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Autore: Haley_V    14/06/2014    3 recensioni
Ero da sola. La mia migliore amica era una lama di metallo che non faceva che recarmi dolore. Nessuno poteva capirmi. Ma forse nemmeno io potevo.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demi Lovato, Joe Jonas, Selena Gomez, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Tematiche delicate
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Cap. 19
 


 
 
(POV Demi)
 

 
  • Avanti, rispondi ….
  • Tutto a posto? – alzai lo sguardo, fissando per pochi secondi Allyson che mi osservava dare di matto verso lo schermo del cellulare.
  • Ehm .. si – risposi, sorridendo imbarazzata – è che ….
  • Qualcuno non risponde alle chiamate?
  • È .. è Miley … sono giorni che provo a chiamarla, ma non la sento da quando sono partita …
  • Avrà da fare! Dopotutto fa il tuo stesso lavoro, dovresti capirla!
  • Forse hai ragione…
  • Ma si, tranquilla! Sono sicura che appena avrà tempo sarai la prima a cui risponderà.
Le sorrisi, grata per avermi liberata dall’ansia; mi diede una leggera pacca sulla spalla e  mi sorrise in risposta.
Era vero, non sentivo Miley da quando ero partita per il Canada. Non sapevo se c’entrasse davvero un impegno di lavoro come aveva detto Allyson, dopotutto non sembrava una scusa molto plausibile per me. Aveva sempre trovato del tempo per rispondermi, anche quando faceva avanti e indietro dagli studi a casa mia per controllarmi … e le ero grata per questo. Proprio per questo motivo ero così preoccupata . Le cose erano due: o le era successo  qualcosa, oppure … beh, forse semplicemente non voleva rispondermi. Dovevo iniziare a tenere in conto questa possibilità, e magari mettermi l’anima in pace. Una parte di me iniziò a pensare che ormai ero abituata ad essere abbandonata dalle persone. Decisi di non cedere, però: avrei aspettato ancora. Finché non me lo diceva in faccia non potevo essere sicura di niente.
Distolsi lo sguardo dai miei pensieri, perché fuori dalla finestra della sala comune c’era Joe. Ovviamente era fermo lì davanti per un motivo, ovviamente era lì perché aspettava me. Sapeva che ero rimasta sicuramente dentro perché erano usciti tutti gli altri, e io non mi ero fatta viva. Aveva lo sguardo attento e si guardava attorno, perché non si era stancato un solo minuto di starmi dietro e di provare a starmi vicino. Non appena lo vidi balzai e spaventata abbassai velocemente lo sguardo a terra. Sperai con tutta me stessa che non mi avesse vista in quella mossa patetica …
  • Hey Demi
  • Aaaaaahh!
  • Non sapevo di fare paura …
  • Santo cielo, Nick! Ti pare questo il modo di arrivare alle spalle della gente? Mi hai fatto prendere un colpo!
  • Vedo – disse, ridendo –come mai ti nascondevi, 007?
  • Ecco, io … ehm …
  • Mio fratello sta impazzendo per trovarti, sai?
  • Non prenderla a male, ma tuo fratello è l’ultima persona che vorrei vedere oggi …
  • Immaginavo … - disse sorridendo. Abbassai lo sguardo: - è tutta la settimana che Joe mi viene dietro, non mi lascia sola un minuto. Mi segue ovunque, è diventato la mia ombra …e sinceramente non lo sopporto più. Se crede di riavvicinarmi sta sbagliando tattica.
  • Ascolta – disse, sedendosi accanto a me – lo sai che non mi è mai interessato mettermi in mezzo alle questioni tra te e quella testa bacata di mio fratello – anche se ha tentato tutti i modi per coinvolgermi, ma credo che prima o poi dovresti parlargli e spiegargli quello che senti.
  • Sai qual è il problema, Nick? È che non lo so nemmeno io. Il fatto è che se Joe non mi lascia lo spazio per respirare e pensare da sola, non lo capirò mai.
  • Capisco …
  • E tu?
Nick alzò lo sguardo verso di me, lo sguardo confuso: - io cosa?
  • Sei strano … sicuro di stare bene?
  • Sto benissimo, tranquilla! Mi manca solo un po’ casa..
  • Senti … ti posso fare una domanda?
  • Certo..!
  • Tu e Miley.. ecco, vi sentite?
  • Cosa intendi …?
Vidi il panico crescere nello sguardo del mio migliore amico, un senso di insicurezza. Questo non fece che accrescere il mio dubbio, ma decisi di non indagare troppo a fondo.
  • Beh, siete tornati amici, no? Eravate legatissimi, mi chiedevo se la senti in questi giorni!
  • Ah… beh, se devo essere onesto, no! Non la sento da quando siamo partiti! Perché me lo chiedi?
Lo guardai bene: era sincero.
  • Così.. è che non la sento nemmeno io da allora e mi chiedevo che fine avesse fatto..
  • Beh, allora facciamo che chi la sente per primo avvisa l’altro, ok?
  • Certo. – gli sorrisi, e sorridendomi in risposta, si alzò.
  • Comunque … credo che Joe sia andato via… - aggiunse, guardando dalla finestra -  mi sa che per oggi hai vinto tu.
Ridacchiai – lo sai che non mi piace trattarlo così. Ma grazie.
  • Ma figurati. Lo sai che sono sempre dalla tua parte.
Risi e lo abbracciai.



