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Autore: RobinChawn    14/06/2014    4 recensioni
"E gli bastava un'inutile carezza per capovolgermi il mondo"
Fanfiction ZoRobin ai giorni nostri.
I personaggi di One Piece sono alla presa coi tipici problemi degli adolescenti di oggi e, ovviamente, frequentano una scuola dalla quale partirà la narrazione.
"Sono complicata, lo so... ma tu sei la ragione per cui sorrido."
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Z, Zoro\Robin
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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AVVISO SETTIMANA ZOROBIN: Ci tenevo a ricordare che questa iniziativa delle "settimane" è stata indetta dalle admin del "Midori Mikan", le quali da ben 4 anni tengono la settimana ZoNami, assieme ai fan di questa coppia, quindi gran parte del ringraziamento va a loro :)
E dopo questa precisazione, buona lettura!


Alla fine delle lezioni Nami e Robin si avviarono per andare a prendere l'autobus alla fermata.
Ad un certo punto alle loro spalle arrivarono Rufy, Sanji, Usopp e Zoro. Quest'ultimo si avvicinò alla mora.
"Come sono andate le lezioni?" Chiese rivolgendole un sorriso.
"Tutto bene, non abbiamo ancora iniziato con il programma visto che è solo il secondo giorno di scuola..." alzò lo sguardo verso di lui, ricambiando il sorriso.
"Capisco" rispose Zoro, vedendo in lontananza la fermata. Una volta arrivati, restarono a parlare ancora per qualche minuto.
"Hai detto di essere brava in storia?" le chiese Zoro, guardandola mentre prendeva un biglietto dell'autobus dallo zaino.
"Si, perchè?" lo guardò richiudendo la tasca dello zaino.
"Devo svolgere un tema su Napoleone, e non so da che parte iniziare.. Non è che mi daresti una mano??"  chiese Zoro arrossendo leggermente, odiava chiedere aiuto anche per delle cose così... banali.
"Se in 4^ e vieni a chiedere una mano a una studentessa di 1^?" Zoro non rispose, lui preferiva vedere quella situazione come "chiedere qualche suggerimento a una persona più astuta in quel campo, al fine di prendere un bel voto."
"Va bene" sorrise Robin con tenerezza, notando quanto il ragazzo si sentisse a disagio.
"Okay, se.. se mi lasci il tuo numero possiamo metterci daccordo" le guance di Zoro si imporporarono ancora, voltando leggermente il volto per non darlo a vedere.
"Non ricordi? Mia madre mi ha sequestrato il cellulare"accompagnò la frase con una risatina.
"Ah, già..." si stava sforzando parecchio "vieni da me allora... così prima lo facciamo e meglio è" cercò di tornare se stesso col suo tipico ghigno stampato sul viso.
"Certo va bene" la tranquillità di Robin in quel momento per lui da una parte era inquietante e dall'altra tranquillizzava anche lui. Dopo avergli lasciato l'indirizzo, non appena il bus arrivò, Robin salì e salutò con un gesto della mano l'amico.
L'idea di andare a casa sua non le dispiaceva, voleva conoscerlo, eccome se lo voleva, e questa era un'ottima occasione. Le si dipinse un sorriso in volto mentre, guardando fuori dal finestrino dell'autobus, entrava in un mondo suo attraverso cuffie e musica.
Non appena arrivò a casa non ci fu un "ciao" nè da parte sua nè da parte di sua madre, era ancora furiosa per la storia del cellulare. Sua madre aveva già mangiato, quindi si preoccupò di servirsi il pranzo nel piatto e di mangiare in tutta fretta, in modo da potersi preparare per andare a casa di Zoro.
Non appena ebbe terminato di pranzare, andò a farsi una doccia. Poi si vestì con una maglietta a maniche corte bianca, una giacchetta senza maniche di jeans e dei leggins, si gettò sul letto con un libro e si mise a leggere. Dopo circa un'ora di lettura, posò il libro, prese una borsa e uscì di casa.
"Robin! Dove stai andando?!" gridò sua madre affacciandosi alla finestra del piano superiore.
"A casa di Zoro, torno verso le 8" disse, poi si voltò uscendo dal cancello e continuò a camminare, lasciando la madre stupita per non averglielo chiesto.
Non appena arrivò, suonò il citofono e dopo qualche secondo Zoro le aprì e la fece entrare. Era una casa moderna e semplice.
"I tuoi genitori sono in casa?" chiese Robin guardandosi attorno.
"Non ho più genitori, vivo con un tutore" disse Zoro chiudendo la porta d'entrata.
Robin si voltò verso di lui con un'espressione tra lo stupito e il malinconico "Mi dispiace.." abbassò leggermente le palpebre.
"Tranquilla, vieni" la rassicurò e si avviò verso la propria camera, seguito da Robin. I due si sedettero alla scrivania e Robin iniziò a spiegargli la storia di Napoleone. Lui la guardò direi incantato, non le toglieva gli occhi di dosso. E come avrebbe fatto? Era incatenato dallo sguardo di ghiaccio, ma allo stesso tempo dolce, di quella ragazza.
