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Autore: CreepyGirl    12/06/2014    4 recensioni
In questa FF Liam e Zayn sono nemici giurati.
Liam ha una sorella, Angie, affetta da mutismo selettivo a causa di un incidente che ha portato via i loro genitori...
Tratto dal testo:
La baciò sulla fronte e le sussurrò “vai via...scappa via da me finché sei in tempo, piccola Payne...”.
Angie lo guardò negli occhi, scorgendo uno Zayn diverso, distrutto. I suoi occhi cioccolato fecero trasparire la sua disperazione.
*********
Una volta completo, Angie guardò il suo disegno: ancora una volta aveva visto Zayn, non lo sbruffone che la prendeva in giro, ma un ragazzo che nascondeva tutto dietro ai suoi modi irritanti, dietro un sorriso falso, dietro al fascino del suo sguardo magnetico.
Ma cosa nascondevano in realtà quegli occhi?
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Capitolo 44

Zayn lasciò cadere la moto sul vialetto di casa, mentre urla isteriche e rumore di piatti che si infrangevano provenivano dalla casa. Il ragazzo riuscì a distinguere le urla di Denise.
“DENISE!” urlò disperatamente aprendo la porta di casa. La piccola era seduta in un angolo, tremante, mentre Jack e sua madre stavano litigando di nuovo.
“DENISE!” urlò per farsi sentire dalla bambina, che piangeva tenedo le mani sulle orecchie.
“basta, basta” urlava la piccina con il viso rosso dalla paura e con le lacrime che le ricoprivano le guance.
Zayn fece per avvicinarsi alla sorella, ma fu colpito alle spalle da Jack “lascia stre mia figlia!” gli ulrò strattonandolo all’indietro e facendolo cadere su delle porcellane rotte.
Il ragazzo si alzò “smettetela di urlare la state spaventando!” ringhiò Zayn con rabbia.
Elise iniziò a gridare e piagere “va via, andate tutti via!” urlò e si rannicchiò sulla moquette di casa completamente macchiata e piena di vetri rotti.
“che cosa le hai fatto?!” domandò furioso Zayn “che le hai fatto!? “.
“sei stato tu a ridurla così, è solo colpa tua!” gli urlò Jack.
Innervosito, Zayn urlò “si può mai sapere cosa ho fatto?!”.
“sei nato, bastardo!” gli urlò spingendolo contro il muro “giuro sulla mia vita che ti rispedirò all’inferno da dove vieni!”.
Jack iniziò a colpirlo a volto e Zayn cercò di difendersi, spingendolo lontano da lui con un calcio nello stomaco “è questo il mio inferno!” dise non riuscendo a trattenersi e colpendo Jack con un altro calcio.
“smettila, smettila!” urlò Elise “sta fermo”.
Zayn si voltò verso sua madre “sei l’ultima persona che può dirmi cosa devo fare!”.
Proprio in quell’attimo di distrazione Jack lo colpì all’inguine, facendolo crollare per terra. Si alzò e continuò a calciarlo nello stomaco “ti ammazzo, bastardo, questa volta ti ammazzo!” disse colpendolo più forte.
“ZAYN!”.
Al ragazzo parve di sentire la voce della sua amata Angie, ma i rumori stavano diventano a poco a poco più fievoli, fino a scomparire del tutto.
“stia fermo!” intervenne Liam placcando Jack e gettandolo al suolo “lei è pazzo!” gli urlò.
“LIAM, CHIAMA UN’AMBULANZA TI PREGO!” urlò Angie in preda al panico “SVGLIATI, ZAYN, SVEGLIATI! TI PREGO!!” gridò tra le lacrime e guardando il volto sanguinante del ragazzo. Lo strinse a se talmente forte da non sentirsi più le braccia “Zayn svegliati...” sussurrò disperata “ti prego, ti scongiuro...apri gli occhi” farfugliò debolmente tra le lacrime.
 
Esattamente come 10 anni fa.
È tutto come allora. Ho amato, ho perso.
Amavo mia madre e mio padre più di ogni altra cosa al mondo e un ubriaco me li ha portati via risparmiando me, ma lasciandomi con ricordi e problemi che mi sono portata dietro per questi lunghi 10 anni. Ma se sono sopravvissuta un motivo ci sarà e forse quel motivo sei proprio tu, Zayn, e adesso non puoi lasciarmi così.
Non adesso che tutto sembrava andare per il meglio, non ora che sono pronta a dirti “ti amo”. Tu non mi puoi lasciare sola di nuovo. No, non puoi.
Voglio rivivere ogni attimo passato con te, dal quasi bacio nello stanzino dei bidelli all’attimo in cui ci siamo baciati nella villa di Roxanne, voglio rivivere tutti i nostri litigi, tutti i momenti belli e brutti che abbiamo vissuto insieme. Perché solo insieme possiamo migliorare e migliorarci. Solo insieme possiamo essere invincibili, superare qualsiasi ostacolo. Basterà che le nostre mani si uniscano e il mondo sembrerà un posto migliore di quanto non sia. Resta con me, sempre. Ho bisogno di te, amore mio.
Angie sbatté le palpebre e come se il tragitto all’ospedale come non fosse mai esistito, si ritrovò seduta in un corridoio sterile del reparto di terapia intensiva, con Liam che andava avanti e indietro come un cane rabbioso.
 
