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Autore: Riddge    12/06/2014    1 recensioni
Max e Billy partono, come ogni anno, a fare le vacanze estive su nella cittadina di Bethel, in Alaska. Sono convinte di passarle in serenità, lontane dagli studi ed il caos di Anchorage, insieme come hanno sempre fatto... e non immerse in una faccenda ancora più grande di loro.
Esse andranno a contatto con il soprannaturale attraverso due ragazzi che, apparentemente, vivono nel mezzo del bosco. Angoscia e felicità coroneranno le loro vacanze, così diverse e così speciali, che lascerà un marchio profondo nel cuore di entrambe.
Ps. Questa è una storia a quattro mani.
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Dal capitolo due:
[...]– Ehi Max –
– Uh? –
– Esiste la super velocità? –
– Certo – le risponde l’amica, e Billy le guarda le ciocche rosse dei capelli, prima di spalancare gli occhi per guardarla confusa.
– Davvero? –
– Certo che sì… nei fumetti – scuote la testa Max.[...]
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Dal capitolo tre:
[...]Intravede da lontano una figura non appartenente ad un essere umano, ma ad un animale.
Si blocca immediatamente e cerca di capire di quale si tratta.
Sente un altro ululato e, stavolta, è più vicino.
[...]
La percorrono, per tutto il corpo, delle ondate di brividi al solo pensiero di avere un lupo a pochi passi da lei.[...]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo nove

Nella stanza di Gray c'è sia movimento che sensi di colpa.

Max nonostante la paura verso quello strano e inquietante ragazzo, le dispiace privargli la possibilità di stare nel proprio letto. I casi sono diversi: la odia a tal punto da non riuscire a starci nemmeno vicino, gli fa proprio ribrezzo oppure...oppure pensa che il divano in salotto sia più comodo del suo letto.

« Non mi dovrebbe importare nulla di lui! Non si merita un briciolo della mia comprensione! Non fa altro che prendermi in giro o farmi paura» inizia a pensare imprecando contro il cuscino.

« Però magari se lo lasciassi dormire in camera si ammorbidirebbe e non mi odierebbe… quindi che faccio? » si mette a gambe incrociate sul materasso morbido e inizia a guardare la porta chiusa , dalla quale sarebbe passata per andare da Gray. Decide con grande forza di volontà di andare verso il corridoio illuminato solo dalla luna piena ancora alta in cielo. I piedi nudi si muovono incerti sul parquet liscio e freddo.

Le pareti della casa sembrano infinite e abbastanza vuote, non c'è neanche una foto di famiglia; niente di niente.

Finalmente arriva ad una scala che porta al salotto.

Si aggrappa saldamente alla ringhiera in legno massiccio non vedendo quasi nulla per la scarsa luminosità. Finite le scale inizia a camminare con le mani in avanti, come si fa nella casa degli specchi al Luna Park, per tastare tutto ciò che potrebbe farla inciampare o ferire in qualche modo.

Sembra tutto tranquillo e senza ostacoli e i suoi occhi iniziano ad abituarsi al buio. Pensando che ormai avesse preso la mano abbandona le braccia lungo i fianchi, ma all'ultimo colpisce qualcosa col ginocchio e, perdendo l'equilibrio, cade letteralmente su qualcosa di duro che sembra muoversi con vita propria. La ragazza inizia a tastare con le mani. Le sue dita fredde vengono riscaldate dal tepore del corpo della persona sotto il suo dolce peso. Intuisce che il ragazzo in questione non porta nulla se non dei boxer; le mani percorrono tutta la superficie del suo petto e dell'addome abbastanza pronunciati. Gray si sveglia di colpo ma nel primo momento rimane incantato a guardarla, grazie alla sua fedele vista sopraffina. Ammira il suo viso curioso e perfetto; nemmeno un'imperfezione della pelle. Sembra quasi fatta di porcellana: per il colore e per lo scarso calore che emana dal suo piccolo e fragile corpo.

La osserva come se non avesse mai visto un essere umano prima di allora.

Riesce a vederle il colore particolare delle sue iridi: un viola intenso, quasi indaco. Rimane affascinato dai diversi giochi di luce lunare sui suoi capelli neri come i suoi. Gli piace vedere le curve compiute da alcune sue ciocche lungo il suo corpo e la felpa arancione sgargiante.

Il sorriso non le manca mai e ne rimane attirato, darebbe tutto se stesso per essere felice e spensierato come lei. Vorrebbe restituirle quel sorriso, ma c'è qualcosa che lo ferma; il giuramento fatto a se stesso, quello di non affezionarsi a nessuno. Non vuole causare dolore a qualcuno, non più. Non vuole più deludere.

