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Autore: _itsmyworld    12/06/2014    2 recensioni
Ed era come se Hazel si ritrovasse catapultata in una vita completamente diversa da quella che viveva prima. Ed era come se quella ragazza fosse stata sempre così, fosse stata sempre così tranquilla.
Ogni persona chiudeva in se stesso un demone ed il suo era davvero forte, così forte che non poteva essere sconfitto. La perseguitava. Quel demone, che per lei era il suo passato, non lasciava la sua testa e continuava a rovinarle la vita. Trova nuovi amici, ma anche nuovi nemici. Si affeziona a queste persone che le stanno vicino e la fanno sorridere sempre, ma anche se ha tanta gente vicino lei, inconsciamente, vuole lui. Sono ostinati entrambi, provano un odio reciproco. Lui odia il carattere altezzoso di lei, quando non sa cosa si nasconde sotto quella ragazza che sembra tanto dura. Lei odia il giudicare senza conoscere di lui. Un odio reciproco, nato per futili motivazioni. Un odio così debole, che l'amore manderà a frantumi. L'amore vero, quell'amore che non nasce dall'oggi al domani. Quell'amore che ti fa sentire il bisogno di avere lui vicino.
L'amore che ti fa capire che lui è il solo che riesce a renderti forte.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO CINQUE

Non avevamo trovato nessun tipo di scusa che potesse spiegare il nostro trovarci insieme, così decidemmo di arrivare in momenti diversi e non dire nulla a nessuno.
«Vai prima tu, io vado a cercare parcheggio e poi vi raggiungo» disse Zayn e scesi dalla macchina, in un punto non molto distante dalla caffetteria.
Arrivata dagli altri, li salutai con due baci sulla guancia e poi entrai in caffetteria per salutare mia madre.
«Mamma ciao, senti hai dei trucchi?» chiesi speranzosa, ero un mostro.
«Si in borsa, perchè?».
«Mi si è tolto tutto, vado a sistemarmi e poi esco con gli altri» l'avvisai entrando in bagno.
Dopo qualche minuto, dopo aver salutato mia madre, uscì dalla caffetteria e notai che Zayn era già lì.
«Non uccidetevi» ci supplicò Juliet ed entrambi scoppiammo a ridere.
«Non preoccuparti, quello è invisibile» mentì spudoratamente guardando Zayn che scosse la testa divertito, senza farsi vedere da nessuno.
Era strana quella situazione, ma mi piaceva. Non stavo facendo nulla d'eccitante, ma mi stavo divertendo e poi ero felice. Ero felice nel notare come, diversamente da prima, trovavo divertente una cosa così banale.
«Perfetto. Allora avevamo pensato di andare a mangiare una pizza e poi passare un po di tempo in un pub dove ci sarà una serata con musica e drink a volontà» annunciò Harry esaltato e risi nel vederlo così pimpante. 
«Per me si può fare, però non berrò molto» avvisò Zayn mentre tutti ci stavamo dirigendo verso la pizzeria. Avevamo deciso di non usare le auto, per evitare d'impazzire per trovare il parcheggio.
«Come mai Malik? Tu sei peggio di una spugna» chiese curioso e sbalordito Niall.
«Oggi voglio essere lucido per osservare quello che mi accade intorno» cercò di spiegare guardandomi e capì che tutto quello lo stava facendo per me, per paura che potessi superare il limite e non avere nessuno pronto ad evitare una mia caduta. Lo ringraziai con un sorriso flebile e continuai a camminare con le ragazze che erano impegnate ad osservare un bel ragazzo che stava camminando sul marciapiede opposto al nostro.
«Hazel ma tu non ami osservare i ragazzi o non puoi? Ci nascondi qualcosa o meglio qualcuno?» chiese Juliet con aria curiosa e scoppiai in una fragorosa risata, una delle mie rare risate, per l'espressioni che assunsero le altre mie compagne.
«Ragazze calme, non nascondo nulla e nessuno. Ho solo imparato che le ragazze devono farsi desiderare per farsi bramare da un ragazzo».
«Brava Hazel, ora però dobbiamo lasciare sola te ed un ragazzo» rivelò Liam facendo allontanare tutti, escluso Zayn.
Lo sentì avvicinarsi a me e continuai a camminare mentre notavo il gruppo allontanarsi sempre più. Risi dentro per quella scena tanto divertente.
«Ehi ragazza che si fa desiderare» mi chiamò Zayn usando le parole da me pronunciate pochi minuti prima e sorrisi nel voltarmi verso di lui, che mi dedicò un piccolo occhiolino.
«Vogliono proprio farci riavvicinare» spiegai a Zayn che annuì.
