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Autore: fragilecomeilcristallo    15/06/2014    0 recensioni
ero così emozionata e allo stesso tempo stupita che l'unica cosa che riuscii a fare è stata coinvolgermi in un lungo e passionale bacio.
Mentre io li passavo le mani fra i capelli, lui mi mise la mano sotto la maglietta cercando di slacciarmi il reggiseno da dietro, cosa che riuscii a fare, adesso la sua mano mi massaggiava la schiema senza ostacoli. Ma poi...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Dopo essere uscita da quell'inferno chiamato scuola, aver incrociato lo sguardo di Dylan e ignorato la mia sorellina più piccola, che mi parlava di chissà cosa andai in camera mia e mi chiusi dentro. - Potrei buttare la chiave dalla finestra, così rimmarrò chiusa dentro per un po' e non dovrò andare alla punizione con il mio ex – fantasticai, sapendo che non ne avrei mai avuto il coraggio. Presi il mio libro dal comodino, ieri sera avevo iniziato a leggerlo e non sembrava male, continuai "-oh è vero, oggi è il mio compleanno- disse sorpresa la protagonista che tra tutti i suoi problemi se n'era di menticata" lessi. Mi fermai un attimo, ma dai, chi vuoi che si dimentichi il suo compleanno? Odiavo quelle storie dove i protagonisti si dimenticavano del proprio compleanno, è una cosa stupida. Lasciai perdere il libro e, a mio malgrado, andai a pranzare di sotto, non avendo però tutta questa fame, e nemmno tutta questa voglia di andare ad annunciare a mia madre della mia punizione. Sentii delle risatine provenire dalla cucina, aprii la porta e vidi una torta sul tavolo, con scritto sopra 'AUGURI!' ero un po' confusa, -oh è vero, oggi è il mio compleanno- dissi divertita ripetendo le parole del libro, ben sapendo che io facevo gli anni ad agosto. Ignorai la torta e il sorrisone di mia madre e mi andai a sedere, o almeno, ci volevo andare, però Margherita mi si buttò addosso in un caloroso abbraccio.. -Mi sono dimenticata di una festa? Qualcosa come il giorno del non essere tristi e amare tutti?- chiesi ironicamente sedendomi. -Ahahaha ma no, schiocchina, oggi è il compleanno di tua sorella- rispose mia madre più felice che mai -ah, ecco- dissi ancora più indifferente di prima.. Io volevo bene a mia sorella, per l'amor di dio, ma ogni volta che compieva gli anni erano sempre a trattarla come la regina del modno, non che negl'altri giorni fanno diversamente. -Vuoi un po' di torta?- domandò mia madre ignorando il mio tono menefreghista. -uhm.. ok, ma solo un piccolo pez..- non finii che mi arrivarono 5kg di torta. -cercavo di dirtelo oggi ma tu sei andata dritta in camera e ti sei chiusa dentro.. A proposito mi hai preso il regalo verooo??- chiese impaziente Margherita cercando un po' in giro come se lo avessi nascosto. -No, non ancora, ma stai tranquilla, lo vado a prendere questo pomeriggio, ne ho visto uno perfetto in un negozio vicino alla scuola- mentivo, non mi ricordavo nemmeno del suo compleanno, figuriamoci pensare del suo regalo. -Vado a prendertelo oggi alle..- mangiai un gran pezzo di torta per fare una pausa.. potevo andare a prenderlo dopo essere andata alla punizione, in questo modo mia madre non doveva saperlo.. -alle 16:00 – esatamente all'ora della punizione - Va beeene- acconsentì mia madre, che, stranamente, sprizzava gioia da tutti i pori, e avrebbe accettato ogni mia richiesta ne volevo aprofittare -bè magari farò un po' tardi.. tipo- non mi fece finire, di nuovo, che già rispose -certo, certo! Puoi andare dove vuoi per quanto vuoi- Evvai! Ero felice.. forse un po' traumatizzata nel vedere mia madre così, ma felice. Guardai l'orologio 14:28 .. mancava un bel po' .. decisi di chiamare Sam, la mia migliore amica. Presi il telefono dalla cartella e la cercai in rubrica.. 