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Autore: nuccetta    16/06/2014    10 recensioni
"Una lunga navata che aspetta solo di essere attraversata, il lungo vestito bianco che si inceppa sotto i tuoi piedi fragili, i sorrisi commossi delle persone che ami di più, lui che ti aspetta all'altare, guardandoti come fossi la cosa più bella che gli sia mai accaduta. Già, mentre tutti sono impegnati ad ammirare la sposa nella bellezza del suo giorno, io osservo gli occhi dello sposo, lucidi di commozione, brillanti come diamanti non appena scorge il suo sorriso. Perchè è in quegli occhi che si vede il vero sì, il motivo per cui questo giorno ha avuto inizio, il racconto di una storia d'amore che, qualunque essa sia, è sorprendente e bellissima perchè li ha condotti qui, davanti a centinaia di persone, a scambiarsi una promessa, ad augurarsi amore eterno ed una vita felice.
I matrimoni sono da sempre la mia più grande passione, amo viverli il giorno stesso, riguardarli sorridendo nel filmino, amo pensare che prima o poi tocchi a tutti essere felice e amo sperare che quel giorno arrivi anche per me".
Dal primo capito
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Io sono vivo

Nella strada

Fatto di fuoco, fatto di calore

Sono un animale

E sono libero

 

Senza regole

Senza limiti

Niente mi potrà fermare

Sono un animale

E sono libero

 

I'm an animal”, Kiss

 

 

Quando ero bambina, mia madre era solita raccontarmi una favola, ogni sera, sempre la stessa. Amavo il modo in cui mi accarezzava i capelli, amavo sentirmi dire che sarei diventata una perfetta donna di casa, una mamma modello, una donna che tutte le donne avrebbero voluto essere, che avrei avuto, in poche parole, una vita perfetta. A lungo, mi sono chiesta perchè non raccontasse la stessa storia a mia sorella, poi, con il tempo, ho capito tutto: la sua era una semplice richiesta di scuse!

Proprio così, con quelle poche parole cerimoniose, mia madre mi stava chiedendo perdono per il torto che stava facendo alla mia vita: allevare la mia adorabile e viziatissima sorella!

Già, come puoi fare credere a tua figlia di nove anni, che sarà felice nonostante sua sorella minore avrà tutto quello che un giorno lei stessa desidererà? Semplice, mentendo su quanto meravigliosa sarà la sua semplice e monotona vita di provincia.

Uno di questi giorni, le dovrei chiedere come ha potuto anche solo pensare che ci credessi seriamente, che una una bella casa, panni da stirare, lavastoviglie da caricare potessero lontanamente competere con passerelle rosso fuoco, capi firmati da stilisti italiani e file di uomini desiderosi ai tuoi piedi.

Così, è arrivato il momento di rassegnarmi e, quando un giorno incontrerò l'uomo della mia vita, conosciuto con ogni probabilità alla fiera dello zucchino, non dovrò assolutamente lasciarmi influenzare dal fatto che, intanto, mia sorella starà coronando il suo sogno d'amore con l'unico uomo che io abbia mai amato.

Osservo il soffitto con attenzione, più per non dover assistere alle continue e disturbanti effusioni di Katherine e consorte, che per un interesse vero e proprio sull'intonaco della mia casa che sta rovinosamente cadendo a pezzi.

Sbuffo spazientita, ma riesco a nascondere la stizza con un gesto clamoroso che riguarda il documentario che stanno dando in questo momento sulla Cw, utile escamotage per ricordare ai due piccioncini che non sono soli in questa stanza.

“La principessa Grace era davvero bellissima, il giorno delle nozze. Il vestito, i capelli, i fiori... è tutto incredibilmente stupendo!”.

Sospiro, questa volta sognante e un po' malinconica, come una ragazzina disillusa che capisce che il mondo delle fiabe è finito, che tu non sei Cenerentola e che il tuo principe azzurro somiglia più ad un ranocchio con tanto di occhiali spessi a seguito

“Sì, aveva davvero ottimo gusto”.

