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Autore: Eles818    12/06/2014    6 recensioni
Una figura si avvicinava a lui. Era un uomo alto e molto bello, della sua età. Appena lo riconobbe, cercò la sua bacchetta.
“Tranquillo, non voglio farti del male. E poi, ormai sono morto.” Tom Riddle parlò, non con una voce sibilante, guardandolo attentamente con occhi gentili. Harry si chiese se non stesse impazzendo.
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“È una specie di patto con il Diavolo?”
“No. – Tom rise, di una risata calorosa e non malvagia. – è una specie di patto con un Angelo"
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“Sarebbe possibile riportare in vita tutte le persone buone che sono morte a causa di questa guerra?”
“Sì, è possibile.”
Genere: Comico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, James/Lily, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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QUINTO CAPITOLO

 

 

 

 

Era il tramonto di un giorno perfettamente ordinario, che si proiettava in un luogo del tutto fuori dal comune.

Due figure alte, con i capelli neri e perfettamente identiche, si guardavano attorno, osservando i cespugli da cui facevano capolino le teste degli gnomi e la casa che sembrava mantenersi in piedi quasi a fatica. Si scambiarono uno sguardo raggiante, sospirando.

“Casa.” Dissero semplicemente.

Si avviarono verso la porta d’ingresso ed entrarono.

La Tana mostrò tutto il suo calore e i ricordi ormai lontani.

“Sai cosa manca?” Disse Fabian.

“Molly.” Gideon sorrise. “Andiamo?”

“Andiamo.”

Spalla contro spalla, si smaterializzarono.

 

 

“Arthur, sbrigati a sistemare! Tra poco arriveranno.”

L’uomo dai capelli rossi la guardò, felice per l’euforia della moglie. Finalmente aveva ritrovato i suoi fratelli, e Fred e George avrebbero avuto un altro cattivo esempio in fatto di regole…ma quella è un’altra storia dopotutto. Scosse la testa e continuò a sistemare quella tenda striminzita, sentendo la mancanza della Tana.

“Non vedo l’ora di tornare a casa.”

La moglie gli sorrise dolcemente. “Ancora una settimana e poi potremo andare.”

Un forte crack risuonò nella stanza.

“Molly!”

“Sorellona!”

I due fratelli scalmanati cominciarono a contendersi la sorella, tanto che improvvisarono un balletto, ridendo.

“Basta, basta! Devo presentarvi tutti i miei figli.”

“Ah già. Abbiamo saputo che hai messo su una squadra di Quidditch.” Fabian fece un occhiolino alla sorella, mentre Gideon diede una pacca sulla spalla ad Arthur, dicendo “Ben fatto, amico!”

Molly arrossì leggermente e assunse un cipiglio severo. “Non siete per niente cambiati.”

“Certo che no! – Fabian assunse un’espressione terrorizzata. – e poi Hagrid ci ha detto che due di loro sono identici a noi.” Un’espressione malandrina prese forma sui loro visi. “L’anno prossimo ad Hogwarts ci sarà da divertirsi.”

“Che centra Hogwarts?” Arthur sorrise, notando le somiglianze con i gemelli.

“Vedrete vedrete. Non vogliamo rovinarvi la sorpresa.”

Sembrava che Molly fosse tutta intenzionata ad insistere, ma le sue parole furono interrotte da un boato.

“Georgie, sei incorreggibile. Dovevi mangiare dell’Algabranchia. Ma no! Troppo facile! Facciamo tuffare Fred a salvarci prima di affogare!”

“E io che ne sapevo?! Non l’avevi scritto Fred. Ma poi perché dovevamo cambiare le Pasticche Vomitose? Andavano già bene così.”

“No, ormai i professori non ci cascano più. Se avessimo preso delle alghe dalla parte est del Lago, avremmo dato un effetto diverso. Il vomito sarebbe diventato blu, e non sarebbe rimasto del comunissimo verde.”

Durate queste tre battute, Arthur vide il progressivo assottigliarsi dello sguardo della moglie, non presagendo nulla di buono. Poco dopo ne ebbe la conferma, quando i due entrarono bagnati fradici.

I gemelli si resero conto troppo tardi di aver parlato ad alta voce, e che , probabilmente, la loro conversazione era stata ascoltata da cima a fondo dall’ultima persona che approvasse le cose pericolose.

“FREDERICK E GEORGE WEASLEY! NON OSATE ENTRARE IN QUESTA TENDA SPORCHI DI FANGO.” Molly era passata dal bianco pallido al rosso più acceso in meno di dieci secondi. Fabian e Gideon si scambiarono uno sguardo divertito, sussurrando “mi mancavano le sue sfuriate.”