Poi si soffermò ad ammirarle le labbra. Rosee e candide. Si muovevano soavemente mentre lei ripeteva quelle parole.
Sapeva di essere legato a Robin, anche se non lo voleva lui lo sapeva, e stava a lui decidere se dar spazio ai sentimenti o tenersi tutto dentro.
"Zoro?" sbattè un paio di volte le palpebre riprendendosi dai suoi pensieri "Hai capito?"
"S-si certo" mentì. Non aveva ascoltato le sue parole, non si era per niente concentrato per cercare di memorizzarle. Lei era una distrazione. Una dolce distrazione.
"Bene, allora puoi iniziare a scrivere" sorrise dolcemente, credendogli.
Lui prese la penna in mano e fissò il foglio. Non aveva la minima idea di cosa scrivere e Robin lo capì. Lo aiutò, tutto il tempo.
Dopo circa un'ora e mezza finirono il lavoro.
"Dimmi la verità, non mi hai neanche ascoltata quando ti ho spiegato" disse Robin inarcando un sopracciglio. Zoro in tutta risposta si grattò la testa in segno di disagio, non avrebbe mai risposto con un "Si, non ti ho ascoltato"
"Lasciamo perdere... Che ne dici di andare al pub di Franky stasera? Ci saranno molti più giovani dell'altra volta" Aveva voglia di conoscerla Zoro, eccome se l'aveva. Così avrebbe potuto decidere se ascoltare cuore o mente.
"Volentieri, ma perchè ci saranno più giovani?" chiese la ragazza incuriosita.
"C'è un evento stasera, hanno ingaggiato un dj piuttosto bravo e solo per questa sera gli alcolici hanno un costo minore" ghignò Zoro al pensierò di tutti quei bicchieri di sakè che gli presenteranno di fronte quella sera.
"Va bene, ma nel frattempo cosa facciamo?" Robin non vedeva l'ora di andare al pub di Franky con Zoro.
"Se vuoi andiamo a fare un giro"
"Perfetto" si alzarono e si dirisero fuori dalla porta. Andarono a fare una passeggiata nei camp, poi si sdraiarono col viso rivolto verso il cielo e parlarono di tutto, tempo libero, scuola, gusti ecc.
Poi, arrivato un certo orario, tornarono a casa di Zoro. Il ragazzo si mise una camicia e Robin gli sistemò con cura il colletto. A quel gesto un lieve rossore si fece spazio fra le guance di Zoro, poi andarono al pub. La musica era altissima e si sentiva fin da fuori.
Appena entrarono videro un sacco di adolescenti ballare e bere alcolici, e molti erano già ubriachi.
"Vedi di non fare la loro fine" rise Robin indicandone uno.
"Starò attento" ghignò Zoro, reggeva bene l'alcol.
Entrambi si sedettero al balcone ed ordinarono da bere, Sakè e.. acqua.
"Acqua?!" Zoro rise.
"Hai visto com'è finita l'ultima volta...." lo guardò Robin scocciata.
"E va bene" lui prese il suo bicchiere di Sakè e iniziò a bere, e Robin fece lo stesso con l'acqua. Lui ne ordinò un'altro bicchiere, mentre lei lo guardò. 
"Io vado a ballare" disse Robin mentre Zoro beveva il terzo bicchiere. Lui la guardò andare in mezzo alla gente, scostandosi leggermente per non perderla di vista. Non voleva.
Ovunque guardavi c'era una coppia che si baciava per il semplice gusto di farlo, senza sentimento, e non voleva che Robin facesse lo stesso, anche se sapeva che lei era diversa era comunque un'adolescente.
Di nuovo quella senzasione. Di nuovo quegli occhi. Di nuovo lo stesso sguardo stregato da lei.
Il modo in cui il suo corpo perfetto si muoveva, il modo in cui i suoi capelli volteggiavano nell'aria, il modo in cui sorrideva... Tutto di lei l'aveva stregato.
E ora doveva decidere: cuore o mente?
Lei era solo un'amica, e tale doveva rimanere. Ma il desiderio di correre da lei era troppo forte. Così decise di seguire il cuore, seppur con qualche incertezza.
Si alzò dallo sgabello e andò verso la pista da ballo.
"E' una cazzata quella che stai per fare" si ripeteva nelle mente, come per convincersi. Non appena le arrivò vicino lei si voltò e lo guardò attonita.
"Zoro? Hai finito di bere il tuo quindicesimo bicchiere?" disse ironicamente, ma lui non rispose a parole. La prese per i fianchi avvicinandola a sè, facendo combaciare i loro bacini. Robin lo guardò stranita, ma non si ribellò e dopo un millisecondo lui la baciò, facendo unire le loro labbra. Lei portò una mano sulla guancia, ricambiando il bacio. Preso dall'emozione, la afferrò per le cosce e la alzò, facendo sbattere la sua schiena alla parete, mentre il bacio diventata sempre più passionale.

ANGOLO AUTRICE
Eccomi! Scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare..
Spero che il capitolo vi piaccia (fatto parzialmente alle 1 di notte) :)
Recensite in tantiiiii 
Grazie a chi lo farà ^^ (siete la mia gioia più grandeeee!!)(certo come no...) lasciamo stare..
Alla prossima!
RobinChawn

 
  
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