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Autore: sarahrose    16/06/2014    1 recensioni
William Bruce Bailey, 17 anni.
Intelligente, sensibile e dotato.
Cresciuto a torte di mele, Sacre Scritture e cinghiate nei denti.
Figlio di Stephen L. Bailey, Pastore Pentecostale, Ministro del Culto della Lafayette Holy Roller Country Church, e di Sharon Bailey, casalinga frustrata e dedita agli antidepressivi.
Vittima di abusi dal padre-padrone e dell'indifferenza della madre.
Un unico amico su cui contare: Jeff Isbell.
E la Musica. Quella del Diavolo.
Il rock. Quello vero. Brutto, sporco e cattivo. E terribilmente proibito.
Questa è la storia di un mito. Di una leggenda.
William Bruce Bailey. Da Lafayette, Indiana, a Los Angeles in autostop.
Per diventare W. Axl Rose.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Axl Rose
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Un mese dopo
 
MICHAEL Mc KAGAN (DUFF)
Suck on GUNS N’ fucking ROSES!
 
Ehilà, gente. Piacere di conoscervi.
Io sono Duff, l'ultimo arrivato. Ho risposto ad un annuncio sul Recycler
 
 
Cercasi
BASSISTA
coi controcoglioni
per rock band emergente di L.A.
 
principali influenze:
Aerosmith, Alice Cooper,
Motorheads, Sex Pistols
 
NO BARBA E BAFFI
NO RIPORTI E TOUPET
NO BASETTONI
 
tel.213- 556-778-113 24h su 24 SLASH
 
 
ed eccomi qui, insieme a questi cinque pazzi da legare col cervello in salamoia alcolica e una passione insana per le droghe pesanti. E fin qui tutto ok, visto che anch'io non è che sia proprio uno stinco di santo, sapete?
 
Tra parentesi, visto che ancora non mi conoscete, vi dirò una cosa in un orecchio: io e questi fulminati qui abbiamo un'intesa da paura quando suoniamo, cazzo. Siamo coesi come un unico essere, e questo proprio grazie ai nostri... ehm... diciamo... interessi comuni. E poi dicono che la droga fa male e l'alcol ti spappola il fegato! Cazzate!
 
Noi ci faremo i soldi, grazie al fatto che non abbiamo paura di usare qualche... ehm... spintarella chimica per aprire le nostre porte della percezione e sviluppare il nostro cazzo di pensiero comune!
 
Io sono un punk.
Suono il basso perché lo suonava il mio idolo, Sid Vicious dei buoni vecchi mitici Pistols e poi perché i chitarristi se la tirano troppo e l'offerta, al momento, mi sa che supera la domanda. Non ce ne sono molti di buoni bassisti in giro, cazzo, così ho la strada spianata. Giusto?
 
E poi i virtuosi del quattro corde acchiappano le fighe, mentre ai chitarristi, di solito, toccano le cozze. Vedi alla voce Jeff, qui – che adesso si fa chiamare Izzy – e Slash.
 
Quanto al nostro cantante, Bill Bailey, che ha cambiato all'anagrafe il suo nome in Axl Rose, invece... quello è pericoloso, cazzo. Una specie di asso pigliatutto... io vengo da Seattle, cazzo, dove non succede una mazza di niente. Per questo ho tagliato la corda e ho scelto la Città degli Angeli. perché è qui che c'è la musica, cazzo!
Con i Guns abbiamo scritto un paio di canzoni epocali. Abbiamo improvvisato, sapete come succede e... puff!  
Ragazzi, che figata, lasciatemelo dire, cazzo! Adrenalina pura... avete presente come ci si sente quando si prende coscienza di stare attraversando un momento cruciale della propria vita? Ecco. Noi è così che ci sentiamo, quando siamo insieme, cazzo. Ci sentiamo vivi. Capite cosa voglio dire, vero? E allora, come diceva il buon vecchio Re Lucertola... alzate le mani se mi capite!!!
 
L'alcol e le droghe sono il nostro background, il nostro terreno comune. E poi dicono che fanno male!!!
 
Per noi, droghe e alcol sono... la luce in fondo al tunnel della sobrietà.
 
