Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: Pomponella_    16/06/2014    3 recensioni
*Presa da un capitolo*
"Mika poteva diventare una dipendenza. Come il fumo, la droga, l'alcool. Solo che, a differenza di questi, quel dannato riccio mi avrebbe fatto solamente del bene."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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~~Avevo passato tutto il tempo a suonare il piano, cantare e cercare di alleggerire la tensione. Ero riuscito a trovare la canzone che avrei cantato subito, fortunatamente. Si poteva suonare al piano e mi sembrava di cantarla bene.
Mi svegliai prestissimo, per provare un’ultima volta. Giulia si alzò dopo di me e vedendomi suonare, si avvicinò. Non volevo nessuno accanto a me mentre suonavo perché dovevamo esserci solo io e la musica, ma per quella volta feci un eccezione. Si sedette sullo sgabello, poggiando la sua testa sulla mia spalla.
“Sei fantastico..” sussurrò
“Sono anche teso..” dissi giocando con le mani
“Non preoccuparti, andrai benissimo!”
Mi alzai e andai a prepararmi. Il tempo di un’ora ed ero pronto, il dramma fu quando toccò a Giulia prepararsi.. lenta come una lumaca.
Io avevo un jeans ed una maglietta verde che era sempre stata il mio portafortuna.
Finalmente la vidi uscire dal bagno, vestita e truccata, uscimmo di casa e salimmo in auto, avviandoci verso la zona di Roma dove ci sarebbero state le audizioni.
“Hai deciso di dirmi quale canzone porti?” mi chiese lei martellando con le dita sul volante
Guardai fuori, sospirando. “Noo!! Non ti dico nulla, porta sfiga!”
“Ma che sfiga!?” sbuffò, frenò all’improvviso.
“Che fai? Muoviti, che arriviamo troppo tardi!”
“Io non mi muovo di qui finchè non mi dici la canzone che hai scelto.” Concluse incrociando le braccia.
La guardai, con gli occhi spalancati. Non mi aspettavo na cosa del genere, forse avrei fatto bene a dirglielo, così saremmo finalmente ripartiti.
“E va bene, che palle!”
Vidi sul suo volto una faccia soddisfatta.
“Voglio portare Underwater di Mika..”
Ingoiò a vuoto, senza proferire parola. Non capivo cosa ci fosse di strano.
“Oh, ma che è?” chiesi tirandole il braccio
“T-tu non sai chi sono i giudici, vero?” tremava
Continuavo a non capire..
“Morgan, Elio, la Ventura…”
“..e MIKA!” urlò facendomi sobbalzare
Sentii una morsa allo stomaco, non avrei mai potuto immaginarlo! Non potevo cantare una canzone di Mika davanti a Mika! Ma non potevo nemmeno cambiarla, perché l’avevo studiata giorno e notte, e non c’era tempo per un’altra canzone!
“Come faccio adesso?!” ero in preda ad un attacco di panico. Le afferrai la mano, non capivo più nulla. “Ma cazzo, aiutami!!”
“Se ti calmi!”
“Come faccio a calmarmi?!”
“ZITTO!!” urlò, rendendo la sua vocina ancora più acuta. Rimasi in silenzio, ripartimmo.
Fissava la strada. “Non puoi cambiare la canzone adesso..”
“Grazie eh..”
“Devi suonarla e basta. Andrai benissimo, te l’ho detto!”
Sbuffai. Che casino avevo combinato.. Mi sentivo svenire.
Arrivammo sani e salvi alle audizioni. Mi batteva forte il cuore. Essendo riusciti a non arrivare troppo tardi, fui uno dei primi ad entrare, ma i partecipanti erano tantissimi. Al vedere quella grande “X” mi sentii quasi male; per fortuna Giulia mi trattenne.
Potevo sentire l’adrenalina a mille, una sensazione mai provata prima. Le gambe mi tremavano, avevo una paura folle, non sapevo se sarei esploso. Mi sedetti sulla poltroncina, avevo il numero 18, non mi sarei dovuto esibire troppo tardi, il che non contribuiva a farmi stare calmo.
Vidi un ragazzo avvicinarsi a me. Aveva la mia stessa faccia: felicità mista ad ansia
“Ciao, io sono Daniele!” disse tendendomi la mano. Glie la strinsi.
“Io sono Leonardo.”
“Hai il numero 18? Io sono il 21!” mostrò il braccio a cui era attaccato il biglietto, guardando il mio che era, invece, attaccato sulla maglietta.
“Ci becchiamo dopo, il prossimo sei tu..”
Come io? Cominciai a tremare e diventai rosso, un rosso porpora. Vidi Giulia correre verso di me. “Non mi morire!!” rideva.
“Cazzo ridi??!! Dopo tocca a me!”
Mi afferrò le mani, guardandomi negli occhi. “Calmati..” le strinse ancora di più, facendomi tranquillizzare. “Devi solo lasciare che la musica ti prenda. Alza quel culo e preparati a salire su quel palco!” disse indicando la porta nera alla nostra destra.
La vidi aprirsi, ne uscì una ragazza bionda e riccia. Piangeva. Non l’avevano presa.
“Tanto succede lo stesso a me..” pensai. Presi un respirone e salii sul palco, mentre due uomini  dello staff trascinavano dietro di me un pianoforte, con il quale avrei dovuto esibirmi.
“Ciao!” sentii una voce poco familiare, mentre il cuore mi batteva all’impazzata. Alzai lo sguardo, cercando gli occhi del giudice che mi aveva salutato.. e lo vidi. Aveva due occhioni marroni, che per un certo verso erano verdi, erano accesi e sorridenti. Mika.
“Come ti chiami?” chiese Morgan giocando con la penna.
“Sono Leonardo, ho 26 anni e sono di Roma.”
“Ah, allora giochi in casa!” disse la Ventura ridendo, mentre gli altri avevano una faccia alla non-fai-ride.
“E..” interruppe Elio “Cosa ci canti?”
Avevo paura. Troppa. “Io ho preparato…”
“Tu suoni il piano?” mi interruppe una voce. Era di nuovo Mika. Aveva una faccia attenta e mi guardava negli occhi.
“Ehm.. si..suono il piano..”
“Uh, mi piace tanto il piano! Suona daai!” disse sorridendo come un bambino. Fu quel sorriso che mi diede sicurezza, mi misi al piano a cominciai a suonare.
Le mie dita cominciarono a pigiare quei tasti lentamente. Lasciai che la musica mi prendesse.
Mika spalancò la bocca, con un espressione felice, posò una mano sul petto, mentre io continuavo a suonare quella dolce melodia. Ci guardammo negli occhi, sentii come se un fulmine mi avesse trapassato interamente.

