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4 – Chef Castle
Un sms di Kate
lo distoglie
dalla scrittura, chiede se Mathieu è rientrato.
Dopo il pranzo
lei è ritornata
al distretto mentre Castle è andato al loft.
La gelosia mista
al suo carattere
infantile non hanno prodotto un buon risultato, ne è
consapevole, pertanto
sperava di trovare Matt a casa e di scusarsi.
‘Non
ancora’ digita sul
display ‘quando
rientra ti avviso’.
Invia
l’sms sbuffando.
Sono ore che lo
aspetta. Ha
ripassato mentalmente il suo discorso di scuse almeno un centinaio di
volte.
Ad un tratto
“Idea luminosa!”.
*
Cosa
c’è di meglio di una cena
per chiedere scusa?
“Ai
fornelli, Chef Castle! Alla
fine di questa cena Mathieu ti adorerà!” e lo deve
ammettere, spera con tutto
il cuore che il francese capisca da solo che deve levare le tende.
Dopo averlo
invitato ed accolto
calorosamente ora non può certo rimangiarsi
l’invito.
Dovrebbe essere
Kate a farlo,
cosa di cui Castle dubita seriamente, anzi sospetta che le piaccia
vederlo così
geloso.
Quindi
l’unica alternativa è
che sia lui ad andarsene di sua spontanea volontà.
Dato
che non può apertamente trattarlo male se vuole evitare di
dormire sul divano a
vita, l’unica è fare buon viso a cattivo gioco.
“Un
momento. Anche se se ne va di sua spontanea volontà, Kate
capirà che in ogni
caso è colpa mia. Della mia gelosia” Castle
sviscera ogni ragionamento ad alta
voce “E non me la farebbe passare liscia. Sono
incastrato!” sbuffa, depresso “E
va bene, lo sopporterò. Sei figlio di un’attrice
di Broadway per la miseria, recita,
fingi che sia tutto ok!” esclama “E smettila di
parlare da solo, ok? Ok!”.
***
Lanie
si butta letteralmente sulla sedia di Castle accanto a quella di
Beckett.
“Novità
interessanti?”.
“Nessuno
sviluppo sul caso, siamo ad un punto morto” risponde Kate.
La
dottoressa corruccia la fronte “Il caso? Potevo telefonarti
per quello! No, io
voglio sapere del pranzo con Castle e il tuo ex”.
Kate
rotea gli occhi. Come non ha potuto accorgersi di avere un Castle in gonnella
come amica, per tutti questi anni?
“Lanie,
ti prego, sto cercando di non pensarci”.
L’amica
annuisce “Lo sa, eh?”.
“Già”
conferma Beckett “Ma dopo un piccolo momento, diciamo...
turbolento... ora
abbiamo risolto”.
Lanie
appare scettica “Mi stai dicendo che Castle l’ha
presa bene?”.
Kate
alza le spalle “È un po’ geloso, tutto
qui...”.
Lo
sguardo inquisitore della dottoressa Parish non la molla un secondo.
“Ok,
è molto geloso. Contenta?! Non ne capisco neanche il motivo,
sono cose successe
decenni fa”.
“Tutti
gli uomini vorrebbero essere il Cristoforo
Colombo della situazione, tesoro. Ce l’hanno nel
DNA” spiega in quanto
esperta di campioni di sangue “Non puoi fargliene una colpa.
Ti ama. Sarebbe
preoccupante se non fosse affatto geloso!”
“Lo
so... ammetto che un po’ mi fa piacere” bisbiglia
mentre un sorriso furbetto le
si fa largo in volto “È solo che...”.
“Che
cosa?” insiste Lanie.
Kate
tira un lungo sospiro “Ho sempre pensato che sarei stata io
quella gelosa tra i
due. Lui è famoso, affascinante. Può avere tutte
le donne che vuole. Per non
parlare di Meredith e Gina che per un motivo o per l’altro
continuano a
transitare nella sua orbita...” si morde un labbro,
sentendosi quasi in colpa
per quei pensieri “Non ho mai pensato di essere io a fare
ingelosire lui”.
Lanie
comincia a tossire vistosamente lasciando trapelare un “Eric
Vaughn” tra un
colpo di tosse e l’altro.
“Per
favore, quello non conta!”.
“Se
lo dici tu...”.
***
Quando la
preparazione della
cena è quasi ultimata, un lieve bussare distoglie lo
scrittore dalla sua
missione.
“Si
può? Non rischio la vita?”
la testa di Matt sbuca di poco da dietro la porta d’ingresso.
Al solo vederlo
tutti i buoni propositi
di Castle rischiano di andare a quel paese.
È
più forte di lui, gli basta
guardarlo per provare una fitta di gelosia.
Si costringe a
contare
mentalmente fino a dieci prima di rispondere “Tranquillo,
entra”.
Forse non
è tanto l’essere
stato il primo ragazzo con cui Kate ha fatto sesso ad infastidirlo
– beh, anche
quello lo innervosisce parecchio a dire il vero – quanto
l’essere stato il
primo con cui lei si sia lasciata andare. Si è fidata di lui
e Matt ha potuto
conoscere una Kate felice e spensierata che probabilmente Castle non
vedrà mai.
Lui invece ha
dovuto lottare
con le unghie e con i denti per riuscire ad entrare nella vita di Kate
e anche
se adesso si stanno per sposare sa che finchè Bracken
sarà a piede libero per
Kate non ci sarà mai pace. E forse nemmeno dopo la sua
cattura.
Non
sarà mai più la Kay che conosce
Mathieu.
Un pizzico di
sollievo lo
pervade nel formulare questo pensiero. Ma dura poco, darebbe un braccio
pur di
restituirle sua madre e la serenità perduta.
