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Autore: Lilith_and_Adam    16/06/2014    0 recensioni
[SOSPESA]
"Perché ogni uomo ha cercato, dall’inizio dei tempi, l’amore e l’onore, ma nessuno di loro è stato mai disposto a pagare il prezzo che ne scaturiva. Senza l’odio non riuscivano a trovare l’amore, senza la guerra non trovavano la pace, senza il tradimento non trovavano l’onore che bramavano sempre. Fu allora che decidesti che una messaggera dovesse essere spedita sulla terra, così creasti una donna, Kaguya, con un sogno di pace e amore, che considerammo a tutti gli effetti nostra figlia e messaggera sul mondo degli uomini " Dal capitolo 14
Ecco cosa accadrebbe se aggiungessimo un personaggio alla normale storia di Naruto. Sarà un personaggio buono o cattivo? Quali saranno i risvolti della storia?
Buona lettura!
Dal 14° capitolo potrebbero esserci spoiler, in effetti, non ho idea di dove sia arrivata la serializzazione italiana, quindi mi attengo all'originale.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Orochimaru, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 2: Boato


Quello è il posto a cui appartengo. Lentamente mi dirigo verso la mia stanza. Come tutte le camere di quel covo è vuota, solo un letto e un tavolo. Kabuto mi dava tanti libri da dover leggere, tante formule e sigilli da dover imparare, ma a cosa mi serviva se non sapevo neanche usare il chakra ancora. Quella sera comunque non avevo voglia di studiare, mi ero rannicchiata in un angolo ripensando alle parole di mio padre … no … del mio creatore. “Un oggetto si costruisce solo se è utile …” Quelle parole … Ma certo! Io gli sono utile, gli servo a qualcosa, allora un giorno forse non sarà più così freddo con me, quando scoprirò a cosa gli servo sarà tutto più bello, finalmente avrò il suo affetto e verrò accettata da lui!

Un boato. Un grosso scoppio interrompe tutti i miei pensieri. Viene da fuori. In teoria non ho il permesso di uscire ma qualche tempo fa sono riuscita a sgattaiolare per un po’ attraverso un piccolo passaggio, ci riprovo senza farmi notare. Esco e vedo in lontananza la grossa figura di un animale. Davvero esistono animali così grandi al mondo? È una volpe, almeno sembra ma è strana, ha nove code. Cavolo sta per sputare una grassa palla nera. Che male … lo stomaco … cos’è … cos’è questa sensazione … non riesco a muovermi … devo rientrare …
Lentamente apro gli occhi. Sono nel mio letto, non faccio che pensare a quel dolore, era come se il mio corpo ruggisse. C’è un biglietto! “Vieni nel laboratorio. È ora che tu sia istruita”
Uff… non voglio alzarmi, non voglio studiare, non voglio sentire ordini, ma devo… In una parola tutta la mia breve vita: “devo”.
 
Mi alzo, mi vesto, mi dirigo al laboratorio, imparo tecniche inutili che si e no riescono a guarire un topo, torno in camera mia e mi addormento. Due anni, due anni passati a fare questa stupida vita, due anni a sopportare lui e la sua glaciale freddezza nei miei confronti, ma oggi finalmente si fa sul serio. Niente jutsu medici, niente cavie, finalmente mi insegnerà a combattere, non vedo l’ora.

<< Alzati. >>
<< Vacci un po’ più leggero è solo il primo combattimento! >>
<< Sei debole. Alzati e smetti di scappare. >>
<< Ma come? Fino ad ora mi hai solo insegnato la medicina, come diavolo faccio ad attaccarti! >>
 << Debole. Sei solo un esperimento andato a male a questo punto, non ti ho creata per essere inutile. Combatti, fammi vedere il tuo potere! >>
“Creata”. Ancora quella parola. Ho imparato ad odiarla. L’odio, finora potevo controllarlo, ma quelle parole, anzi, quella parola, mi rimbomba nella testa, mi fa scoppiare. Devo controllarmi … Ancora quella parola “devo” … No, questa volta non lo farò, non ascolterò quelle parole, sarò forte a modo mio.
<< Prova ora a dire che sono debole.>> Sono avvolta da un potere strabiliante, mi sento forte. Un potere così nero mi abbraccia. Sferro il mio attacco, gli shuriken sono anche loro circondati da quell’aura nera. Orochimaru si protegge con i serpenti ma le lame li trafiggono come se fossero burro. Riesco a ferirlo a un braccio, ma … No, ancora quella fitta allo stomaco, non devo arrendermi … non mi muovo … ancora …
<< Izanami ora basta >>
La sua voce. La sua voce mi risveglia da quell’incubo. Lo guardo, è ferito dappertutto, possibile che … che una parte di me voglia fargli del male?
<< Sei stata brava. Ora va a riposare. >>
Non credo di riuscire a togliermi quella immagine dalla mente. Sanguinava da ogni parte, le teste dei serpenti erano recise e non si rigeneravano, orribile. In fondo è mio padre e io ho quasi rischiato di ucciderlo. Non voglio usare quel potere contro di lui, ma se è un ordine devo. Eccomi ancora a lottare con i miei doveri.

“Sei stata brava…” “…brava…” Questo pensava di me in quel momento. Dopotutto credo di essere felice, forse per la prima volta.
   
 
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