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Autore: 1DalIlaria    16/06/2014    3 recensioni
"Harry! Si può sapere che ti prende? Non hai detto una sola parola da quando siamo tornati!" chiese tutto contento Louis.
Harry si girò verso di lui ma prima dello sguardo di Louis incontrò quello di Liam.
"Le hai viste anche tu?" chiese incredulo Liam al riccioluto. Eppure era convinto di averle notate solo lui
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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10th July 2014, Tuesday
 
 
 
 
 
Un timido e pallido raggio di sole colpì il volto della ragazza che nella totale tranquillità dormiva appoggiata al petto del ragazzo. Non passò molto tempo che la ragazza cominciò a muoversi. Aprì piano gli occhi e guardò la fonte di quella immensa luce che l’aveva svegliata.
 
“Zayn deve imparare a chiudere le tapparelle..” pensò la bionda mettendosi seduta e stiracchiandosi. Non fece tanto caso a fare piano: Zayn non si sarebbe mai svegliato; era il ragazzo più dormiglione che conoscesse.
 
Guardò il pakistano al suo fianco e piccoli flash le tornarono in mente, flash della sera precedente. Come ci era finita nel letto del cantante? Cercò di fare mente locale un attimo e poi sembrò tornarle tutto a galla. Si era svegliata nel cuore della notte ed era stata trascinata in camera dal ragazzo che aveva incontrato in corridoio.
 
La ragazza seduta sul letto si portò una mano sulla guancia e se la sfiorò delicatamente, proprio come aveva fatto il pakistano la notte precedente. E poi? Come ci era finita sotto le coperte? E come si era addormentata?
 
Dalila, già confusa di prima mattina, decise di lasciar perdere. Dal sorrisino appena accennato sul volto del ragazzo capì che tutto si era risolto per il meglio; quello era ciò che importava.
 
Si alzò dal letto e il suo sguardo si posò sulla poltrona.
 
<< Ma questi..>> sussurrò prendendo il paio di jeans; li aveva lasciati li giorni prima.
 
Li prese e data un’ultima occhiata al pakistano uscì da quella stanza dirigendosi verso il bagno.
 
Si cambiò e lavò in fretta e furia; sapeva che qualcun altro in quella casa era già sveglio.
Si guardò un’ultima volta allo specchio e poi si precipitò al piano inferiore.
 
Scese le scale e, arrivata all’ultimo gradino, si voltò verso sinistra ed eccolo li.
I due si sorrisero e Dalila fece cenno al ragazzo di seguirlo in cucina.
 
<< Buongiorno>> salutò Domenico chiudendo la porta alle sue spalle; non voleva rischiare di svegliare Angelo che ancora dormiva tranquillo sul divano.
 
<< ‘Giorno>> lo salutò la bionda andandogli incontro e abbracciandolo.
 
<< Come mai già sveglia?>> chiese il castano sorpreso; la bionda non era abituata ad essere così mattiniera.
 
<< Colpa di uno stupido raggio di sole>> tagliò corto lei, non voleva che Domenico scoprisse che aveva dormito con il cantante.
 
<< Capisco..>> rispose l’italiano guardando la ragazza che prendeva tutto il necessario per la colazione.
 
Dalila sentiva lo sguardo del ragazzo addosso e confusa lo guardò.
<< Che c’è, Do?>> chiese lei.
 
<< Mi vuoi dire che con tutti i soldi che hanno, non fanno colazione con pasticcini e brioches?>> chiese il ragazzo leggermente deluso.
 
Dalila si voltò a guardarlo e gli venne in mente un’idea.
 
<< Dome…>> cominciò la ragazza guardandolo dritto negli occhi.
 
<< Okay, andiamo!>> disse il ragazzo alzandosi e dirigendosi verso l’uscita.
 
<< Amo quando mi capisci al volo e mi fai risparmiare fiato>> disse la ragazza seguendolo fuori.
 
I due senza fare nessun tipo di rumore uscirono di casa e si avviarono nelle strade inglesi.
 
 
 
Appena i due italiani furono fuori, nell’ex stanza dell’irlandese la ragazza dai capelli rossi aprì gli occhi. La luce del giorno filtrava dagli spiragli della persiana del balcone e donava alla stanza quell’atmosfera mattutina ed estiva che faceva svegliare di buon umore.
 
Così fece per voltarsi a pancia in su e stiracchiarsi com’era solita fare, ma un braccio sul suo fianco la bloccava. Si immobilizzò, aggrottando le sopracciglia e mettendo in moto il cervello per capire chi fosse.
 
