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Autore: Lost on Mars    16/06/2014    10 recensioni
A diciassette anni non sai cosa sia la morte e perché debba capitare proprio a lei. Non sai perché il destino abbia deciso di fare questo scherzo proprio a voi. Perché tu debba soffrire così.
A diciotto capisci che non si può più cambiare nulla, allora provi ad uscire di casa, ma tutto ti ricorda troppo lei.
A diciannove ricominci a vivere, ma sei ancora legato ai fantasmi del passato,tant’è che non riesci più a legarti a nessuno, perché ti sembra di tradirla, perché la ami ancora, anche se è morta.
Ashton ha diciannove anni ed è convinto che il tempo che guarisce ogni ferita sia un gran cazzata: lei è morta da due anni, ma lui non smette di sanguinare dentro.
E se fosse una persona a guarire ogni ferita? Se il tempo non c’entrasse proprio niente?
-
«Non credo quanto possa interessarti la storia di un ragazzo depresso.»
«Oh, non credo che tu sia depresso. Non hai l’aria da depresso.»
«Allora devi essere una pessima osservatrice.»
«Hai l’aria da distrutto, a dir la verità, ma hai anche l’aria di uno che ne è uscito, da qualsiasi cosa tu fossi dentro. Hai un sacco di arie, in effetti.»
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15
 
  
«Forget about the stupid little things, like the way it felt to fall asleep next to you.»
(5 Seconds Of Summer – Amnesia)
 
