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Autore: Gaaralover    14/08/2008    7 recensioni
"Sasuke e Naruto. Due parole per dire la stessa cosa..." Naruto decide di partire alla ricerca di sasuke ed infine lo trova...una serie di strani eventi piena di colpi di scena unita solo dal loro amore.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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*Nuove vite*

La chiave gira lentamente nella porta,  che si apre rivelando un piccolo ma ordinato appartamento che sembra uscito da un catalogo per acquistare una casa. Nonostante le piccole dimensioni, tutto è in ordine e posizionato in un preciso posto, i mobili e il pavimento sono luccicanti tanto da sembrare nuovi. Alcuni di essi infatti lo sono, come il piccolo frigorifero azzurro che l’Uchiha aveva comprato grazie ai guadagni di una missione di classe A. Naruto entrando nello stabile ha capito che è vecchio, ma quello che gli si parava davanti sembrava essere stato costruito il giorno stesso

-Sasuke-kun ma è davvero casa mia?

Fissa spaventato quella stanza immacolata: come era possibile vivere così, in quello spaventoso candore? Quella non era casa sua! Insomma, ora che la vedeva ne era sicuro. Ricordava perfettamente quel appartamento spoglio e caotico invaso da vestiti, rimasugli e scatole di cibo e sporcizia varia. Certo il livello igienico migliorava, ma quello artistico veniva eliminato!

-si, perché?

-capisco che ci hai abitato per molto… ma come mai è così pulita? e dove sono finite le mie cose?

-Naruto ti ricordi questo posto?

-si…vagamente ma sono sicuro che era una specie di porcile.

Sasuke guarda sorpreso il biondo al suo fianco. Sembra molto indifeso, ma è dolcissimo. Così indeciso tra un passato che non conosce e un futuro di cui non può sapere niente. È bello sapere che sta ricordando alcune cose, anche se lui per ora resta solo un compagno di squadra e un amico.

Del resto non si può avere tutto subito, intanto è importante far star bene Naruto. Sorride al termine “porcile” che il biondo ha usato, che era così simile a quelli che usava in passato. Crede tuttavia che il periodo peggiore in quel posto lo aveva passato quando ci aveva vissuto lui dopo la scomparsa di Naruto. Ma mentre il ragazzo era all’ospedale aveva deciso di darsi da fare anche se magari sarebbe stato cacciato via da lì.

-Togli “specie”…in ogni caso ora è meglio no?  Nel bagno trovi asciugamani e un pigiama pulito.

-ma avevi già preparato tutto? Scusa e se ti dicevo che non volevo vivere con te?

-in quel caso ti avrei fatto vedere la casa e poi avrei preso le mie valige che sono lì…

L’Uzumaki sorride regalando al ragazzo davanti  a se un bellissimo sorriso. Certo che Sasuke era perfetto: pensava davvero a tutto. Ma vedere quelle valigie gli fa male. Sentire che potrebbe andarsene lo terrorizza anche se il motivo gli è sconosciuto. Sa però che  ha reso il moro davvero felice con quella convivenza e sa che nel caso avesse rifiutato, lui ne sarebbe stato decisamente deluso. Decide di ribadire il concetto: lo voleva lì!

-bé svuotale intanto che mi lavo!

Sasuke prende la sua roba e la mette dall’armadio. A dire la verità sono poche cose. I suoi vestiti, le cose per lavarsi, alcune armi e un copri fronte che era stato di quel piccolo ninja biondo, e la foto del loro team che prende in mano per metterla poi vicino a quella del biondo. Aspettando che l’altro finisca la doccia si siede sul letto fissando le stelle che hanno cominciato a spuntare, fino a che non si addormenta sognando come sempre un mondo dove loro sono gli stessi di anni fa… Bambini stupidi ma uniti.

-Sasuke-kun? Ti sei addormentato…

Chissà quanto tempo dopo si risveglia trovandosi di fronte il bellissimo azzurro degli occhi di Naruto che lo fissa dall’alto tenendosi però a una dolorosa distanza, quella che gli ripeteva che non si potevano amare. I capelli sono ancora bagnati e piccole gocce scendono sulla sua pelle creando piccoli sentieri che scompaiono nella maglia nera che indossa. È divino persino adesso e come sempre si chiede quale sia stato il motivo per cui l’ha abbandonato.

-eh? Scusa ero stanco…ti sei già vestito?

-si…comunque se hai cambiato idea, prendo una coperta e dormo per terra.

Indietreggia un passo allontanandosi da quel letto invitante, vorrebbe tanto stare con Sasuke ma era troppo sfrontato? Il suo vero lui l’avrebbe mai fatto? Non riesce a capire cosa lo unisca al moro, è una cosa troppo indefinita. Sa però che il suo io di adesso vuole che dormano insieme. A sanare i suoi dubbi viene in aiuto l’altro, quando lo afferra per un braccio e lo conduce con poca gentilezza su quelle coperte verde chiaro.

