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Autore: Buggyjo    17/06/2014    11 recensioni
' Ed è brutto pensare a due linee parallele che viaggiano vicine senza mai incontrarsi, ma se ci pensate, è più brutto pensare a due linee incidenti che s'incontrano una volta per poi non incontrarsi mai più. '
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve donnine, allora premetto che il capitolo 24 originale di questa storia è purtroppo andato perduto con la pennetta usb .___________.' ho riscritto questo per voi. E' differente ma sinceramente lo trovo più giusto dell'altro finale che avevo prospettato per questa prima serie. Spero di vedervi, soprattutto chi non recensisce da capitoli!
Sapete, quando ho iniziato a scrivere questa storia, sapevo che non sarebbe venuto benissimo, perché ho descritto qualcosa che ho cominciato a guardare da un punto di vista differente da troppo poco tempo. Non posso descrivere veramente ciò che si prova. Posso darvi solamente un quarto di quello che sentiamo, perché non abbiamo parole, non esistono parole, che possono veramente descriverlo. Senza di voi questa storia sarebbe solamente rimasta sul mio quadernino, e sulla mia usb. Sono cambiate tantissime cose da quando ho cominciato a scriverla, delle persone sono andate via, e delle altre sono entrate nella mia vita come un uragano. Sono anche immersa dallo studio se è per questo. Spero che voi siate nel ramo di chi non lascierà questa storia. Che qualcosa da questa ha ricevuto. Io.. Ho ricevuto tanto. Da questa storia e da questo sito. Più di quanto immaginassi. Spero anche voi.
Ringrazio soprattutto Ruanna_Dela, Rebecca_Daniels e Stella_Styles (o come si scrive) del supporto che mi hanno sempre dato. E ringrazio _A dreamer_ per aver scritto recensioni infinite tutte da rileggere.
Bene.. Ora che ho finito di dire cose a caso.. godetevi questo capitolo.. io cerco un po' di fazzoletti haha..



Vostra Sam -
















Stella Pov:

Non sapevo cosa mi prendesse. Sapevo solamente che non mi sentivo bene. Non senza lui che era praticamente tutta la mia vita, in quel momento. Non che pensassi sempre e subito al futuro, ma cercavo di godermi il presente. Ma sapevo anche di averlo appena rovinato. E lo avevo rovinato anche a lui.
Strinsi forte la mano di Charlotte. In silenzio con lei era tutto semplice: nessuna forzatura, nessun pensiero che detto ad alta voce diveniva realtà. Mi sentivo bene, tranquilla forse, ma non mi scrollavo di certo di dosso la sensazione di aver perso ciò che di più caro al mondo avevo: Harry.
"Credo di averlo perso Charlie." mormorai guardando il vuoto di fronte a me. Se non ci fosse stata a lei forse il vuoto mi avrebbe presa e non mi avrebbe più lasciata andare.
Trattenni a stento le lacrime per parlarle.
Lei non disse nulla, rimase ad accarezzarmi il dorso della mano con le dita fredde, leggere e dolci. Voleva consolarmi, e anche se era un piccolo, misero, gesto, valeva più di qualsiasi altra cosa che potessi avere in quel momento. Era qualcosa di magico sentirla accanto a me. Era un qualcosa che non si poteva di certo mettere in discussione, come lui. Ma io lo avevo fatto e mi stavo prendendo esattamente quello che mi meritavo per aver fatto una cosa del genere, per avergli fatto del male. In quel momento avrei tanto voluto tornare indietro e fregarmene di quella ragazza, o di dirglielo in modo civile, chiedere una spiegazione. Ho pensato solo alla ferita che avevo io, inutile per di più.
"Tutto si sistemerà, vedrai." mi disse lei in un sussurro.
Annuii distrattamente, cercando il modo per capire quello che dovessi fare. Ma non lo trovavo. Nemmeno se mi sforzavo tanto da farmi venire il mal di testa.
Ci provai per tutto l'infinito tempo che rimanemmo lì, ferme su quel divano, a cercare di dire il meno e il più possibile. Ma in realtà in quel momento volevo solamente lui. Forse avrei sempre e solo voluto lui, anche fosse finita in quel momento e niente e nessuno potesse cambiare le cose.
Mi voltai immediatamente quando sentii due voci attutire dietro di me. Non mi ero nemmeno resa conto che Lottie si era alzata, lasciandomi la mano, e che il sole fuori dalla finestra fosse tramontato. Mi sembrava passato poco da quando era arrivata. Invece era passato un pomeriggio intero, e forse anche parte della sera.
Harry era fermo davanti a Charlotte, si guardavano, impassibili, concentrati in una conversazione che non potevo afferrare. Niall era fermo a guardare me, con aria affranta di chi sa tutto e non sa da quale parte stare e che vorrebbe non prendere parti effettivamente.
Sussultai quando gli occhi di Harry si fermarono nei miei, erano freddi, di chi non ha intenzione di andare avanti, di chi non vuole essere ferito ancora da una bambina. La bambina che non ero altro.
"Charlie.. Andiamo su, che ne dici?" disse Niall osservandomi. Annuii con gratitudine verso lui, ma non so se sorrisi, non credo che ne avessi la forza. L'uomo della mia vita probabilmente stava per lasciarmi per sempre.
"Charlie..." la riprese Niall afferrandola per il braccio dopo che lei non gli rispose. La strattonò per le scale ma lei si fermò a guardarmi.
Era preoccupata, mi adorava, e io adoravo lei. Aveva paura che io non volessi rimanere li con lui ma era il momento, non potevo rimandarlo. Alzai una mano, guardando Harry e la congedai facendole segno di andare. La vidi sparire poco dopo oltre la soglia delle scale.
Ero con lui, ma mi sentivo tremendamente sola.
"Io.. " iniziai. Ma subito mi fermò. Si leccò le labbra e rimase immobile sulla porta della sala. Continuavo a guardarlo con le mani poggiate sullo schienale del divano, inginocchiata su di esso per guardarlo. Voleva parlare lui. Non voleva sentirmi. Come biasimarlo.
Annuii incitandolo a parlare.
Non abbassò nemmeno lo sguardo per parlare. Era sicuro di quello che voleva, e doveva, dirmi. Mi sentivo morire. Sarei voluta scoppiare a piangere e ad urlare. Ma non mi era possibile.
"Se quello che pensi di me è quello che mi hai riferito oggi credo che.. " disse, cercando di mantenere sotto controllo il suo tono di voce. Ma sapevo che stava male, ed era colpa mia. Solamente colpa mia.
Non volevo ascolatare oltre.
Mi alzai e mi fermai di fronte a lui sorpreso. Mi asciugai una lacrima, prima che mi pentissi di quello che stavo per fare. Non potevo vederlo così, a causa mia. Non volevo vederlo così, per colpa mia. Presi un respiro profondo prima di parlare.
"Credo.. sia meglio che chiudiamo qua. Non.. sono la persona adatta a te Harry.." singhiozzai pronunciando il suo nome. Il cuore era andato in mille pezzi, era distrutto. Sussultai e ripresi fiato. "Non posso.. continuare.." dissi e mi avviai verso la scala per tornare da Charlotte, dovevo piangere. Ma non di fronte a lui. Si sarebbe pentito. In fondo, gli avevo solo facilitato le cose prendendomi io il carico di lasciarci.
La bocca mi tremava, il mio corpo tremava, per il nervoso, per la voglia di esplodere in un pianto di quelli che ti sfiancano.
"Stella..." disse lui in un sussurro.
"No... " dissi e corsi su per le scale.
Piangendo mi avvicinai alla porta di Niall, li sentivo parlare. Non volevo rovinare anche la loro giornata ulteriormente. Magari lei sarebbe stata felice. Feci dietro front andando in camera mia. Chiusi la porta e scoppiai a piangere scivolando addosso ad essa.
Era finita. Era tutto finito. Il mio sogno era finito. La mia anima era a pezzi, il mio cuore in frantumi irreparabili, e mi sentivo maledettamente pesante. Sentivo il petto compresso come in una morsa d'acciaio e la testa pulsare come mai.
Mi accasciai a terra e continuai a piangere. Sola. Meritavo tutto quel dolore.
In quel momento avrei solo voluto dormire in eterno. Dormire e non svegliarmi mai più.


