Non appena i genitori di Olivia se ne fossero andati, Jolene
si era lasciata andare, oramai doveva dire tutto alle altre e dovevano
cominciare a ragionare tutte insieme per risolvere quella situazione. Si
sedette sul letto con lo sguardo fisso su un punto indefinito. La principessa
d’Etiopia, sul serio? Non sembrava una collana del IV secolo, avrebbe dovuto
accorgersene, no? Si fece coraggio e l’idea di lei cacciata dall’appartamento
da Yvonne e Olivia e poi in prigione si fece più vivida. –Yvi! Olly! Venite un
attimo.- le chiamò dall’altra stanza. Respirò profondamente e le vide arrivare
una con i guanti da cucina e l’altra con lo spray per pulire le superfici,
-sedetevi.- disse cautamente. Loro si scambiarono uno sguardo preoccupato e si
sedettero.
-Devo dirvi una cosa, probabilmente mi caccerete dall’appartamento, però devo
farlo.- non aveva il coraggio di guardarle negli occhi. Olivia le prese la
mano, -Sai che non è così, dai racconta.- disse.
-Beh, avete presente quando eravamo sedute a tavola a guardare il
telegiornale?- Loro annuirono.
-Hanno passato la notizia del furto della collana d’Etiopia, quella da
seicentomila dollari..- loro continuavano a guardarla, Yvonne si mise le mani
davanti alla bocca. –L’ho rubata io.- ammise con gli occhi rivolti verso il
basso. Ci fu silenzio per una decina di secondi, poi Yvonne scattò in piedi –Oh
mio dio Jail.- sembrava spaventata, -Oh mio dio Jail!- adesso la sua espressione
era quasi divertita. Si alzò in piedi e la guardò dal basso verso l’alto,
-Jolene, giovane studentessa di legge, ruba una collana da seicentomila
dollari, oddio, avrei scommesso su Olivia ma mai su di te!- disse stupita.
–Ehi!- la rimbeccò Olivia.
-Non è divertente, finirò in prigione, e ti ricordo che quella sera eri con me.
Inoltre potrebbero anche rintracciare Olivia per i trentamila,- sospirò e
stavano per uscirle le lacrime, -scusatemi, l’ho fatto senza pensarci.- riuscì
a dire. Olivia continuò a massaggiarle le spalle, -Ehi Jail, riflettiamo, non
ti abbattere subito, possiamo restituirla.- propose.
–Si, così ci arrestano.- disse Yvonne,
che stava passeggiando avanti e dietro per la stanza.
-Dunque, hanno scoperto il furto oggi, giusto? Noi siamo uscite l’ultima volta
dalla suite ieri, e oltre al fatto che sono in ritardo di un giorno, il che è
strano, potrebbe anche averla rubata qualcuno oggi.- ipotizzò Yvonne, sempre
passeggiando avanti e indietro. Loro sembravano non capire.
-L’abbiamo rubata noi, ok, ma la colpa potrebbe ricadere anche su qualche
cameriere, donna delle pulizie, e questa notte potrebbe aver portato nella
stanza altre ragazze, non siamo per forza in cima alla lista.- ragionò Yvonne.
-E le telecamere? Se siamo le uniche registrate ad entrare ed uscire dall’hotel?-
chiese Olivia.
-Tu non c’entri.- tagliò corto Jolene.
-Io sono entrata nella hall con voi, ho fatto da diversivo, e ci sono stata
tutto il tempo in cui voi siete entrate. Non sono affatto esclusa.- ribattè
Olivia.
-Già, le telecamere sono un problema.- ammise Yvonne. –Guarderanno tutti i
video, e ci interrogheranno per forza perché siamo state nella suite.- Tutte restarono in silenzio. Dopo qualche
minuto, in cui tutte cercavano qualcosa che avrebbe aggiustato la situazione in
qualche modo, l’unica idea venne in mente ad Olivia.
-Partiamo.- disse.
-Che?!- quasi gridarono all’unisono Jolene e Yvonne.
-Si, prima che ci interroghino e ci scoprano, partiamo.- ripetè con voce calma.
-Ma che cavolo dici Olly, così è peggio!- disse Yvonne.
-No, andiamo a stare a Las Vegas, dove
vive la mia famiglia, per l’estate.-
-Verrano a cercarci, è una collana da seicentomila dollari!- sottolineò Jolene.