Si guardò intorno: quella di certo era la stanza di Niall ed era più che sicura di essersi addormentata con Dalila al suo fianco la sera prima. Però, era matematicamente impossibile che la bionda l’abbracciasse, nemmeno in uno dei suoi sogni più remoti e forse sarebbe stato più probabile il contrario.
Ma allora di chi era quel braccio?
 
Molto cautamente abbassò lo sguardo verso la sua pancia ed osservò la mano che le penzolava davanti, addormentata come il corpo dietro di lei.
 
Inconfondibile, assolutamente impossibile da attribuire a qualcun altro.
Quella mano era stupenda e solo una persona la possedeva.
 
Sorrise, d’istinto voltandosi verso di lui, ma si fermò subito bloccata da un pensiero.
Come diamine ci era finito lì? E dov’era Dalila? Si erano messi d’accordo o Harry l’aveva sfrattata per prendersi il suo posto?
Quello era un motivo in più per voltarsi e chiederglielo.
 
Così sollevò il braccio di lui dal suo fianco e delicatamente si girò verso il ragazzo, cercando di non svegliarlo; voleva ammirarlo per qualche minuto nel suo stato più innocente, dormiente con un’espressione così felice e tranquilla.
 
Non riuscì a trattenersi dall’accarezzargli i capelli ed il viso, così il riccio si mosse mormorando appena un lamento indecifrabile.
 
<< Buongiorno>> disse lei messa di fianco e poggiando la testa su un gomito.
 
<< Buongiorno principessa>> fece il cantante aprendo gli occhi e sorridendo subito alla vista di lei.
 
La rossa sorrise per quel modo  di fare così tenero che aveva, quella parola non l’avrebbe mai stancata.
Harry girò la testa sul cuscino verso di lei e con gli occhi ancora pieni di sonno cominciò ad osservarla senza dire nulla.
 
Possibile che fosse così bello anche appena sveglio? E quei ricci spettinati, che cosa gli avrebbe fatto in quel momento.
Scacciò quel pensiero dalla sua testa cercando di non far capire nulla ad Harry che la stava guardando.
 
<< Perdona la domanda – disse lei con un sorrisino sul volto – ma una principessa si addormenta e si sveglia con accanto persone diverse di solito?>> chiese sarcasticamente.
 
Il riccio sorrise abbassando lo sguardo, capendo a cosa si stesse riferendo. La guardò con una risposta già pronta nella sua mente.
 
<< Una principessa si addormenta e si sveglia sempre accanto al suo principe>> disse il ragazzo passandosi una mano tra i capelli.
 
Ilaria sorrise alla sua risposta, accorgendosi inaspettatamente in quel momento che probabilmente era proprio ciò che voleva sentirsi dire.
 
<< Ma a volte il principe non c’è>> obiettò la rossa continuando il suo gioco.
 
<< Lo so – rispose Harry – ma vedi, la principessa ha un carattere un po’ complicato e non sempre è così disponibile con il principe>> disse alzandosi su un gomito anche lui.
 
<< Però ho sentito dire che il principe è un tipo molto intraprendente e che spesso fa di testa sua>> fece la ragazza cominciando ad accarezzargli il tatuaggio della rondine sinistra sul petto.
 
<< Questo l’ho sentito dire anche io – disse il cantante annuendo – ma ho sentito dire anche che nonostante tutto, il principe è pazzo di lei>> fece sicuro.
 
La rossa sorrise ed abbassò gli occhi, non riuscendo a sostenere ancora per molto lo sguardo del ragazzo mentre le diceva certe cose. Vide la mano destra di lui poggiata sul materasso e senza pensarci troppo la raggiunse, cominciando ad accarezzare le sue dita lunghe ed affusolate.
 
<< E proprio per questo la principessa sopporta tutti i suoi difetti, e... – alzò lo sguardo e lo osservò – sotto sotto mi sa che anche lei è un po’ pazza di lui>> ammise.
 
<< Davvero?>> domandò lui guardando le loro mani e poi di nuovo lei.
Ilaria annuì.
 
<< Solo un po’ però>> precisò la rossa.
 
<< E non c’è modo di farlo diventare tanto?>> chiese il riccioluto con quel sorriso incorniciato da una sola fossetta.
 
<< Mmm... – fece finta di pensarci – non credo, no>> disse infine.
 
<< Nemmeno se facesse così?>>
 
Harry cominciò a risalire dalla mano di lei al braccio fino alla spalla, toccando con le punte delle dita la sua pelle.
La rossa seguì i suoi movimenti, rabbrividendo sotto il suo tocco così leggero.
 
<< No>> rispose poco decisa.
 
Il ragazzo salì fino al suo viso, accarezzandole una guancia e sfiorandole il lobo dell’orecchio.
Ilaria chiuse gli occhi, cercando di non cedere; Harry stava giocando sporco.
 
