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Autore: Audrien    16/06/2014    6 recensioni
Storia ambientata nell'estate dopo il 5° anno del trio.
Tratto dal primo capitolo: -Abbraccio?- propose Fred aprendo le braccia. Hermione lo guardò con un sopracciglio alzato, ma poi sorrise e lo strinse all'altezza della vita, con l'orecchio appoggiato sul suo petto sentiva i battiti del suo cuore. La testa aveva smesso di girare.
Dal capitolo 11:
–Ho bisogno di parlarti.- annunciò quando Molly uscì fuori in giardino per posare degli utensili.
-Credo che tu abbia già detto abbastanza.-
La ragazza restò a guardarlo mentre si portava il pollice tra le labbra e leccava un po’ di marmellata rimasta attaccata al polpastrello. Arrossì, lui lo notò e le fece l’occhiolino. –Vuoi favorire anche tu, Granger?- indicandosi il dito.
-No, grazie. Weasley.-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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C'è da premettere una piccola cosa su questo capitolo. Alcune espressioni, o frasi vere e proprie, sono tratte dal libro de Il principe mezzosangue. Quindi se nel caso ne riconoscerete qualcuna l'ho presa da lì. Inoltre mi scuso per le troppe sequenze descrittive. Buona lettura <3

-AAAAAAAAAAAAAAAAAAARGHH!-. Hermione lanciò un strillo stile Voldemort. Ginny, seduta in cucina, saltò dalla sedia per lo spavento, poi si precpitò nella stanza da dove provenì l'urlo e trovò Hermione inginocchiata, a testa china e con un cannocchiale nella mano destra. Quando alzò la testa, Ginny vide il suo viso e scoppiò in una risata così fragorosa da attirare anche Harry e Ron, che si unirono alle risa.
-Hermione cos'è successo? Perché hai strillato in quel modo?- le domandò quando si fu calmata.
Hermione si rimise in piedi e guardò Ginny con un cipiglio che andava formandosi. 
-Stavo dando un'occhiata in giro, mi è capitato questo aggeggio tra le mani e quando l'ho stretto mi ha fatto un occho nero!- esclamò, guardando l'oggetto. Vide un  minuscolo pugno su una lunga molla uscire dall'estremità del cannocchiale e sbuffò.
-Dev'essere uno scherzo di Fred e George. Dài vieni in cucina, la mamma è brava a curare le piccole ferite, ti rimetterà a posto quell'occhio.- disse Ron. 
Ma la signora Weasley, pur provandole tutte, non riuscì a guarire l'occhio di Hermione. Evidentemente i gemelli avevano fatto in modo che non venisse più via. Si fece l'ora di andare e Hermione fu costretta ad accettare di camminare con l'occhio nero per tutta Diagon Alley. 

Ron, Harry, Hermione e Ginny erano tutti seduti larghi e comodi sull'ampio sedile posteriore della macchina prestata al signor Weasley dal Ministero. Quest'ultimo e sua moglie, seduti di fianco all'autista, programmavano il percorso da seguire nel minor tempo possibile una volta arrivati a Diagon Alley. Ginny lanciava occhiatine a Harry, che invece guardava fuori dal finestrino a pensare chissà cosa. -È bello che papà possa usarle di nuovo- disse Ron soddisfatto. 
-Non farci l'abitudine, è solo per via di Harry. Gli è stata garantita una copertura di massima sicurezza. E avremo un'ulteriore scorta al Paiolo Magico- ribattè suo padre senza voltarsi. 
Ron fece una smorfia, ed Hermione borbottò qualcosa di incomprensibile.
-Che hai da mormorare, mezzo panda?- sbottò Ron rivolto ad Hermione.
-Niente. È solo che non ti va mai niente a genio.- rispose lei tranquilla.
-Non ho detto nulla sulla questione dell'auto.- protestò lui.
-E per tutte le altre cose come la mettiamo?- s'intromise Ginny.
-"Altre cose" cosa?- domandò Ron.
Harry sbuffò e la signora Weasley, per non fare brutte figure con l'autista del Ministero, minacciò teneramente i figli di fare silenzio. Hermione e Ginny si guardarono, si compresero e dopo un po' sorrisero. Era sempre Ron a venire fermato e ben gli stava, pensarono. 
Arrivati davanti al Paiolo Magico incontrarono la loro scorta di Auror: Hagrid. Questi abbracciò Harry e lo informò sulla situazione di Fierobecco, poi salutò gli altri. Entrarono nel Paiolo insolitamente vuoto e aperto il muro che dava su Diagon Alley rimasero lì a guardare la scena: tutto era cambiato, le scintillanti vetrine dei negozi erano state coperte con cartelloni del Ministero e foto in bianco e nero di alcuni Mangiamorte; c'erano alcune bancarelle dall'aria squallida che tenevano esposte merci altrettanto squallide e senza alcun valore, né magico né altro.