 
Dopo gli esami, Calum era diventato molto più tranquillo e trattabile. Non aveva ottenuto il massimo dei voti, ma non aveva nemmeno rasentato la sufficienza. Era nella media, non si poteva lamentare del suo risultato e, in tutta onestà, era davvero felice di aver finito la scuola. Si sentiva più leggero, e sospettava che la scuola non influisse poi così tanto. Forse era il fatto di aver lasciato Jules, di poter passare più tempo con i suoi amici, più tempo con Luke. Aveva sentito la mancanza dei lunghi pomeriggi estivi che passava con lui al parco dietro casa, al bar vicino scuola perché c’era l’aria condizionata e verso fine Dicembre cominciava davvero a fare troppo caldo per starsene fuori all’aria aperta, delle mattinate passate al supermercato per fare la spesa alla madre di Luke. Erano tutti particolari, pezzi di vita presi e congelati, così da rimanere per sempre nella memoria. Mancava una settimana esatta all’evento dell’anno: la festa di Capodanno di Emily Walker. Era invitato chiunque rientrasse nelle sue conoscenze o in quelle delle sue amiche, ma da quando Calum aveva rotto con Jules, non si aspettava di ricevere un invito. Fu per questo che, trovare un bigliettino fucsia fosforescente nella cassetta della posta lo sorprese parecchio, quel giorno. Eppure c’era scritto lì sopra, chiaro e tondo che era stato invitato. Scrollò le spalle e rientrò in casa.
Come da programma, mezz’ora dopo Luke si presentò con un biglietto fucsia in mano.
«Ci hanno invitato?» chiese Luke, seduto sul divano del soggiorno. Il suoi occhi azzurri erano fissi sull’invito appariscente.
«A quanto pare...» rispose Calum.
«Spero solo di non finire con la faccia nel punch» sospirò il biondo, si alzò dal divano e accartocciò il biglietto in tasca. «Andiamo?»
Calum annuì e prese il telefono. Da quando la scuola era finita, uscire con Luke per Sydney era diventata un’abitudine. Anche se, principalmente, le argomentazioni erano sempre le stesse e dopo un po’ cominciavano a diventare noiose, a Calum piaceva passare del tempo con lui. Solitamente, Luke gli parlava di Thalia. Calum credeva che fosse geloso, ma non seppe dire esattamente in che senso. Forse era geloso come amico, dal momento che qualche settimana fa avevano avuto un’imbarazzante conversazione sui sentimenti confusi di Luke. Glielo confermò ulteriormente Luke stesso, quel giorno, quando «Sai, la capisco. Insomma, ha un ragazzo adesso. È giusto che passi del tempo con lui, anche se mi mancano le nostre chiacchierate fino a mezzanotte in cui lei, per l’appunto, si lamentava del non avere un ragazzo... »
«È solo innamorata, Luke.» disse Calum, mettendosi le mani in tasca.
«Che?»
«È innamorata. Si vede a miglia di distanza.»
«Ne sei sicuro?»
«Al cento per cento.» rispose Calum. «Non fare il migliore amico geloso, su.»
«Non sono geloso. Sono preoccupato. Insomma, non lo sappiamo nemmeno noi com’è Ashton veramente, voglio dire, è un fenomeno alla batteria e questo non lo escludo, ma... » riprese Luke.
«Ma dovresti essere un po’ meno prevenuto nei confronti delle persone, non credi?» il ragazzo sorrise e Luke rimase spaesato per qualche secondo. Era davvero quella la concezione che Calum aveva di lui? Oppure era stata solamente una battuta? Sospirò, e continuò a camminare affianco a Calum in silenzio. Era venerdì, e il venerdì era giorno di prove. Perciò svoltarono a sinistra, verso casa di Michael, e continuarono a parlare dei mille progetti che avevano per quell’estate, che erano davvero tanti. Strani, impossibili, apparentemente irrealizzabili. Non appena sentirono un ritmo veloce, capirono che Ashton doveva essere già arrivato, difatti, la porta del garage era spalancata, e mentre Michael scriveva messaggi con la schiena appoggiata al muro, Ashton suonava la batteria un po’ a caso. L’unica cosa che non rientrava negli schemi delle solite prove settimanali, era Thalia seduta sul tavolo, con le Converse nere slacciate, che aveva occhi solo per Ashton e un largo sorriso luminoso sul viso. Quando si accorse che Luke e Calum erano entrati, scese velocemente dal tavolo e corse a salutarli, alzandosi sulle punte per abbracciare Luke, che era diventato più alto tutto insieme e lei non se n’era nemmeno accorta.
«Come mai sei qui?» chiese Luke rivolto alla sua migliore amica.
«Sono stata invitata da un certo batterista.» rispose Thalia con le braccia incrociate al petto, e qui rivolse un’occhiata ad Ashton, seduto sullo sgabello dietro la batteria, che sorrise colpevole.
Calum stava accordando il suo basso quando Michael decise finalmente di posare il cellulare sul tavolo e di prendere la chitarra. Luke seguì l’esempio dei suoi amici e Thalia si mise seduta su una sedia di fronte a loro.
«Sono la vostra prima spettatrice, sorprendetemi.» disse sorridendo.
«Ashton non ti ha mai fatto sentire nessuna delle nostre canzoni, nemmeno quella che ha scritto lui?» chiese Luke sorpreso. Thalia scosse la testa.
«Che sono aumentate a quattro, per l’esattezza.» aggiunse Michael.
«Quando le abbiamo scritte altre due canzoni?» chiese Calum.
Luke scoppiò a ridere. «Be’, una l’ha scritta Ashton, l’altra l’abbiamo finita l’altra settimana, Cal.»
Calum annuì ancora confuso, e a quel punto le prove iniziarono ufficialmente. Luke prese la chitarra acustica, mentre Michael contemplava la sua elettrica come fosse un reperto di estremo valore e Calum prese ad accordare il basso. Thalia intanto li osservava, in attesa che cominciassero.
Allora Luke «Miss Reed, siamo lieti di dedicarle queste prove» disse, fingendosi un grande presentatore. «La prima canzone che canteremo è... rullo di tamburi, prego» E Ashton, sorridendo, fece ciò che gli era stato richiesto. «Amnesia!»
«Questo sembra molto un titolo da Michael.» commentò Thalia.
«Ma non l’ho scritta io.» rispose il diretto interessato, facendo un impercettibile passo indietro, più vicino alla batteria. Allora Thalia capì, ma non disse nulla. Si limitò a rivolgere un sorriso ad Ashton pochi secondi prima che Luke cominciasse a suonare. Iniziò una melodia dolce e poco dopo Luke cominciò a cantare e al ritornello fu accompagnata da quelle di Calum e Michael.
E man mano che le parole scorrevano, Thalia trovava incredibile che le avesse scritte Ashton, proprio lui. E non solo per la loro sconfinata bellezza, per il significato, ma per quello che si celava dietro quelle parole. Perché gli altri potevano anche non saperlo, gli altri potevano immaginare che si trattasse di una semplice canzone, scritta con ricordi che non facevano poi così male. Ma Thalia sapeva la verità, sapeva con quali ricordi in particolare era stata scritta, sapeva che scriverla forse aveva riportato tutto a galla e che forse aveva fatto male. È pur vero, però, che le cose non si dimenticano tanto facilmente. A volte è davvero impossibile. I ricordi possono rimanere accantonati in un angolo della nostra mente, seppelliti nel profondo del nostro cuore, ma basta un nonnulla per riportarli in vita e farli brillare come non mai. Thalia sapeva che lei non avrebbe mai cancellato l’indelebile ricordo di Lilian e che non avrebbe mai avuto lo stesso posto che aveva occupato lei nel cuore di Ashton. Poteva prendere quello accanto, quello uguale in tutto e per tutto, ma non l’avrebbe mai rimossa completamente. Lei non sarebbe mai riuscita in quell’impresa, ma Ashton poteva. Con la sua forza di volontà e con molte altre cose, Ashton aveva tutte le capacità di farlo. E forse, quella canzone era l’inizio. Forse, si deve sempre iniziare in modo doloroso.
 
