco e sfoderandola.
"Tu sei...la ragazza di cui mi ha chiesto Sabo" Akemi si accigliò alle parole di Luffy ma preferì sorvolare. "Non voglio combattere contro di te" abbassò lo sguardo coprendosi con il cappello.
"Ma come? Non sei sempre il primo a buttarsi nelle risse?" ghignò lei correndo con la lama sguainata. 
Quando il pirata risollevò il suo sguardo glaciale una fitta allo stomaco la colse alla sprovvista facendole rallentare i movimenti e facendola sprofondare nella paura. Ma quando pensò all'effetto dell'Haki sospirò tentando di riguadagnare terreno. "Non sottovalutarmi, ce l'ho anch'io" Una forte onda d'urto circondò l'intera stanza. 
I corpi di Kyros, Riku, Gladius e Baby 5 caddero a terra, privi di sensi. "Ittōryū: Daishinkan*" Con un forte slanciò tirò la lama verso il basso tentando di colpirlo ma il capitano bloccò la spada con una mano. Il potente attacco di Zoro aveva fallito.
Luffy parve essere uscito intero e senza un minimo di cedimento all'haki della ragazza e gli aveva bloccato anche l'attacco. "Ti ho detto che non ho alcun motivo di combattere contro di te" con un movimento del braccio tolse la katana dalle mani della mora e la lanciò lontano.
Akemi guardò come la lama toccò a terra e con un balzò si allontanò ricorrendo all'Haki dell'armatura sulle braccia. Se i suoi calcoli erano giusti...
"Gear Second" il braccio gommoso del ragazzo prese ad evaporare lentamente e assumendo una sfumatura di un bellissimo rosa chiaro, insieme al resto del suo corpo.
Akemi si preparò e tese le braccia in avanti pronta ad agguantare il braccio del ragazzo aiutandosi con le due Ambizioni dell'Armatura e dell'Osservazione.
"Fermo, Cappello di Paglia! La ragazza possiede un frutto fortissimo" Akemi notò solo in quel momento di un'altra presenza. Volse lo sguardo verso la corvina con un lungo mantello sulle spalle e due dita intorno ad un occhio, intente a scrutarla.
Si era dimenticata di Violet. Si era dimenticata che doveva esserci anche quella ragazza nella stanza. L'Haki dell'Armatura si dissolse per dar luogo ad una nuova onda d'urto che colpì il corpo di Violet facendola cadere a terra stremata.
"Non ci provare!" un pugno improvviso fece scontrare Akemi con il muro alle sue spalle riducendolo in mille pezzi.
Un grosso polverone coprì il suo corpo e si pulì velocemente il lato della bocca con il polso vedendo una gran quantità di sangue colare verso il basso. "Ma guarda te!" si alzò e uscì di corsa dal polverone ricorrendo all'ambizione dell'osservazione per schivare tutti i colpi, ora a rilento, di Cappello di Paglia.
"Gumu Gumu No..." il braccio di Luffy si tirò indietro prendendo una grossa spinta. "Twin Jet Pistol" Akemi roteò su se stessa schivando il primo colpo velocissimo e quando si trovò il secondo a portata di mano allungò il braccio conquistato dall'Haki dell'Armatura e bloccò il ragazzo per un polso. "Ce l'ho fatta" sorrise agguantando stretto la pelle scarlatta del giovane e risucchiando tutti i poteri del Gom Gom.  
Rufy si sentì tirare violentamente avanti e il braccio ritornò alla sua normale lunghezza senza che lui lo volesse e il Gear Second prese a sparire lentamente. Si trovò in ginocchio nel giro di tre secondi. "Ho finalmente la tua attenzione" sospirò esausta piegandosi al livello del corvino.
"Il mio nome è Akemi e ti chiedo di distruggere la Fabbrica ma voglio qualcuno in cambio" lo sguardo di Luffy cadde prima sulla ragazza poi si spostò verso Law che era rimasto incastrato sulla sedia. L'unico rimasto illeso nella lotta.
"Ma tu...da che parte stai?" ringhiò Law smuovendo le mani.
Akemi si rialzò e prese la chiave dal retro dei pantaloncini di jeans. Aprì i lucchetti e lasciò libero il ragazzo. "Io sto dalla parte di nessuno" sorrise allontanandosi verso la porta.
"Beh, vi ho detto che potete distruggere la fabbrica. Dovete venire con me" li invitò.
Luffy scattò in piedi avvicinandosi goffamente alla mora. "Sei una persona buona" circondò le spalle con un braccio e camminarono lungo i vasti corridoi.
Nessun fece caso ad una Baby 5 sorridente in mezzo a tutti i compagni.