Mia sorella, ritornata clamorosamente dal mondo di arcobaleni e unicorni, concorda con me almeno in questo, il romanticismo è una dote di famiglia e, fortunatamente, stilisti nevrotici e paparazzi assetati, non le hanno fatto cambiare opinione.

“Anche io avrei grande gusto, se disponessi delle abbondanti finanze del principe Ranieri, ragazze”.

Alzo gli occhi al cielo e ignoro completamente Damon, sorridente e sfrontato nel suo strafottente stile. In questo, almeno, devo dare credito a Caroline: in qualsiasi circostanza e con qualsiasi vestito, lui riesce ad essere semplicemente sublime.

“Non è che perchè tu possiedi il romanticismo di un orango tango, non ci siano più uomini per bene al mondo”.

Lo stuzzico con un sorriso apertamente finto, so che non è colpa sua e che non lo fa apposta, ma Damon ha sempre avuto l'incredibile dono di farmi saltare tutti insieme i nervi del corpo utilizzando semplicemente un'unica parola.

“Come preferisci, principessa guerriera”.

Alzo gli occhi al cielo e mi alzo dal divano per afferrare il piatto di panini, ormai vuoto, di cui si è impossessato per tutta la serata.

“Vado a riempire questo”.

“Aspettami, ti aiuto”.

“Non ho bisogno del tuo aiuto, solo del tuo silenzio. Grazie”.

Gli passo davanti, pestandogli volutamente un piede. Damon Salvatore, però, non è uno che molla la presa facilmente e, in men che non si dica, è seduto sull'isola della cucina, con le mani sotto il mento e la sua tipica espressione da chi desidera ardentemente essere preso a schiaffi.

“Che ti prende questa sera?”:

“Perchè, scusa?”.

“Perchè, a parte il breve excursus sulla principessa Grace, non hai detto parola per tutta la cena e tu non sei una a cui piace il silenzio, anzi”.

Alzo lo sguardo su di lui, ma sento il calore invadermi le guance. Non è la vicinanza di Damon a destabilizzarmi, si tratta più che altro di questa insana capacità che tutti hanno di leggermi dentro, neanche fossi un libro aperto.

“Niente che debba interessarti, sono solo un po' stanca”.

“Continuo a sostenerlo: contrariamente alle statistiche, c'è ancora troppa gente che si sposa”

Gli lancio uno sguardo sbieco, bruciandomi appena per la vena fin troppo ironica della sua ultima parola.

“Beh, per fortuna, direi. Il matrimonio è un vincolo molto importante, l'ufficializzazione di un rapporto davanti alle persone a cui vuoi più bene, è il giorno più bello della tua vita, secondo, forse, solo alla nascita di tuo figlio”.

“Nah, per me è solo un'inutile perdita di tempo e denaro. E' diventata una festa commerciale, le persone si sposano per apparire e scartare i regali, non c'è molta differenza tra l'amarsi con un anello al dito e farlo senza certezze legali che parlino al posto tuo”.

Adesso sono parecchio stizzita. Non che da Damon Salvatore mi aspettassi altro che un discorso pienamente anticonformista e rozzo, ma arrivare a ridicolizzare così tanto un sacramento così indispensabile, mi sembra davvero troppo.

“E' un discorso che ho già sentito molte volte e ognuna da tipi come te che pensano solo ad andare a letto con il maggior numero di donne possibile e a vantarsi con gli amici per i cavalli della propria macchina.

La verità è che avete paura di impegnarvi, temete il confronto con gli altri, siete spaventati da una firma e un paio di foto da attaccare nell'album dei ricordi. Per gente come te, il matrimonio è una galera e, quando vi renderete conto di aver perso i momenti più belli e indispensabili della vostra vita, sarà troppo tardi e voi sarete troppo vecchi per tornare indietro e redimervi”.