<< Nemmeno così?>>
 
La rossa scosse la testa, incapace di pronunciare il “no” mentre il cantante sorrise appena, sicuro che non avrebbe retto ancora per molto.
La ragazza aveva ancora gli occhi chiusi, così lui ne approfittò per avvicinarsi al suo viso.
 
<< E se invece facesse così?>>
 
Ilaria si accorse della voce del riccio troppo vicina a lei, ma non fece nemmeno in tempo ad aprire gli occhi che sentì due dita sotto il suo mento e le labbra morbide di lui poggiarsi sull’angolo sinistro della sua bocca.
 
Quando il contatto finì l’italiana aprì le palpebre e lo guardò, non riuscendo a trattenere un timido sorriso.
 
<< Se il principe facesse così penso che avrebbe qualche possibilità>> gli disse.
 
<< Bene, allora andrò a riferirglielo; sarà contentissimo di saperlo>> rispose Harry sorridendole.
 
Ad un tratto sentirono dei rumori provenienti dal corridoio.
 
<< Mi sa che si sono svegliati i ragazzi>> osservò Ilaria guardando verso la porta.
 
“Niall!” sentirono gridare.
 
Il cantante lasciò cadere la testa in avanti a peso morto e la rossa rise per il solito comportamento di Louis di ogni mattina.
 
<< Staranno litigando per il bagno – ipotizzò Harry – anzi, ora vado nel mio bagno prima che ci vada qualcun altro>> disse lui alzandosi dal letto.
 
<< Perché, lo usano anche gli altri?>> domandò la rossa rimanendo invece allo stesso posto.
 
<< È capitato, si – rispose il cantante alzando gli occhi al cielo – torno subito – le disse, sporgendosi sul materasso e lasciandole un bacio sulla fronte.
 
La rossa annuì e il riccio uscì dalla stanza.
 
Ilaria si lasciò cadere di nuovo sul cuscino e si stiracchiò per bene, cosa che prima non aveva potuto fare.
 
Respirò a fondo e sorrise ripensando a tutto: agli ultimi giorni, a Harry, ai ragazzi, al risveglio appena avuto. Sembrava davvero tutto troppo perfetto.
 
Si alzò dal letto e si diresse verso il balcone, alzando la persiana ed inondando la stanza di luce. Uscì e respirò l’aria londinese, calda ma non troppo; lo smog si sentiva ma non più di tanto, visto che la casa si trovava in periferia.
 
Si chiese che fine avesse fatto Dalila, ma subito si rispose da sola, intuendo in che posto si trovasse in quel preciso momento.
 
Non sapendo che fare, decise di raggiungere Harry in camera per poi scendere insieme al piano di sotto per la colazione in compagnia di tutti gli altri.
 
Rientrò ed attraversò la camera, per poi arrivare in corridoio; si diresse verso l’inizio del corridoio, verso la camera del suo inglese preferito, ma appena alzò il viso – che ancora portava un sorriso – vide qualcuno salire le scale e si bloccò di colpo a pochi passi dalla stanza del riccio.
 
<< Ehy, sembra che tu abbia visto un fantasma>> le disse Angelo vedendo il suo sorriso spegnersi.
 
La rossa scosse la testa, ricordandosi improvvisamente che i due amici italiani erano a Londra, a casa Direction.
 
<< No, scusami, mi dispiace>> fece lei sorridendogli ed andandogli incontro.
 
<< Tutto a posto?>> chiese il moro salendo gli ultimi gradini e guardandola in volto.
 
<< Si, certo. È che devo abituarmi ad avervi qui, mi sembra così strano – rispose la ragazza sorridendogli – come mai sei venuto qui?>> domandò.
 
<< Stavo cercando Dome>> disse il ragazzo.
 
<< Credevo fosse con te>> fece Ilaria aggrottando le sopracciglia.
 
<< No, quando mi sono svegliato non c’era>> informò l’italiano.
 
<< Forse è uscito>> ipotizzò la rossa.
 
<< Possibile; sicuramente è più mattiniero di me>> disse lui, facendo scoppiare a ridere la ragazza.
 
<< In questo caso... che ne dici di continuare il discorso di ieri sera?>> suggerì Angelo a bassa voce.
 
<< Adesso?>> chiese Ilaria cercando di prendere tempo. Era sicura di voler riassumere ad Angelo gli ultimi giorni passati a Londra?
 
<< Si, hai da fare?>> le domandò.
 
La rossa mise in moto il cervello ma non riuscì a pensare a niente; era come se ci fosse solo un enorme vuoto nella sua mente e la domanda “perché no?” rimbombò in quel vuoto.
 