Dopo un paio di minuti raggiunsero una porta e quando la aprì un enorme macchinario dotato di tante grandi tubature svettò davanti a loro. "E' questa. Distruggetela e facciamola finita" sospirò indicando con una mano il grosso marchingegno.
Law, seppur poco fiducioso, estrasse la sua nodachi e con un taglio preciso tracciò a metà la grossa fabbrica. Chiusero le porte e Akemi sospirò stancamente. 
"Dov'è Doflamingo?"
"L'ho ammanettato. E' innocuo. Potete prenderlo ma non fategli del male" riferì lei chinandosi a metà busto e prendendo una mano di Rufy tra le sue. Così come era sparito, il potere ritornò e la pelle del Mugiwara ritornò di quel rosa evaporante.
"Sei forte. Non mi dispiacerebbe affrontarti di nuovo"
"Così mi lusinghi" Akemi si passò una mano sui capelli ridacchiando infantilmente e cominciò a scherzare con il ragazzo non facendo caso più di tanto ad un nervoso Law.
"Mi offriresti un po' di carne?" chiese all'improvviso l'uomo di gomma posandosi le mani sulla pancia brontolante.
La ragazza sorrise appena verso l'altro ma non fa un sorriso sincero.

Akemi prese a correre a perdifiato per la seconda volta in quella giornata. Baby 5, seppur anche lei ammanettata, le aveva urlato tutto l'odio che aveva nel corpo. 
Li aveva ingannati, lo sapeva e ne era cosciente ma Law gli aveva promesso che non gli avrebbero fatto del male.
"Il Padroncino verrà giustiziato a breve. Lascia noi qui" la pregò Baby mentre la giovane cominciava a liberarla dalle catene.
"Giustiziato? Non dire stupidaggini. Traffy mi ha promesso-"
"Trafalgar è colui che l'ha gettato alla folla!" ringhiò la donna spingendo Akemi indietro con un piede e facendola cadere all'indietro. "Corri, ti prego"
Akemi si alzò e si avvicinò alla finestra sgranando gli occhi subito dopo. Una folla incredibile era radunata in cerchio e c'era Doflamingo che veniva lentamente scortato nel mezzo da un'uomo alto e con uno spadone alle spalle.

La mora estrasse la lunga katana dal fodero e con un colpo spinse i due uomini che bloccavano il passaggio facendoli cadere a terra e passandoci sopra.
Lei aveva reso possibile ai Mugiwara di distruggere tutto ma non si era immaginata affatto che i cittadini sarebbero stati in collera con Doflamingo. Se n'era completamente dimenticata.
Girò l'angolo e uscì dall'enorme villa guardando verso il basso. Dall'enorme altura poteva scorgere perfettamente tutti i presenti e osservò Doflamingo in ginocchio con il capo chino.
Non sarebbe mai arrivata in tempo se prendeva a scendere quella collina. Una volta ci aveva messo tipo quindici minuti buoni a piedi. "Che faccio?" si chiese stringendo l'elsa della spada che sembrava tremare.
L'enorme spada dell'uomo che aveva trascinato Doffy lì in mezzo si posò minaccioso sul collo del biondo che sembrava perfettamente calmo.
L'enorme spada di Akemi prese a muoversi da sola, come se fosse tirata da qualcosa, e prese a spingere dietro di se il corpo della mora. "M-Ma che-"
La spada si illuminò di colpo e con una spinta più forte costrinse Akemi a saltare nel vuoto insieme a lei. Il vento le feriva il volto per la velocità esercitata e prese a urlare a squarcia gola. Sarebbe diventata una frittella.
Doflamingo alzò lo sguardo e vide il corpo della ragazza calare velocemente verso il basso. "Ma è stupida?!" ruggì.
Il giustiziere seguì lo sguardo del biondo e guardò la piccola figura che lentamente si avvicinava a loro. La lama della spada sguainata.
"Sparatele!" ordinò a dei cecchini che si misero in posizione e mirarono al corpo della mora che urlava terrorizzata.
"Cosa? No!" il biondo si alzò di scatto incurante del profondo taglio sulla spalla e avanzò velocemente verso la ragazza.
Akemi, che volteggiava nell'aria, tentò di acciuffare il fodero della katana e quando ci riuscì i due oggetti brillarono più forte e in un breve bagliore dorato l'arma si trasformò in una monetina d'oro che Akemi afferrò con entrambe le mani. "Ti prego. Salvami"
Un colpo di pistola la colpì alla spalla e con un urlo di dolore lasciò andare la moneta che cadde verso il basso. Tentò di racciuffarla ma quando notò che il terreno era vicino riuscì soltanto a sfiorarla.