Parlo tutto d'uni fiato, prendendo aria solo alla fine della frase e so già che le mie guance saranno simili a due enormi semafori rossi, ma odio gli sbruffoni e odio Damon quando lo fa.

“Tira indietro gli artigli, gattina. Non volevo distruggere il tuo sogno d'amore, era solo una constatazione amichevole”.

“E allora non voglio essere tua amica”.

“Così, mi ferisci Elena”.

Assume un'espressione teatrale, perfettamente in regola con i suoi modi gretti ed i suoi atteggiamenti da disegnatore dell'inferno che lo rendono, inevitabilmente, uno dei miei passatempi preferiti, ma riesce comunque a farmi sorridere.

“Perdonami, Damon. Scusa se sono stata un po' sgarbata, non volevo. E' che, come ti ho detto, è un periodo un po' difficile per me e tendo ad essere un tantino spregiudicata”.

Il mio Salvatore meno preferito, adesso sorride di un sorriso bellissimo e, per la prima volta in vita sua, riesce ad apparire più come una persona che come un animale.

“Non ti scusare. Il mio nome mi precede e nessuno sano di mente ti darebbe della spregiudicata con me nei dintorni”

Rido divertita, in fin dei conti Damon non sarà l'oggetto dei miei desideri, ma sa il fatto suo, soprattutto quando si tratta di tenere banco e strappare sorrisi alla folla.

“Questo è vero, non posso darti torto. La signora Trevor ha avuto un attacco di panico quando le hanno detto che saresti tornato da Londra”.

“Davvero? Ed io che pensavo di essere il suo preferito”.

“Lo eri, fino a quando non ha scoperto che usavi il suo appartamento per nascondere giovani modelle brasiliane, in attesa di realizzare un sogno”.

“Questo perchè, anche se non voleva ammetterlo, ero anche il suo di sogno”.

Scoppio in una risata fragorosa e mi lascio definitivamente andare alla piega che sta prendendo questa serata, dimentica di Grace che continua ad apparire sullo schermo, con tanto di matrimoni segreti e morti apparenti a seguito, e anche di Katherine, certamente intenta a tubare civettuola sopra il mio divano.

“Sbaglio o ti sto facendo ridere?”.

“Sbagli. Al massimo ti stai facendo deridere”.

“Hai un bel sorriso, Gilbert”.

“Ne sono lusingata, Salvatore”.

“Penso ci siano persone pronte a giurare che tu sia innamorata di me”.

“Devono avermi scambiata con qualcun'altra”.

Il suo sguardo diventa cupo per un attimo ed io mi chiedo se in qualche modo questo mio tono sicuro possa averlo offeso, poi, però, si apre in un altro dei suoi sorrisi maliziosi ed io mi stupisco di me per aver pensato che ci sia qualcosa al mondo in grado di ferire Damon Salvatore.

“Se dovessi cambiare idea, fammelo sapere, Elena. Una vita piena. Nessuna regola, nessun limite, nessun sentimento”.

“Mi stai chiedendo di fare sesso con te?”.

“Forse. Almeno distoglierebbe la tua attenzione da mio fratello, innamorato follemente di tua sorella”.

Mi dedica un sorriso storto, io, con le mani incrociate sotto il seno, spalanco la bocca in un'espressione ferita e sorpresa.

 

 

Qualche ora prima...

 

Damon alza un braccio per salutarmi. Gli sorrido, felice di rivederlo, pur sapendo che a breve non potrò desiderare altro che il suo ritorno a Londra.

E' bello come sempre Damon, con quell'aria sbarazzina, i capelli spettinati e gli occhi azzurri come il cielo di Agosto. Il suo sguardo mi trafigge come sempre e sarei disposta ad ammetterlo se solo... beh, se solo al suo fianco non si materializzasse l'immagine dell'uomo che più ho amato e odiato in tutta la mia vita, l'uomo che costella tutti i miei sogni, l'unico che vorrei incontrare all'altare ma che, per motivi assai palesi, sarà lì in ansia ad aspettare niente meno che mia sorella.