- Se andranno a Las Vegas , sarà solo per vedere la collana al suo posto.-
continuò Olivia.
-Nelle nostre valige?- ironizzò Yvonne.
-No, al suo posto, ma voi avete ascoltato il servizio? Il mausoleo a cui appartiene
si trova a Las Vegas,- disse con il tono di chi sta spiegando qualcosa di ovvio
e semplice, -lo rimettiamo al suo posto.- concluse.
Jolene ed Yvonne si guardarono allibite. –Ma..ma non è strano che ci abbiano
visto nella suite, e poi a Las Vegas, nei pressi del mausoleo?- balbettò
Yvonne.
-Basta che la collana sia lì, senza un graffio.- alzò gli occhi al cielo
Olivia. Jolene ed Yvonne non erano molto sicure della riuscita del piano di
Olivia stavolta, e per dirla tutta nemmeno Olivia era molto sicura, ma i suoi piani
avevano sempre funzionato, e dovevano mettere le cose apposto.
-Facciamo le valige, allora!- sorrise Yvonne, che della situazione vedeva
sempre il lato positivo. Era appena iniziata l’estate, la sessione estiva degli
esami sarebbe iniziata tra un mese, e loro si concedevano una breve “vacanza” .
Fecero le valige in fretta e furia, dovevano arrivare il prima possibile. Come
al solito Yvonne fu l’ultima, e quando le dissero che si sarebbe dovuta portare
solo un trolley, impazzì e rifece da capo tutta la valigia.
Finalmente arrivarono all’aeroporto e presero il primo volo per Las Vegas.
-E i tuoi genitori?- chiese Jolene.
-Avevano detto che si fermavano in città per un po’, qualcosa riguardo gli
affari di mio padre.- disse Olivia in fila per il check in.
-Ma andremo a stare dai tuoi, giusto?- chiese Yvonne, scocciata.
-La casa dei miei è fuori città.- annuì. –Tranquille, ho le chiavi,- rise. –Non
c’è nemmeno bisogno che io gli dica che andiamo là.- alzò le spalle.
Il volo partì la sera tardi, e le tre dopo poco, si addormentarono, stanche ma
incredule per quel viaggio inaspettato.
Arrivarono la mattina presto, fecero colazione all’aeroporto e preso subito un
taxi, la casa dista mezz’ora di macchina, ed appena scesero si stupirono della
casa dei genitori di Olivia, che essendo di modeste dimensioni era
assolutamente diversa dalle altre, molto più classica e carina.
-Io non sarei mai scappata di casa, Olly!- ridacchiarono Yvonne e Jolene, metre
posavano le valige nell’atrio, e si guardavano attorno quasi estasiate dalla
semplicità e dal gusto con cui era arredata la casa.
-Portate le valige in camera mia!- urlò da fuori mente pagava il tassista, -la
seconda porta a sinistra.-
Le due si diressero nella stanza di Olivia, che aveva un enorme letto
matrimoniale, inoltre nella stanza c’erano molti libri e molte medaglie. Yvonne
si sedette sul letto e si sentì sprofondare.
-Il materasso è ad acqua, vi da fastidio?- chiese Olivia nel momento esatto in
cui Yvonne se n’era accorta.
Yvonne rise istericamente per un po’ ed invitò Jolene a provarlo. –Oh mio dio,
è fantastico! Perché non ne abbiamo uno nel nostro appartamento?- disse
saltando sul letto.
-Non vi divertite troppo,-sorrise Olivia,- sarà solo per pochi giorni, fino a che
non restituiremo la collana.- Così spense tutto il divertimento di Yvonne, che
si stava dirigendo verso la cucina per prendere un po’ da mangiare.
-Ehi Olly, ce li avete i… Aaah!- urlò Yvonne.
Jolene corse verso di lei dalla stanza accanto, ed Olivia scese di corsa
le scale.
-Che c’è? Ci sono scarafaggi o ragni? No perché è molto comune qui!- disse
Olivia preoccupata. Sapeva che Yvonne odiava gli scarafaggi.
-C’è un uomo nudo nella tua cucina!- urlò senza voce. Olivia e Jolene si
guardarono allarmate e si diressero in cucina.