'sara' 'sabrina' 'simone'.... SAM! Tuuuut tuuuut tuuuut il telefono squillava ma nessuno rispondeva dall'altro capo del telefono, richiamai altre 3 volte ma ancora niente, mi arresi e guardai un po' di tv fino alle 15:00 poi inizia a preparami, sistemai i miei lunghi capelli in una coda di cavallo e mi misi degli short di jeans neri e una maglietta bianca con scritto sopra 'le mamme fanno sempre dei bellissimi figli. Ma la mia ha proprio esagerato', volevo mettermi le mie converse bianche ma erano tutte piene di fango ,come se di solito siano più pulite, allora presi quelle verdi, che nonostante siano del mio colore preferito, stonavano tantissimo. Presi un po' di spiccioli e scesi velocemente le scale sfoggiando davanti a mia madre la mia maglietta, che guardandomi come per dire 'ma che figlie ho fatto?' fece una piccola risatina e fece di no con la testa, come per rispondersi da sola 'proprio pessime'. -Vado a comprare il regalo di Margherita, a dopo.- dissi uscendo, e, come facevo sempre, senza aspettare alcuna risposta. Dopo aver passato 2 semafori rossi ignorando le lamentele di qualche vecchietta di passaggio e dopo essermi quasi fatta investire da un'auto, arrivai davanti la scuola e presi le chiavi poste sotto il tappeto, come ci aveva detto Melania. Mi guardai attorno, Dylan non era ancora arrivato, con il suo solito ritardo, ma c'era una montagna di piatti da lavare che mi aspettava.. stavo per prendere il primo piatto quando Dylan saltò fuori dal nulla con mille coriandoli e un grande cartellone con scritto 'scusami'. Non so se dovevo essere arrabbiata, infuriata o incazzata nera, ma in quel momento l'unica cosa che ho provato è stata felicità, e mi sono passati per la mente pensieri come 'che dolce' o 'ha fatto tutto questo per me?' o 'forse dovrei darli un'altra possibilità' Si precipitò da me e mi prese i fianchi, in quel momento ripensai a tutti qui momenti passati assieme e mi strappò un dolce sorriso, vedendo che non facevo resistenza mi prese il mento con una mano e mi diene un tenero bacio a stampo. Avrei dovuto reagire tirandoli uno schiaffo o un calcio nelle parti basse ma non lo feci, ero così emozionata e allo stesso tempo stupita che l'unica cosa che riuscii a fare è stata coinvolgermi in un lungo e passionale bacio. Mentre io li passavo le mani fra i capelli, lui mi mise la mano sotto la maglietta cercando di slacciarmi il reggiseno da dietro, cosa che riuscii a fare, adesso la sua mano mi massaggiava la schiena senza ostacoli. Lui staccò un attimo le nostre labbra e portò la sua bocca verso l'orecchio: -ti amo, ti prego torniamo assieme- Proprio in quel momento il telefono squillò, lo sfilai dalla tasca e risposi -Ciao melissa, ho visto che mi avevi chiamata.. scusa ma ero da mia nonna che vieta severamente i telefoni, dovevi dirmi qualcosa?- chiese Sam, che telefona sempre nei momenti sbagliati, decisi di non rispondere, non so perchè, forse per paura di Dylan o boh... -ehm.. Meli? Ok, ho capito, ho chiamato nel momento sbagliato, ma dopo mi dici che cos'ho interrotto- fece una risatina e mise giù. -Forse è meglio iniziare a lavare i piatti o non finiremo più- borbottai evitando il suo sguardo e cercando di riallacciarmi il reggiseno senza farmi notare.
   
 
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