Stefan! Ti avevo detto che sarei venuta io a recuperare i lavoratori, perchè sei venuto tu?”.

Il più piccolo dei fratelli Salvatore passa un braccio intorno alle spalle di Katherine e mi sorride con il suo solito fare bonario.

Oh, hai ragione, Lena. Ma avevo voglia di vedere Kat, spero tu mi capirai”.

Abbozzo un sorriso poco sincero, mentre incrocio uno sguardo divertito di Damon, esclusivamente rivolto a me. Alzo gli occhi al cielo e chiedo a Dio per quale strano motivo abbia voluto mettermi in mezzo a questo odioso quadrilatero. Dopo tutto ho sempre fatto solo bene in vita mia!

Senza aggiungere ulteriori parole, ci dileguiamo verso l'uscita ed io già so chi mi toccherà sorbirmi in auto per tutto il tragitto e l'opzione non è neanche lontanamente confortante.

Prima di mettere in moto la macchina, lascio un'ultima occhiata a mia sorella. Sembra felice mentre Stefan l'accoglie tra le sue braccia e, con profondo senso di angoscia, devo ammettere che anche lui sembra in qualche modo rinato.

Chi ha detto che non esistono gli amori impossibili, era sicuramente un Damon Salvatore camuffato da saggio del villaggio!

 

 

Sposto le mani sopra i fianchi e trucido Damon con la sola forza del pensiero. Come si permette di conoscermi così bene e come si permette di leggermi dentro neanche fossi un libro aperto?

“Questa è di sicuro la cosa più stupida che sia mai uscita dalla tua boccaccia e ti assicuro che di cose stupide ne hai dette veramente a valanga”.

“Sì, in effetti è veramente stupido da parte tua, innamorarti del ragazzo di tua sorella. Meriteresti un posto nell'inferno per questa orrenda azione!”.

Increspo leggermente il labbro superiore, poi socchiudo gli occhi in due fessure e gli indico la porta con l'indice.

“Esci subito da qui e non farti vedere a meno di sei metri di distanza da me per tutta la durata del tuo soggiorno”.

“Impossibile, principessa, stasera io dormo qui”.

“Cosa? Impossibile lo dico io. Muovi il culo fuori da casa mia. Subito”.

Strillo vagamente inorridita da questa situazione poco ottimistica, ma questa reazione alquanto isterica merita un'espressione divertita da parte del demoniaco Salvatore.

“E dai, lena. Tu puoi capirmi. Come pensi che sarà stasera quando Stefan e Katherine rimarranno soli dopo quattro mesi di lontananza? Neanche i tappi per le orecchie potrebbero attutire i rumori. Immagina: loro due stesi sul divano del mio salotto, due bicchieri colmi di Bourbon,il mio Bourbon, lei che indossa lingerie italiana, lui che inizia a spostarle una spallina con la lingua, le...”.

“Ok, basta così grazie”.

Non so se siano peggio i pensieri poco puliti che serpeggiano nel cervello malato di Damon o il mio sentimento di disgusto per una situazione del tutto lecita, ma alzo entrambe le mani in segno di stop per impedire al diavolo di continuare il suo racconto degno di un film porno.

“Quindi posso restare da te?”.

“Hai molti amici qui a Mystic Falls. Perchè non ne chiami uno?”.

“Sono un modello di successo, Elena. Non crederai mica che la rivalità coinvolga solo voi donne?!”.

Lo dice con fare ovvio, come se stessi pronunciando una brutale eresia e, ancora una volta, riesce a strapparmi un sorriso.

“Non se ne parla, Damon. Non dormirai a casa mia”.

“Non farò nessun tipo di rumore. Giuro”.

“Ti ho già detto no. No, no e ancora no”.

“Ti prego, ti prego, ti prego. Ti porto il cappuccino di Sturbucks”.

“Non basterebbe”.

