Non credevo ai miei occhi. In piedi come un palo sulla porta c'era Harry senza maglia. Guardavo con occhi attenti il suo petto ricoperto di ematomi e mi chiedevo come se li fosse procurati, ma non ero sicura di voler sapere la loro origine. Rimasi impietrita nel vedere Harry che avanzava con passo sicuro verso di me con uno sguardo rassicurante che a me spaventava ancor di più perché sembrava fosse gelido e mal'intenzionato. Avevo ancora le cuffiette attive strette fra le dita gelide della mia mano.

"Che caldo in questa casa!" disse sedendosi accanto a me, non risposi all'istante e prima di aprir bocca mi anticipò dicendo: " Beh, hai visto un fantasma?"

"Mmmh, semmai freddo..." sussurai insicura.

"Ti riscaldo io, piccola." e così dicendo mise il suo braccio sulla mia spalla.

Quel gesto più che amichevole mi apparve intimo, ma non del tutto sgradevole, mi spiego: la mia visione di Harry da quel momento cambiò, non lo vedevo più come una minaccia, ma più che altro come un amico fedele, una spalla su cui piangere, un conforto interiore che di certo non mi avrebbe fatto male. Così, per la prima volta dopo quattro anni, feci un sorrso sincero e grato al posto di quelli falsi e forzati.

"Come ti sei fatto quelle botte, Harry?" chiesi curiosa e non più intimorita, ma lui si ostinò a cambiare discorso "Dai, scendiamo, è pronta la cena".

Scendendo le scale un mare di domande mi piombarono in testa e giravano, giravano come un turbine mandandomi in confusione e alternandosi a vicenda confondendomi ancora di più per il fatto che non riuscivo a trovare per ogniuna di loro una risposta coerente. 
Perché non rispondeva?
Aveva paura della mia opinione?
Mi voleva nascondere qualcosa?
E, se sì, che cosa?
La visione che avevo adottato di Harry era troppo affrettata?
Arrivai in cucina. Trovando due posti liberi decisi di sedermi sulla sedia che aveva davanti la pizza con le patatine fritte, la mia preferita.

"Dov'è Harry?" mi chiese Liam ricomponendo l'ordine nella mia testa.

"E' dietro di me..." feci per indicarlo, ma dietro di me non c'era nessuno "Sarà rimasto incantato ad ossevare uno dei vari dipinti che abbiamo nel corridoio del piano superiore, vado a chiamarlo". E così feci.

"Cosa stai facendo?" chiesi tranquilla vedendo che era ancora seduto sul mio letto intento a leggere con attenzione un libretto verde fra le sue mani.

"Niente" disse bruscamente chiudendo il libretto con uno schiocco.

"Cos'era quel libret.." non riuscii a terminare la frase dato che lui mi prese per la mano e mi portò in cucina.

Che brutta sensazione, perché faceva così? Perché io dovevo rispondere alle sue domande e lui alle mie no? Mi sentivo presa in giro ed indesiderata. Iniziai a mangiare la pizza in silenzio mentre gli altri redevano e scherzavano. Notai che anche Harry era silenzioso ed ogni tanto alzava lo sguardo per guardarmi. Non era arrabbiato e nemmeno io lo ero, eravamo tutti e due confusi e pensierosi, almeno credo.
Finita la pizza misi nella ciotola di Back  una scatoletta di carne e croccantini, questo era il mio modo di ringraziarlo, in fondo lui era il mio eroe.
Tornai in camera mia per scrivere ancora qualche riga nel mio diario in questa giornata piena di emozioni. Cercai a lungo il mio diario e non mi allarmai del fatto di non trovarlo al primo colpo data la mia disorganizzazione. così feci mente locale per capire dove l'avevo lasciato e cominciai a pensare: allora, prima di mangiare sono ritornata nella mia stanza dove c'era Harry con un... libretto verde che era... era... "Oh porca puttana merda!!" urlai infuriata. Nessuno sapeva del mio segreto ed ora questo ragazzo entra nella mia vita e sconvolge tutto.
Uscii dalla mia stanza per andare a chiamare Harry e chiedere spiegazioni, ma appena aprii la porta me lo ritrovai davanti con un sorriso, lo presi per una mano e lo scaraventai dentro la mia camera chiudendo la porta.
Per fortuna che gli altri erano usciti!

"Come hai potuto?!?" urlai "Non puoi intrometterti così bruscamente nella mia vita e fare tutto ciò che vuoi di me come loro" e continuai "Non ti rendi conto di quello che hai fatto? Non potevi venire a conoscenza del mio segreto, tu sei un perfetto sconosciuto" sussurrai con le lacrime che minacciavano di uscire. Mi feci coraggio e continuai ad urlare tutte le domande che avevo in testa mentre lui mi guardava sorpreso, ma comunque sorridendo. "Beh, hai visto un fantasma anche tu?" dissi irritata.

E lui rispose: "Sei bellissima quando ti arrabbi..."

"E' l'unica cosa che sai dire brutto puttaniere? Credo di sapere come ti sei procurato quelle botte"

"Come?" disse in tono rude alzandosi e spingendomi addosso al muro.

Non dissi niente spaventata, la paura era la stessa di quella di quattro anni fa. Prima come ho fatto a trovare il coraggio di prenderlo e spingerlo in camera ed ora non riesco più a rivorgergli la parola? Fatto sta che sapendo il mio segreto appena vide il primo segno di sottimissoine e paura mi diede un bacio, un bacio vero...


*Spazio Autrici*

Ciao!
Allora, che ne dite di questo nuovo capitolo?
E' dalle 14.00 che scriviamo ed ora sono le 17.00 circa!!
In questo capitolo Genny inizia ad ammorbidirsi per merito di Harry, ma non troppo, infatti quando lui la spinge al muro perde fiducia...
Ci farebbe piacere qualche recensione, posteremo il prossimo capitolo al più presto...
Baci,

Iris & Manuela <3