Perché non abbiamo mai parlato? Perché non ho mai capito? Perché sono stato così stupido e cieco da non aver visto che il comportamento di Zayn era solo legato a questo?
Ecco cosa generano l’odio e l’orgoglio: cecità.
Sono stato talmente preso dal dimostrare di essere migliore di lui, da non cogliere i segnali che mi stava dando. Lui soffriva e nessuno se ne è accorto.
Zayn, amico mio, resisti, ti prego.
Perdona la mia cecità, perdonami per tutte le offese, le risse e per tutte le volte che ti ho reputato la causa dei miei problemi. Perdonami.
 
L’infermiera uscì dalla stanza in cui Zayn era stato ricoverato, ma abbassò la testa, evitando gli sgaurdi di Angie e Liam.
Qualcuno giunse accanto a Liam “ehi fratello” disse Niall abbracciando il ragazzo “notizie?”.
Liam scosse la testa “lo tengon dentro dal almeno un’ora...”.
“un’ora e mezza” precisò Angie guardando nel vuoto “perché non ha mai detto niente?” cominciò Angie con le lacrime agli occhi.
Niall le si avvicinò e la strinse “non fare così...”.
“avrei dovuto capire cosa non andava...avrei dovuto capire” continuò singhiozzando disperata.
Liam si avvicinò ai due “non sei la sola Angie...tutti noi abbiamo sempre pensato che lui fosse un altro genere di persona”.
“mi sento così male Liam...mi sento distrutta” disse la ragazza con il viso tra le mani “lo amo, ti giuro che lo amo più di me stessa” dichiarò, lasciando che le parole uscissero dalla sua bocca “se lui non dovesse farcela non riuscirò a riprendermi mai più”.
Una lacrima rigò il volto di Liam “è forte” disse tirando su col naso “è un ragazzo forte e ce la farà, vedrai” disse cercando di convincere anche se stesso.
Niall si poggiò al muro accanto a loro strofinandosi gli occhi umidi “abbiamo vinto” farfugliò “e vincerà anche lui...è il nostro capitano e non mollerà mai”.
Uno dei dottori uscì dalla stanza di Zayn e comunicò i risultati ai tre ragazzi che attendevano ansiosi di sapere le condizioni del loro Zayn.


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EPILOGO.

Un bambino di sei anni che ritorna a casa da scuola da solo, ha avuto bei voti ma nessun premio, nemmeno un complimento dalla sua mamma, nemmeno uno sguardo fiero, niente.
Un bambino di dieci anni che ritorna a casa da scuola da solo, bei voti, ma qualche marachella lo ha messo nei guai. La mamma questa volta lo considera, ma gli rivolge solo parole di disprezzo.
Un ragazzino di tredici anni che ritorna a casa da scuola da solo. Ha rubato un pacchetto di sigarette ma non dice nulla alla madre, ne al suo patrigno. Ma quando i due trovano il pacchetto il ragazzino subisce le prime violenze.
Un ragazzo di diciassette anni che ritorna a casa da scuola da solo. Ormai è grande e i nonni materni che vede una volta all’anno gli regalano una moto. Il ragazzo beve, fuma e rincasa tardi. Ad aspettarlo la solita razione di insulti e botte, ma ormai il ragazzo ci ha fatto l’abitudine. Solo una bimba di quattro anni sembra capirlo e lo tratta come se fosse suo fratello a tutti gli effetti.
Un ragazzo di diciannove anni che ritorna a casa da scuola da solo, o forse non rincasa affatto. Ha quasi finito le superiori, è all’ultimo anno, ha ottimi voti, è il capitano della squadra di basket e fa girare la testa a tutte le ragazze. È ribelle, testardo e stronzo. O almeno è quello che vuol far credere.
È lo stesso bambino, ragazzino, ragazzo che si è costruito una dura armatura per non essere più ferito e per tenere a distanza gli altri, per tenere lontano chiunque potesse amarlo. Meglio essere odiati che amati, è più facile, pensava lui.
Finché un paio di occhi verdi e un disegno fatto a matita su un semplice foglio non rompono la corazza: lei, con la sua bontà e con il suo altruismo bussa gentilmente e chiede il permesso di entrare. La sua ingenuità e timidezza rendono tutto spontaneo, genuino. Ma la corazza c’è ancora, e le persone non smettono di colpirla a tradimento. Ma quegli occhi sono sempre lì, sempre presenti. Lo guardano come se potessero attraversargli l’anima. È lì il posto di quegli occhi, è lì che devono stare, accanto a lui. Per dargli forza e sostegno.
Per dargli l’amore che gli è sempre stato negato.
 
