Cenare di notte
in mezzo al mare con tanto di champagne e
musica in sottofondo era stupendo, e poi la leggera brezza estiva
rendeva
l’atmosfera ancora più bella. In quel momento era
come se noi tutti fossimo
isolati dal resto del mondo, eravamo in quello yacht parlando della
nostra vita
e di quello che avremmo voluto fare se non fossimo diventati famosi.
«sul serio
io se non fossi diventato famoso sarei diventato un professore di
inglese»
replicò Zayn, Mandy si lasciò andare ad una
grassa risata probabilmente perché
come me non riusciva ad immaginarsi Zayn dietro una cattedra con un
registro in
mano «che c’è da ridere?»
«no Zayn è solo che ti ci vedo più come
cantante che
come professore» disse Mandy mentre continuava a ridere come
una forsennata.
«tu invece cosa avresti voluto fare Rose?» mi
domandò il biondo dagli occhi
azzurri e il sorriso smagliante che si trovava alla mia destra
«io se non fossi
diventata una cantante avrei voluto fare la scrittrice»
«saresti stata una
scrittrice eccellente scommetto» continuò Niall
«è stata la tua famiglia a
spingerti in quella direzione oppure è partito tutto da
te?» chiese Liam
mostrandosi interessato «no è partito tutto da
me» dissi senza spingermi oltre
«non ci avete mai parlato della vostra famiglia ora che ci
penso» esclamò Louis
«si hai ragione, be io ho una famiglia molto numerosa mia
madre, mio padre,
quattro fratelli e due sorelle» iniziò Alexis
«cavolo quindi siete in sette?»
chiese Harry incredulo «già»
«beh di me lo sapete già sono orfana e mio
fratello è l’unica persona della mia famiglia che
mi è rimasta» tutti guardammo
Katherine con compassione, mi dispiaceva molto per lei aveva perso
entrambi i
genitori in un colpo solo e si era ritrovata sola con suo fratello
eppure non
la vedevi mai triste faceva di tutto per apparire serena e felice agli
occhi
degli altri «io invece sono stata adottata insieme a mio
fratello più grande
Mason e mio fratellino di cinque anni Martin, i nostri genitori
naturali non li
abbiamo mai conosciuti per il momento, quando si è in
adozione si ha la
possibilità di conoscere i propri genitori una volta
compiuti diciotto anni
sempre se lo si vuole» continuò Mandy, i ragazzi
avevano delle facce
dispiaciute probabilmente perché si erano accorti che tutte
le nostre famiglie
erano un gran casino. Mi accorsi che io ero l’unica che
ancora non aveva
parlato della propria famiglia anche se ritenevo di non averne una, la
mia non
si poteva assolutamente chiamare famiglia, eravamo solo degli estranei
che
vivevano ognuno per conto suo, notai che tutti mi guardavano aspettando
che
iniziassi a parlare ma cosa potevo dire? Che mia madre era solo una
menefreghista che pensava solo a se stessa, anche se in effetti si era
pentita,
mentre mio padre era un traditore peggio di Giuda? E poi non era mica
finita lì
c’era ben altro da raccontare ma solo Mandy sapeva la
verità su di me e non mi
andava di condividerla con altre persone era una questione troppo
delicata.
«allora
Rose manchi solo tu, parlaci della tua famiglia» mi
incitò Niall non sapevo cosa dire e così cercai
di dire la verità senza andare
troppo oltre «ecco i miei sono divorziati e adesso mia madre
vive da sola
mentre mio padre è fidanzato con un’altra donna e
aspettano due gemelli tutto
qui» bene ottima risposta
pensai ma
Louis complicò involontariamente la situazione
«sei figlia unica? Non hai
fratelli o sorelle?» Mandy mi guardò comprensiva
voleva salvarmi da quella
situazione ma non sapeva neanche lei come fare «si a dire la
verità ho una
sorella che..» entrai nel panico e non seppi cosa dire
«ha una sorella che vive
con la madre e si chiama Nora» ringraziai mentalmente Mandy
anche se i ragazzi
non erano tanto convinti perché io non ero molto credibile
ma non mi importava
tanto nessuno avrebbe fatto più domande.
Dopo cena mi
isolai in una delle camere avevo bisogno di
stare sola, mi sedetti su un letto, in quel momento sentii un suono,
era il mio
cellulare che squillava guardai il display era Zac, sinceramente non
avrei mai
pensato che mi avrebbe chiamata ultimamente era diventato difficile per
me
capire la mente maschile «pronto Zac?»
«ciao Rose» aveva una voce molto
sensuale «sai non mi aspettavo che mi avresti chiamata, mi
hai sorpresa!» dissi
mentre torturavo una ciocca dei miei capelli «spero sia stata
una sorpresa
positiva, e comunque ci sarà un motivo se mi hai dato il tuo
numero, a parte
questo mi mancava il suono della tua voce e non ho resistito»
mi scappò un
sorriso quel ragazzo era così sicuro di sé non si
faceva problemi a dirmi
quello che pensava «si sono contenta che tu mi abbia
chiamata, come stai?» «io
sto bene mentre tu non mi sembri tanto felice, c’è
qualcosa che ti turba?» ma
come diavolo aveva fatto? Per caso poteva entrare nella mia testa?