– Che ci fai qui? – chiede acido tornando con lo sguardo solito.

– Scusami per essere inciampata su di te… non era per questo che sono venuta qui… – inizia ad agitarsi.

–Non hai risposto alla mia domanda – digrigna i denti irritato, ma non sembra voler cambiare posizione.

– Ehm… volevo che tu tornassi in camera tua, com'è giusto che sia – bisbiglia.

– Max, o come cavolo ti chiami, è meglio che tu torni in camera ed io rimango qui!...e poi chi sei tu per decidere per me? –

– Dico solo che tu dovresti dormire sul tuo bel letto comodo e passare sopra al disgusto che provi per me –

– Non mi disgusti, è solo che… –

– Che…? – chiede curiosa.

– Detesto le ragazza come te e non voglio avere alcun contatto di qualsiasi genere –

Nessuno dei due che dire e il silenzio inizia a regnare sovrano nella casa buia.

– Non pensavo di suscitare così tanto odio in così poco tempo da una sola persona… mi dispiace se per te è stata così dura sopportarci – cerca di ritornare a sorridere e continua a parlare – Non preoccuparti questa è l'ultima notte per me e Billy… –

– Allora ti lascio qui, come vuoi tu – gli fa l'occhiolino per poi cercare di tornare in piedi, ma una morsa le tiene il braccio e la fa tornare stretta a lui. La stringe tra le sue forti braccia e non le da scampo, Max rimane sorpresa da quella sua strana reazione, ma non si oppone. Dopo il primo momento inizia a piacerle quel contatto e sente il corpo di Gray tremare, come se avesse freddo. Ha solo bisogno di qualcuno vicino, gli manca il fratello. L'abbraccia forte e la tiene stretta al suo petto come per farla sentire al sicuro o per proteggerla. Ma da chi? Lui, insieme al suo gemello, è l'essere più pericoloso al mondo.

La ragazza è scandalizzata, ma allo stesso tempo confortata da quella vicinanza con lui.

Chiude gli occhi appagata e inspira quel profumo ormai solito a lei. Si abbandona sul petto e viene cullata dal respiro tranquillo e rilassato del ragazzo che appare addormentato.

Lei non lo sa ma sta dormendo con un assassino. Qualcuno che, quando ha la possibilità, riuscirebbe a uccidere addirittura una persona senza distinzione di sesso o di età. Quando la bestia si impossessa di lui non può più ragionare con lucidità. Potrebbe assassinare anche suo fratello, senza volerlo. Il lupo che vive in lui non sa cosa sia l'amore o la fratellanza. Quando ha fame o si arrabbia non si arrende davanti a nulla.

Le mani di Max si aggrappano al corpo nudo di Gray come se fosse l'unico appoggio saldo al terreno durante una caduta.

Il ragazzo la stringe forte come se avesse bisogno di quel contatto e non riuscisse quasi a lasciarla andare via. Gli manca quel contatto col fratello.

Erano sempre così affiatati e inseparabili da giovani, prima di quella maledetta sera in cui tutto è cambiato. Anche lui sente la sua mancanza, ma non vuole darlo a vedere per evitare di fare una figura del debole con Stark.

Non si era mai accorto di quanto patisse questa privazione di affetto e contatto, ma ora ne è certo, perché quel sentimento si è risvegliato in lui.

Gli occhi di Gray sono così tanto concentrati su Max da impedirgli di chiuderli per quasi tutta la notte. Inizia ad accarezzarle alcune ciocche nere e farle girare attorno al proprio dito, ma poi decide di addormentarsi senza lasciare la presa sul suo piccolo corpicino.

 

* * *

 

Il sole del mattino sveglia dolcemente la piccola Max che inizia ad aprire lentamente gli occhi e tuffarsi in un nuovo giorno: l'ultimo a casa dei gemelli.

Si stropiccia gli occhi per poi mettere a fuoco ciò che ha davanti sgranandoli per lo stupore e la paura . Le mani poggiano sul petto caldo e privo di alcuna veste di Gray e le sue braccia le stringono la schiena non permettendole alcun movimento.

Inizia a ricordarsi ciò che era accaduto la sera per darsi una spiegazione senza doverlo svegliare.

Non l'ha voluta lasciare andare, magari l'odio che prova per lei si sta pian piano dileguando; inizia a pensare soddisfatta.

Comincia a guardare il suo viso rilassato e in pace col mondo, non l'ha mai visto così sereno.