“Vorrei svegliarmi con l’amnesia e dimenticare tutte le piccole e stupide cose. Come la sensazione di addormentarsi accanto a te, e ai ricordi da cui non riesco a fuggire.”
 
E no, Thalia non la sentiva la gelosia che avrebbe dovuto provare. Non aveva alcuna sensazione strana all’altezza dello stomaco, non era arrabbiata o nervosa. L’unica cosa che sentiva era solo una gran voglia di interrompere tutto quanto e di far capire ad Ashton che lui poteva farcela, perché se Thalia era stata attratta da lui, se era amore quello che provava ogni volta che lo vedeva, quello che aveva fatto scattare il tutto era stato vedere la forza di Ashton combattere contro il dolore riflesso negli occhi di lui.
 
“Perché io non sto bene per niente.”
 
Thalia non si rese nemmeno conto che avevano tutti smesso di suonare e che Luke le aveva chiesto più volta cosa ne pensasse della canzone, di loro in generale e di tutto il resto. E l’unica cosa che uscì dalla bocca di Thalia fu: «Così perfetto che potrei mettermi a piangere.»
E non era una bugia, un compiacimento, un falso complimento fatto per non dire altro. Era la pura verità. Ogni singola parola della sua frase conteneva la sua parte di verità. Si alzò dalla sedia con le gambe tremanti e si avvicinò ad Ashton, seduto ancora sullo sgabello dietro la batteria. Lui alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di Thalia, che quel giorno avevano assunto una sfumatura più dorata che verde. Li osservò a lungo, come lei si perse in quelli di lui. «Possiamo parlare un attimo? Appena finite, intendo.» gli chiese.
Ashton le sorrise e le prese la mano. «Certo.»
 
Dopo le prove, Thalia aveva sentito tutte e quattro le loro canzoni almeno due volte, era la prima volta che assisteva a qualcosa del genere. E il primo pensiero che ebbe fu che qualcosa di così bello non meritasse di stare chiuso in un garage. Nonostante Luke dicesse che prima o poi avrebbero trovato la loro occasione, Thalia nella sua voce aveva sempre notato un po’ di malinconia, perché sì, loro erano strabilianti anche singolarmente. E forse Luke, tutto quel tempo, aveva sempre detto che Michael avrebbe potuto sfondare come chitarrista, Calum entrare a far parte di qualche cosa famosa; Ashton e la batteria sembravano essere una cosa sola, mentre Luke credeva che la strada per essere un cantante di successo aspettava solo di essere percorsa. Tuttavia, erano quattro fenomeni che uniti insieme risultavano come una vera e propria esplosione. Era impossibile che, fino a quel momento, nessuno li avesse notati.
I ragazzi stavano smontando la batteria e rimettendo a posto gli altri strumenti quando Thalia cercò di avvicinarsi ad Ashton per parlare della canzone, ma il quel momento, sentì il cellulare vibrare nella tasca dei jeans: sua madre la stava chiamando. «Mamma?» rispose.
«Tesoro, sono qui a casa di Michael con la macchina, vieni?» disse sua madre dall’altra parte del telefono, Thalia sgranò gli occhi.
«Ma che ore sono?» chiese Thalia.
«Le sei, avevamo detto che ti venivo a prendere, no?»
Thalia si morse un labbro. «Sì, arrivo subito» ripose il telefono in tasca, e si rivolse ai ragazzi. «Devo andare, mia madre è qui fuori.»
«Qui fuori?» domandò Ashton, aggrottando le sopracciglia.
«Sono in punizione... ancora.» sospirò lei.
Ashton annuì confuso e un momento dopo si ritrovò Thalia a meno di un centimetro di distanza, lei gli lasciò un bacio dolce e veloce sulle labbra e poi andò a salutare gli altri. Ashton la osservava muoversi aggraziata. Era sorprendente di come lei non si accorgesse della bellezza che metteva in ogni gesto o movimento.
Uscì dal garage, chiudendosi la porta alle spalle. Ashton sospirò, posando le bacchette su uno dei tamburi.
«Ragazzi, credo che andrò anche io adesso. Devo stare con mio fratello.» disse Ashton. Tutti e tre si girarono verso di lui e lo salutarono. Luke lo osservò mentre si dirigeva verso l’uscita, non pensò alle parole che disse.
«Ashton» lo richiamò prima che potesse andarsene. Il ragazzo si girò verso di lui. «Per qualsiasi cosa noi siamo qui. Siamo amici adesso, dobbiamo fidarci l’uno dell’altro.»
Ashton annuì e sorrise. «Lo terrò a mente.»  Poi sparì, mentre attaccava gli auricolari al telefono.
Luke sospirò e spostò lo sguardo sul pavimento, quando lo rialzò, Calum aveva appoggiato la mano sulla sua spalla e lo guardava confuso. «Va tutto bene, Luke?» gli chiese.
Luke annuì debolmente. «Ragazzi, vi dico una cosa, ma voi promettetemi di mantenere il segreto. »
«Spara.» disse Michael, accertandosi che in tasca avesse qualcosa in particolare.
«Più volte mi avete chiesto perché Ashton fosse così chiuso, no?» iniziò. Gli altri due annuirono. «Credo di saperlo.»
«Acqua in bocca, dicci tutto.» lo incalzò Calum.
«Mia cugina è stata in classe con lui per tutto il liceo, lei mi ha detto che qualche anno fa lui stava con una ragazza. La prima volta che l’ho visto glielo stavo per chiedere, ma lui mi ha zittito subito – ed è stato inquietante – e sono venuto a sapere solo da poco che quella ragazza da qualche tempo è... insomma, morta.» disse il ragazzo.
«È uno scherzo» asserì Michael. «Non puoi uscire da una cosa del genere.»
«Vorrei che lo fosse, Mike... davvero.» rispose Luke.
Michael sospirò e Calum strinse la presa sulla spalla di Luke. Fino a poco prima, Luke era l’unico custode di quel segreto, e si chiese se per caso non lo sapesse anche Thalia. Lei era innamorata persa di Ashton, questo lo vedeva, ma come poteva essere sicuro che lui provasse le stesse cose? Se lo chiese perché, se anche Ashton era veramente innamorato di lei, allora Thalia doveva già sapere tutto.