È pur
vero che il povero
francesino non c’entra nulla in tutto questo.
“Tra
una mezz’ora dovrebbe
rientrare Kate. La cena è quasi pronta e per tua fortuna,
mia madre è fuori
città” fargli mangiare una cena cucinata da Martha
sarebbe troppo perfido
persino per Castle.
Matt osserva la
tavola
apparecchiata e tutto quel ben di Dio sui fornelli “Ehm...
si, a proposito...
ci ho pensato tutto il giorno e non credo che dovrei
restare...”.
È
strano come i sentimenti
cambino i maniera talmente repentina. La gioia che prova per
quell’affermazione
viene immediatamente sostituita dal terrore “Kate mi
ucciderà se te ne vai”.
Matt scuote la
testa “Le dirò
che ho trovato un alberghetto economico”.
“Capirà
subito che te ne vai a
causa mia!” Castle agita il mestolo sporco di sugo mentre
parla “Mi dirà che
non mi comporto da uomo ma da bambino geloso e avrebbe
ragione”.
In fondo se lei
può sopportare
Meredith e Gina lui può reggere per un paio di giorni un ex
di secoli fa, no?
“Per
favore, ho reagito male,
lo so, ma ora è tutto a posto, guarda che cenetta ti ho
preparato!”
Matt non sembra
essere molto
convinto “Io... non so se sia una buona idea...”
“Un
altro giorno soltanto. Se
ancora ti sentirai a disagio allora potrai andartene e io mi
assumerò le mie
responsabilità”.
“Niente
battutine, frecciatine
o insinuazioni?” domanda, scettico.
“Affare
fatto!” Castle gli
porge la mano e i due suggellano il patto “Sali le scale,
seconda porta a
sinistra. È la tua camera”.
Mathieu sale per
andare a
prepararsi per la cena mentre Castle avvisa Kate del suo rientro al
loft.
Mancano giusto
gli ultimi
ritocchi e chef Castle
è pronto per
impiattare.
Controlla la
tavola e allontana
di un altro po’ il posto di Matt.
Ci aveva
ragionato per un’ora
intera.
Mettere Matt
vicino a Kate o di
fronte?
Finsce per
metterlo accanto a
lei così lui le si sarebbe potuto sedere di fronte.
Contava sul loro
ormai collaudato
eye contact.
Va bene essere
gentili e
cercare di non essere gelosi, ma non esageriamo.
È pur
sempre la sua fidanzata.
Non li vuole vedere appiccicati a cena a sfiorarsi i gomiti.
Lo distanzia un
altro paio di
centimetri e...sì, così può andare.
Non appena
Castle apre il
frigorifero per prendere acqua e vino si trova a fissare una montagna
di frutta
e verdura.
I resti degli
ingredienti per
le ricette di Pi che ancora non sono riusciti a consumare.
In quel momento
il lato
malefico dello scrittore prende il sopravvento.
Sarò
anche costretto a trattarti bene, francesino mio; ti dovrò
pure sopportare
senza mostrare la mia gelosia... ma nessuno mi vieta di darti uno degli
schifosi intrugli di Pi.
Taglia, trita,
frulla,
amalgama.
Il bibitone
disgustoso è pronto
in men che non si dica.
“Fare
la conoscenza di Pi non è
stato poi così inutile...” borbotta,
ricomponendosi subito quando sente Mathieu
scendere le scale.
Castle posa il
bicchiere sul
bancone, sperando di incuriosirlo.
Quando vede la
poltiglia verde
Matt storce il naso “Oh mon
dieu,
cos’è?”.
Castle sorride
vistosamente
“Frullato vitaminico, energetico. Assaggia pure”.
La titubanza
iniziale di Matt
fu sconfitta dall’orgoglio. Non vuole rifiutare a priori solo
perché sembra
imbevibile “Magari un sorso” .
***
Dopo aver
impartito a Ryan ed
Esposito le ultime indicazioni in merito allo svolgimento del caso,
Kate sta
mettendo il tappo sul pennarello della lavagna quando le squilla il
cellulare.
“Beckett”.
“Hey,
Kate, sono io” la voce di
Castle la fa sorridere ogni volta.
“Lo so
ho fatto tardi ma sto
tornando a casa” spiega la donna, torturandosi un ricciolo di
capelli .
Silenzio.
Lunghi, lunghissimi
secondi di silenzio.
“Castle?”.
Lei lo sente
schiarirsi la voce
“Ehm... Kate...”.
Beckett si passa
una mano in
volto. Il brutto presentimento di quella mattina, torna ad invaderla
prepotentemente “Cosa hai combinato?” domanda quasi
disperata.
“N-niente
di grave...”.
Per esperienza,
Kate sa che
quando Castle balbetta è
sempre
qualcosa di grave.
“Quindici
minuti e sono lì,
Castle. Ce la fai a non fare altri danni?”.
“Non
siamo a casa” la informa
lui.
Beckett attende
ma lo scrittore
non prosegue “Ok, allora dove siete?!”.
“Al
P-Pronto Soccorso”.
Kate si accascia
con un tonfo
sulla sua sedia “Dove, scusa?”.
*
“Idea luminosa” cit. Cattivissimo
Me xD
Ivi’s
Corner:
Quanto
è epica Lanie? Mi
immagino la faccia di Kate! ahahahahahah
Ehhh
sì, Eric Vaughn m’è rimasto
sullo stomaco! Mi mi irritaaa! Potrei riuscire a bistrattarlo come di
solito faccio
con Sorenson u.u ahahahahahah xD
Se vi va, ci vediamo al
prossimo capitolo!
Buona settimana,
Ivi87