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Autore: ivi87    15/06/2014    11 recensioni
Un pò di gelosia va bene.. ma bisogna stare attenti Castle... :)
Timeline: dopo la 6x13
Se state cercando una fanfic seria, angst, introspettiva e strappalacrime... beh, passate oltre! xD
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Nuovo personaggio, Rick Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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# 4 – Chef Castle

 

 

Un sms di Kate lo distoglie dalla scrittura, chiede se Mathieu è rientrato.

Dopo il pranzo lei è ritornata al distretto mentre Castle è andato al loft.

La gelosia mista al suo carattere infantile non hanno prodotto un buon risultato, ne è consapevole, pertanto sperava di trovare Matt a casa e di scusarsi.

‘Non ancora’ digita sul display ‘quando rientra ti avviso’.

Invia l’sms sbuffando.

Sono ore che lo aspetta. Ha ripassato mentalmente il suo discorso di scuse almeno un centinaio di volte.

Ad un tratto “Idea luminosa!”. *

Cosa c’è di meglio di una cena per chiedere scusa?

“Ai fornelli, Chef Castle! Alla fine di questa cena Mathieu ti adorerà!” e lo deve ammettere, spera con tutto il cuore che il francese capisca da solo che deve levare le tende.

Dopo averlo invitato ed accolto calorosamente ora non può certo rimangiarsi l’invito.

Dovrebbe essere Kate a farlo, cosa di cui Castle dubita seriamente, anzi sospetta che le piaccia vederlo così geloso.

Quindi l’unica alternativa è che sia lui ad andarsene di sua spontanea volontà.

Dato che non può apertamente trattarlo male se vuole evitare di dormire sul divano a vita, l’unica è fare buon viso a cattivo gioco.

“Un momento. Anche se se ne va di sua spontanea volontà, Kate capirà che in ogni caso è colpa mia. Della mia gelosia” Castle sviscera ogni ragionamento ad alta voce “E non me la farebbe passare liscia. Sono incastrato!” sbuffa, depresso “E va bene, lo sopporterò. Sei figlio di un’attrice di Broadway per la miseria, recita, fingi che sia tutto ok!” esclama “E smettila di parlare da solo, ok? Ok!”.

 

 

***

 

 

Lanie si butta letteralmente sulla sedia di Castle accanto a quella di Beckett.

“Novità interessanti?”.

“Nessuno sviluppo sul caso, siamo ad un punto morto” risponde Kate.

La dottoressa corruccia la fronte “Il caso? Potevo telefonarti per quello! No, io voglio sapere del pranzo con Castle e il tuo ex”.

Kate rotea gli occhi. Come non ha potuto accorgersi di avere un Castle in gonnella come amica, per tutti questi anni?

“Lanie, ti prego, sto cercando di non pensarci”.

L’amica annuisce “Lo sa, eh?”.

“Già” conferma Beckett “Ma dopo un piccolo momento, diciamo... turbolento... ora abbiamo risolto”.

Lanie appare scettica “Mi stai dicendo che Castle l’ha presa bene?”.

Kate alza le spalle “È un po’ geloso, tutto qui...”.

Lo sguardo inquisitore della dottoressa Parish non la molla un secondo.

“Ok, è molto geloso. Contenta?! Non ne capisco neanche il motivo, sono cose successe decenni fa”.

“Tutti gli uomini vorrebbero essere il Cristoforo Colombo della situazione, tesoro. Ce l’hanno nel DNA” spiega in quanto esperta di campioni di sangue “Non puoi fargliene una colpa. Ti ama. Sarebbe preoccupante se non fosse affatto geloso!”

“Lo so... ammetto che un po’ mi fa piacere” bisbiglia mentre un sorriso furbetto le si fa largo in volto “È solo che...”.

“Che cosa?” insiste Lanie.

Kate tira un lungo sospiro “Ho sempre pensato che sarei stata io quella gelosa tra i due. Lui è famoso, affascinante. Può avere tutte le donne che vuole. Per non parlare di Meredith e Gina che per un motivo o per l’altro continuano a transitare nella sua orbita...” si morde un labbro, sentendosi quasi in colpa per quei pensieri “Non ho mai pensato di essere io a fare ingelosire lui”.

Lanie comincia a tossire vistosamente lasciando trapelare un “Eric Vaughn” tra un colpo di tosse e l’altro.

“Per favore, quello non conta!”.

“Se lo dici tu...”.

 

 

***

 

 

Quando la preparazione della cena è quasi ultimata, un lieve bussare distoglie lo scrittore dalla sua missione.

“Si può? Non rischio la vita?” la testa di Matt sbuca di poco da dietro la porta d’ingresso.

Al solo vederlo tutti i buoni propositi di Castle rischiano di andare a quel paese.

È più forte di lui, gli basta guardarlo per provare una fitta di gelosia.

Si costringe a contare mentalmente fino a dieci prima di rispondere “Tranquillo, entra”.

Forse non è tanto l’essere stato il primo ragazzo con cui Kate ha fatto sesso ad infastidirlo – beh, anche quello lo innervosisce parecchio a dire il vero – quanto l’essere stato il primo con cui lei si sia lasciata andare. Si è fidata di lui e Matt ha potuto conoscere una Kate felice e spensierata che probabilmente Castle non vedrà mai.

Lui invece ha dovuto lottare con le unghie e con i denti per riuscire ad entrare nella vita di Kate e anche se adesso si stanno per sposare sa che finchè Bracken sarà a piede libero per Kate non ci sarà mai pace. E forse nemmeno dopo la sua cattura.

Non sarà mai più la Kay che conosce Mathieu.