Un boato di luce la acceccò all'istante facendole sentire uno strano senso di calore nelle vene. Poi tutto si oscurò.

Quando riaprì gli occhi Akemi notò di star fluttuando su una distesa d'acqua. Si sentiva leggera come una piuma e quando guardò il suo corpo notò che fosse quasi trasparente.
"Bene...sono morta" sospirò facendo un giro su se stessa e abbassandosi per toccare l'acqua. Questa non fu minimamente smossa, era come un fantasma.
Stava avanzando lentamente ma sentiva di non poter cambiare direzione. Era come se un filo la stesse trascinando da qualche parte. 
Neanche a farlo apposta un'isola spuntò davanti a lei, come se fosse nata in quel preciso istante e l'andatura del suo volare raddoppiò spedendola ad una velocità assurda verso la spiaggia. 
Fluttuò ancora per qualche secondo poi il suo corpo si bloccò e due figure catturarono la sua attenzione. 
Una giovane ragazza dai capelli mori e dei vestiti bagnati e in alcune parti strappati era distesa sulla sabbia bagnata mentre le piccole ondine che si avvicinavano la facevano muovere su e giù.
Sgranò gli occhi. "CHE CI FACCIO SU QUELLA SPIAGGIA?!" si avvicinò al suo corpo fino a quando riuscì a sfiorarlo e, stupita, riuscì a sentire la consistenza della sua pelle mentre la mano situata sulla sabbia la passava da parte a parte.
Un piccolo bagliore attirò la sua attenzione e con lo sguardo trovò al lato del suo corpo incoscente, la monetina che aveva lanciato nel pozzo pochi giorni prima. Sorrise.
Avvicinò un dito per toccarlo e quando riuscì a sfiorarlo, quello si trasformò in una katana nera. La stessa katana che gli aveva dato Sabo in quel vicolo.
Svolazzò in alto e si guardò intorno urlando. "QUALCUNO AIUTI IL MIO CORPO!" volò nella direzione della villa di Doflamingo. Era su Dressrosa, quindi.
Quando raggiunse l'alta collina trovò subito il biondo, seduto comodamente sulla sua poltrona con molte donzelle intorno. Arcuò un sopracciglio. "Quell'imbecille!" ringhiò addentrandosi nel giardino e volando accanto a Mingo.
Gli posò le mani marmoree sulle spalle ma queste sprofondarono nella pelle e senza un buon arpiglio, cadde in avanti attraversando il corpo dell'uomo che non si mosse di una virgola. Continuava a ridere come un cretino mentre veniva venerato da quelle donne. 
"Pfff, sei inutile, Fenicotteroman!" si rialzò in volo per tornare dal suo corpo immobile quando, a metà strada, notò che un giovane era curvato sul di lei. "EHI!" urlò accellerando e arrivando a pochi metri da loro.
Quando notò chi fosse si immobilizzò guardando la scena con occhi sbrilluccicosi. Il giovane era proprio Sabo e aveva afferrato il suo corpo per la vita prendendo la spada con un'altra mano. "Ehi, mi vedi?" chiese il fantasmino volteggiando davanti ai due ma non fu minimamente presa in considerazione.
"SABO, che diavolo credi di fare?!" ringhiò una giovane ragazza con i capelli a caschetto e un paio di occhiali da navigatrice sulla testa.
L'Akemi fantasma si allontanò di poco per quardare la ragazza prendere a sberle il biondo. "Si può sapere che diavolo avevi in mente?"
Sabo andò a poggiare la giovane incoscente vicino ad un albero e prese a tirare urlacci contro la ragazza appena arrivata. "Non mi va di stare rinchiuso in quel postaccio, Koala"
Un suono di un'elicottero giunse all'orecchie dei due. Sabo e Koala si girarono di colpo verso l'enorme altura e presero a correre dal lato opposto.
L'Akemi coscente prese a urlare contro i due che si allontanavano. "Ehi! Il mio corpo!" il fantasma si avvicinò al proprio corpo e lo tirò per un braccio. Non riusciva a spiegarsi il perchè ma era l'unica cosa che riusciva a toccare.
"Buffalo, guarda!" urlò una voce conosciuta.
Akemi lasciò andare il corpo e andò a nascondersi dietro un enorme albero, osservando come una donna e un uomo dagli enormi denti a castoro si avvicinassero al cuo corpo. "Ma...perchè diavolo mi nascondo?" sbuffò rendendosi conto che loro non avrebbero potuto vederla.
Volò vicino a loro e sorrise. Erano Baby 5 e Buffalo. "Baby!" urlò gioiosa tentando di abbracciare la corvina ma sorpassandola, proprio come era successo con Doflamingo.
