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Autore: cosmopolitan    10/08/2008    3 recensioni
Ron alle prese con un regalo per il compleanno di Hermione.. E una fantastica canzone di Damien Rice di sottofondo!
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cannonball

 

Sono disteso sul letto nella più completa disperazione. Sono passati due giorni dall’ultima volta che l’ho vista.. Due giorni dal suo ventunesimo compleanno.. Quarantotto ore da quelle poche parole che mi hanno rovinato la vita. Cosa?? Come non avete capito nulla!?! Ma io fino ad ora che ho parlato a fare!?!
Uffa ho capito.. Dobbiamo cominciamo con le spiegazioni.
Salve a tutti! Sono Ronald Bilius Weasley, per gli amici Ron, ho ventun’anni (“buttati al vento”, come ‘amorevolmente’ non manca mai di ricordarmi il mio migliore amico, alias Harry James Potter) e sono pazzamente ed irrimediabilmente innamorato della mia migliore amica Hermione Jane Granger, nonché la festeggiata del giorno. Due giorni fa (eh si.. QUEI due giorni fa!!) lei ha compiuto 21 anni, ed io, povero scemo innamorato, le volei donare qualcosa di particolare. E’ da più di un mese che cerco qualcosa di adatto da poterle regalare, ma tutto quello che vedevo mi sembrava sempre troppo poco.. Diciamo che con il tanto agognato regalo vorrei non solo porle i miei auguri, ma anche farle capire i miei veri sentimenti (e mi sembra quasi l’ora!! n.d.s.)..
E proprio per questo motivo ora mi trovo a camminare incessantemente per tutte le vie di Diagon Alley in compagnia di Harry e mia sorella (nonché fidanzata di quest’ultimo) Ginny.

-          Allora cosa ne pensi di quella collana li? – propose il mio migliore amico, additando una vetrinetta di una piccola gioielleria

-          Mmm.. Non mi sembra adatta.. Cioè.. Non so, Harry – dissi, mentre una strana espressione si allargava sul mio volto

-          Cosa c’è che non va in quella collana? – insiste ancora mia sorella.. Ma perché, mi chiedo, Harry deve portarla sempre con sé? Sarà anche la migliore amica di Hermione, e magari la capisce meglio di me, ma certe volte è davvero insopportabile!

-          Non c’è niente che non vada, è solo che.. Non mi sembra adatta alla situazione! Vorrei trovare qualcosa di semplice, ma al tempo stesso particolare, qualcosa che esprima ciò che a parole non riesco a dire -  ammisi, mentre un rossore non indifferente si propagava sul mio volto e sulle mie orecchie.

Ero arrivato alla disperazione: dopo ore di estenuanti ricerche e ripetuti “Che ne dici di quello? Non è un amore? Non sarebbe perfetto?”, mi dirigevo a passo lento verso un posto sicuro da dove potermi smaterializzare in santa pace (ebbene si, i due piccioncini mi avevano abbandonato qualche minuto prima con la scusa di “doversi preparare per la festa”.. Maledetti ingrati!) con ancora un quantitativo di regali pari a zero e mille immagini della mia migliore amica che si rivolgeva a me con epiteti poco carini per il fatto di essermi presentato a mani vuote. Stavo per raggiungere un vicolo abbastanza deserto, quando una vetrina poco illuminata sulla sinistra cattura la mia attenzione: era un piccolo negozio di oggetti babbani a cui non avevo mai fatto caso, magari per il fatto che era la prima volta che passavo di li.. Alzai gli occhi sulla scritta sovrastante l’ingresso, dove troneggiavano le parole “Babbani e Oltre”.
‘Perché non provare? Tanto peggio di così si muore!’ (evviva l’ottimismo, eh!! n.d.s.)
Aprii con cautela la vecchia porta, e ad un leggero cigolio dei cardini seguì un nervosissimo scampanellio.. Ci mancava solo questo! Mi aggirai scettico tra gli scaffali polverosi, trovando qua e là alcuni oggetti di cui lei mi aveva parlato.. Il feletono non mi sembra adatto come regalo.. Magari lo tengo a mente come regalo per papà.. Potrei trovare un libro di questo babbani, ma non so se..

-          Salve signore! Cerca qualcosa di particolare? – un piccolo ometto con dei folti baffi bianchi mi osserva con uno strano luccichio negli occhi.. Magari dopo gli chiedo se usa qualche pozione particolare per farli brillare così, potrebbe rivelarsi utile!