<< No – rispose in fretta accorgendosi che l’amico aspettava una risposta – solo la colazione>> gli sorrise.
 
<< Scenderemo in tempo per quella>> la rassicurò lui.
 
<< Andiamo>> Ilaria lo prese per mano e lo condusse nella ex camera dell’irlandese.
 
Eppure, ne era sicura, dentro di sé si stava dimenticando di qualcosa, o meglio di qualcuno.
Sembrava come se quando ci fosse uno si dimenticasse dell’altro e viceversa, ma il tutto ovviamente non fatto apposta.
 
Che non ci fosse spazio per tutti e due?
Era quello che doveva capire.
 
 
 
<< Allora?>> chiese all’improvviso Domenico. Era strano che la bionda al suo fianco non parlasse. L’aveva osservata da quando erano usciti e le era sembrata un po’ assente.  
 
<< Cosa?>> chiese Dalila avvicinandosi e facendo sfiorare la sua spalla con il braccio del ragazzo.
 
Non c’era nulla da fare l’amico aveva capito che qualcosa non andava in lei; era più forte di se non riusciva a darsi pace su quanto successo la sera prima con Zayn. Era successo qualcosa ma non riusciva a capire cosa. Aveva una strana sensazione, come se si stesse dimenticando di una cosa importante. E poi aveva una parola che continuava a girarle per la testa: “la nostra”.
Cosa era successo poche ore prima?
 
<< Non hai nulla da dirmi?>> chiese Domenico guardando sempre dritto davanti a se.
 
<< Che vuoi dire?>> chiese Dalila guardando il ragazzo al suo fianco e decidendo di lasciar perdere tutti quei strani pensieri.
 
<< Bè potresti, per prima cosa, dirmi dove sei andata qualche giorno fa. Quando hai fatto morire Ila di infarto>> disse Domenico serio e, finalmente, guardandola.
 
<< E’ arrivata fino a lì la notizia?>> rispose la bionda con una smorfia.
 
<< Già. Ila ha chiamato Angy e, siccome l’ha sentita preoccupata, le ha chiesto cosa avesse e..>>
 
<< Siccome quei due si dicono ogni cosa, Ila ha spifferato tutto. Okay, capito>> disse Dalila calciando un sassolino.
 
<< Esatto. Quindi, dove ti ha portata il bel morettino scorbutico?>> chiese Domenico stupendo la ragazza.
 
<< Zayn – disse Dalila sottolineando il nome – niente, siamo stati tutta la giornata a Brighton ma, siccome abbiamo spento i cellulari, nessuno sapeva dove fossimo e si sono preoccupati>> piegò velocemente l’italiana. Sapeva che l’amico non voleva tutti i dettagli.
 
<< Almeno è servito a qualcosa far preoccupare tutti?>> chiese malizioso.
 
<< Piantala!>> gli rispose Dalila colpendolo.
 
<< Dai mi vuoi dire che non è successo nulla?!>> chiese sconvolto il ragazzo.
 
<< Sai, Dome, non gira tutto intorno a quello>> gli fece notare la bionda.
 
<< Bè ma ha un ruolo fondamentale nelle vite degli essere umani!>> le rispose convinto più che mai lui.
 
<< Sei senza speranze>> disse Dalila scuotendo il capo e prendendolo sotto braccio.
 
Domenico sciolse la presa e le mise un braccio intorno alle spalle e l’avvicinò a se. Nessuno disse niente per un po’, ognuno perso nei suoi pensieri.
 
<< Posso farti una domanda?>> chiese il ragazzo dopo quei minuti di silenzio.
 
<< Spara pure>> disse la bionda.
 
<< I tuoi genitori e quelli di Ila non sanno nulla vero?>>
 
Dalila si bloccò e guardò il ragazzo al suo fianco.
 
<< No, non abbiamo detto nulla>> rispose l’italiana.
 
<< Immaginavo..>>
 
<< Perché?>> chiese la bionda; perché quella strana domanda?
 
<< No così – il ragazzo prese un attimo poi rigirò la domanda – perché non avete detto nulla?>> chiese temendo per la risposta.
 
<< E’ difficile da spiegare, non ci crederebbero nemmeno>> mormorò la ragazza celando parte della verità.
 
<< Dalila tu…>>
 
<< Non lo so – lo bloccò la ragazza – non lo so ancora>>
 
<< Lo sapevo – Domenico prese per mano la ragazza – la tua storia è più complicata di quella di Ila, vero?>>
 
<< Non che la sua sia più semplice ma diciamo che lei non è sola. Io non so nemmeno se ho qualcuno con cui condividerla questa storia>> lo sguardo della ragazza si posò su i suoi piedi.
 