Non giudicateci troppo male, ragazzi – tanto lo so che non siete degli stinchi di santo neanche voi, cazzo!- ma, a dirvela tutta, è proprio quando siamo sballati che ci escono questi fottutissimi capolavori, modestia a parte! E così, finalmente, con i nostri riff assassini che spaccano il culo belli e impacchettati assieme alla nostra cazzo di strumentazione e ai nostri amplificatori Marshall,  dopo due cazzutissime settimane di prove nel garage di Steve e due serate friggibuco al top in due buchi di culo puzzolenti, ci siamo fatti, per così dire, le ossa e siamo pronti per la nostra prima tournee: cinque date di club a Seattle.
 
Che ne dite, ragazzi?
Ci venite a vederci riscrivere la storia del rock, vero?
 
Pensate che abbiamo addirittura inventato un genere: lo sleazy metal. Che vuol dire non solo metallo pesante, ma anche brutto, sporco e cattivo: sonorità grezze, stage attitude ancora più brutale, testi brillantissimi e crudi, fraseggio tenebroso da film espressionista e falsetti acrobatici spaccacristallo, il tutto rigorosamente made in Axl Rose – che è un dio, cazzo, come paroliere! Ha un fottutissimo dono, quel rosso, amici, ve lo dico io... - I Guns N' Roses sono nuovi. Brutali in un'epoca pop dove il massimo della rabbia giovane è il soft metal di Bon Jovi, Europe e compagnia bella, dove l'unica luce in fondo al tunnel sono i soliti Aerosmith e i Motley Crue. In un mondo edulcorato alla saccarina del pop lavacranio di Madonna e Michael Jackson, dico io, ci voleva un ritorno alle radici selvagge del rock, cazzo! Ed eccovi, dunque serviti i Guns N' Roses su un piatto d'argento. Li volevate? No? Peggio per voi.
 
E adesso ciucciatevi i Guns Fottutissimi Roses, cazzo!
 
Noi siamo l'alfa e l'omega. Una pozione tossica e letale di punk, metal e blues dove io sono il vecchio Punk inglese di Sid Vicious e Johnny Rotten col mio muro chimico di basso, possente come un rombo di tuono.
 
Slash è il blues– e che blues, cazzo!- credete a me! Questo ragazzo qui, con un cespo di boccoli neri al posto della faccia – che io chiamo Eyes Without a Face come la ballata di Billy Idol – farà strada, credete a me, che di musica ne so qualcosa! La sua Gibson Les Paul fa sognare. Slash ha uno stile unico, che fonde virtuosismo tecnico e gusto sopraffino per la melodia con un raffinatissimo genio compositivo. Insomma, lasciatemelo dire, gente: è un mostro della sei corde come non ne ho mai incontrati in vita mia. Se verrete a sentirci suonare, capirete cosa intendo.
 
Jeff Isbell aka Izzy Stradlin, chitarrista ritmico, è il rock classico da Harley Davidson formato Rolling Stones.
 
Popcorn detto Steven, il batterista, picchia giù duro come uno schiacciasassi e ti dà la botta finale di metallo pesante.
Quanto ad Axl... lui è isteria, istrionismo, sciamanesimo e follia pura. Un cocktail letale di sensualità arcana, profeta del Vecchio Testamento agitafolle e sciupafemmine da paura.
Insomma, modestia a parte, gente, siamo fottutamente grandi. Infatti andiamo in tour.
 
Partiamo domattina con la mia vecchia Toyota Celica e... che Ronnie James Dio ce la mandi buona!!!
 
 
 
Oooops, ragazzi... mi sa che il buon vecchio Ronnie i Guns N' Roses non se li fila manco per un cazzo... per non dire che, modestamente parlando, ho paura che, sotto sotto, sia geloso di noi... ci è capitata bella, cazzo... potete scommetterci... ma ci arriveremo tra un po'.
Se ve la racconto, giuro che non ci credete... eppure è la merdosa, fottutissima verità... ma voi, vi prego, amici miei... siate clementi... abbiate pietà... vi prego, vi scongiuro, non ridete...
 
Dunque. Siete scaramantici? Credete ai presagi?
Io fino a ieri non lo ero, ma adesso... giuro che non lo so più.
Ma andiamo con ordine.
 
Ieri sera c'è stata una festa a casa di Izzy, in quella specie di comune dove vivono anche Axl, Shannon e Steve più le due future pornostar Adrianna e Savannah e io e Slash, che dividiamo un monolocale, ci siamo andati insieme. E fin qui tutto ok.
 