 
 
 
 
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Angolo di Marianne
Non so che cosa dire ed è la prima volta che mi capita çwç perciò direi di iniziare con un bel Salve people! È il secondo giorno che diluvia con tanto di tuoni e fulmini, la metro è allagata e io sono chiusa in casa a far niente - aka a vedere serie tv, leggere e cazzeggiare come non mai *-* 
Però è lunedì, e come vi avevo promesso, ecco qui il capitolo :3 Allora, chiariamo un cosa: io non sono assolutamente il tipo di persona che va a cercarsi su Internet vita, morte e miracoli dei personaggi famosi (?) Nel senso, non ho la più pallida idea di quale sia... che ne so, il colore preferito di Luke o il piatto preferito di Ashton, tanto per fare degli esempi. Quindi, data la mia smisurata pigrizia, non avevo davvero voglia di andare a cercare chi dei ragazzi avesse scritto Amnesia perché sono una band e una canzone si scrive tutti insieme uwu Però in questo capitolo mi serviva che l'avesse scritta Ashton quindi pace ♥
Detto questo, i Cake si avvicinano sempre di più, i Thashton continuano ad essere perfetti (ma non temete, se mi avete su Facebook saprete che tramo qualcosa..) e Luke svela a Calum e Michael quello che sa.
Ora, il prossimo capitolo sarà quasi interamente Milene (ho deciso il nome della ship B|), e... basta non vi dico più nulla. Okay, non so più che dire, sarà che questa pioggia mi fonde il cervello e che sono stanchissima perché vado a dormire tardi e non riesco a dormire oltre le nove del mattino, perciò passo ai ringraziamente che è meglio.
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo, stiamo parlando di ben dodici recensioni e io ho una faccia del genere --> *OOO*. Quindi, grazie a _Lautwart_Licantropa_, Winter_Is_Coming, DarkAngel1, heronswift, shakjra, xKikka, Thesperance_99, Jade_Horan, SkyscraperWrites, EezaScarlet_, Aletta_JJ e xlodosmile
Spero vivamente che il capitolo vi sia piaciuto e ricordate sempre che né io né l'editor delle recensioni seguiamo una dieta a base di esseri umani uwu
Proverò ad aggiornare sabato, anche perché domenica non sono a casa. Au revoir ♥
Baci,
Marianne


 
 


 
   
 
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