-          Salve.. Stavo cercando un regalo per una mia amica.. Sa, oggi è il suo compleanno e.. – ma qualcosa attira la mia attenzione, portandomi ad interrompere la conversazione e facendomi assumere una faccia a dir poco imbambolata.. Me ne rendo conto da solo, la faccia a “pesce lesso” non è proprio il massimo, ma un’illuminazione mi ha appena folgorato.
Appesa al muro c’è una chitarra acustica.. Mi ricordo ancora quando girando per la Londra babbana in compagnia di Herm mi fermai di fronte ad un negozio di musica e per la prima volta le vidi

“Quelle, Ron, sono delle chitarre, sono molto usate dai musicisti babbani” ricordo ancora le parole esatte che usò per spiegarmi quei strani oggetti tutti colorati: “quelle colorate sono delle chitarre elettriche, mentre quelle di legno un po’ più grandi sono chitarre acustiche.. Ti ho mai detto che ho una passione per i chitarristi?” mi disse con uno sguardo a dir poco sognante. Quella giorno comprai la mia prima chitarra.

Ehi.. Aspettate un attimo!! Finalmente so cosa posso regalarle!

Uscendo finalmente dal mio stato di catarsi mi rivolsi al negoziante, che per tutto il tempo era rimasto a fissare la mia faccia imbambolata.

 

-          Mi scusi, potrei avere quella chitarra li? – chiesi indicando la parete. L’uomo non mi disse nulla, prese l’oggetto da me richiesto con un leggero sorriso che gli increspava le labbra leggermente coperte da folta peluria candida. Pagai i 20 galeoni richiesti e uscii di corsa, dirigendomi verso il passaggio per la Londra babbana, cosciente del fatto che mancava ancora una cosa per completare il suo regalo.

 

******

Erano da poco passate le nove, e come mio solito ero in leggero ritardo per il party, ma purtroppo mi ci è voluto parecchio tempo per spiegare a quel testone di Harry il piano che avevo preparato per dare il mio regalo ad Hermione. Il fatto che solo io e il mio migliore amico ne eravamo a conoscenza mi preoccupava un po’: conoscendo l’abilità di mia sorella nell’estorcere notizie senza l’aiuto di alcuna maledizione senza perdono (soprattutto a quello scemo patentato che molti ancora osano chiamare “il bambino che è sopravvissuto”) temei che la sorpresa, una volta raggiunte le orecchie di Ginny, non sarebbe stata più tale: fortunatamente Harry mi salvò da queste mille preoccupazioni, assicurandomi che avrebbe tenuto la bocca cucita, anche a costo della sua stessa vita (che in caso contrario sarebbe stata spezzata dal sottoscritto!! n.d.Ron).

Arrivato davanti a villa Granger trasfigurai la chitarra in un fazzoletto, che infilai repentinamente in tasca. Subito dopo suonai il campanello, e subito dopo un’elegante signora sulla cinquantina mi aprì.

-          Buona sera signora Granger! – dissi con il mio sorriso più sfavillante (del tipo “la modestia è la mia migliore amica”! n.d.s.)

-          Oh buona sera anche a te Ronald! Sempre in ritardo come al tuo solito! – ‘Colpito e affondato’ pensai

-          Si lo so, ma c’è stato un piccolo inconveniente.. – risposi abbassando lievemente lo sguardo, mentre quel fastidiosissimo rossore si impossessò delle mie orecchie per la seconda volta quest’oggi.

-          Non preoccuparti caro! – mi confortò la donna.. Chissà Hermione da chi ha preso con i suoi modi così poco carini nei miei confronti. – Entra, mancavi solamente tu! C’è una persona che ti sta aspettando! – E con un sorriso appena accennato mi fece capire a chi si stava rivolgendo.

Sorpassai la donna ed entrai in casa. Lasciai la giacca sull’appendiabiti e mi avviai nel salone, dove la vidi subito: indossava un elegantissimo abito nero lungo fin sopra al ginocchio e legato dietro il collo, con i capelli legati in uno chignon che le lasciava libero qualche ricciolo ribelle, che le ricadeva delicato sulle spalle.. In quel preciso momento mi sembrò la cosa più bella al mondo. Rimasi alcuni secondi ad osservarla a bocca aperta e mi riscossi solamente quando interruppe la sua conversazione con Luna Lovegood e si diresse verso di me con un sorriso disarmante.