Abbiamo suonato, bevuto e ci siamo strafatti, il tutto rimirandoci in una bella specchiera antica che troneggiava in salone a tutta parete, dono della madre di Steve assieme a quel cazzo di gatto sbiotto e psicopatico che ci ha distrutto la carriera sul nascere e, forse, rovinato la vita per sempre.
Tutta colpa di quell'orrido felino radioattivo, dicevo.
Noi non stavamo facendo niente, anzi! Stavamo improvvisando un giro di chitarra assassino dedicato al nostro vino da barboni preferito, il Nightrain Express, che fa diciotto gradi e ti spedisce dritto sulla luna del cazzo per due fottutissimi dollari. Eravamo in un momento magico, cazzo. Una sintonia da brivido.
 
Slash lavorava al giro portante, io lo sostenevo col basso, Izzy ci ricamava su, Steve scandiva il ritmo e Axl ci cantava sopra le sue liriche Bukowskiane da poeta metropolitano quando... patatrac!!!
 
E' successo un casino... è stata questione di un secondo, dico uno solo. Ma è bastato...
 
Loreto, quel cazzo di uccello coglione. E' Tutta sua la colpa, giuro. Io prima o poi quel pennuto lo faccio arrosto... come cazzo fanno a sopportarlo, Izzy, Steve e gli altri?
 
Ad ogni modo, la bestiaccia se ne stava arroccata sul suo cazzo di trespolo in salotto, cioè in quella che era diventata la nostra cazzo di sala prove, vicini permettendo e, chissà Dio perché, ha dato una beccata alle chiappe biotte del gattaccio, che si chiama  Kojac perché è pelato come lo sbirro televisivo e almeno altrettanto odioso.
 
Il felino è volato in aria come una bomba acca avventandosi sul trespolo e rovesciandolo. E dove è andato a sbattere, direte voi, cadendo, il cazzo di trespolo?
 
Elementare, Watson: contro la specchiera di Mrs Coletti, la quale – la specchiera, non Mrs Coletti – è andata in mille pezzi.
Credeteci o no, sono sette anni di sfiga. E io adesso ci credo, visto che per noi, i sette anni sono cominciati oggi.
Vi ricordate il nostro tour a Seattle, vero?
Ebbene, è andato tutto a puttane.
 
Dunque, da Los Angeles, per Seattle, ci sono tre cazzo di Stati da attraversare: California, Oregon e Stato di Washington, per un totale di 1135 miglia e diciotto ore buone di viaggio se non di più.
 
Bazzecole, direte voi.
Bazzecole un cazzo, dico io.
 
No, dico... ok, la mia Toyota Celica non sarà stata proprio nuova di pacca, ma da qui a mollarci, come ha fatto, col culo per terra proprio nel bel mezzo della Valle della Morte, cazzo...
 
E voi dite che non è sfiga?
Se becco quel pennuto e quel gattaccio, giuro che me li mangio crudi e pure vivi, già che ci sono...
No, dico... beccatevi la scena:
 
Death Valley, California.
Cuore del cazzo di Deserto Mojave del cazzo.
Ore 14.00
temperatura: letale.
Macchina in panne.
 
DIAGNOSI: Rottura della scatola del cambio, ha detto Popcorn, che da bocia ha fatto il meccanico.
 
PROGNOSI: infausta. Uguale bye-bye, Celica di Duff. E soprattutto, bye-bye primo cazzo di tour abortito sul nascere dei Guns fottutissimi Roses. E poi mi dite che non è sfiga, questa, cazzo?
 
Ed eccoci qui, a bordo strada, sulla cazzo di Interstatale del cazzo, seduti sulle valigie che contengono la nostra strumentazione a grondare sudore e a squagliarci a vista d'occhio come gelati fuori dal frigo.
 
Una sete ladra ci divora le gole riarse e ci dà alla testa fottendoci il poco cervello rimastoci mentre, sotto il sole allo zenit che sembra una palla di fuoco moltiplicata per sette – anni di sfiga, appunto - da un Dio crudele e vendicativo, smadonniamo in tutte le lingue e gli slang di domine iddio. E finite le madonne conosciute, ne inventiamo di nuove.
 
Siamo qui da ore. Senz'acqua da bere. Senza macchina. Senza un cazzo.
Inoltre siamo sbronzi marci e la testa ci martella in dieci ottavi, il che, se permettete, è la ciliegina sulla torta. E questa cazzo di palla di fuoco non aiuta per niente.
 