 
(POV Nick)
 

 
Era vero. Non sentivo Miley da due settimane, da quando mi aveva detto che era incinta. Quando Demi mi aveva chiesto di lei temetti che avesse intuito qualcosa, ma se avevo ragione aveva comunque deciso di non andare troppo in fondo alla questione, e di questo le fui internamente grato. Miley mi mancava da morire, ma il fatto non era solo questo. Mi aveva confessato che era incinta già di due settimane, ma che no l’aveva ancora detto a nessuno. Io ero l’unico a saperlo, perché ero l’unica persona di cui aveva realmente fiducia. Di questo, devo essere sincero, ero molto contento. Se Miley pensava questo di me, voleva dire che ci teneva ancora a me. E per un momento pensai che forse…. Ma mi dovetti riprendere subito, perché le questioni importanti erano altre:
 
  • Liam lo sa?
  • Certo che no, Nick, ti ho detto che sei l’unico a saperlo.
La guardai dritto negli occhi. – si, - disse, come se mi avesse letto nel pensiero – è suo.
Dentro di me sentì all’improvviso un peso, non capii bene il perché.
  • Allora perché non gliel’hai detto? Non vedo dove sia il problema…
  • Il problema è che …. – si alzò in piedi, all’improvviso, strofinando nervosa le mani nei capelli – ho paura, va bene? Sono troppo giovane per avere un figlio, ho soltanto 18 anni! Come pensi che sarò in grado di occuparmene? Il fatto che faccia un lavoro che paghi bene non vuol dire che sarò una brava madre! D’altronde però …. Come farei a dire a Liam che diventerebbe padre nel giro di pochi mesi? Come farò a dirlo ai miei?
  • Miley – mi alzai, cercando di calmarla – hey Miley, Miley! – le presi le spalle, bloccandola. Mi fissò con quei suoi enormi occhi azzurri e guardandola mi sembrò di vederci dentro tutta la paura del mondo. Sembrava essere tornata quella bambina di 13 anni che aveva paura di fare brutta figura con me perché si era rovesciata la coca cola sui pantaloni.
  • Io ci sarò sempre per  te, okay? Mi hai chiesto aiuto e io non ti abbandonerò, qualsiasi decisione tu prenda. Ma devi stare calma, perché facendo così non si risolverà mai niente. Capito?
Chiuse gli occhi, prese un profondo respiro, e altre lacrime scesero sul suo viso già bagnato. – Non so che cosa fare.
Allargai le braccia e l’abbracciai.
 
Ed ora erano giorni che non la sentivo. Mi chiedevo seriamente che fine avesse fatto, perché non era normale scomparire così dopo una conversazione del genere. Ripensavo a quelle parole tutte le notti, sognavo lei che piangeva e  mi chiedeva aiuto, e io che rimanevo impotente a fissarla, senza poterla aiutare. Mi svegliavo ogni mattina con il sudore sulla fronte e il panico negli occhi, che cresceva sempre di più ogni volta che controllavo il cellulare e trovavo lo schermo vuoto. Tutto quello che potevo fare era uscire dal bungalow per un’altra giornata di lavoro sul set e sorridere, perché questo la gente si aspettava da me. E sorridevo, mi mostravo sereno, e mentivo a tutti, anche a Demi.
 
  • Non devi dirlo a nessuno.
 