Un pizzico di sollievo lo pervade nel formulare questo pensiero. Ma dura poco, darebbe un braccio pur di restituirle sua madre e la serenità perduta.

È pur vero che il povero francesino non c’entra nulla in tutto questo.

“Tra una mezz’ora dovrebbe rientrare Kate. La cena è quasi pronta e per tua fortuna, mia madre è fuori città” fargli mangiare una cena cucinata da Martha sarebbe troppo perfido persino per Castle.

Matt osserva la tavola apparecchiata e tutto quel ben di Dio sui fornelli “Ehm... si, a proposito... ci ho pensato tutto il giorno e non credo che dovrei restare...”.

È strano come i sentimenti cambino i maniera talmente repentina. La gioia che prova per quell’affermazione viene immediatamente sostituita dal terrore “Kate mi ucciderà se te ne vai”.

Matt scuote la testa “Le dirò che ho trovato un alberghetto economico”.

“Capirà subito che te ne vai a causa mia!” Castle agita il mestolo sporco di sugo mentre parla “Mi dirà che non mi comporto da uomo ma da bambino geloso e avrebbe ragione”.

In fondo se lei può sopportare Meredith e Gina lui può reggere per un paio di giorni un ex di secoli fa, no?

“Per favore, ho reagito male, lo so, ma ora è tutto a posto, guarda che cenetta ti ho preparato!”

Matt non sembra essere molto convinto “Io... non so se sia una buona idea...”

“Un altro giorno soltanto. Se ancora ti sentirai a disagio allora potrai andartene e io mi assumerò le mie responsabilità”.

“Niente battutine, frecciatine o insinuazioni?” domanda, scettico.

“Affare fatto!” Castle gli porge la mano e i due suggellano il patto “Sali le scale, seconda porta a sinistra. È la tua camera”.

Mathieu sale per andare a prepararsi per la cena mentre Castle avvisa Kate del suo rientro al loft.

Mancano giusto gli ultimi ritocchi e chef Castle è pronto per impiattare.

Controlla la tavola e allontana di un altro po’ il posto di Matt.

Ci aveva ragionato per un’ora intera.

Mettere Matt vicino a Kate o di fronte?

Finsce per metterlo accanto a lei così lui le si sarebbe potuto sedere di fronte.

Contava sul loro ormai collaudato eye contact.

Va bene essere gentili e cercare di non essere gelosi, ma non esageriamo.

È pur sempre la sua fidanzata. Non li vuole vedere appiccicati a cena a sfiorarsi i gomiti.

Lo distanzia un altro paio di centimetri e...sì, così può andare.

Non appena Castle apre il frigorifero per prendere acqua e vino si trova a fissare una montagna di frutta e verdura.

I resti degli ingredienti per le ricette di Pi che ancora non sono riusciti a consumare.

In quel momento il lato malefico dello scrittore prende il sopravvento.

Sarò anche costretto a trattarti bene, francesino mio; ti dovrò pure sopportare senza mostrare la mia gelosia... ma nessuno mi vieta di darti uno degli schifosi intrugli di Pi.   

Taglia, trita, frulla, amalgama.

Il bibitone disgustoso è pronto in men che non si dica.

“Fare la conoscenza di Pi non è stato poi così inutile...” borbotta, ricomponendosi subito quando sente Mathieu scendere le scale.

Castle posa il bicchiere sul bancone, sperando di incuriosirlo.

Quando vede la poltiglia verde Matt storce il naso “Oh mon dieu, cos’è?”.

Castle sorride vistosamente “Frullato vitaminico, energetico. Assaggia pure”.

La titubanza iniziale di Matt fu sconfitta dall’orgoglio. Non vuole rifiutare a priori solo perché sembra imbevibile “Magari un sorso” .

 

 

***

 

 

Dopo aver impartito a Ryan ed Esposito le ultime indicazioni in merito allo svolgimento del caso, Kate sta mettendo il tappo sul pennarello della lavagna quando le squilla il cellulare.

“Beckett”.

“Hey, Kate, sono io” la voce di Castle la fa sorridere ogni volta.

“Lo so ho fatto tardi ma sto tornando a casa” spiega la donna, torturandosi un ricciolo di capelli .

Silenzio. Lunghi, lunghissimi secondi di silenzio.

“Castle?”.

Lei lo sente schiarirsi la voce “Ehm... Kate...”.

Beckett si passa una mano in volto. Il brutto presentimento di quella mattina, torna ad invaderla prepotentemente “Cosa hai combinato?” domanda quasi disperata.

“N-niente di grave...”.

Per esperienza, Kate sa che quando Castle balbetta è sempre qualcosa di grave.

“Quindici minuti e sono lì, Castle. Ce la fai a non fare altri danni?”.

“Non siamo a casa” la informa lui.

Beckett attende ma lo scrittore non prosegue “Ok, allora dove siete?!”.

“Al P-Pronto Soccorso”.

Kate si accascia con un tonfo sulla sua sedia “Dove, scusa?”.

 

 

* “Idea luminosa” cit. Cattivissimo Me xD

 

 

Ivi’s Corner:

Dite tutte addio a Castle perché stavolta Beckett lo fa fuori!!!

Quanto è epica Lanie? Mi immagino la faccia di Kate! ahahahahahah

Ehhh sì, Eric Vaughn m’è rimasto sullo stomaco! Mi mi irritaaa! Potrei riuscire a bistrattarlo come di solito faccio con Sorenson u.u ahahahahahah xD

 
Se vi va, ci vediamo al prossimo capitolo!

 

Buona settimana,

Ivi87

   
 
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