“E TU! FRED WEASLEY – il diretto interessato sembrava aver tutta l’intenzione di scappare a gambe levate – SE VENGO A SAPERE CHE HAI FATTO UNA COSA PERICOLOSA CHE POSSA UCCIDERTI DI NUOVO SAPPI CHE VERRò NELL’ALDILà PER PERSEGUITARTI.” Respirò a fondo. “E adesso andate a pulirvi nella tenda qui a fianco, e muovetevi. Il pranzo è pronto.”

I due non osarono fiatare e corsero via.

“Cosa sono le Pasticche Vomitose?” Chiese Gideon, sentendo che le acque si fossero calmate.

“Un’invenzione di Fred e George per permettere agli studenti di saltare le lezioni. Hanno un sacco di prodotti. Vendono tutto ai Tiri Vispi Weasley, il loro negozio.” Intervenne Arthur.

“Forte!” Dissero all’unisono.

Molly inarcò le sopracciglia, a mo di rimprovero, ma non disse niente. Probabilmente anche lei riteneva che i suoi figli avessero un grande intuito negli affari, dopo aver provato con mano che forse era quella la strada giusta.

“Sì, però fortunatamente torneranno a Hogwarts e si prenderanno quel benedetto diploma.” Non potè però evitare di dire una cosa… alla Molly, ecco.

I fratelli non commentarono, ma si guardarono con uno sguardo come a dire “ci sarà da divertirsi.”

 

 

 

 

Era bello vedere che finalmente la Torre Grifondoro era stata risanata. Assomigliava più alla casa che per sei anni era stata. Forse sarebbe meglio dire cinque, visto che l’ultimo era stata una continua lotta per la sopravvivenza.

Sospirò felice, sapendo che gli ultimi due anni da passare lì per lei sarebbero stati solo anni per vivere da adolescente quale era. O quale ancora sembrava.

Ginny Weasley ormai era una donna, e nessuno escluso poteva controbattere a ciò. Pericolosa e testarda, una fiamma che dirompeva, come spesso Harry le ricordava.

Harry… c’erano tante cose che non capiva, ma tutte le domande, i chiarimenti, le paure, i dubbi, sarebbero arrivati. Con calma e striscianti, quando sarebbe stato giusto increspare di poco la pace dell’anima.

Adesso erano troppo provati, troppo feriti dal mondo, per rovinare quel piccolo angolo di Paradiso che si era creato. Tutto era tornato al suo posto, finalmente, e così si doveva rimanere il più possibile.

Tutti quei mesi a guardare il cielo e sperare, pregare, che Ron, Hermione fossero vivi. Che Harry lo fosse.

Ascoltare quella radio e girare le manopole. Piangere perché altri erano morti, ma non lui. Sentirsi egoisti, ma anche sollevati.

Urlare contro i Mangiamorte che niente e nessuno li avrebbe fermati. Che loro avrebbero resistito. Che l’amore avrebbe vinto.

E così è stato.

E adesso era maledettamente bello guardarsi intorno e dire: Ce l’abbiamo fatta.

“Disturbo?” Una voce dolce interruppe quei pensieri. Si girò cautamente e vide un altro paio di capelli rossi.

“Certo che no, Lily.” Solo il nome la fece arrossire. Solo sapere che era sua suocera che le parlava rendeva tutto più irreale.

La donna sorrise. Tutto in lei faceva trasparire una personalità di quelle rare da incontrare.

“Scusa se ho interrotto i tuoi pensieri. Erano belli?”
Ginny ricambiò il sorriso. “Sento solo di aver finalmente ricominciato a respirare.”
“Bè, anche io se è per questo.” Entrambe le rosse cominciarono a ridere, e un piccolo filo invisibile legò quelle due piccole donne indistruttibili.

“Scusa, certe battute potrei risparmiarmele. È solo che non mi sembra ancora vero. Ho un’altra possibilità per conoscere mio figlio, per stare con mio marito. Se fosse solo un sogno vorrei dormire per sempre.”
E queste parole così giuste non potevano essere rovinate.

Ovviamente se non si fosse trattato di Lily Evans.
“E a quanto pare posso conoscere anche te! Raccontami, come si comporta mio figlio?”
Se non ci fosse stata luce, il colorito di Ginny avrebbe illuminato la stanza.

“Ehrm… bè è un ottimo ragazzo.” Disse sillabando e strascicando le parole.

“Oh andiamo! Dimmi tutto quello che pensi. Io sono la donna che sta con James Potter, quanto pensi che possa scandalizzarmi?” Rise cristallina. Per lei era facile, eh si.

“Lui.. bè ecco lui… è la persona migliore che io conosca. È sempre stato gentile con me, anche quando mi vedeva solo come la sorella del suo migliore amico che aveva una cotta per lui. Ha il cuore grande, suo figlio. Vedeva in ogni cosa marcia qualcosa da salvare, e in ogni cosa bella qualcosa che la rendeva meravigliosa. Per questo fin  dal primo istante mi sono innamorata di lui. E lo sono stata sempre, anche quando frequentavo altre persone. Me ne accorgevo, però, che nessuno riusciva ad essere migliore ai miei occhi. Speciale. Lui lo è sempre stato invece.. nonostante la mania di proteggere le persone che ama. Prima di partire mi aveva lasciata, lo sa? Perché temeva che Voldemort potesse arrivare a me e farmi del male. Chi altro lo farebbe? Solo lui. E solo lui vorrò sempre.”

