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Autore: Ice Star    15/06/2014    3 recensioni
DAL TESTO:
[...] La piccola Tsubaki si voltò ma, non vedendo nessuno, si alzò impaurita.
-Non devi aver paura di me...- la stessa voce di prima.
Alzò lo sguardo, osservando alcune foglie degli alberi circostanti muoversi stranamente.
-Non ti farò del male! Il grande me non fa del male a nessuno!!-
Una figura saltò fuori dai cespugli, proprio di fronte a lei. [...]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Black Star, Tsubaki | Coppie: Black*Star/Tsubaki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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DI NUOVO INSIEME



Era appena rientrata a casa e, dopo aver aperto la porta e poggiato le buste della spesa sul pavimento, si domandò il motivo dello strano ed innaturale silenzio.

Con passo felpato si affacciò in salotto ma, vedendo la stanza vuota, poggiò le buste nell'angolo cottura ed andò ad ispezionare il resto della casa.

Arrivata alla stanza di Black Star, la cui porta era socchiusa, decise di dare un'occhiata veloce, sperando di non irrompere nella privacy del suo maestro.

La sola idea che l'azzurro si stesse cambiando e che lei potesse irrompere in un “momento delicato” la fece diventare paonazza.

Poggiò delicatamente le dita sul freddo legno della porta e l'aprì piano.

-Black Star....sei qui?- domandò a bassa voce aspettando una risposta.

Non sentendo alcun rumore, la camelia entrò nella stanza completamente buia e, dopo aver aperto le persiane, sorrise nel vedere il suo master che dormiva a pancia in giù sul futon, mentre il suo viso era immerso nelle pagine di un libro.

Forse ha provato a studiare qualcosa ma si è addormentato...."

Si avvicinò piano al ragazzo, osservando la sua espressione serena.

Lo aveva trovato sin da subito un ragazzo speciale ed era certa che, accettando di essere la sua arma, sarebbe finita nei guai.

Era straordinario il fatto come, pensando a Black Star, le tornava in mente quel bambino che l'aveva indotta a credere in sé stessa.

Purtroppo, a distanza di anni, non ricordava nulla, oltre ad un paio di occhi verde smeraldo e si era ormai arresa all'idea di non avere più modo di incontrarlo.

Sospirò, sedendosi accanto alla testa giovane addormentato.

Chissà chi era quel bambino...se solo ricordassi altro oltre a degli occhi verdi....” pensò sconsolata.

-Mhmh...Sei stata coraggiosa....- mugugnò l'azzurro voltandosi a pancia in su.

Non trovando la posizione molto comoda, il ragazzo fece cadere il libro dalla sua faccia e, allungando il collo, poggiò la testa proprio sulle gambe della dolce camelia.

Ma che fa??” pensò completamente paonazza, fissando il volto dormiente di Black Star.

Il master continuava a dormire tranquillo, biascicando qualche parola incomprensibile.

 

 

Passò qualche minuto e Tsubaki era ancora in quella scomoda posizione.

Mentre passava una mano tra i capelli del giovane dormiente, pensò e ripensò a quell'incontro speciale che le aveva cambiato la vita ma, nonostante continuasse a sforzarsi, non ricordava altri particolari.

Sbuffò sconfitta in quella dura lotta che le aveva anche causato mal di testa.

-Che...succede?...- chiese Black Star mettendosi seduto e stiracchiandosi con le braccia in aria -Che dormita, gente!- sorrise beffardo

-Buon giorno, Black Star- sorrise la camelia.

Sentendo la voce della sua buki, il ragazzo voltò lentamente lo sguardo e, sorpreso la vide seduta proprio dove lui teneva la testa. Neanche per uno come lui fu così difficile capire di aver dormito con il capo sulle gambe della ragazza.

La squadrò velocemente da capo a piedi, osservandola nei suoi soliti abiti da ninja, che lui le aveva consigliato di indossare durante i loro primi giorni di convivenza. Non credeva davvero che qualcuno avrebbe mai indossato degli abiti che non piacevano a nessuno solo perché il master glielo aveva chiesto ma lui, sin dal loro primo incontro, aveva capito che lei era diversa.

Peccato solo che non si ricordi di quel nostro incontro....” pensò sconsolato.

-Che ti prende, Black Star?- chiese con voce dolce, accarezzandogli piano il braccio.

Sempre attento a ciò che gli accadeva attorno, l'azzurro sussultò per quel contatto tanto dolce quanto improvviso.

Non era cambiata di una virgola la piccola camelia da quando le aveva fatto quella promessa anni prima nel parco della città. Tranne per il fatto di essersi dimenticata di quell'incontro.

Ma lui no.

Come poteva dimenticare quel dolce sorriso che lo aveva spinto a credere in sé stesso?

Anche se non sapeva chi fosse, lei gli aveva detto cose dolci e sincere e, per la prima volta, Black Star si era sentito apprezzato e non deriso come facevano gli altri.

-Black Star!- lo richiamò ancora dopo aver visto il suo sguardo vuoto e spento

-Ecco io....davvero non te lo ricordi?- sussurrò appena qualcosa che credeva di aver solo pensato.

-Black...ma cosa dici?- si sentiva a disagio, come se avesse fatto qualcosa di sbagliato.