“Ci aggiungo un waffol alla crema di Jacky's”.

“E una fetta di torta al formaggio con sciroppo ai frutti di bosco?”.

“Vada per la torta”.

“Damon Salvatore, sarei davvero lieta di ospitarti nella mia dimora”.

“Il piacere è tutto mio, signorina Gilbert”.

“Non provare ad infilarti nel mio letto, o ad usare la mia spugna, o a rovistare tra i miei completi intimi. La mia zona è off limit e, ovviamente, domani prenderai armi e bagagli e te ne tornerai a casa tua. Credo che per allora Stefan e Katherine avranno finito di fare... beh, qualsiasi cosa vogliano fare”.

Damon alza le spalle in segno di resa, sembra che abbia compreso alla perfezione le mie parole, o almeno voglio illudermi che sia così.

Lo supero velocemente, più che intenzionata a raggiungere le due tortorelle accucciate sul divano e invitarli, con enorme cortesia, a raggiungere il loro nido d'amore.

 

 

 

“Oddio, ma come fa ad essere così bello?”.

Alzo gli occhi al cielo, mentre una Caroline ai limiti della follia osserva Damon dormire sul divano, con un'espressione che rasenta una crisi schizoide in atto.

“Smettila di fissarlo, Care”.

Continuo a dedicarmi alla mia colazione, mostrando tutto il mio disappunto per le attenzioni eccessive e ben poco educate che la mia migliore amica offre al mio ospite. La visione è raccapricciante, sono minuti che Caroline non stacca gli occhi dal Damon dormiente, appoggiando entrambi i gomiti alla spalliera del divano e assumendo uno sguardo a metà tra l'adorante ed il patetico.

“Come ti è saltato in mente di farlo dormire sul divano? Avresti dovuto chiamarmi, lo avrei ospitato volentieri a casa mia”.

“Lo so, per questo non ti ho chiamata. Non eri tu quella che il sesso si fa oltre le mura domestiche?”.

“Con un uomo del genere, potrei serenamente fare un'eccezione. Insomma, Elena, è strepitoso, un degno sostituto a Stefan”.

Sbuffo spazientita ed invoco ognuna delle mie virtù, sotto gentile concessione dall'alto.

“Puoi smetterla di sbavargli sopra come una lumaca?”.

La mia amica abbandona a malincuore la sua posizione da stalker e si avvicina lentamente a me, senza però staccare gli occhi dal divano. Fortunatamente Damon deve avere il sonno pesante, altrimenti avrebbe già chiamato la polizia e noi saremmo a marcire in prigione con accusa di sequestro di persona, con l'aggravante del tentato stupro.

“Guardala dal punto di vista oggettivo: è carino, ha due begli occhi azzurri, un sorriso da favola e la battuta sempre pronta. E, udite, udite, non intreccia nessun tipo di relazione sentimentale con tua sorella. In poche parole è l'uomo ideale!”.

Alza le spalle come se non comprendesse la ragione per cui abbia deciso di snobbare Damon per dedicare tutte le mie attenzioni al ragazzo di mia sorella e, probabilmente ha ragione lei, ma l'amore non è costrizione, arriva senza che tu te ne accorga e ti avvolge con tutte le sue sfumature.

“Smettila di tirare in ballo questa storia?”.

“Quale storia?”.

Una voce impastata mi fa sussultare, cospargendomi di farina la maglietta. Damon è seduto sul divano, i capelli scompigliati e gli occhi ancora gonfi dal sonno. Odio dover dare ragione a Caroline, ma anche in queste condizioni, sa essere indecentemente perfetto.

“Elena che ha deciso di innamorarsi di...”.

“Niente, assolutamente nessuna storia”.

Fulmino con gli occhi Caroline che assume un'espressione contrariata. Tenere chiusa la bocca è una virtù ed io non posso dire che la mia amica la possegga in pieno!

Damon ci osserva incuriosito, poi si alza dal divano mostrando un fisico asciutto e perfetto che farebbe invidia a Brad Pitt nei tempi d'oro di Fight Club.