-smettila di fare il dobe e vieni qui…

All’inizio non si parlano e scende un silenzio leggero ma piacevole come se non fosse necessari dire qualcosa dopo quell’azione così imbarazzante ma per qualche motivo giusta. Dopo tutto quello che stava capitando attorno e tra di loro era già tanto, e non sarebbero servite strane parole, meglio la semplicità. La persona che rompe quell’attimo è Sasuke che avvicina all’altro il suo viso per niente imbarazzato.
Chissà perché lo considera normale, anche da piccoli lo facevano spesso quando erano nella stessa missione.

-Domani ti porto un po’ in giro per Kohona…magari ti viene in mente qualcosa e potrai chiedermi di alcuni posti o argomenti. Stasera ti va se dormiamo?

-eh? Si…

Naruto ascolta solo superficialmente quello che Sasuke gli confessa, intento a perdersi nei suoi occhi neri e nella sua bocca invitante. Solo dopo si vergogna di certi pensieri per quello che è un Amico e nient’altro. Si allontana ancora di più da lui preoccupato dalla sua mente contorta. Il vero se stesso lo considerava solo un compagno di squadra no?

-Naruto?

-si?

-se non vuoi dormire sul pavimento vieni più vicino, non ti voglio mica uccidere!

***

La nottata era passata in fretta, accompagnata da un leggero ma caldo sonno e infine la mattina era arrivata portando con se l’imbarazzo per quella vicinanza che durante il sonno era diminuita e la gioia di una colazione insieme e della successiva passeggiata. Sasuke, in particolare, si era divertito molto riavendo una giornata nella quotidianità dopo tanto tempo.

-Allora Sasuke dove siamo?

- All’accademia dei Ninja: del resto abbiamo passato qui la nostra infanzia e pensavo fosse giusto iniziare così.

Entrano nell’edifico, nelle aule e nei vari campi; Sasuke parla a lungo come non aveva mai fatto in vita sua, raccontando dell’infanzia del biondo. Gli parla di cose inutili come gli scherzi con Shikaru, Choji e Kiba; gli sbagli negli allenamenti e del suo impegno; gli racconta anche alcune cose riguardanti la sua vita accademica, dei problemi con le ammiratrici che lo scocciavano e delle soddisfazioni nell’avere dei bei voti.

-Sasu ma non capisco… dici che ero un tipo esagitato, ma i miei non dicevano niente?

-…ecco Naru…i tuoi sono morti quando eri piccolo… e io non so molto su di loro.
 -ah…

Naruto abbassa la testa come un condannato, colpevole di una situazione nella quale è stato catapultato. A dire la verità aveva subito intuito che i suoi non erano in vita, ma sarebbe stato bello sapere come erano fatti, se lo avevano amato. Ma sapeva che Sasuke non poteva dirglielo.

Si guarda in giro e nota nel cortile una piccola altalena abbruttita dal tempo. Esce dall’aula e la raggiunge seguito poco dopo da Sasuke che lo vede immobile davanti a essa e solo avvicinandosi scorge quelle lacrime che scendono, anche se la persona che le versa non sa nemmeno il motivo.

Perché stava piangendo? Perché si sentiva così solo quando sentiva la mano dell’altro stringere la sua?

***

Finita quell’esplorazione arrivano nel campo di allenamento dove c’era stato il corso di sopravvivenza che li aveva resi una squadra. Sasuke si sente quasi male nel ricordare quanto volesse essere un buon compagno, anche se pensava a Sakura e Naruto a come dei rifiuti, almeno all’inizio. Poi li aveva apprezzati e gli aveva voluto bene…prima di rompere ogni legame.

Dietro di lui avanza un biondino tranquillo ma pensieroso. Stare davanti a quell’altalena aveva portato dentro di lui una tristezza profonda. Ma la cosa che più lo aveva fatto star male era il fatto che dentro di sé voleva Sasuke più che mai. Come mai quel bisogno di averlo vicino quasi che dovesse scomparire? Sa che quell’asse attaccata all’albero è sua, non come proprietà ma come luogo. Sa di aver pianto altre volte lì come sa che la colpa, alcune volte, era del moro. Cosa poteva essere successo?

-ecco, Naru qui c’è il campo dove io tu e Sakura abbiamo cercato di…

Si parlano per ore; Naruto scopre sempre di più che il suo vero io era decisamente un invasato ma soprattutto un pazzo esibizionista. Forse era troppo tranquillo adesso? Doveva cambiare? A Sasuke sarebbe piaciuto in una maniera diversa? Si sente male per non essere se stesso, per non avere nulla se non un corpo.

***

Visitano vari posti, Sasuke porta l’amico da Ichiraku Ramen, nei boschi di Konoha, davanti all’ufficio di Tsunade, stando ben attento a evitare i luoghi troppo affollati, preoccupato dalla chiacchiere che girano ultimamente. Descrivono Naruto come un mostro risorto che distruggerà il villaggio e che sfrutta l’Uchiha per avere più potere. Idioti! Stupidi che non sanno cosa stanno affrontando come se solo quello che era già passato non fosse abbastanza. Come se dovessero soffrire per sempre.

Stavano tornando a casa e Naruto seguiva silenzioso il moretto preoccupato ancor di più dal fatto di non essere all’altezza, di dire o fare una cosa che Naruto non avrebbe fatto; del resto lui cos’era?