-Che?- come fulminato dalla delicata voce della ragazza alzò di scatto la testa, osservandola interrogativo

-Cosa dovrei ricordare?- chiese con voce malferma

-Io...di che parli, Tsubaki?- domandò sinceramente perplesso

-Mi hai appena chiesto perché non lo ricordo ma io...cosa dovrei ricordare?-

Non capiva: prima diceva con tono triste che doveva ricordare e poi, quando quella dispiaciuta era lei con tanto di lacrime agli occhi, faceva il finto tonto?

-Ma io....-

“Credevo di aver solo pensato quelle parole.....accidenti, sta per piangere....”

-Mi dispiace...se ho fatto qualcosa che non va io...- lasciò la presa sul suo braccio, asciugandosi le lacrime che premevano per uscire

-Non hai fatto nulla di male, Tsu! Anzi, grazie!- sorrise dolce, poggiandola una mano sulla spalla

-Cosa? Perché mi ringrazi?- tirò sul col naso, spostando le mani dal volto per poterlo osservare meglio.

L'azzurro spostò lo sguardo al muro, ridendo imbarazzato.

-DIVENTERÒ UN DIO!!!- urlò a pieni polmoni, osservando il cielo e ridendo imbarazzato.

Ma cosa....che significa?”

-Ti devo ringraziare perché tu....sei sempre stata dalla mia parte- rispose in un sussurro, accarezzando il tatuaggio sulla spalla destra

 

“”-Anche io vengo trattato male, ma è un motivo diverso dal tuo però...ci sono abituato- sorrise malinconico, toccandosi la spalla destra fasciata.

-Questa fascia la porto sempre perché...beh ecco...nasconde qualcosa che odio mostrare. É il motivo per il quale tutti mi odiano- sorrise““

 

-Io non...non capisco...- si afferrò la testa con entrambe le mani, scuotendola velocemente

-Tsubaki, cos'hai?- chiese apprensivo

-Nulla...è tutto a posto...- sorrise

-Ok, se lo dici tu- rispose al sorriso con uno più aperto.

Fu in quel momento che la camelia lo rivide.

Il volto del bambino prese forma nella sua testa e, come un miraggio, si sovrappose a quello di Black Star, per poi scomparire.

-Eri tu...- sussurrò sorpresa

-Io?- si indicò il volto con l'indice, chiedendo spiegazioni

-Sì. Quel modo di parlare, la fascia, i capelli, il sogno...- gli afferrò il volto con entrambe le mani, poggiando la fronte sulla sua -...i tuoi occhi...-

-M-Ma..che ti prende?- arrossì vistosamente.

Erano inginocchiati sul futon, uno di fronte l'altra e lei non accennava a togliere le mani dal suo volto.

Piano, il ragazzo le accerchiò la vita, tirandola di più a sé. La camelia, come ipnotizzata, gli accarezzò piano una guancia, mentre quella minima distanza veniva azzerata.

Timide, le labbra si sfiorarono appena, come se si fossero appena conosciute. Eppure, anche se era il loro primo, vero bacio, sembravano fatti a posta per unirsi a quel modo.

Nulla di più di labbra su labbra.

Dopo pochi secondi, a corto d'aria, si staccarono, senza però sciogliere l'abbraccio.

-Era questo che intendevo...credevo ti fossi dimenticata di quella volta al parco...- disse piano, accarezzandole i capelli

-Ricordavo solo i tuoi occhi ma ora, mentre parlavi, mi è tornato tutto in mente- si accoccolò meglio tra le sue braccia

-E cosa ne pensi?-

-Non saprei. Cosa dovrei pensare?-

-Che sono sempre un Dio eccezionale!!-

-Sì...lo sei- trattenne a stento le risate.

-Sai, mi recavo sempre al parco. Tutti i giorni a quella stessa ora- rivelò

-Cosa? Davvero?- puntellò le mani sul suo petto e lo guardò negli occhi

-Sì, speravo sempre di rivederti- sorrise, per nulla imbarazzato dalle proprie parole

-Oh, Black...-

Non credevo tenesse così tanto a me...”

-É solo la verità!- sorrise a trentadue denti, continuando a rigirarsi tra le dita una ciocca di capelli corvini.

Scoppiarono entrambi a ridere, finalmente felici.

 

Per entrambi quello era un ricordo importante perché aveva cambiato le loro vite e lo avrebbero custodito dolcemente nei loro cuori. Eppure, quella strana rivelazione, aveva fatto capire a Tsubaki che bisogna sempre osservare bene ciò che abbiamo davanti agli occhi perché, alle volte, è ciò che abbiamo accanto quello di cui abbiamo realmente bisogno.





Angolon dell'autrice

Mi scuso con tutti coloro che hanno atteso questo capitolo per l'immenso ritardo.
Spero che vi sia piaciuta questa piccola storia senza nè capo nè coda. Mi è venuta così, una piccola idea trasformata in....questa "cosa".
Mi spiace di avervi annoiati o, in qualche modo, infastiditi, ma vi chiedo di non averne a male con una pazza come me.
Ancora grazie a chi ha letto la storia!! ^-^
Baci,
Star


 

  
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