I capelli ricci neri gli ricadono sugli occhi chiusi e inizia ad accarezzarli.

Sono così soffici e morbidi al tatto da non riuscire a smettere di tastare.

Vede comparire per un millesimo di secondo un sorrisetto sulle sue labbra rosa, per poi spegnersi e prendere la sua solita smorfia disgustata e innervosita.

Apre di scatto gli occhi e Max decide di ritirare le mani dai suoi capelli per lo sguardo assassino di Gray – Che stavi facendo? – digrigna i denti.

– Io?… ehm nulla di che in realtà… – inizia ad arrossire per l'imbarazzo, ma cerca di non farlo vedere girando il viso da tutt'altra parte.

– Okay… potresti levare il tuo dolce peso dal mio corpo? – chiede irritato.

– In realtà sei tu che mi tieni avvinghiata a te! – puntualizza indicando le braccia del ragazzo attorno alla sua schiena.

Senza esprimere altri commenti toglie le mani all'improvviso facendole quasi perdere l'equilibrio – Ora sei libera di andare – sorride beffardo.

Max si dilegua a testa bassa per l'imbarazzo dirigendosi verso la cucina: vuole sdebitarsi in qualche modo con loro, perciò vuole preparare qualcosa di sfizioso per colazione.

 

– La colazione è pronta! – esclama orgogliosa del fatto di non aver bruciato nulla.

Non riceve alcuna risposta e inizia a insospettirsi, perciò esce dalla stanza per arrivare al salotto vuoto – Ma dove sono tutti? – chiede sconsolata. Dei passi al piano di sotto la prendono alla sprovvista e sorride – Billy, sei tu? –  

– Esco a fumare, poi arrivo – dice scendendo dalle scale con un pacchetto di sigarette e un accendino in mano.

– Va bene, avrai tanta fame vero? – le chiede avendola affianco.

L'amica rimane perplessa e alza un sopracciglio. – Perché me lo chiedi? – si avvicina alla porta.

– Avrei cucinato per tutti e quattro, ma ci siamo solo noi due – le sorride.

– Ah… capisco, ma sì – esce dalla casa poco dopo averla salutata.

Bells si avvicina quatto, quatto al tavolo da dove proviene un odorino squisito.

Inizia ad abbaiare emozionato e a scodinzolare affianco alla ragazza seduta a mangiare due quarti della colazione preparata da lei.

– Hai fame piccolo? – chiede un po' addolorata, sapendo che tutto ciò che ha preparato gli farebbe solo male e lei non se lo sarebbe mai perdonato.

– Mi dispiace, ma non posso darti nulla – cercando di sdrammatizzare gli sorride – Non preoccuparti, Stark ti porterà qualcosa di più sano – gli accarezza la testa e il muso morbido.

Risponde con un abbaio di disapprovazione, per poi allontanarsi afflitto.

« Ora ho anche l'odio da parte di un cane, che fortuna! » inizia a pensare col morale a terra.

Convinta di sistemare la situazione s'incammina verso la cucina per cercare all'interno dei diversi armadietti qualche cibo per cani, ma non trova nulla. Davvero strano non trovare cibo per cani in una casa dove c'è un cane!

 

Dopo aver fatto la colazione come si deve, le due amiche iniziano a vestirsi più pesanti, con i cappotti recuperati nelle diverse stanze; senza parlare poi dei guanti, sciarpe e cappelli di lana.

Sono pronte per il ritorno a casa mentre i due gemelli per fare da accompagnatori privati.

– Forse mi mancherà questa casa – sorride malinconica Max uscendo dalla porta per ultima.

– Non pensare di ritornarci prima di qualche anno – l'ammonisce Gray immediatamente.

– Sempre gentile, vedo – gli sorride dandogli una pacca scherzosa sulla spalla.

I due ragazzi si mettono immediatamente in marcia appena prima delle due insieme a Bells.

Si iniziano ad addentrare nel bosco fitto e innevato come se lo conoscessero meglio delle loro tasche, è quasi impressionanti per Max e Billy.

Rimangono a guardare in tutte le direzioni con inquietudine e insicurezza.

L'ultima volta che erano passate di qui stavano quasi per morire assiderate e per la fame, perciò è comprensibile il loro comportamento.

– Non vi allontanate per nessun motivo da noi, perché è molto facile perdersi qui! – le informa Stark senza nemmeno voltarsi. Non sentono alcuna risposta ma non ci fanno affatto caso e continuano a camminare lungo il sentiero candido.

Si sentono i passi affondare nella neve e alcuni uccellini canticchiare da un ramo all'altro.

  
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