Ed era ovvio che nel nessuno fosse compresa anche lei. L’avevo capito dal suo sguardo, perché non voleva che lei sapesse, non voleva che lei si caricasse anche del peso di qualcun altro. E lì non potei che amarla ancora di più, perché ogni volta che avevo a che fare con lei un pezzettino di me si innamorava ancora più del giorno prima.
E l’unico che si caricava di un peso maggiore ero io.
 
 
(POV Joe)
 
 
 
 
Sapevo bene che il mio comportamento era infantile. Sapevo che con lei stavo esagerando, d’altronde come mio solito. Ma non potevo farci niente. Io l’amavo, e in un modo o nell’altro gliel’avrei fatto capire, in un modo o nell’altro sarei diventato una persona migliore e l’avrei meritata. Forse stavo sbagliando approccio, ma si trattava pur sempre di me.
Quel giorno era piuttosto caldo per il Canada, e le riprese erano appena finite. La mattina mio fratello Nick era tornato in America per completare un progetto musicale con alcuni gruppi emergenti, aveva anche finito di girare per cui non c’era altro che lo trattenesse a Toronto, a parte Demi che gli si abbarbicò al collo stritolandolo e mormorando frasi del tipo “stronzo, mi abbandoni” “vedi di non dimenticarmi” e altri melodrammi simili. Insomma, erano come cozze quei due da quando avevano 16 anni, era ovvio che si sarebbero massaggiati via skype la sera stessa, no?!
Si, ero geloso anche di Nick. Ero senza speranza.
A riprese finite, comunque, decisi di andarmi a cambiare e fare una passeggiata fino alla spiaggia passando per il bosco. Caso volle che, dopo aver goduto della brezza leggera e della quiete degli alberi, una volta arrivato in spiaggia trovai proprio Demi seduta sulla sabbia. Era poggiata con la schiena ad un tronco cavo, e si limitava a guardare l’orizzonte colorato di tramonto. Presi coraggio e decisi di tentare un’altra volta. Non sapevo perché, ma mi sembrava quella buona.

 
 
(POV Demi)
 


La fine delle riprese si rivelò una manna dal cielo. Rilassarmi era quello di cui avevo più bisogno. Almeno lo credevo fino a poco prima.
La mattina di quel giorno Nick era andato via, e vedendo il mio migliore amico andarsene sentivo che anche l’ultimo pezzo che mi teneva legata alla ragione si stava staccando. Non che dubitassi della sua amicizia, eravamo legatissimi, e sapevo bene che mi avrebbe contattata una volta sceso dall’aereo per sapere se avevo mangiato. Era fatto così, e a me andava benissimo. Nel pomeriggio, tuttavia, sentii una strana morsa allo stomaco, lo  sentii all’improvviso come attorcigliato su se stesso, e mi sentii all’improvviso appesantita.
Decisi di avviarmi alla spiaggia. La zona era deserta, e l’acqua del lago aveva preso il colore delle luci del tramonto. I miei occhi brillarono a quella vista, e decisi che per quella volta, quello era il posto perfetto per rimanere da sola.
Mi sedetti con la schiena poggiata ad un tronco cavo ed iniziai a pensare. Sapevo che non mi faceva bene, pensare da sola era una cosa cattiva. Ma dovevo, ne avevo bisogno, avevo semplicemente troppe cose a cui pensare e se non l’avessi fatto di lì a poco sarei scoppiata.
Il destino, però, volle che la risposta a tutti miei problemi, o forse l’inizio di tutti i miei guai si presentasse proprio nello stesso posto dov’ero io.
 
  • Hey principessa – esclamò allegro
Balzai, spaventata, poi mi accorsi che era Joe. – mi hai spaventata.
  • Lo so, scusami, credevo sarebbe stato divertente.
  • Tu credi che molte cose lo siano. Il problema è che spesso lo credi solo tu.
Non riuscivo proprio ad essere gentile con lui, anche se spesso non volevo. Era più forte di me, quando era con me riusciva a tirare fuori il mio lato peggiore.
  • Su principessa non fare quel broncio con me. Non voglio darti fastidio. Almeno non come al solito.
  • Mi dici come fai ad avere quel sorriso sempre stampato sulla faccia? A volte sei irritante.
Joe fece spallucce - È una dote di natura, credo.
 
Decisi che non gli avrei semplicemente dato retta, e tornai a guardare il lago. Joe, dal canto suo, si fece all’improvviso silenzioso, e dopo pochi minuti sentii il suo peso sulla sabbia accanto a me.
 