“Capito. Ciao, biondina, quanto tempo”.

Ammicca malizioso in direzione della mia amica ed io mi sto chiedendo se non abbia sentito qualcosa mentre lei elogiava le sue caratteristiche genetiche. Dal canto suo, la bionda arrossisce appena e sventola agitata una mano, io torno ad alzare gli occhi al cielo e mi chiedo quando questi due smetteranno di mirare alla mia serenità domestica.

“Mi avevi promesso la colazione”.

“Non è colpa mia se sei mattiniera, piccola Gilbert”.

“Stasera, devi trovarti un'altra sistemazione”.

“Lo spero bene”.

“Come scusa?”.

Lo fronteggio con lo sguardo duro, come si permette a rispondere così, dopo che l'ho anche ospitato?!

“Sei una buona compagnia, Elena, ma devi ammettere che sei un po'... beh, frigida”.

Spalanco la bocca inviperita, prendendo un bel respiro prima di ricoprirlo di rabbia e risentimento.

“Ma come ti permetti? Io non sono frigida”.

“Oh, dai, Lena, ammettilo, da quante settimane non fai sesso? Due, tre”.

Mi rifiuto di rispondere e incrocio le braccia sotto il petto. Damon sarà anche un Dio sceso in terra per allietare gli sguardi timidi del sesso debole, ma la sua insolenza ha davvero poco di celestiale!

“Non ti rispondo neanche”.

“Se non lo fai, mi costringi a pensare che tu non apra le gambe da quando quell'insulto alla virilità di Matt Donovan ti ha mollato per la biondona astronomica”.

Continuo a fissarlo inacidita, mentre Caroline cerca di nascondere un sorriso con un colpo di tosse che non le viene per niente bene. Damon, intanto, si illumina, sfoggiando un sorriso che fa provincia.

“Oh, non mi dire! Quanti mesi sono passati? Quattro, cinque?”.

“Il sesso non è tutto, Damon”.

“Figurati”.

“Esistono anche altre cose che la tua mente malata non è capace di elaborare. La comunicazione, le coccole, l'interessamento intellettuale...”.

“Ok, adesso capisco tutto”.

“Capisci cosa?”.

“Quando mio fratello si è innamorato di Katherine, ne sono rimasto sconvolto. Pensavo che tu fossi la scelta migliore, una copia un po' meno appariscente, ma sicuramente più interessante. Adesso ho capito tutto: tu sei noiosa!”.

Lo dice quasi con scandalo ed io mi indispettisco ulteriormente.

“Io non sono noiosa”.

“Oh sì che lo sei. Tu non hai bisogno di un ragazzo, necessiti di uno speleologo, Gilbert”.

“Sei offensivo e maleducato”.

“E tu hai bisogno di guardarti intorno, tesoro mio”.

“Non chiamarmi tesoro”.

“Ricordi: senza limiti! E' così che potrai viverti la vita, è così che gli uomini inizieranno a guardare te, invece di tua sorella. Tu li allontani, Elena. Prova a lasciarti andare, a vivere nella perdizione. Dammi solo una settimana e ti renderò libera”.

“Non ho bisogno del tuo aiuto”.

“Certo che ne hai bisogno”.

Caroline si mette in mezzo con uno strillo acuto. Sono mesi che sostiene questa tesi e, il fatto che sia proprio Damon Salvatore a condividerla con lei, non fa che renderla più deliziata. Io le tiro una spallata poco gentile.

“Caroline!”.

“Dai, Lena. Damon ha ragione, tu vivi in attesa del giorno in cui Stefan mollerà Katherine e correrà da te pregandoti di amarlo tutta la vita. Questa è utopia”.

“Smettetela di appiopparmi un qualsiasi legame sentimentale a Stefan. Io non lo amo, non l'ho mai amato e mai lo amerò”.

“E se invece non fosse utopia?”.