La donna si agitò e prese a guardarsi intorno mentre Buffalo si sistemava Akemi svenuta sulle spalle e azionava le eliche. "Hai sentito, Buffalo?"
"Cosa?" chiese quello confuso girandosi anche lui intorno.
"No, niente" disse infine Baby 5 salendo in groppa a quella specie di elicottero e prendendo il volo.
Il corpo trasparente di Akemi prese a seguirli fino a quando non raggiunsero di nuovo la villa e passavano sulla piscina. Il suo corpo prese a muoversi di colpo, come se stesse per svegliarsi e Akemi si avvicinò lentamente. "Ehi, sveglia sveglia" ridacchiò.
La mora aprì di scatto gli occhi e con un grido cadde dalla schiena di Buffalo.
"BABY, ATTENTA!" gli gridò ma il corpo di Akemi stava già cadendo verso il basso mentre la fantasmina volava velocemente verso di lei.
Quando riuscì a raggiungerla tese una mano per bloccarla ma questa gli passò attraverso. Non riusciva più a toccarla.
Con sguardo stravolto prese a scendere di nuovo e nel momento in cui il suo corpo entrò in contatto con l'acqua della piscina, un'onda terribile sommerse il corpo fosforescente e chiuse istintivamente gli occhi.


Due occhi neri come la pece si aprirono di botto. Le tende della camera erano tirate ma il sole riusciva ad illuminare la stanza. 
Con una mano andò a strofinarsi gli occhi e notò che fosse rosa e in carne. Era stato tutto un sogno. Solo quello.
"wow, è stato davvero realistico" ridacchiò scostando dal corpo le pesanti coperte e spostando una gamba.
Quando posò una spalla sul letto un dolore atroce la colpì all'improvviso e gemette. Spostò lo sguardo sulla parte ferita e notò che una fasciatura copriva tutta la spalla che si stava di nuovo imbrattando di sangue. "Ma che-"
E ricordò. Ricordò della pallottola che l'aveva colpita alla spalla quando aveva perso l'equilibrio da quella collinetta.
Quindi...non era stato un sogno!
Si alzò in piedi, incurante delle ossa doloranti, e corse fuori dalla stanza. Spalancò quante più porte riuscì e quando raggiunse un enorme portone poggiò una mano sulla grossa maniglia facendola scattare e aprire di botto.
Il chiacchiericcio all'interno della sala smise di colpo quando il corpo seminudo della ragazza fece la sua comparsa. Il suo sguardo si spostò per tutta l'enorme sala e sui 5 componenti al suo interno.
Una giovane donna con un paio di ali e una lunga chioma verde si girò verso di lei con un sopracciglio arcato e Akemi si ritrovò a scambiare lo sguardo, non credendo ai suoi occhi. Era Monet, ne era certa.
"Signorino, credo sia meglio concludere dopo le indicazioni" disse un'uomo alto e dalle basette a forma di saetta a qualcuno sul divano.
"Hai ragione, Vergo. Dì alla Marina che parteciperò all'esecuzione di Ace Pugno di Fuoco"
Akemi appizzò le orecchie quando sentì quell'inconfondibile risata rimbombare in quelle quattro mura.
Dal divano, si alzò un'alta figura dai capelli biondi e un paio di occhiali da sole. "Ti sei svegliata, ragazzina" ghignò.
Akemi aprì la bocca in un grande sorriso e non curandosi minimamente delle altre presenze nella stanza si buttò contro Doflamingo abbracciandolo.



Angolo dell'Autrice
ED ECCOCI ALLA FINE DEL NOSTRO PICCOLO VIAGGETTO *^* Lo so, fa schifo come finale ma sicuramente sarebbe stato bruttissimo l'altro.
Vi svelerò un segreto: volevo farlo finire che Akemi si toglieva un casco della realtà virtuale dalla testa e che chiudesse il gioco di One Piece xD Ma era banale :P Quindi ho deciso di mandarla indietro nel tempo. Esattamente prima dei due anni e a pochi giorni dall'esecuzione del povero Ace T.T Ovviamente è come se Dofla e Akemi non si fossero mai incontrati xD
Allora, come vi è sembrato. Mi dispiace se il finale vi ha deluso. Ha deluso anche me perchè l'ho scritto velocemente dato che avevo completamente dimenticato tutte le informazioni necessarie T.T
Il fantasmino Akemi ha svelato il mistero della spada di Akemi che gli regala Sabo. Quel cretino l'ha lasciata in balia di due feroci membri della Donquijote Family ma in fin dei conti è stato meglio per Doffy *-*
Va beh, non so che altro scrivere D: Ci vediamo a Mafia Games ^^ :D Ciaoooo e grazie di essere stati con me e Akemi :D
  
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