  • Come mai sei così pensierosa negli ultimi giorni?
  • Non so che cosa tu intenda
  • Appena ti trovi da sola ti fermi a pensare, e diventi malinconica. Cioè, più del solito.
  • Non so che dirti. Sono fatta così.
  • Lo so che non è la vera risposta. Ti manca mio fratello?
  • Non credo che Nick sia la causa dei miei problemi.
Joe storse il naso. La dovevo smettere.
  • Non fraintendermi – sospirai – è il mio migliore amico e gli voglio un mondo di bene, e si mi manca, ma non è quello il problema.
  • E allora qual è ?
Lo guardai riluttante.  – Avanti, parlami. Non voglio che tu mi ami o mi giuri chissà cosa, voglio solo che tu prova a fidarti di me. Solo un pochino.
  • È … non lo so, è un insieme di cose che non vanno per il verso giusto. Ci sei tu, c’è il film, il tour … Miley che non risponde al cellulare, Selena che non mi parla più, i miei genitori che vogliono ricoverarmi …
  • Hey aspetta, frena! Miley non ti risponde? Aspetta …. Dov’è che vogliono mandarti i tuoi?
Passai ore a confessare a Joe tutto quello che mi passava per la testa, e dopo molto tempo mi sentii più leggera e libera di parlare e sfogarmi di quanto mi fossi mai sentita con Nick, o con Miley. Non sapevo proprio spiegare il perché, ma adesso mi sentivo meglio.
Mi venne da piangere, perché il peso che avevo sul cuore era salito alla gola, e dopo tanto tempo che non riuscivo a tirarlo fuori adesso fluiva a fiotti in una volta. Joe mi asciugò le lacrime dolcemente,  e mi sorrise, solo come lui sapeva fare.
  • Lascia che alleggerisca i tuoi pensieri, Demi. Io voglio aiutarti.
 
All’improvviso mi sentii strana. I suoi occhi, il suo sorriso, le sue mani caldi e morbide sul mio viso, erano tutte cose che mi mancavano ogni volta.
 
  • Lo so che sei stufa di me – continuò – ma io voglio solo farti capire che non farò di nuovo lo stesso errore. Voglio essere migliore per te, perché ci tengo a te e non voglio che tu soffra.
Avvicinò le labbra alle mie, e mi baciò. Non mi scansai, non mi ribellai, non feci nulla. L’avevo vicino a me, come avevo sognato ogni notte, come volevo nel mio subconscio, nel modo in cui mi era mancato. Mi era mancato lui.
Continuò a baciarmi sempre più a fondo, mi accarezzava dolcemente seguendo il contorno della mia pelle, in un cerchio continuo. Sembrava non stancarsi mai.
Mi lasciai andare perché lo ritenni giusto, decisi di andare oltre perché sapevo che era il momento con lui. Forse avrei potuto scegliere un luogo migliore, nonostante l’atmosfera del tramonto davanti a noi, ma in quel momento, su quella spiaggetta isolata e deserta, sulla sabbia che entrava nei pantaloni e pizzicava – ridacchiai due volte mentre Joe tentava impacciatamente di spogliarmi inciampando puntualmente nella sabbia e sporcandomi tutta – sentivo che stavo bene lì. Non avevo bisogno di fuggire o di nascondermi da lui, perché alla fine, riusciva sempre a trovarmi.
Non so se mi avesse capito davvero in quel momento, ma capii che almeno ci stava provando. Non sapevo cosa sarebbe successo dopo, ma in quel momento Joe si era rivelato ciò di cui avevo bisogno.
Venni tra le sue braccia, venni insieme a lui, in silenzio, dolcemente, insieme. Come eravamo sempre stati, come forse avevamo sempre voluto entrambi, eravamo di nuovo vicini. Quando mi rivestii, e in cielo ormai era apparsa la luna, sul suo viso vidi un sorriso che raramente gli incorniciava il volto. Era felice.
  • Io ti amo. – disse semplicemente, come fosse la conclusione più assurda del mondo.
  • L’hai detto così tante volte, che non so nemmeno se crederci.
  • Ti sei concessa a me, hai deciso di affidarti a me, di fidarti. Penso voglia pur dire qualcosa, no? Io ti amo,e lo ripeterò all’infinito finché non mi crederai.
  • Joe …
  • Ti amo. – disse piano. – ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo.
  • Okay, okay … - alternava un ti amo ad un bacio, sul collo, sulla fronte, sulla bocca, facendomi ridere. – ti credo, ti credo.
  • Lo dici solo per farmi stare zitto. – e sorridendo continuava imperterrito il suo nuovo gioco, facendomi ridere e arrossire come una ragazzina.
  • Va bene, basta! Ti amo, okay?
E Joe si fermò. Sembrava avesse visto le rovine di Atlantide, o qualcosa di altrettanto grandioso, perché mi guardava come fossi il tesoro più inestimabile e raro del mondo.
  • Che cosa hai detto? – ripeté, lo sguardo improvvisamente luminoso.
  • Ho detto .. che ti amo. – sussurrai.
  • O mio dio.
Mi coprii la faccia con le mani, perché nemmeno io credevo di averlo detto davvero. in quel momento la mia testa aveva deciso che tirassi fuori cosa provavo dentro di me, cosa probabilmente non avevo il coraggio di dire, e dopo un passo tanto coraggioso come quello di fare l’amore, l’avevo detto.
Joe si avvicinò di poco a me, adesso sembrava quasi timoroso di fare un passo falso. Finalmente ebbi il coraggio di alzare lo sguardo verso di lui. Avevo gli occhi lucidi, delle lacrime mi avevano bagnato il viso, ma sorridevo. Non sapevo nemmeno io perché piangevo. Joe sapeva che era stata la mia prima volta, e forse in parte era per quello, ma davvero per il resto non sapevo spiegarmelo. Sorrise ancora di più, sia avvicinò ancora e, come se avesse avuto il permesso guardandomi negli occhi, mi baciò. Fui felice e forse più serena questa volta, certa che forse adesso sarebbe rimasto. Mi accarezzò il viso, mi strinse a se;
  • È il giorno più bello della mia vita.
E in quel momento, pensai che forse lo era anche per me.
 