«Almeno ora avremo una scusa per la fine del nostro odio» rise «Comunque mia cara, oggi resteremo sempre insieme. Io non berrò e tu mi farai compagnia» m'avvisò.
«Nemmeno un bicchierino?» chiesi speranzosa.
«No, nemmeno uno» disse divertito nel vedere la mia faccia sconfitta.
«Non ridere stronzo» dissi dandogli un piccolo pugno sul braccio destro. Rise e nell'udire quel suono, mi sembrò automatico ridere.
«Ecco brava, continua ad usare qualche parola non molto dolce. Mi piace quando lo fai» confessò e sorrisi, dedicandogli poi una linguaccia.
«Resta solo come un cane tu brutto essere che non vuole farmi bere nemmeno un bicchierino» dissi alzando il passo per allontanarmi da lui, ma la sua mano afferrò immediatamente la mia. A quel contatto mi sentì strana, come se quel contatto avesse mosso in me un qualcosa. Era da troppo tempo che non venivo toccata da un ragazzo in quel modo. Era da anni che la mia mano non aderiva a quella di un'altra persona di sesso opposto e la cosa mi destabilizzò.
«Tu non vai da nessuna parte o meglio si, però con me» disse il moro riportandomi vicino a lui, senza mollare la mia mano.
«Ho sentito delle risate, cosa ci siamo persi?» chiese Juliet raggiungendoci.
«Oh nulla, abbiamo solo chiarito. Ragazzi noi and...».
«Abbiamo chiarito, dai andiamo a mangiare questa pizza che ho fame» sorrisi a Juliet.
«Ah bene, comunque noi non andiamo più in pizzeria. Andiamo direttamente al pub» disse Lou una volta che raggiungemmo tutti.
«Io ho fame però. Zayn mi porti tu?» chiesi al moro che mi guardò spaesato, ma non esito ad accettare volentieri.
«Certo. Noi andiamo ragazzi, ci vediamo al pub allora» li salutammo e poi continuammo a camminare verso la pizzeria, della quale vedevo già l'insegna. Sentì Zayn avvicinarsi a me e cercare di prendere la mia mano, ma mi allontanai e lo guardai interrogativo.
«Scusami non volevo, non so perchè ho cercato di farlo» si scusò agitandosi lievemente e sorrisi scuotendo la testa per farlo rilassare, ci riuscì.
Il restro del tragitto fu silenzioso ed imbarazzante, come se quel mio 'rifiuto' lo avesse portato a chiudersi a riccio.
Entrati in pizzeria chiedemmo un tavolo per due e una volta seduti, cercai d'iniziare una piccola conversazione tra amici. 
«Dopo verrai a ballare con me al pub?» chiesi improvvisamente al moro che strabuzzò gli occhi per quella mia domanda insolita.
«Io non sono molto bravo» ammise sorridendo imbarazzanto. Era bellissimo.
«Non è difficile. Segui la massa e te la caverai. Se noti tutte le ragazze ballano muovendo esclusivamente i fianchi, mentre i ragazzi ballano muovendo i piedi e le spalle senza nessun tipo di coordinazione e poi si attaccano alle ragazze come cozze» risi e lui fa lo stesso «Facciamo così, dopo per iniziare resti con me e poi ti vai ad attaccare a tutte le ragazze che troverai».
«Grazie mia insegnate» mi schernisce e finiamo col ridere entrambi.

Eravamo al pub da più di dieci minuti ed io non avevo toccato bicchiere e così anche Zayn, eravamo entrambi lucidi e la cosa non mi dispiaceva.
«Zayn sei pronto per la tua lezione?» chiesi avvicinandomi al suo orecchio per farmi sentire meglio visto che la musica era sparata ad un volume altissimo.
«Se proprio devo» disse avvicinandosi al mio orecchio e restare fermo per qualche secondo con il fiato che si scontrava sulla pelle del mio collo. Lo presi per mano e lo portai al centro della pista. Era davvero in difficoltà.
«Adesso guarda i ragazzi come si muovono, lo so che ti cade l'occhio sulle ragazze ma sforzati» risi e lui scosse la testa divertito. Iniziò ad osservare Niall che era vicino a noi e cercò di copiare i suoi movimenti, se la stava cavando.
«Bene, ora continua a muoverti così e vai dalle ragazze, perchè ti stanno mangiando con gli occhi e stanno uccidendo me mentalmente» l'avvisai divertita mentre notavo gli occhi delle ragazze bruciargli la pelle.