In tutto il discorso che le era venuto fuori, quel rossore era gradualmente scomparso, lasciando la ragazza con un’espressione determinata e concentrata in volto.

Al contrario, Lily Evans stava combattendo contro l’impulso di abbracciare la ragazza. Si limitò ad avvicinarsi, ad accarezzarla, e a regalarle uno dei suoi sorrisi.. magici, secondo James.

“Andiamo a pranzo. È una gran bella giornata oggi, che ne pensi?”

 

 

 

 

“Harry, che fai?”

Harry si girò verso la sua copia più grande.

“Ehi papà! Niente cercavo di sistemare questa statua, ma non vuole saperne. Dice che si trova meglio così.” Sbuffò. “Vuoi aiutare gli altri e nemmeno lo apprezzano…” Cominciò a borbottare.

James rise. “Ci penserai dopo. Ti va di fare una passeggiata con me, invece? Prima di andare a pranzo.”

Harry lo guardò, felice. “Sì andiamo!”
Camminarono un po’, sulla riva del lago, contemplando i tentacoli della Piovra Gigante che attirava a sé numerosi pesci di varie dimensioni e colori.

“Ti volevo parlare.” Cominciò un imbarazzatissimo James.

“Dimmi.” Gli sorrise indulgente.          

Ramoso rimase un attimo ad osservarlo. “Hai lo stesso sorriso magico di tua madre. Riesci a calmare le persone, a farle star meglio.” Gli lanciò uno sguardo carico di significati a lui sconosciuti. “Volevo parlarti di me, di tua madre, dei Malandrini. So che sai che Lily mi odiava fino al quinto anno.”

Harry annuì tristemente. “Ricordo che rimasi davvero deluso quando vidi che tipo di persona eri. Remus e Sirius sminuirono la cosa, ma non riuscì mai a essere davvero sicuro.”
“Ero uno stupido pallone gonfiato che credeva che tutto gli fosse dovuto, come spesso mi ricordava tua madre. Ma non lo ero davvero. Era una maschera che portavo fin troppo bene, per rimanere quello sorridente a cui non importava mai davvero di niente. Chiunque avrebbe invece potuto smentire, vedendo il rapporto tra i Malandrini. Io vivevo per loro, fino a quando non ho capito di amare Lily. Da quel momento in poi, qualsiasi cosa facessi era in funzione di lei. Sai, quando ami qualcuno così tanto che per renderlo felice lo lasceresti anche andare? Lei ha abbattuto tutte le mie barriere, come sei riuscito a fare tu appena hai aperto i tuoi occhi verdi, uguali ai suoi.”

E se Harry si fosse stancato di sentire ogni persona del mondo magico ricordargli che i suoi occhi fossero uguali a quelli di sua madre, in quel momento l’avrebbe voluto risentire mille, diecimila volte.

 “Mi dispiace di essere stato quel tipo di persona che tu disprezzi. Mi dispiace che forse non potrò mai essere un tuo esempio. Ma sono tuo padre e ti voglio bene come nessuno mai te ne potrebbe volere.”

E si abbracciarono.

E ogni fibra del loro corpo gridava “Siamo vivi”

E ogni fibra del loro cuore gridava “Siamo insieme”

E dopo anni di sofferenze, ferite, assenze e vuoti, tutto era tornato al suo posto

E tutto era giusto

E tutto era suo

E sarebbe stato per sempre così

Almeno stavolta
















NdA:
SONO UNA PERSONA ORRIBILE. Sì, ce l'ho stampato sulla fronte a caratteri cubitali.

Mi dispiace davvero! Lo so, sono mesi che non scrivo. Motivo? Ispirazione zero. Non poteva essere altrimenti.
Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo. Questa storia è solo il motivo della mia pace mentale. Non voglio rovinare le vite dei miei personaggi preferiti, ma solo raccontare le piccole cose che caratterizzano le loro vite in un modo così bello.
Spero che il capitolo vi piaccia, innanzitutto! è corto, lo so. Ma è di passaggio. Sto solo facendo notare i diversi legami che si stanno formando. A partire dal nuovo anno scolastico le cose si faranno più interessanti!
Non ho nient'altro da dirvi. Spero di ricevere qualche commento che mi assicuri il vostro totale amore verso di me, e non l'odio incondizionato che mi meriterei! :(
Grazie a chi segue,. preferisce o recensisce. Siete numerosi e la cosa mi rende davvero felice!
Ci sentiamo al prossimo capitolo, che spero possa arrivare il prima possibile!
Un abbraccio

La vostra Eles

  
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