 
 
(POV Miley)


 
 
Stavo facendo l’errore che più avevo rimproverato a Demi in quei mesi. Mi ero rinchiusa in me stessa e dal mondo. Non parlavo con nessuno, non rispondevo alle chiamate, e fra Nick e Demi ne avevo parecchie in rubrica da controllare. Non sapevo per chi sentirmi più in colpa; Nick era stato l’unico di cui mi ero fidata, l’unico che poteva capirmi. Ma Demi mi considerava sua amica, e io mi ero comportata da tale, finché semplicemente non avevo deciso di lasciarla stare, perché non volevo darle altri pesi. Ero una grande egoista ed ero ingiusta verso entrambi, ma in quel momento non sapevo dove andare a sbattere la testa. Ero incinta di poche settimane e l’unico a saperlo era il mio ex fidanzato che adesso era in Canada e non poteva raggiungermi. Il mio fidanzato, nonché padre del bambino, era all’oscuro di tutto e in più mi trattava quasi come fossi un’estranea. Ero arrivata ad avere quasi paura di lui, sebbene non mi avesse mai toccata con un dito. Non era una persona del genere e questo l’avevo sempre saputo, ma da un po’ di tempo a quella parte non faceva che starmi addosso. Si era accorto che tra me e Nick era rinato quel sano rapporto che ci legava da ragazzini, e di questo era diventato molto geloso. Io avevo cercato di spiegargli più volte che non ne aveva motivo, che nonostante i precedenti io e Nick eravamo soltanto buoni amici, ma non c’era niente da fare. Mi inveiva contro, mi diceva che sicuramente lo tradivo con un altro e che lui era uno stupido che si teneva le corna senza fiatare. Non so perché pensasse una cosa del genere, ma sicuramente questo mi aveva resa più timorosa di rivelargli del mio segreto.
Una mattina però le cose degenerarono. Era il giorno del mio appuntamento con Nick, e io ero appena tornata a casa. Ero molto giù di morale nonostante avesse provato a consolarmi, ero spaventata e guardandomi negli occhi si capiva subito che avevo pianto, anche dopo essermi sfogata con lui. Al rientro a casa mi accorsi di Liam che era seduto sul divano con lo sguardo fisso a terra e la tv a basso volume sul canale sportivo, e questo subito mi fece insospettire. Stava avendo un’altra delle sue crisi di sicuro. Mi sarei dovuta preparare ad un’altra valanga di urla.
  • Come mai sei tornata così tardi?
  • Ho fatto un giro ed è durato più del previsto, scusa se ti ho fatto preoccupare.
  • Potevi avvertirmi.
  • Avevo il telefono spento e l’ipod nelle orecchie, me ne sono davvero dimenticata, scusami.
  • Ah … - sospirò – perché mi dici sempre cazzate?
  • Cosa?
  • Lo so che ti sei vista con lui. Perché non mi dici la verità una volta per tutte?!
  • Ma di chi parli, Liam? Ancora con questa storia?
  • Parlo di Nick, Miley, mi sembra ovvio, no?!
  • Non. C’è. Niente. tra noi due, mi hai capita?
  • Tu menti. Vi ho visti insieme.
  • E va bene, ci siamo visti, ma era un’uscita tra amici, tutto qui!
  • E allora perché non me l’hai detto?!
  • Perché sapevo che avresti reagito così, ecco perché! Ti ingelosiresti anche del mio cane, Liam, andiamo!
  • Non è colpa mia se non riesco a fidarmi di te!
  • Ah! Bene! Siamo arrivati a questo punto?!
