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Autore: Bluette    12/06/2014    1 recensioni
[dal quarto capitolo]
Vorrei poter comprare un vestito che nasconda tutto, che non mi faccia sembrare ridicola. La cosa più idiota che potessi fare era guardarne uno troppo a lungo, le altre mi hanno accerchiata, insistendo che dovevo provarlo.
Stranamente c’era una taglia che sembrava quasi la mia, mi trascinarono nel camerino, non avevo scelta. Mi spogliai e pregai che mi entrasse.
Mi era entrato, ma sembravo una mortadella. Mi sentivo sconfitta, quando aprii la porta del camerino e le ragazze mi riempirono di complimenti e me lo fecero comprare.
A casa ripresi il vestito che avevo comprato, lo indossai di nuovo davanti allo specchio. Sembravo ancora di più una mortadella, sconsolata mi sono seduta sul letto e il vestito si strappa. Mi sono abbandonata ad un pianto che ho cercato di trattenere tutto il giorno. Perché non posso essere come loro? Non dire fai la dieta perché ne ho già fatte troppe e con scarsi risultati.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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asdfghjklò

Caro diario,

oggi nel bagno della scuola è successa una cosa che mi sta facendo riflettere.

Entro e mentre sono nel mio bagno sento provenire dei versi da quello accanto. Versi brutti, come se qualcuno stesse male. Sono rimasta pietrificata incapace di uscire.

Solo quando ho sentito l’acqua scorrere mi sono mossa. Esco e vedo una ragazza davanti al lavandino. China a sciacquarsi la bocca. La guardo avvicinandomi lentamente.

Una ragazza bella. Altezza normale, capelli castani raccolti in una coda. Ne grassa, ne scheletrica. Perfetta oserei dire.

Apro l’acqua cercando la parola giusta per chiederle se stava bene. Quando finalmente esce qualche suono dalla bocca lei si volta e dice che non erano fatti miei. Se ne va.

L’acqua scorre e io fisso ancora la porta dalla quale è uscita. Tornando in classe la professoressa mi chiese il perché di tutto quel tempo.

Tornando a posto, quella che dovrebbe essere una delle mie amiche mi chiese sghignazzando, se per caso non ero stata capace di rialzarmi. Arrossii e non dissi più nulla.

Il pranzo è stato misero. Lo stomaco reclama ancora cibo.

Mi siedo sul letto, lo specchio davanti a me.

Mangia, qualche chilo in più non può renderti peggiore di quello che sei.
Questa dieta che stai facendo non funzionerà, meglio che non perdi altro tempo.

Quello che è successo dopo preferisco non scriverlo.

  
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