In cerca di... (te)
♦ Qualcosa di nuovo.
Quella mattina pioveva forte.Il cielo era talmente offuscato da nuvole scure che non sembravano neanche le nove, ma notte fonda. Il tutto mentre pioggia grossa e fragorosa si infrangeva contro la grigia Konoha del post guerra: uno scenario apocalittico. La guerra aveva tormentato Konoha, martoriandola fino al punto da raderla quasi completamente al suolo. La ripresa era difficile e tutti i cittadini più i ninja disponibili si avvicendavano nella ricostruzione delle loro dimore e degli uffici più importanti del paese; impalcature, scheletri di case, materiali vari, tutto, in quello scenario desertico, veniva sferzato dalla pioggia battente.
Hinata, in quella mattinata buia e tetra, sostava seduta sul pavimento malmesso della biblioteca degli Hyuga, fra libri e scartoffie varie. Da sempre attratta da quella biblioteca misteriosa, si era offerta di prendersene cura, di salvare tutto ciò che la guerra e le intemperie non avevano distrutto e di metterlo in grandi scatoloni, classificandoli per contenuto e epoca. Un lavoro sfiancante, noioso per chiunque fosse sano di mente, ma non per la bella Hinata Hyuga, appena diciassettenne, che in tutta la sua vita aveva provato un amore morboso per quelle pagine fitte di qualsiasi argomento.
Si distese sul parquet in rovina, mettendosi più comoda per quella lettura interessantissima su storielle ironiche che vedevano protagoniste le figure tetre e misteriose di vecchi Hyuga realmente esistiti. Rise, rendendosi conto che, fra le persone prese in giro in quel libro assurdo, vi era anche suo nonno.
Un deciso rumore di passi la fece sobbalzare: Hinata si mise subito in piedi, tentando di tornare seria e irreprensibile come il suo Clan desiderava che fosse; se fosse stata scoperta a ridere degli Hyuga per mezzo di quel libricino che, per chissà quale ragione, si trovava nella sua libreria, sarebbero stati guai. Nascose il libro in fretta, inserendolo fra altri di scrittori ignoti, quando dallo scaffale cadde un grosso volume di un arancione appassito, che si aprì a metà, mostrando, al suo interno, un gioiello dalla strana forma di una clessidra incastonata nel simbolo del Clan Uzumaki.
Incuriosita, afferrò velocemente il tomo e mise in tasca la collana, facendo da scudo al libro con il proprio corpo. Il tutto si svolse in fretta e, dopo pochi secondi, la figura di Ko apparve sulla soglia.
<< Ah, siete qui, Hinata-sama. >> disse il suo tutore, con tono referenziale << Vostra sorella voleva informarla che fra poco sarà qui la signorina Sakura per controllare le vostre ferite. >>
<< Grazie, Ko. >> rispose la giovane, con un lieve sorriso << Arrivo subito. Puoi andare. >>
L’uomo si defilò e Hinata tornò a fissare l’opera che aveva fra le mani: in inserti rosso brillante, lettere eleganti formavano il titolo “Tecniche proibite del Clan dei sigilli”. In bella grafia, proprio sotto il titolo, il libro portava la firma di Mito Uzumaki.
Socchiuse la bocca, stupita. Uzumaki, nella sua vita, equivaleva a gioie e dolori.
Cosa teneva in serbo per lei, stavolta, quel cognome?
Angolo di Tomoko-chan.
Torno, nuovamente, a rompervi l'anima! Ecco qui l'attesa (certo, come no)
long tutta NaruHina che vi avevo promesso, un poco più allegra, giusto per
darvi una tregua da Occhi Paradiso. Più allegra, ma non troppo, perchè
Naruto affronterà i suoi demoni e Hinata cercherà ancora di salvarlo dal
baratro... con taaaanto ammooore. Questo è solo un piccolo prologo, ma
ne vedremo delle belle. E torno a scrivere qualcosa su Minato e Kushina *.*
Che dire? Questa storia mi è valsa il primo posto al contest di Naruhinafra
e non so proprio come questo sia possibile... per non parlare dei premi speciali.
La ringrazio e la saluto, sperando che questa long abbia fortuna e che qualcuno
vegga a recensirla ! Kiss!