<< Mancano ancora un sacco di giorni – il moro strinse la mano della ragazza e la guardò sorridendole – vedrai che quando arriverà quel giorno saprai cosa è giusto fare>> cercò di rincuorarla.
 
<< Sapremo che fare..>> lo corresse lei.
 
<< Lo spero con tutto il cuore>> le rispose lui per poi stringerla tra le sue braccia.  
 
<< Sai – disse all’improvviso Dalila interrompendo l’abbraccio – sono contenta che siate qui. Mi siete mancati un sacco>> ammise guardando dritta negli occhi l’amico.
 
<< Sono contento anche io. Lì senza di voi era una noia ed Angelo non avrebbe resistito per molto. Voleva vedere Ila>> disse Domenico ridendo.
 
<< Si, immagino che anche lei avesse bisogno di Angelo. Per quanto siano perfetti per stare insieme non possono essere che amici. Sono due amici perfetti>> commentò la ragazza.
 
<< Anche perché, mi pare di aver capito, che Ila abbia già trovato la “sua dolce metà”>> disse Domenico mimando le virgolette.
 
<< Vedo che hai capito tutto!>> disse Dalila sorpresa.
 
<< Ehy! La devo prendere come un’offesa?>> chiese fermandosi e guardandola.
 
Dalila gli sorrise e i due scoppiarono a ridere.
 
 
 
 
<< Allora, che mi dici del riccio?>> chiese lui arrivando al fatidico punto.
 
Ilaria lo guardò fisso per qualche secondo senza dire nulla; era così strano che proprio lui le chiedesse cose del genere.
 
<< Che vuoi che ti dica? – disse poi – niente di diverso da quando ci siamo sentiti per telefono tre giorni fa>> rispose in modo sbrigativo.
 
<< Proprio niente di nuovo?>> insistette il moro. Ilaria lo guardò di nuovo e si chiese ancora una volta se parlarne con lui era la cosa giusta da fare.
 
Certo, lui era il suo migliore amico ed era giusto che si interessasse a lei, ma le sembrava tutto così strano, così insensato dopo quello che era successo tra loro tre anni prima.
Era anche vero che quella era acqua passata, e lo dimostrava il fatto che Angelo fosse lì a chiederle come stava, cosa era successo, che lui fosse lì per lei. Come amico.
 
<< Va bene – la rossa cedette – è probabile che nel frattempo ci sia stato un altro bacio, ma…>>
 
<< Aaaahh! Beccata, lo sapevo!>> il ragazzo non la fece nemmeno finire di parlare che subito trasse le conclusioni.
 
<< Dai dimmi tutto, sono curioso>> la incitò a parlare.
 
Ilaria non riuscì a trattenere un sorriso per l’espressione divertente che aveva sul volto: per lui pareva davvero acqua passata, era il solito Angelo di sempre e non gli sembrava affatto strano chiederle certe cose; ma soprattutto, le faceva molto piacere che nonostante tutto la loro amicizia si era mantenuta intatta. O quasi.
 
<< Beh non c’è tanto da dire – Ilaria tirò le gambe al petto – è stato l’altro ieri, siamo andati a fare un picnic e... ed è successo>> concluse senza scendere in particolari, ma arrossendo al solo pensiero.
 
Angelo la guardò in faccia e se ne accorse.
 
 << E ti è piaciuto parecchio!>> esclamò ridendo ed additandola.
 
<< Scemo – lo spinse per una spalla arrossendo ancora di più – come fai a dirlo?>> chiese facendogli una linguaccia.
 
Angelo diventò serio.
 
<< Si vede, dai tuoi occhi. Quando parli di lui hai una luce strana, diversa...una luce che non hai mai avuto>> il ragazzo la guardò ancora per qualche secondo.
 
Ilaria tornò seria, guardandolo: in realtà quella luce l’aveva avuta prima di allora, eccome se l’aveva avuta.
Il punto era che lui non se n’era mai accorto.
 
<< Vedi? Avevo ragione, il mio bagno lo usano sem...>>
 
La porta si aprì improvvisamente e la frase del riccio venne stroncata dalla vista dei due amici seduti sul letto.
L’espressione della rossa cambiò radicalmente e quella luce della quale parlava Angelo si accentuò.
 
Ci furono degli attimi di silenzio.
 
<< Harry>> disse poi lei.
 
<< Ilaria – disse in modo quasi sarcastico – e...Angelo>> spostò lo sguardo su di lui.
 
<< Stavamo facendo due chiacchiere>> fece Ilaria mentre il riccio era pronto per chiudere la porta alle sue spalle e andare a sedersi sul letto con loro.
 
<< Tra cinque minuti veniamo anche noi a fare colazione, non preoccuparti>> disse invece la rossa, bloccando le intenzioni del cantante ancor prima che le attuasse.
 