Il ritmico bip del monitor lo svegliò.
La luna piena attraversava la finestra e una dolce brezza muoveva le tende candide.
Zayn prese una bella boccata di quell’aria di tranquillità, ripensando al suo passato: in quei momenti tragici c’era tutto quello che lui non avrebbe mai voluto essere.
Quel bambino adesso era un uomo, un uomo che si sarebbe rialzato più forte di prima.
“...quando si sveglierà fratellone?” una piccola vocina provenne dal lato opposto della sua lettiga.
“presto, tesoro, presto” sussurrò una voce più adulta, ma ugualmente dolce “adesso riposa, devi essere tanto stanca...” uno schiocco di un bacio riempì la stanza.
“va bene...buonanotte Angie”.
“buonanotte piccola mia”.
Dopo qualche minuto il ragazzo ebbe la forza di girarsi e come sempre quegli occhi verdi erano lì, che lo guardavano in silenzio. Pieni di preoccupazione. Pieni di amore.
“ciao” sussurrò Zayn.
Angie si alzò e lo raggiunse facendo attenzione a non svegliare Denise “ciao dormiglione...” disse con la voce rotta dal pianto “mi hai fatto preoccupare moltissimo, sai?”.
“sono un tipo forte, non devi preoccuparti per me” sorrise Zayn.
“mi viene naturale preoccuparmi per le persone che amo” disse la ragazza tirando su col naso.
Zayn mosse debolmente la mano e Angie la strinse forte “quando avrai bisogno di me, sarò qui Zayn” gli sussurrò “se lo vorrai resterò al tuo fianco”.
“ma tu ci sei sempre, piccola Payne” disse lui guardandola amorevolmente “sei sempre stata lì in silenzio, sei sempre stata lì accanto a me”.
“forse perché il mio posto è quello” ridacchiò Angie.
Gli occhi di lui divennero lucidi “era da tanto che non mi sentivo così”.
“perché non mi hai mai detto di quello che ti stava accadendo? Ti avrei aiutato”.
“non volevo che tu sapessi per proteggerti, Angie. Sei l’ultima persona che avrei voluto coinvolgere nel mio inferno” disse Zayn tristemente.
Angie gli carezzò i capelli e per la prima volta il ragazzo si lasciò andare sotto quei tocco così dolce “sei la cosa più bella che mia sia mai capitata e non voleevo che la mia storia ti facesse cambiare...sei perfetta così come sei” le disse “mi fa impazzire il modo in cui arrossisci, il modo in cui ti concentri quando disegni, amo la tua risata dolce e spensierata, amo il tuo broncio e la tua espressione contrariata” Zayn divenne serio “ti amo Angie Nicole Payne”.
La ragazza si chinò per baciarlo “anch’io ti amo Zayn Jawaad Malik, nonostante tutto quello che abbiamo passato, rivivrei ogni attimo, bello e brutto. Rivivrei ogni giorno passato con te, ogni singolo istante”.
A quelle parole una lacrima rigò il viso di Zayn. Finalmente sentì che qualcuno lo amava senza riserve.
Angie si disteste accanto a lui e gli asciugò la lacrima con l’indice. Lo baciò e si riposò accanto a lui.
Le mattine successive Liam e Niall andavano spesso a trovare Zayn, fortunatamente il ragazzo sembrava stare molto meglio. Ma Liam, quasi sempre aveva un’espressione strana.
“cosa succede?” domandò una mattina Zayn.
Tutti, tranne Angie e Liam, furono invitati ad uscire. Si trattava di una cosa abbastanza seria.
“Jack è stato arrestato per maltrattamenti, lesioni gravi e tentato omicidio” comiciò Liam con la massima serietà “i legali volevano affidare Denise a tua madre, ma hanno trovato le tue pratiche per l’affidamento che saranno pronte tra un mese e mezzo. Quindi Denise sarà sotto la tua tutela anche legalmente”.
“è una buona notizia” disse Zayn sospirando “ma c’è dell’altro vero?”.
Liam annuì “Zayn sai qualcosa di tuo padre? Quello biologico, intendo”.
Il moro scosse la testa “so solo che lui e mia madre hanno avuto un’avventura e mi ha abbandonato poco dopo la mia nascita, dandomi il suo cognome”.
“beh...” Liam sospirò “sarò diretto, ok?”.
Zayn  annuì e Angie gli strinse la mano.
“venti anni fa...quest’uomo...la stuprò”.