-          Ciao Ron! – mi sussurrò all’orecchio, subito dopo avermi abbracciato. Ancora una volta le mie orecchie si espressero autonomamente tingendosi di una leggera colorazione rossastra. La sentii ridere compiaciuta, prima di risponderle  – Tantissimi auguri Herm!

Dopo questo piacevole saluto, la serata procede tranquillamente, eccezion fatta per l’arrivo in grande stile di quel maledetto monociglio bulgaro (meglio noto come Viktor Krum), il quale le rivolse un saluto che a mio parere era fin troppo caloroso.
Ero finalmente riuscito a liberarmi dalle chiacchiere di quella piattola di Lavanda Brown e ad agguantate un bicchiere di punch, quando Harry mi si appropinqua con fare da spia (delle volte mi chiedo se queato scemo crescerà mai..) e mi avverte che Hermione sta procedendo all’apertura dei regali.

‘Ok Ron! Ora calmati.. Ricordati tutto quanto.. Quando Harry ti dà il segnale tu parti! Se.. Facile a dirsi! Già so che sarà un enorme fallimento!’

Nonostante tutta la preparazione psicologica, le mani cominciarono a sudarmi incontrollabilmente, mentre il panico cresceva ad ogni pacchetto che lei scartava (diciamo che l’angoscia che il mio regalo non le sarebbe affatto piaciuto salì in maniera esorbitante quando quel maledetto scimmione bulgaro le diede un ciondolo con tre piccoli diamanti).
Ero arrivato al limite, quando notai il SUO sguardo che cercava il mio, come in attesa di qualcosa.. Proprio allora  il mio amico fece un movimento inconsulto con la mano, che ipotizzai fosse “il segnale” e mi allontanai dalla sala, entrai in un’altra stanza, dove ritrasfigurai la chitarra, dopo di che mi diressi ancora una volta nel salone, dove una sedia dominava la scena.. Mi accomodai su questa e cominciai a suonare quella canzone che lei una volta mi disse di adorare.. Non mi accorsi nemmeno che le luci intorno a me si spensero, ad eccezione di un unico faretto che mi illuminava.. Tutto ciò che però riuscivo a vedere era lei, con gli occhi lucidi per l’emozione. E fu allora che iniziai a cantare quelle semplici parole che sapevo in qualche modo le sarebbero arrivate dritte al cuore..

There’s still a little bit of your taste in my mouth                                     [C'è ancora un po' del tuo sapore nella mia bocca]
There’s still a little bit of you laced with my doubt                             [Cè ancora un pezzetto di te allacciato al mio dubbio]
It’s still a little hard to say what's going on                                             [E' ancora un po' difficile dire cosa stia succedendo]
There’s still a little bit of your ghost your witness                    [C'è ancora un po' del tuo fantasma, la testimonianza di te]
There’s still a little piece of your face i haven't kissed         [C'è ancora una piccola parte del tuo viso che non ho baciato]
You step a little closer to me                                                                [Tu ti avvicini un po' di più a me ogni giorno che passa]
Still i can't see what's going on                                                                  [E non riesco ancora a capire cosa stia succedendo]

Non c’era più niente apparte lei, io e le note di quella bellissima canzone.

Stones taught me to fly                                                                                                      [Le pietre mi hanno insegnato a volare]
Love taught me to lie                                                                                                                [L'amore mi ha insegnato a mentire]
Life taught me to die                                                                                                                     [La vita mi ha insegnato a morire]
So it's not hard to fall                                                                                                                            [Quindi non è difficile cadere]
When you float like a cannonball                                                                          [quando tu fluttui come una palla di cannone]

There’s still a little bit of your song in my ear                                       [C'è ancora un po' della tua canzone nel mio orecchio]
There’s still a little bit of your words i long to hear                     [Ci sono ancora un po' di parole che desidero sentire da te]
You step a little closer each day                                                                                                     [Tu ti avvicini un po' di più a me]
So close that i can't see what's going on                                                       [così vicino che non capisco cosa stia succedendo]
Stones taught me to fly                                                                                                       [Le pietre mi hanno insegnato a volare]      
Love taught me to lie                                                                                                                [L'amore mi ha insegnato a mentire]
Life taught me to die                                                                                                                     [La vita mi ha insegnato a morire]     
So it's not hard to fall                                                                                                                            [Quindi non è difficile cadere]     
When you float like a cannon                                                                                                              [quando tu fluttui come una]
Stones taught me to fly                                                                                                      [Le pietre mi hanno insegnato a volare]
Love taught me to cry                                                                                                              [L'amore mi ha insegnato a mentire]
So come on courage                                                                                                                                      [Quindi avanti coraggio]
Teach me to be shy                                                                                                                                  [insegnami a essere timido]
'cause it's not hard to fall                                                                                                                    [Perchè non è difficile cadere]      
And i don't want to scare her                                                                                                                   [E non voglio spaventarla]        
It's not hard to fall                                                                                                                                            [Non è difficile cadere]
And i don't wanna lose                                                                                                                                     [E non voglio perdere]  
It's not hard to grow                                                                                                                                      [Non è difficile crescere]
When you know that you just don't know                                                                    [Quando sei consapevole di non sapere]         