Il riccioluto rimase ancora qualche istante sulla porta a guardarli, poi liquidò la conversazione con un “va bene” ed uscì di scena.
 
Angelo spostò velocemente lo sguardo sul volto di Ilaria e la analizzò in due secondi.
 
 << Ti piace sul serio, vero?>> le chiese improvvisamente vedendo la sua espressione.
Ilaria lo guardò dritto negli occhi senza dire una parola.
 
Perché le stava chiedendo quelle cose? Perché stava sondando il terreno così in profondità?
Era davvero tutto così strano.
 
E poi, perché aveva colto tutte quelle cose da un solo sguardo, dal solo modo di comportarsi di lei, cose che forse solo Dalila riusciva a capire; perché se n’era accorto adesso, adesso che non serviva più a niente?
 
La rossa abbassò lo sguardo e strinse la presa intorno alle sue gambe senza rendersene conto.
 
<< Che succede? Ho detto qualcosa di sbagliato?>> domandò il moro improvvisamente preoccupato.
 
La ragazza lo guardò con occhi leggermente spalancati; non si era accorta di essere in quello stato, era sovrappensiero.
 
<< No, no>> sorrise in modo forzato per cercare di tranquillizzarlo, poi lo guardò fisso negli occhi.
 
Chi era quella persona che aveva davanti? In quel preciso momento si trattava del suo migliore amico, ma davvero lui stava facendo finta di nulla?
Più di tutto la stupiva il fatto che fosse accaduto tutto così in fretta, senza parlarne, senza stabilire niente. Non le era mai successo di parlare di quelle cose con lui e nemmeno lo credeva possibile; lui non l’aveva mai fatto con lei, non avevano mai parlato della sua ragazza Ilaria e di eventuali problemi o gioie del loro rapporto, né di nessun’altra ragazza per la quale Angelo avesse avuto qualche interesse.
Che lui si fosse buttato tutto alle spalle e l’unica a pensarci ancora era lei?
Ma allora, perché ci pensava ancora?
 
<< È che sono davvero felice che tu sia qui>> rispose, accarezzandogli un braccio.
Il ragazzo sorrise, forse senza accorgersi di ciò che la mente di lei stava pensando.
 
<< Anche io sono felice di essere qui – le prese la mano che era sul suo braccio – con te>>
I due si guardarono ancora per qualche istante, sorridente lui, un po’ meno lei.
 
<< Bene, ora che so che va tutto bene sono più tranquillo – disse lui alzandosi in piedi e tenendo ancora la mano di Ilaria – andiamo a fare colazione>> fece, tirando la ragazza e facendola così alzare dal letto.
 
<< Andiamo>> concordò lei sorridente.
 
In realtà quel pensiero non l’aveva ancora lasciata, ma la risposta a tutte le sue domande arrivò poco dopo, perché la rossa conosceva Angelo troppo bene.
 
Lo conosceva davvero bene, per questo sapeva che era un ragazzo intelligente ed attento; sapeva che si era sempre accorto di tutto, ma sapeva anche che non era abbastanza umile e coraggioso da affrontare le situazioni e parlare con le persone, motivo per cui tendeva sempre a far finta di nulla, mentre invece sapeva molte più cose di quelle che ci si poteva aspettare.
 
 
 
 
Ripresero a camminare e, parlando e parlando, arrivarono alla pasticceria. Presero un sacco di brioches di tutti i tipi e poi decisero di tornare a casa.
 
Quando arrivarono davanti alla villa Dalila notò che tutte le finestre erano aperte. Erano tutti svegli.
I due ragazzi si avvicinarono alla porta e Domenico l’aprì.
 
Quando sentirono la porta chiudersi tutti si precipitarono all’entrata. Dalila, con il braccio di Domenico sulle spalle, guardò dritta davanti a se e rimase senza parole.
 
<< Ma questo odore..>> cominciò Niall.
 
<< Brioches per tutti!>> urlò Domenico mostrandoli.
 
Si alzò un urlo di felicità e tutti contenti seguirono il ragazzo italiano in cucina.
 
<< Mostriciattolo, vieni?>> chiese Liam a Dalila che era rimasta alla porta.
 
Non ricevendo risposta seguì il suo sguardo e cerco di capire cosa l’avesse sconvolta. Che aveva la scala di così sconvolgente?
 
<< Ehy, tutto okay?>> chiese toccandole un braccio.
 
Dalila sembrò riprendersi e, fatto un sorriso tirato a Liam, corse su per le scale.
 
<< No, no.. – mormorò la bionda correndo al piano superiore – ti prego, aspetta!>> disse cercando di fermarlo ma ciò che sentì fu solo il suono di una porta chiudersi.
 