Si divisero per finire più in fretta le compere, così il signore e la signora Weasley con la figlia andarono al Ghirigoro a comprare i libri e Harry, Ron ed Hermione andarono con Hagrid da Madama McClan, dove incontrarono Malfoy e sua madre, Narcissa. Ci fu una discussione, in cui Hermione fu definita ancora una volta una schifosa mezzosangue, ma per non finire nei guai trattenne Harry dal fare stupidaggini. Comprate le divise si rincontrarono col resto del gruppo e si diressero verso il negozio di Fred e George. Harry e Ron entrarono per primi. Era così pieno zeppo di gente che non riuscivano ad avvicinarsi agli scaffali. Hermione, affiancata da Ginny, si sentiva emozionatissima, cosa strana dato che non era mai stata entusiasta di entrare in un negozio che vendeva articoli il cui scopo era marinare la scuola. C'era una vasta gamma di prodotti che andava dalle merendine marinare, al torrone sanguinolento e a scatole di piume di ogni tipo. Riuscì ad insinuarsi fino ad un grosso espositore e lesse le informazioni dall'etichetta di un prodotto di nome "Sognisvegli Brevettati". -'Un semplice incantesimo ed entrerete in un sogno a occhi aperti lungo trenta minuti, di alta qualità e assolutamente realistico, facile da inserire in una tipica lezione scolastica e virtualmente inintercettabile'. Questa è davvero magia straordinaria!- esclamò.
-Per quello che hai detto, Hermione, puoi averne uno gratis- intervenne una voce alle sue spalle.
Un sorridente Fred le apparve davanti indossando un completo color magenta in magnifico contrasto con i suoi capelli fiammeggianti. Lei sentì un brivido percorrerle la schiena. "È bellissimo" pensò, attenta a non dirlo anche ad alta voce.
-Cos'è successo al tuo occhio Hermione?- domandò lui.
-Il tuo cannocchiale tira pugni- rispose lei mesta.
-Oh, è vero, me n'ero dimenticato! Ecco..- disse Fred estraendo dalla tasca un tubetto, dal quale poi svitò il tappo e fece scivolare un po' di pasta gialla sul suo indice destro. Guardò Hermione e sorrise.  -Chiudi gli occhi.- ordinò.
Lei obbedì e poco dopo sentì spalmarsi delicatamente una sostanza appiccicosa sull'occhio nero. Quando Fred ebbe finito riaprì gli occhi e notò che la sua mano era rimasta sul suo viso. Sentiva che nei punti dove lui la toccava la temperatura era più alta, e la vicinanza dei suoi occhi azzurri le faceva diventare le gambe molli. Si aggrappò al bavero della sua giacca per non cadere e le pupille di lui si dilatarono. 
-Hem-hem, Signor Weasley, c'è un cliente che desidera un calderone finto- annunciò una giovane strega con biondi capelli corti e la veste color magenta.
-Arrivo subito- disse Fred, non spostando però lo sguardo dagli occhi di Hermione. Con uno sforzo che gli parve enorme si staccò da lei, che riacquistò l'equilibrio. -Ci vediamo fra un po', nel frattempo fai un giro per il negozio e divertiti.- continuò sorridendo come al solito. 
Hermione rimase lì, con la pozioncina in mano e l'espressione vacua e pensò. "Siamo due universi che si incontrano in un punto... Possibile che il punto sia questo.. Questo che è appena successo, che cos'è? Non mi sono mai sentita così, ma mi piace. È una sensazione simile a quando si studia e ci si ha i frutti positivi, ma più forte, più emozionante, più tutto... Credo ci sia la possibilità che mi piaccia davvero un Weasley. E no, non è Ron." 
Si riscosse dai suoi pensieri, posò la boccetta e andò verso Harry e Ron. Mentre Ginny chiedeva alla madre se poteva comprare una puffola pigmea, si girò verso la vetrina e vide Draco Malfoy passare davanti la vetrina, solo.
Anche Ron ed Harry lo notarono e quest'ultimo osservò accigliato -Chissà dov'è la sua mammina?-
-È riuscito a liberarsene, a quanto pare.- aggiunse Ron.
-Ma perché?- si chiese Hermione. 
-Venite quì sotto presto!- sussurrò Harry improvvisamente, sfilando il mantello dell'invisibilità dallo zaino. E data un'ultima occhiata a Fred, occupato coi clienti, Hermione si infilò sotto la stoffa invisibile e insieme ai suoi due amici andò all'inseguimento di Malfoy. 
Quando tornarono al negozio, in risposta alle domande della signora Weasley, sostennero di essere stati tutto il tempo nella stanza sul retro, dove lei sicuramente non aveva guardato bene. Durante il viaggio di ritorno, Hermione era turbata per il battibecco successo con Ron, dopo che lei era stata smascherata e cacciata da Magie Sinister, però poi pensò al momento passato con Fred e si ritrovò a fissare il suo riflesso sorridente nel finestrino. Guardò Ginny. Doveva dirglielo? Certo che sì, era la sua migliore amica. Avrebbe detto qualcosa di male? No. L'avrebbe presa in giro? Nel peggiore dei casi lo sfottò sarebbe durato due giorni interi. Hermione immaginò la reazione dell'amica quando le avrebbe confessato che le piaceva Fred. 