Unico conforto:  una cazzo di bottiglia di Jack.
Che, se possibile, ci disidrata fino al midollo spinale, facendoci sentire ancora peggio.
 
Basta.
A meno di un miracolo... non dico che bucheremo tutte le date del tour da qui a Seattle, perché quello ormai è ovvio, cazzo... e a questo punto, chissenefrega... ma se non passa qualcuno più che alla svelta, qui mi sa che Loreto del cazzo, giuro che se ti becco ti ammazzo...
 
A proposito di pennuti... qui va a finire che ci lasciamo le penne...
 I nostri nervi cedono...
sprofondiamo... in un inferno senza fondo...
Siamo fottuti, cazzo... fottuti...
tutta colpa di un gatto a culo nudo e di un uccello demente...
che sfiga, ragazzi... lasciatemelo dire... che sfiga, cazzo!
Che sfiga...
 
Axl delira e si rotola in terra. E sudato com'è, si riempie di questa merda di sabbia rovente rosso sangue del deserto e diventa una specie di cotoletta umana.
 
Izzy si spoglia nudo e si rosola al sole letale del Mojave facendosi una pera nel collo perché, dice lui, tanto ormai è la fine.
 
Popcorn si succhia il dito e piange che vuole la mamma perché ha perso il ciuccio.
 
Slash cerca di pisciarsi in mano per poi bersela, ma fa cilecca e opta per la boccia ancora mezza piena di Jack Daniels.
 
Io invece non faccio un cazzo per non sprecare preziosi fluidi vitali che, se non fossimo così sfigati, potrebbero fare la differenza. Posso solo cantare sottovoce. This is the End... beautiful friend.
Basta.
Mi sono rotto il cazzo.
 
Qui non passa nessuno.
 
Siamo fottuti.
Punto e basta.
Fottuti. Fottuti. Fottuti.
 
Dietro di noi, coi culi in bilico sul ramo di un'agave, una coppia di avvoltoi ci tiene d'occhio cominciando, per la verità, a mostrare i primi segni di impazienza...
Sulle nostre teste cotte a puntino e crepate dal sole desertico, aleggia, incoraggiante, l'ombra oscura della Valle della Morte. Cioè, ombra... si fa per dire, cazzo. Qui nel Mojave, ombra è una parola grossa... sto cazzo di deserto dei miei coglioni fritti in pastella non sa neanche dove sta di casa, l'ombra, cazzo...
 
Speriamo che passi qualcuno... no, dico... non vorrei caricare la dose di sfiga che abbiamo già addosso, ma... sento qualcosa... 
 
“Ssst!!!” fa Axl, sorgendo dal nulla come uno spettro senza pace. “Ascoltate!”
“Io non sento un cazzo” risponde Slash, lanciando al rosso un'occhiata di compatimento. “Sei alla frutta, Rose! Ti sei fottuto il cervello!”
“Eccoli... li sentite? Si stanno avvicinando... vengono a prenderci...” seguita la nostra cotoletta vivente, imperterrita. “Non li sentite anche voi?”
 
Axl è fuori.
E' andato.
 
Poveraccio.
Ci scruta da sotto l'impanatura con gli occhi dilatati del pazzo.
“Gli zoccoli del cavallo di San Bartolomeo...”
 
Addio, amici vecchi e nuovi. Addio.
La fine si avvicina, cazzo
 
(E gli avvoltoi anche)
 
Addio. E' stato bello.
 
Soprattutto per voi
 
direbbe Axl se fosse ancora in sé.
Ma, come potete vedere, purtroppo non lo è più.
Statemi bene.
Non piangete.
 
non piangete per noi.
 
Spaccheremo il mondo, ve lo giuro...
ce la faremo a uscire vivi da questo inferno...
quanto alla sanità mentale... beh, non vi prometto niente. Per i miracoli, ci stiamo attrezzando.
 
So solo che sopravviveremo, in un modo o nell'altro.
Non ci credete?
Aspettate e vedrete, cazzo...
 
Restate con noi, vi prego.
Non ci lasciate...
 
Torneremo. Giuro che torneremo.
Spaccheremo il mondo.
Riscriveremo la storia del rock.
Faremo tutto questo e molto, molto altro ancora.
Ve lo prometto.
 
Ma adesso si è fatto tardi.
(Il mondo lo spacchiamo un’altra volta)
 
RESTATE SINTONIZZATI.
 
(Fanculo il cavallo di SAN BARTOLOMEO!)
 
 
FINE
   
 
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