Il ragazzo sentì la testa girargli, e dei conati di vomito inziarono a scuoterlo.
Liam raggiunse Zayn “Zayn...”.
“sono il figlio di uno stupratore?” farfugliò, cercando di mettere in ordine i pensieri che gli frullavano per la testa. Si ricompose nel lettino dell’ospedale e si coprì gli occhi “lasciatemi solo...” chiese e i due fratelli Payne non poterono far altro che obbedire.
Il figlio indesiderato. Il figlio del demonio. Il figlio maledetto.
Il frutto indesiderato di una violenza.
Quante volte sua madre aveva maledetto il giorno in cui era venuto al mondo?
Aveva ragione.
Aveva ragione su tutto.
Aveva ragione a chiamarlo bastardo, a maledirlo, a incolparlo del suo dolore.
Per vent’anni aveva avuto davanti a se lo specchio del ricordo dei quella violenze orribile.
Quanto poteva somigliare a suo padre?
Zayn si lasciò scappare un singhiozzo, che si tramutò in un pianto incontrollato. Tutto aveva un senso adesso, ogni tassello era al suo posto. E lui, lui era ancora vivo.
Ma perché sua madre non aveva abortito? Perché non l’aveva abbandonato?
Forse quell’uomo l’aveva minacciata? Forse qualcuno le aveva intimato di tenere il bambino?
Lui si sentiva un errore. Era un errore, lo era sempre stato ed ora ne aveva la certezza.
E Jack sapeva. Sapeva tutto della sua nascita, di come quel ragazzo maledetto era venuto al mondo.
E Angie? Come l’avrebbe presa lei? Si sarebbe allontanata da lui, sicuramente. Chiunque avrebbe allontanato il frutto di uno stupro.
Angie entrò pian piano, e con la stessa delicatezza si sedette accanto al ragazzo “Zayn...mi dispiace”.
“sono stato solo un errore, sono stato solo una maledizione per mia madre”.
La ragazza lo accarezzò “tu non ne hai colpa tesoro...”.
“avrebbe dovuto abbandonarmi, sono la causa del suo alcolismo e della sua depressione”.
“non dire così” gli disse Angie dolcemente “in questa storia sei una vittima, come tua madre” sospirò “se lei non ti ha mai rivelato questa storia è stato per proteggerti Zayn, per proteggerti dal suo passato. Non è diverso da quello che tu hai fatto con me”.
I due si strinsero forte e Angie cercò di fargli forza con la sua presenza.
In seguito Liam spiegò a Zayn che sua madre era stata sottoposta a varie perizie psichiatriche che avevano rivelato una forte schizofrenia, unita alla depressione e all’alcolismo. La donna era stata mandata in una clinica specialistica in Galles. Sarebbe ritornata, forse.
Dopo quasi un mese il ragazzo fu dimesso. Liz, Niall e Angie avevano preparato qualcosa di speciale per lui: Liam lo accompagnò a casa Payne e quando Zayn entrò scorse un pianoforte in un angolo del salone “è per te” gli disse Angie sorridendo “è da parte di Niall”.
Il biondo sorrise “spero che ti piaccia...era mio ma non ho mai imparato a suonarlo”.
Zayn sorrise e sfiorò i tasti del piano “vi ringrazio” disse solo.
Denise lo raggiunse e si sedette sulla panca di pelle nera “suoni qualcosa?” domandò.
Il moro arrossì “beh, io...”.
“oh, avanti” lo incoraggiò Liz “scommetto che sei bravissimo a suonare”.
Zayn annuì er si sedette al piano, nervoso. Non aveva mai suonato davanti a tutte quelle persone.
Angie gli prese la mano “forse potresti suonare una certa canzone”.
“solo se mi accompagni con la voce” ribattè lui.
“va bene”ridacchiò Angie.
Le dita del ragazzo sfiorarono i tasti con la stessa leggerezza di una piuma. Esattamente come nella villa, in quel momento Zayn sentì il calore vero di una famiglia e un sorriso dolcissimo gli comparì sul volto.

 
FINE.

 
*ringraziamentiiiiiiiiii*
Grazie a tutte voi per aver letto la mia FF! siete tutte fantastiche e grazie per le recensioni e per i consigli (che sono state preziosissimi, grazie mille *w*) <3
Vi saluto e vi mando un abbraccio virtuale!
Alla prossima FF (sempre se ne scriverò lol).

 
-CreepyGirl

 
  
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