«no io sto bene
davvero» mentii «mmh va bene se lo dici tu, senti
volevo chiederti una cosa,
hai impegni per domai?» aspetta mi stava per chiedere di
uscire o sbaglio? «no
tanto domani saremmo già a casa quindi sono
libera» «ti va non so di andare a
mangiare qualcosa insieme?» non sapevo che dire insomma Zac
sembrava un bravo
ragazzo ma io avevo paura a fidarmi ma in fin dei conti che cosa
sarebbe potuto
succedere? E poi saremmo andati in luogo pubblico dove
c’erano altre persone
quindi potevo stare tranquilla «ehi sei ancora
lì?» mi riprese Zac «si
d’accordo accetto allora ci vediamo domani nel
pomeriggio?» potevo sentire la
gioia di Zac anche tramite telefono «grandioso vengo a
prenderti io ok?» «si va
bene, a domani ciao Zac!» «ciao Rose»
alla fine della telefonata sospirai come
se mi fossi tolta un peso di dosso, non potevo crederci avevo un
appuntamento
con un ragazzo era una cosa che non capitava da troppo tempo e dovevo
assolutamente dirlo a Mandy.
Come mi voltai per raggiungere Mandy di sopra mi ritrovai davanti Niall che chiudeva la porta alle sue spalle «ehi cos’hai? Perché te ne sei andata così?» disse avvicinandosi a me mentre io rimanevo immobile «sei triste?» era vicinissimo a me e con una mano mi accarezzò il viso, e adesso che voleva fare? baciarmi un’altra volta? Non poteva confondermi le idee in questo modo «no è solo che voglio rimanere sola» una lacrima mi rigò il viso mi girai per non farmi vedere ma lui se ne accorse, mi girò il viso con le mani per potermi guardare e quello che vide fu il mio volto ricoperto di lacrime «lo sai che con me puoi parlare di qualsiasi cosa vero? non mi piace vederti così Rose» disse mentre mi abbracciava, tra le sue braccia mi sentivo al sicuro, decisi così di raccontargli tutto, di dirgli tutta la verità perché lui mi avrebbe capito e poi mi avrebbe consolato col suo dolce sorriso, ci sedemmo sul letto e iniziai a parlare «due anni fa conobbi un ragazzo di nome Trey diciamo che me ne innamorai subito perché lui era tutto ciò che avevo sempre desiderato era dolce, premuroso, comprensivo e onesto io ero convinta che lui fosse l’uomo della mia vita con il quale avrei avuto una famiglia, volevo trascorrere con lui ogni istante, ogni momento della mia esistenza, era tutto per me e nessuno avrebbe mai potuto prendere il suo posto. Siamo stati fidanzati per due anni, due anni incredibili nei quali tutto il mio mondo girava intorno a lui» «e poi che è successo?» mi asciugai le lacrime e poi continuai a raccontare «poi conobbi il vero Trey, in realtà il ragazzo di cui mi ero innamorata non esisteva e alla fine si rivelò per ciò che era veramente e cioè un mostro. Lui mi insultava, mi minacciava ogni dannato giorno dovevo alzarmi con la consapevolezza che lui mi avrebbe alzato le mani, provai a chiamare la polizia o a chiedere aiuto a qualcuno ma fu peggio e me ne pentii amaramente» Niall aveva gli occhi lucidi la mia storia lo toccò nel profondo «però non ce la facevo davvero più a sopportare le sue torture quotidiane e allora lo lasciai ma avevo sottovalutato il fatto che fosse un tipo vendicativo. Il giorno stesso in cui lo lasciai mi seguì con la sua macchina mentre io ero in macchina con mia sorella Nora, lui mi diceva di fermarmi perché altrimenti me l’avrebbe fatta pagare cara ma non lo ascoltai, premetti il piede sull’acceleratore ma lui venne sopra di me e mi mandò fuori strada provocando un’incidente così la mia macchina si ribaltò, io sono viva per miracolo mentre mia sorella ha subito dei gravi danni fisici e adesso è in coma nessuno sa quando o se si sveglierà mai, ed è tutta colpa mia, è colpa mia se lui ci seguiva» a quel punto iniziai a piangere disperata «LEI NON C’ENTRAVA NIENTE EPPURE NE HA PAGATO LE CONSEGUENZE, E’ COLPA MIA SE LEI ORA RISCHIA LA VITA, TUTTO E’ PER COLPA MIA» tutto quel dolore mi faceva male «no Rose tu non hai colpa di niente» il mio pianto era talmente straziante che faticavo a respirare «ehi guardami» mi tenne il viso tra le mani, i miei occhi si incontrarono con i suoi «ti prometto che più nessuno ti farà del male» in quel momento avevo bisogno del suo affetto, dei suoi abbracci e delle sue carezze, avevo bisogno di lui.