Sia io che Caroline interrompiamo il nostro litigio per dedicare attenzioni a Damon, adesso, impegnato a fissare il vuoto e ad illuminare il suo sguardo con un'inquietante aria vittoriosa.

“Cosa hai detto?”.

“Una sola settimana, Gilbert, e mio fratello crollerà ai tuoi piedi”.

“Non voglio sedurre il ragazzo di mia sorella”.

Lo osserva scandalizzata da questo pensiero impuro che la sua mente ha ingegnato, ma devo ammettere che l'idea non mi disturba neanche un po'.

“E se fosse lui a sedurre te?”.

“Non succederà. Non voglio”.

Damon avvicina i suoi occhi ai miei ed io sento mancare qualche battito.

“Vivi senza limiti, senza imposizioni, Elena. Per una volta, sii tu ad avere il controllo di tutto, a non essere l'eterna seconda”.

Si allontana così, senza aggiungere nient'altro, leggendomi dentro come nessuno ha mai fatto, come io non ho mai fatto. Continuo ad osservare la scia invisibile che il suo corpo ha lasciato, penso a tutto ciò a cui in questi anni ho rinunciato, a tutto quello che non ho avuto, perso. Il mio sguardo saetta verso Caroline, sembra preoccupata, ma una scintilla vittoriosa balena nei suoi occhi ed io capisco che non sono destinata a soffrire, non prima di aver combattuto almeno.

 

 

 

 

Ciao ragazze, eccomi qui, ancora viva, per fortuna. Credo, anzi ne sono proprio sicura, di dovervi delle scuse per il mio lungo, lunghissimo ritardo. La verità è che da queste parti la vita si sta complicando leggermente ed io non sono perfettamente in grado di gestire tutto da brava donna di casa. Vada per il lavoro, il bambino che inizia a crescere a ritmi incredibilmente alti e il fidanzato (ormai compagno) che richiede, giustamente, anche le sue attenzioni. Il problema, però, è mixare il tutto e aggiungerci anche l'università che non va come vorrei, la casa che sembra cadere a pezzi, anche se manco solo per poche ore, ed il terribile andamento che stanno prendendo le mie finanze, bastando a malapena per pagare le spese e concedermi una misera pizza mensile in compagnia del mio amore magnifico. No, non mi sto commiserando, anche perchè la mia vita va bene così com'è e, di certo, non la cambierei per niente al mondo, ma il tempo inizia a mancare terribilmente ed io ho dovuto rivedere un attimino le mie priorità. Purtroppo il tempo per scrivere è davvero minimo, ma ho voluto farmi viva per farvi capire che non vi ho dimenticate e che comunque vi penso spesso.

Ora, però, passiamo a questo nuovo capitolo e perdonatemi se non stata all'altezza dei precedenti, ma, ripeto, non ho più molto tempo da dedicarvi e questo è stato il massimo che sia stata in grado di fare.

Devo ammettere che non mi aspettavo tutta questa approvazione e, benchè da un lato ne sia più che lusingata, dall'altro vivo in uno stato di profonda crisi. Il timore è quello di deludere le vostre aspettative, quello di entusiasmare con il primo capitolo, per poi perdere tutta la novità e la leggerezza in quelli a seguire.

Inoltre, credo di aver deluso molte di voi nello scoprire che il fatidico ragazzo di cui Elena è innamorata non sia Damon, ma Stefan. Per un attimo ho pensato di sconvolgere la trama, ma poi ho voluto affrontare questa sfida e mettere Elena e Damon in una luce diversa, ma questo lo vedrete nei capitoli a seguire in cui la parola d'ordine sarà: vendetta e capovolgimento. Preferisco non aggiungere altro, ma spero che continuerete a seguirmi con lo stesso entusiasmo di adesso e che mi perdonerete per questi tremendi ritardi, ricordandovi che, appena mi sarà possibile, tornerò qui da voi.

Un bacio immenso. Anna

 

 

  
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