  • Vi ho visti abbracciati.
  • Non spiega assolutamente nulla!
  • Sei una schifosa bugiarda e inizio seriamente a stufarmi di te e dei tuoi modi!!
  • No, sono io che sono stufa, okay?! Non ti reggo con il tuo modo di fare, sei diventato una bestia! Mi dai contro per la minima cosa e non hai il minimo rispetto di me, dandomi di continuo della bugiarda! Come credi che mi senta?!
  • Smettila!!
Urlò così forte che mi zittì all’istante. Lo guardai spaventato perché non l’avevo mai visto così. Era rosso in viso, e gli occhi gli brillavano, scuri, per la rabbia.
  • Liam …
  • Tu adesso mi dici cos’è che mi stai nascondendo, va bene? E all’istante.
  • Io …. Io ….
Decisi che dovevo risolvere la questione. Avevo una fottuta paura, ma forse parlando le cose si sarebbero risolte.
  • Sono incita.
Lo sussurrai così piano che credetti non mi avesse sentito, ma la sua reazione disse tutto il contrario. I suoi occhi si spalancarono e il suo sguardo saettava confuso da me alla mia pancia, ad ovunque attorno a lui.
  • Cosa?
  • Hai capito. Non volevo dirtelo perché avevo paura, ma ….
  • Di chi è?
  • Cosa?
  • Di chi è il bambino che porti lì dentro, eh?
  • Liam …
  • È di Nick, vero?
  • No!
  • Lo sapevo! Lo sapevo! Sai che c’è?! Sono stufo, me ne vado!
Corse furioso verso il corridoio, sbuffando. Raccolsi quel poco di coraggio che mi era rimasto, e decisa a fermarlo gli corsi dietro. Ero disperata, non volevo che se ne andasse e non volevo credere che arrivasse a tanto, ma lui sembrava più deciso che mai.
  • Liam, ti prego, ti prego ….
Lo presi per un braccio, cercando inutilmente di bloccarlo, ma il risultato fu ben diverso. Si infuriò ancora di più, e cercando di scansarsi mi buttò a terra. Non lo fece a posta perché non stava nemmeno guardando mentre lo faceva, ma come si accorse che ero caduta a terra, e il mio sguardo terrorizzato, il suo viso cambiò. Adesso era terrorizzato anche lui. Forse non si aspettava di riuscire a reagire così.
  • Liam …
  • Addio. – e aperta la porta andò via.
Rimasi a terra a fissare la porta da dove era appena uscito e riuscivo a malapena a respirare. Le lacrime cominciarono a scendere, copiose, e in pochi minuti scoppiai a piangere disperata nel mezzo di casa, rimasta vuota.
 
 
 
 



 
 
 
 
 

 
*esce timidamente fuori dal nascondiglio* Eccomii! Sono viva! Incredibile, eh?
Lo so, lo so … inutile che trovo scuse. Ma sono sotto maturità, e si, sono molto vicina ad una crisi di nervi (stasera sono arrivata a parlare al libro di filosofia perché non trovavo Hegel nell’indice), ma oggi mi sono messa d’impegno e ho deciso di scrivere! :D il capitolo è più lungo del solito, (un po’ come quelli vecchi yuhuu **), ma sinceramente non so come sia venuto, non l’ho riletto.. quindi, come al solito, per eventuali pareri critiche o suggerimenti non esitate a farmelo sapere :) il prossimo capitolo l’ho già appuntato, ma sinceramente non so quando lo scriverò… spero il prima possibile.
Alla prossima, vi voglio bene e spero non mi abbiate abbandonata!
 
Xx
Haley. 
  
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