“Cause all I need
is the love you breathe
Put your lips on me
and I can live
underwater, underwater
underwater!!”

Era fatta.  Il ritmo, il dolce suono mi circolavano nella vene. Vidi la Ventura che mi faceva segno di smettere e tolsi, a fatica, le mani dal pianoforte. Subito alzai la testa, cercando lo sguardo di quel giudice che mi aveva fissato per tutto il tempo. Intanto la gente applaudiva.
“Wow.” Disse Morgan, cominciai ad arrossire. “Ti giuro, sei fantastico. Hai cominciato un po’ insicuro, ma poi hai letteralmente spaccato!! Tipo BANG! Capisci cosa intendo??”
“Grazie mille..” sussurravo, avevo il fiatone.
“Elio?”
“Come mi capita spesso, io non ho capito.” Mostrò una faccia indecisa. “Nel senso, prima fai il timidino e poi..? Cioè sei fantastico!”
Un altro applauso.
La Ventura mi fissava con quell’aria da io-me-ne-intendo-di-musica.. ma anche no.
“Leonardo, mi hai stupita. Davvero, non mi aspettavo questa esibizione.”
“Io credo che tu..” interruppe Mika. Tutti si girarono, fece una piccola pausa. “Tu mi hai fatto un meravilioso complimento stasera..” Sorrise. Che sorriso perfetto. “Hai davero una bellisima voce.” Concluse, accentuando il suo accento. Io avevo quasi le lacrime.
“Giudizi?”
“Per me si.” Morgan.
“Si, ovvio.” Elio.
“Si.” Simona.
Guardai Mika, mi sorrise, facendo una smorfia. “SI! Grande quanto un palazo!”
Urlai per la gioia. “Ciao!” scesi dal palco, pensando all’espressione del riccio. Abbracciai forte Giulia.
“Ce l’ho fatta!! Si va ai Bootcamp!” urlai stringendola ancora di più
“Hai visto Mika?” chiese lei entusiasta “Cioè non ti staccava gli occhi di dosso!”
Pensai al suo sorriso e la mia mente si offuscò, liberandosi dagli altri pensieri. Quel sorriso, quella piccola fossetta che si era formata sulla sua guancia. Mi venne una voglia matta di tornare sul palco ed abbracciarlo, mi trasmetteva una sicurezza assurda.
Avevo passato le audizioni, sarei andato al Bootcamp, avrei continuato XFactor. Ma soprattutto.. avrei rivisto Mika.

   
 
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