<< Dannazione..>> l’italiana si fece coraggio e si avviò verso la stanza del pakistano.
 
Aprì piano la porta e cercò il ragazzo con lo sguardo.
 
<< Zayn?>> lo chiamò entrando nella stanza e chiudendosi la porta alle spalle.
 
All’improvviso il ragazzo uscì dal bagno e guardò la ragazza ancora ferma all’entrata.
 
<< Cosa vuoi?>> le chiese brusco.
 
Dalila fece un passo indietro sconvolta e, di nuovo, quella strana sensazione di vuoto della sera precedente ritornò. Perché l’allontanava ogni volta?
 
<< Va tutto bene?>> chiese la bionda facendo finta di nulla e avvicinandosi al pakistano.
 
<< Che razza di domanda>> sbottò Zayn dandole le spalle.
 
Come poteva chiedergli se andava tutto bene dopo che l’aveva beccata ancora con quello?
 
<< Zayn..>> mormorò la ragazza presa in contro piede. Perché la stava trattando in quel modo?
 
<< Cosa?!>> il ragazzo si voltò di scatto e la guardò al limite della pazienza.
 
Dalila lo guardò e, messe da parte tutte quelle sensazioni di vuoto e tristezza, cominciò a scaldarsi anche lei. Non sopportava che qualcuno la trattasse in quel modo.
 
<< Si può sapere che cavolo ti sta prendendo?!>> la pazienza della bionda partì definitivamente.
 
<< A me? Lo stai davvero chiedendo a me?>> le rispose alzando la voce Zayn. Lei usciva con quello e lui era quello che aveva qualche problema?
 
<< Si! Si può sapere cos’hai? – la bionda gli si avvicinò – perché mi tratti così?!>> chiese stanca lei.
 
<< Che cos’ho? Lo sapresti se non ti fossi addormentata ieri sera!>>
 
<< Eh?>> cosa stava dicendo?
 
<< Niente, lascia stare. Tanto che importanza ha?>> rispose sarcastico il cantante.
 
<< Zayn piantala di fare così!>> sbottò la bionda che si accorse che così facendo avrebbe solo peggiorato le cose. Si calmò e riprese i discorso.
 
<< Se c’è qualcosa che non va dimmelo – si avvicinò al ragazzo che le dava le spalle – parlami>> lo supplicò prendendolo per mano.
 
Il ragazzo, nel sentire la mano calda di lei sulla sua gelida, ritirò la mano e fece un passo in avanti. Un altro passo, sempre più lontano.
 
<< Zayn>> lo chiamò sconvolta lei. Faceva così male essere allontanata ogni volta e nelle ultime ore era successo già fin troppe volte.  
 
Il pakistano non le rispose e fece finta di nulla; non poteva parlarle in quello stato o le cose sarebbero solo peggiorate.
Dalila abbassò lo sguardo triste e fece per andarsene ma si fermò sulla soglia e poi parlò.
 
<< Appena ritorna lo Zayn che mi piace, digli che mi manca>> e detto ciò aprì leggermente la porta.
 
<< Non sono io quello che ti sta rimpiazzando!>> le urlò Zayn voltandosi.
 
<< Cosa?!>> chiese Dalila sconvolta richiudendo di scatto la porta. Ma che gli prendeva?
 
Zayn non le rispose ma la fissava arrabbiato. Perché non capiva? Cosa pensava che lei non gli mancasse?
 
“Non mi è più possibile avvicinarmi a te! C’è sempre quello in mezzo ai piedi! Mi manchi, ma non lo capisci!” le urlò mentalmente il pakistano. Perché non riusciva a dirle quelle parole? Perché?!
 
<< Stai facendo tutto tu! Sai che ti dico? – disse Dalila aprendo la porta – mi hai stancata!>> e urlato ciò chiuse la porta sbattendola.
 
Mentre la ragazza scendeva in fretta e furia le scale il ragazzo si ritrovò per l’ennesima volta da solo in quella stanza.
 
 
 
 
<< E’ solo un cretino!>> sbottò la ragazza arrivando davanti la porta della cucina.
 
I ragazzi all’interno la guardarono sconvolti; Liam ed Ilaria si alzarono e le andarono in contro.
 
<< Che succede, Da?>> chiese Ilaria preoccupata.
 
<< Niente! Sto facendo tutto io!>> sbottò la bionda furiosa più che mai.
 
Dalila sorpassò i due ragazzi e si fiondò in giardino; aveva bisogno assolutamente di sbollire la rabbia.
 
Liam e Ilaria si guardarono sconvolti e con un solo sguardo si capirono: qualcosa con il pakistano doveva essere andata storta.
 