Ad un certo punto quasi va a sbattere contro il kimono candido di Sasuke. Nota per la prima volta un piccolo ventaglio cucito nella parte alta e per qualche motivo lo trova…solo? Forse la definizione non era delle migliori ma quel piccolo disegno sembra un sinonimo di solitudine.

Vede poi che lo sguardo di Sasuke è concentrato su un piccolo pontile che spunta da un lato del lago. Nello sguardo di Sasuke c’è troppo dolore. Talmente tanto che quasi gli fa male. Fissa meglio quel rettangolo di legno in mezzo all’acqua che si tinge di rosso grazie al sole. Cosa poteva essere successo?

Per un momento vede una figura piccola e solitaria che se ne sta seduta sul bordo con le gambe a penzoloni. È un bambino triste come lui anche se sembra sempre così borioso, è una persona  che come lui non ha nessuno. Poi quello si gira rivolgendogli un’occhiataccia.

La scena si dissolve e quella macchia scura sparisce. Sasuke sparisce, un Sasuke ancora bambino.

-Sasuke?

L’Uchiha si gira velocemente verso Naruto, a dire la verità si era completamente dimenticato di tutto, perché per un istante aveva pensato solo a quante volte vedeva Naruto passare per quella stessa strada che stanno facendo, e aveva ricordato quella figura piccola ma vivace che correva verso quell’appartamento vuoto. Si da  dello stupido. La cosa importante era il presente.

-uhm?

-mi sono ricordato qualcosa…penso fossi tu.

Poche parole fanno crescere nel moro un gioia immensa, la cosa che più lo rende felice è il fatto che il biondino si fosse ricordato di lui per la prima volta. Pensa che tutto possa tornare alla normalità. Ricorda i suoi baci.

-Cosa? Dici sul serio Naru? Cosa succedeva?

Naruto però sembrava non sentirlo e fissava quel pontile nel posto in cui fino a poco fa c’era quel bambino,  parla con quella stessa persona in quell’istante, ma il suo cuore è stato riportato a quell’epoca.

-Eri su quel pontile e ti sei girato verso di me. Sulla tua maglia c’era lo stesso ventaglio che hai adesso se non ci credi e poi…io so che eri tu.

-questo Naru è il simbolo del mio clan, gli Uchiha, quindi ero io!

Per una volta Sasuke apprezza davvero quel simbolo che gli da una certezza e non solo dolore come invece aveva fatto per troppi anni. Si avvicina di più a Naruto continuando a sorridere come non faceva da moltissimo. Non nota neppure il tono distaccato del biondo e si domanda il perché di quell’espressione strana.

-Ma Sasuke…

-Che succede?

Naruto finalmente lo guarda e esprime lo stesso sguardo malinconico che aveva davanti all’altalena.

-Perché eri così triste?e io perché stavo così male?

Cosa dirgli? “Io avevo appena perso la mia famiglia distrutta da mio fratello mentre tu venivi preso in giro da tutti per colpa di un demone che non ha mai desiderato e che ti aveva tolto la tua famiglia.” Decisamente sarebbe stata una risposta troppo sconvolgente per lui, e l’Uchiha lo capisce soprattutto vedendo quello sguardo terrorizzato. Mente, e per la prima volta capisce che le bugie cresceranno ad andare.

-non lo so,  probabilmente una sciocchezza…andiamo a casa.

Le parole di Sasuke rassicurano la mente del biondo. Del resto era possibile che fosse stata una cosa futile, ma il suo cuore continua ad urlare e una parte di sé stesso sa che le cose non erano così semplici.

Che schifo! Questo capitolo è orrendo meno male che è finito penso che il prossimo vi piacerà…^^ vi informo che mancherebbero un cinque massimo 6 capitoli e che cercherò di postarne qualche speciale in modo da metterci di meno…ma questo accadrà a  scuola iniziata penso^^ Rigrazio ancora la mia Laury che mi ha betato^^

Ryanforever: Ecco un  capitolo simile a quello precedenteXD infatti mi serviva per unire qll dopo(che apprezzerai^__<) grazie come sempre XXX

capitatapercaso: Grazie mille per il complimento qusta fic mi piace molto, anche se i primi capitoli li trovo bruttini avendoli fatti all'inizio della mia iscrizione qui^\\\^ Per il fatto che Sasu dice di Shika non è sbagliato del resto direi che un amico che muore per te può essere incluso nella lista no? Parlando poco dopo gli dice che glieli farà conoscere ovviamente non solo fisicamente ma anche caratterialmente e come vedi in questo capitolo si vede. Sasu parla a Naru della sua infanzia e della sua vita e anche se nn ho perso tempo a scriverlo(nn avevo voglia)dei suoi amici,shika compreso^^ XXX

shinku66:Muhahaha si in effetti sn malvagiaXD come vedi nn è successo nulla nel letto ma aspetta poco ^_< Sn felice che ti piaccia la fic tanto da definirla la tua preferitaç__ç Peccato che tra poco finirà^^(speriamo bene^^)(sasu:questa cretina ovviamente non lo sa ancora=___=)

Nexth chappy:*Legame*

  
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