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Autore: Oducchan    13/06/2014    3 recensioni
Daichi sussulta, preso alla sprovvista, e solleva lo sguardo dal libro che sta leggendo giusto per incrociare l’espressione preoccupata con cui Sugawara gli sta studiando le mani.
Di baci sui polsi e desideri che fioriscono improvvisi
[DaiSuga]
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daichi Sawamura, Koushi Sugawara
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nick autore: Queen of the lower court 
Prompt: Daisuga, baci sui polsi (sexy) by milkbubble on The Flash Point
Titolo: Hypnotize
Personaggi:  Sugawara Koushi, Sawamura Daichi
Pairing: DaiSuga
Genere: introspettivo, fluff, sentimentale, romantico?
Avvisi:  what if (sono in trasferta e hanno già vinto contro l'Aoba)
Rating: giallo intenso
Note:
Il sexy mi ha mandato in crisi. Sarà sexy, questa cosa? O erano i baci che dovevano essere sexy? Vabbè, sono scema, però il prompt è bello, se non è abbastanza sexy ne scrivo un’altra *wink wink*
Facciamo finta che, uuuhhhn, è già iniziato il torneo invernale, sono in trasferta e le hanno già suonate all’Aoba.



 
Hypnotize

-Hai ancora i segni-
Daichi sussulta, preso alla sprovvista, e solleva lo sguardo dal libro che sta leggendo giusto per incrociare l’espressione preoccupata con cui Sugawara gli sta studiando le mani. Istintivamente, abbassa a sua volta lo sguardo per osservare le chiazze rosse che fanno ancora bella vista sui suoi polsi, lì dove il ricordo di una battuta particolarmente violenta del Gran Re Oikawa e il suo sforzo difensivo è ancora fin troppo vivido. Ha finito la partita in panchina, Daichi, con del ghiaccio a cercare di mitigare il danno. Ora il dolore quasi è scomparso, ma probabilmente la sua pelle non tornerà sana prima di qualche giorno.
-Sto bene, sto bene- si affretta ad informarlo, cercando di sorridere per minimizzare il problema. Davvero, è solo uno stupido incidente, se fosse stato un briciolo più rapido nel mettersi in posizione non sarebbe successo nulla, e non è che si è rotto qualcosa. È solo una botta, andrà via.
Però Suga non lo ascolta. Si siede sul suo letto, continuando a squadrare l’articolazione arrossata con quel suo sguardo serio e meditabondo che gli fa stringere la gola e lo fa sentire esposto, nudo e vulnerabile. Koushi si sporge verso di lui, accantona il volume destinato a rimanere incompleto sul comodino e gli prende le mani tra le sue con estrema delicatezza, per avvicinarsele al viso, analizzando con attenzione la ferita. La sua fronte liscia si increspa, peggiorando l’inquietudine dipinta sul suo viso.
-Forse è meglio se domani non giochi, Daichi-
L’altro sbuffa, sentendosi improvvisamente agitato. Cerca di sciogliere la presa scrollando le braccia, sperando che Suga non noti il disagio che quell’intimità gli provoca.
-Non dire stupidaggini, non posso permettermi di stare in panchina proprio ora. Vedrai che con una buona dormita andranno a posto, e se proprio chiedo al coach se mi può fare un bendatura-
Si accorge troppo tardi che la voce gli è uscita un po’ troppo incerta, quasi tremante. Cerca di correggerla in ultima battuta, ma non riesce ad evitare che quelle iridi nocciola passino dal suo corpo al suo viso. Sugawara lo fissa, severo, senza dire una parola, per un tempo che pare durare un’eternità, e Daichi si ritrova a deglutire di continuo perché, seriamente, l’illuminazione della stanza ha qualcosa che non va, gli occhi di Suga brillano e hanno un’intensità che pare in grado di trafiggergli il cuore.
Poi Koushi sospira. Sospira, e Daichi apre la bocca per dirgli qualcosa (qualunque cosa, che sia “forza, andiamo a dormire, dai” o “Lasciami, devo andare in bagno”, purché la smetta di guardarlo in quel modo che gli fa attorcigliare le viscere e accelerare i battiti cardiaci), ma non riesce a richiuderla, che Suga si avvicina le sue mani alla bocca e inizia a baciargli i polsi. Piccoli contatti umidi, lievi, delicati come piume, così brevi che a malapena si ode uno schiocco tra uno e l’altro, e le sue viscere fanno il giro della morte e poi diventano di piombo, in fondo all’addome. Diventano calde e pesanti, premendo verso il basso.