 

Suonai gli ultimi accordi e rialzai gli occhi.. Tutto quello che vidi erano i suoi occhi lucidi e il suo sorriso rivolto esclusivamente a me.. Solo dopo aver posato a terra la chitarra mi accordi degli applausi che gli invitati mi rivolsero. Quando mi avvicinali a lei l’unica cosa che potei fare era abbracciarla nuovamente e sussurrarle queste semplici parole:

-          Questo era il mio regalo per te.. Buon compleanno, amore mio. Quando sarai rimasta sola prendi la chitarra e leggine il retro. Ancora tantissimi auguri.   

Le diedi un leggerissimo bacio su una guancia e lasciai la festa salutando tutti collettivamente.. Non avevo la forza di vedere quale fosse stata la sua reazione a quelle parole.. Preferii andare, nella speranza che quelle parole avessero

******

Ed eccoci arrivati alla fine di questo bizzarro racconto.. Come dicevo, sono due giorni che sono chiuso nella mia camera, maledicendomi in qualsiasi lingua conosciuta per aver fatto una cavolata talmente grande! Ero intento a soffocarmi con il cuscino, quando qualcuno ebbe la brillante idea di bussare alla mia porta.

-          Mamma lasciami in pace! Ti ho detto che non ho fame ora!    -

Ma la porta si aprì comunque,costringendomi a tirare fuori la testa. E allora la vidi: bella proprio come la ricordavo, sostava davanti al mio letto, osservandomi con fare divertito.

-          E’ così, dunque, che Ronald Weasley passa le sue domeniche? – osserva con un pizzico di ironia.

-          Bè.. Cioè.. Io, veramente.. Cosa ci fai tu in camera mia? – risposi, o meglio balbettai, ponendole a mia volta un’altra domanda, con un tono che non si può certo definire cortese.

-          Io.. Ero venuta a parlarti del tuo regalo.. – Sottolinea l’ultima parola con particolare enfasi, arrossendo delicatamente sulle guancie.

-          Oh.. Ok. So che non sarà stato certo a livello di quello di Krum, ma i.. – non feci in tempo a finire la frase che lei si avvicinò e mi baciò dolcemente.

-          E’ stato il miglior regalo che avessi mai potuto desiderare. E ricordati sempre che anche io ti amo! –

Rimanemmo abbracciati per un tempo che a me sembrò infinito, quando cominciai a cantarle piano “there’s still a little bit of your song in my ear, there’s still a little bit of your words i long to hear, you step a little closer each day, so close that i can't see what's going on “. E fu allora che ripensai alla SUA chitarra, probabilmente posta vicino a quella libreria sempre piena di ogni tipo di libro, con quella dedica particolare scritta con la mia calligrafia che lei ha sempre definito un po’ infantile, ripensai a quelle parole che tanto mi fanno pensare a lei

 

“Quindi avanti coraggio,
insegnami a essere timido
Perché non è difficile cadere
E non voglio spaventarla
Non è difficile cadere
E non voglio perdere
Non è difficile crescere
Quando sei consapevole di non sapere”

Ti amo. Per sempre tuo

Ron

*************

Saaaaaaaaalve a tutti!! Finalmente sono tornata ad aggiornare le mie FF! Alloooora, questa one-shot è nata mentre ascoltavo questa fantastica canzone, “Cannonball” del fantastico cantautore irlandese Damien Rice!! Abbiate pietà di una povera mentalità contorta, ma era da un po’ che avevo in mente questa storia.. E così è nata!! Sappiate che si accettano solo pomodori belli maturi!! =)
Grazie a tutti per aver anche solo letto questa storia.. Con la speranza di riuscire ad aggiornare anche l’altra FF “Sex and the City”!!

Mille besos a tutti!! Alla prossima!

  
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