«Facciamole guardare allora ed aumentiamo i loro pensieri omicidi nei tuoi confronti» disse e prima che potessi chiedere spiegazioni, le sue mani erano posizionate sui miei fianchi ed il suo viso era immerso nei miei capelli sciolti. Stavo male, stavo davvero male. Il mio stomaco stava impazzendo, non riuscivo a dare un motivo a tutto quello che stava succedendo in me ed intorno a me. Lui era sobrio, proprio come lo ero io. Lui sapeva cosa stava facendo ed accadento, proprio come lo sapevo io. Lui stava facendo quello perchè lo voleva, proprio come lo volevo io. Si, volevo ballare con lui e sentire il suo corpo così vicino al mio, lo volevo tanto ma non capivo il perchè.
«Zayn smettila» dicevo cercando d'allontanarlo, ma senza nessun risultato. Sentivo il suo respiro sul mio collo e la mia testa stava andando in tilt, peggio di quando ti ubriachi. Mi stava mandando in confusione quel nostro contatto e quelle sue mani che vagavano sui miei fianchi e sulla mia schiena senza mai fermarsi.
«Sono consapevole di quello che sto facendo e non sai quanto mi senta bene, Hazel» e non appena lo sentì pronunciare il mio nome in quel modo così dannatamente sexy, salutai quel minimo di ragione che stava occupando la mia mente. Gettai le mie braccia intorno al suo collo e mi avvicinai di più al suo corpo, iniziai a muovere i fianchi e mi lascia trasportare dalla musica che entrò nelle mie vene. Quando la pista iniziò a svuotarsi, decidemmo di andare dai ragazzi come se non fosse successo nulla ed era davvero difficile fare l'indifferente.
«Mamma mia che facce ragazzi, non state bevendo e state così giù. Zayn vai a fotterti una di quelle» disse Niall evidentemente ubriaco dalla testa ai piedi.
«Che ne dite se torniamo a casa invece? Sono stanca» proposi buttandomi sul divanetto libero e subito fece lo stesso Zayn. Tolsi i tacchi e mi stesi sul divano con la testa poggiata al muro «No, restiamo così è rilassante» continuai chiudendo gli occhi e subito sentì la mano di Zayn giocare con i miei capelli. Mi voltai a fissarlo.
«Non chiedermi il perchè di tutto questo, perchè non lo so nemmeno io. Sento il bisogno di starti vicino, un fottuto bisogno di starti vicino» disse guardandomi così attentamente che mi sentì in imbarazzo e distolsi lo sguardo. Tutto quello era strano. Se lo stava facendo solo per non farmi pensare al passato e perchè provava pena per me? Non volevo essere compatita e lui lo sapeva benissimo, odiavo essere compatita.
«Sei talmente bella Hazel che non so con quale forza io mi stia trattenendo dal non baciarti e non pensare che stia facendo questo solo per compassione» disse accarezzandomi una guancia. Rimasi immobile nell'udire quelle parole e lo fissai senza sbattere ciglia. Voleva baciarmi, mi aveva detto che non stava facendo tutto quello per compassione, mi aveva detto che ero bello e mi aveva detto che voleva baciarmi. Voleva baciarmi e si stava trattenendo dal farlo, gliene ero davvero grata.
«Grazie allora» gli sorrisi e lui s'avvicinò ancora di più a me.
«Non sorridere, ti prego» mi supplicò e sorrisi per provocarlo «L'hai voluto tu» m'avvisò prima di posare le sue labbra sul mio collo, sulla mia pelle calda e bagnata dal sudore. Mi piaceva quel contatto, ma mi allontanai subito. Non eravamo ubriachi, ma sicuramente non eravamo in noi al 100%. Mi guardò con fare interrogativo e senza nessun tipo di risposta, poggiai il mio viso sulla sua spalla e mi inebriai del suo profumo. Quella situazione era davvero strana. Pensare che fino a qualche ora fa eravamo in mensa ad urlarci contro ed ora eravamo così. Stavo bene con lui, ma avevo capito che non eravamo dei semplici amici. C'era attrazione e la cosa non mi piaceva molto, ero ancora scossa dal mio passato e non sapevo fino a quanto ancora potevo resistere senza crollare. Sapevo che potevo contare su di lui, ma se lui era come tutti gli altri? Se mi stava vicino solo per una cosa? Troppe domande a cui non sarei arrivata a dare nessun tipo di risposta, quella sera.



*Spazio autrice
Salve e scusatemi. Mi ripresento dopo tantissimo tempo e anche con un capitolo che fa davvero schifo, ma perdonatemi. 
Grazie mille alle ragazze che mi hanno detto di continuare, ve ne sono grata.
Grazie a tutte.
  
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