"Fred?! Oh, dài, Fred? Proprio mio fratello Fred? Lui? Be' sempre meglio di quello stolto di Ron. Ma andiamo, perché Fred?"
Sbuffò. Che cosa le avrebbe risposto alla domanda del perché? Non avrebbe saputo spiegarglielo, così decise di aspettare ancora un po' prima di darle la sconvolgente notizia, per il momento doveva solo impegnarsi a smettere di sorridere come un'ebete.
A casa furono tutti occupati a sistemare i propri acquisti e Hermione, che non aveva comprato nulla alla fine, si ritrovò a dare una mano alla sua amica.
-Hey, Hermione, hai gli occhi normali- disse Ginny carezzando il pelo della sua puffola pigmea.
-Ehm...grazie, anche tu.- rispose Hermione guardandola preoccupata.
Ginny rise. -Geniaccio intendevo che il tuo occhio nero è sparito, non sono uscita fuori di testa!- esclamò.
-Ohh, certo!- affermò Hermione scoppiando a ridere. -Fred mi ha sp.. ehm, mi ha dato una pomata da spalmare sull'occhio. Sono contenta che abbia funzionato.- aggiunse poi seria.
-Sì, fa piacere anche a me. Comunque dovresti sciaquarti un po' il viso.. per eliminare i residui della pasta applicata.- consigliò Ginny.
-Okay, dopo però. Adesso devo finire di sistemare.- assentì l'altra. 
Quando finì era tardo pomeriggio e si diresse verso il bagno per lavarsi il viso, ma lo trovò occupato quindi decise di andare in cucina. Prima di entrare vide che nella stanza si riversava la luce arancione del tramonto dalla finestra, le piacque molto perciò accelerò il passo. Arrivata, rimase impietrita: Fred era a torso nudo e la sua pelle era bagnata da piccole goccioline d'acqua. Lui appena la notò, invece, le regalò un sorriso splendente e le andò incontro quasi di corsa. Con entusiasmo le prese la mano e le fece fare due rapide piroette, per poi metterle l'altra mano dietro la schiena e attirarla a sé. Lei sorrise, ma trattenne il fiato, l'emozione stava prendendo il sopravvento e non riusciva a parlare. Fred era di spalle alla luce, che lo incorniciava come se fosse un dipinto, e i suoi occhi erano più luminosi, più azzurri e guardarono a lungo Hermione. Lui sciolse la mano che teneva quella di lei e la posò dietro la sua nuca, stringendole i capelli per tenerla ferma. I loro volti erano ad un palmo di distanza, gli occhi seguivano quelli dell'altro, i respiri si mescolavano e le loro bocche fremevano nell'attesa del contatto finale. Fred non sorrideva quando avvicinò ancora di più il suo viso a quello di Hermione. Vide che lei chiuse gli occhi e fece lo stesso, mentre le sfiorava le labbra con le sue appena appena. La ragazza sentiva il corpo bagnato di Fred bagnarle i vestiti donandole piacevoli brividi; lasciò scivolare le mani libere fra i suoi capelli per rafforzare quel contatto, ma si bloccò quando udì un Hem-hem.
Si allontanarono come se una forza invisibile li avesse spinti con violenza in direzioni opposte. Hermione aveva il viso in fiamme e quando vide chi li aveva interrotti si fece ancora più rossa. George era appoggiato allo stipite della porta della cucina e li guardava con entrambe le sopracciglia alzate. -Lo sapevo che c'era sotto qualcosa!- esclamò.
-No, Georgie non è come pensi!- disse Fred.
-Cioè?- chiese il gemello confuso.
-Era solo per provare..- rispose l'altro.
Hermione lo guardò truce, sentì la stessa sensazione di quando era in presenza di Ron. 
-Non ci crederei neanche se mi deste cento cioccorane- borbottò George. -Ma comunque io non vi ho chiesto spiegazioni, ho detto solo che sapevo ci fosse qualcosa sotto.- aggiunse.
-In ogni caso è come ha detto Fred. Era solo per provare.- disse Hermione. Le girava la testa e tutto ciò che voleva era andare via di lì e restare da sola per un po'. Uscì sotto gli sguardi dei due fratelli e andò fuori in giardino. Il sole stava calando e lanciava le ultime sfumature di rosa e arancione in quel manto infinito di blu. Rimase a guardare il cielo finché le stelle furono completamente nitide e splendenti. Si aggiustò per la cena cambiandosi la T-shirt bagnata, ma per lei quella giornata era finita.
Ciaooo scusate ancora per il ritardo, lavori estivi e poco tempo DD:
Spero che il capitolo vi piaccia nonostante, come già detto, le troppe sequenze descrittive. Non mi piace cambiare la storia scritta dalla Rowling ma qui ho dovuto :/ Comunque sia è stato molto divertente scrivere questo capitolo poiché inizialmente avevo scritto questa frase: "Hem-hem. Signor Weasley c'è un calderone che desidera un cliente finto" invece di "Hem-hem, Signor Weasley, c'è un cliente che desidera un calderone finto" LOL.
Detto questo ci vediamo al prossimo capitolo, ciaooo <3
  
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