-Suga...cosa stai...-
-Shhhh- sussurra, così piano che a malapena lo può udire, ma lo sente, oh se lo sente. Lo sente sulla pelle scorticata e sensibile; sente il suo fiato caldo, caldissimo, lambirgli la giuntura flessibile, intirizzirgli l’epidermide, farlo tremare dalle dita alla spalla e poi giù per la schiena; sente la debole pressione delle falangi sulle ossa dell’avambraccio, i polpastrelli che premono e massaggiano e descrivono minuscole circonferenze; sente la pressione del suo naso contro la cute callosa, il respiro che lambisce le pieghe del palmo, e di colpo avverte fisicamente il sangue fluirgli al cervello, annebbiargli la vista, e finire risucchiato verso il basso. Verso la pancia. Verso il bacino.
Qualunque cosa volesse dirgli, si tramuta in un verso strozzato, quattro note rauche che suonano sinistramente simili a un gemito.
Sente le labbra di Koushi stirarsi in un sorriso. Ruota il capo, i capelli che spiovono sulla fronte, e la sua guancia morbida si annida gradevolmente nel palmo aperto, gli occhi chiari illuminati di sentimento che cercano i suoi per scoccargli uno sguardo di una dolcezza disarmante.
-Sei proprio uno stupido, Daichi- bisbiglia, con un ultimo bacio sul polso arrossato, e appena finisce di parlare il riso gli si incrina sulle labbra, le iridi che s’incupiscono d’intensità e lo guardano come se fosse l’unica cosa da cui dipenda tutta la sua vita. Suga lo guarda come se il mondo iniziasse e finisse lì, tra le sue mani grandi e segnate da anni di allenamenti e sacrifici, e Daichi si sente veramente un’idiota per non riuscire a controllarsi ed evitare di andare a fuoco come una costina sulla graticola.
 Blatera qualcosa che non è esattamente sicuro abbia senso, lottando disperatamente per non arrossire, e gli viene spontaneo chiudere la mano attorno alla sua nuca, tra i capelli cenere, e di spingerlo, di avvicinarlo; lo coglie di sorpresa, Koushi perde l’equilibrio e gli piomba addosso con un gridolino che sfocia presto in una risata, mentre prova a liberarsi e a sistemarsi.
Poi si accorgono di quanto sono vicini, adesso. Ce l’ha sdraiato sul petto, il corpo di Suga, sottile e flessuoso, e quella sensazione di calore al bassoventre proprio non vuole saperne di affievolirsi, anzi, Koushi ride un’altra volta e gli fa vibrare il petto e il calore aumenta, aumenta, e ha così caldo che vorrebbe strapparsi  gli abiti di dosso e poi anche la pelle, e gli viene istintivo muovere appena i fianchi verso l’altro, verso i suoi, e Suga sussulta di scatto, sbarra gli occhi, e apre la bocca, stupefatto.
Daichi si lecca le labbra, senza fiato.
-Suga- sussurra, e deve deglutire, che ha la gola troppo secca per proseguire –Suga- ripete –Mi sa che ti voglio proprio baciare, adesso-
Koushi deglutisce a sua volta, il pomo d’Adamo che si muove nella gola longilinea, e sbatte le palpebre sugli occhi spalancati come fanali. Poi annuisce.
-Temo voglia farlo anch’io, Daichi-
E fa caldo, caldo, così terribilmente caldo, che le labbra di Suga sulle sue sono il miglior balsamo che mente umana potrebbe immaginare, e anche se si ritrova con un’erezione per il suo miglior amico non importa, le labbra di Suga sono buonissime e vuole assaggiarle per il resto della sua vita, e la sua pelle è fresca sotto le dita ed è una benedizione scesa dal cielo e non riesce a pensare a null’altro che non sia Suga.
 
 




EDIT La Tomocchina è così tanto buona, brava e stupenderrima che ha realizzato un disegno BELLISSIMO su questa fanfic. Andate a vederlo qui <3
   
 
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