All’improvviso l’attenzione di tutti si posò su Niall che, presa una brioches, si diresse verso la ragazza che se ne stava seduta su una sdraio in giardino.
 
<< Niall cosa..?>> chiese Harry sorpreso come tutti i presenti nella stanza.
 
<< Ci penso io>> rispose sorridendo e avviandosi verso il giardino.
 
L’irlandese arrivò alle spalle della ragazza e si sedette al suo fianco.
 
<< Tieni>> le disse porgendole la brioches.
 
Dalila alzò lo sguardo e fissò il biondo davanti a lei.
 
<< Mangia>> le ordinò il cantante con un dolce sorrisino sul viso.
 
L’italiana la prese e cominciò a mangiarla; perché dovevano essere tutti carini e gentili con lei tranne quel cretino?
Il pensiero del ragazzo al piano di sopra la innervosì di nuovo.
 
<< Eh no – la fermò Niall mettendo una mano sulla sua – se la mangi con tutta questa rabbia in corpo non sarà mai buona come lo è per davvero>> le disse.
 
Dalila lo guardò e non riuscì a trattenersi dal ridere.
 
<< Visto? Non è più buona adesso?>> le chiese il biondo sorridendole.
 
<< Hai ragione – Dalila si porse verso di lui e gli lasciò un bacio sulla guancia – grazie, Niall>> lo ringraziò.
 
<< E di che? Andiamo dai>> disse aiutandola ad alzarsi.
 
I due ragazzi entrarono in cucina sotto lo sguardo preoccupato di tutti, specialmente quello di Liam e Ilaria. Niall andò a sedersi e la bionda, una volta mostrato un sorriso rilassato a tutti, si sedette al suo fianco.
 
Ilaria riuscì ad incappare nello sguardo dell’amica e cercò di capire che fosse successo. Dalila per tutta risposta abbassò lo sguardo e cominciò a ridere e a scherzare con Louis.
 
<< Allora – disse Harry attirando l’attenzione di tutti – che si fa questa mattina?>> chiese.
Tutti si guardarono e cominciarono a mettere in moto il cervello.
 
<< Io direi – disse Ilaria – di andare a fare un giro così per Londra, niente di impegnativo; pranzare e poi il pomeriggio stare in mansarda. Vi piacerà!>> disse la ragazza guardando Angelo e Domenico. Quella stanza avrebbe conquistato anche loro, ne era più che certa.
 
<< E stasera?>> chiese Domenico.
 
<< Luna Park>> disse Louis.
 
<< Cos’è una specie di rito di passaggio?>> chiese Dalila.
 
<< Perché?>> chiese Angelo.
 
<< Anche noi, la prima sera che siamo usciti tutti insieme siamo andati lì>> spiegò Ilaria sorridendogli.
 
<< Andata!>> disse Louis alzandosi e cominciando a mettere apposto.
 
Dalila e Ilaria si alzarono e lo imitarono ma Niall fermò la rossa mentre Liam fermò la bionda.
 
<< Andate a cambiarvi, qui ci pensiamo noi>> disse Liam guardandole.
 
<< Ma...>> cominciò Ilaria.
 
<< Niente “ma”, avete già fatto abbastanza ieri>> le rispose Liam.
 
<< Se proprio vuoi fare qualcosa, potrai preparare il pranzo oggi!>> le ripose Niall.
Tutti scoppiarono a ridere.
 
<< Andata!>> disse la rossa guadagnandosi un abbraccio dal biondo.
 
Scoppiarono a ridere tutti e Dalila, Domenico, Angelo, Ilaria ed Harry, che prese per mano la ragazza, salirono in camera.
Harry trascinò Ilaria in camera e i due sparirono dietro la porta. 





Salve a tutti!
Scusate per la lunghissima attesa, ma ora siamo invacanza e indovinate? Siamo tornate!
Per l'estate cercheremo di pubblicare un capitolo a settimana, come dovrebbe essere.
Come al solito ringraziamo chi ci segue sempre e comunque, senza dare troppo peso al tempo di attesa tra un capitolo e l'altro. Voi ogni tanto se avete l'occasione scriveteci su twitter (@1Dalilaria) e rompeteci le scatole, magari il capitolo arriva prima ahah.
Scerziamo, siamo state davvero molto occupate nell'ultimo periodo.
Ma ora, salvo vacanze in giro per il mondo, siamo qui a scrivere per tutti voi :)
Quindi... enjoy! ;)
-Ila&Da


PS: questo capitolo "Don't Be Scared, I Ai't Going Nowhere" sarà moooolto lungo, quindi non vi spaventate se ci saranno tante parti :)
   
 
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