Charlotte Pov:

Mi sedetti sul letto di Niall.
Non ero entrata nella "sua" camera da quando eravamo qua. Le pareti erano blu. Appena entravi il letto ad una piazza e mezza era proprio sulla parete sinistra, e di fronte alla porta c'era un'enorme finestra che dava sul giardino innevato. Era bello, rilassante. La scrivania invece era accanto all'armadio, sulla parete davanti a quella dov'era il letto. Era in pace, non sentivamo nulla se non i nostri respiri confondersi in quel piccolo spazio di casa.
Sospirai e chiusi gli occhi. Beandomi della piccola bolla di tranquillità appena ritrovata. Mi mancava, era tanto che non mi ci chiudevo e stavo per conto mio, come una volta. Mi sentii quasi come tornata indietro nel tempo, in un tempo molto lontano però. Indecifrabile. Nei miei ricordi appariva quasi mai esistito.
Ripercorsi con tranquillità tutta quella giornata, a ritroso, e provai un'acuta fitta di dolore al petto pensando che Stella, la mia Stella era ora giù, a parlare con mio fratello. Respirai piano con la bocca socchiusa ripensando a quel bacio rubato in caffetteria, da Niall, con quella cioccolata calda di fronte.
Sentii le sue labbra sfiorare le mie in quel momento, era il ricordo più vero che io avessi mai avuto. Mossi piano le labbra. Uno strano peso mi montò sullo stomaco e mi fece ritrarre subito da quel contatto. Mi trascinai indietro sul letto allontanandomi da Niall. Era chinato leggermente in avanti ai piedi del letto e mi guardava come per chiedermi di non allontanarmi, di non andarmene, di non lasciarlo.
Scossi la testa, guardandolo con un espressione di tristezza mista a risentimento.
"Niall.. Non possiamo.." mormorai osservandolo salire sul letto e portarsi piano, lentamente di fronte a me. Come se avessi paura di un suo gesto inaspettato. Ma al sentire le mie parole si bloccò immediatamente, facendo comparire un'espressione di frustazione sul suo bellissimo viso. Non lo vedevo sereno da tempo. Avrei voluto vederlo sempre con il sorriso stampato su quelle bellissime labbra rossee che mi facevano tanto impazzire.
"Perché non possiamo? Tutti possono. Cristo.." imprecò passandosi una mano tra i capelli spazientito.
Lo guardai. Era qualcosa di spettacolare. Era quello che ogni donna sognava, o almeno lo era per me. Qualcosa che non potevo dividere. Era la mia parte di egoismo. L'amore per lui era egoistico. Presi quanto più coraggio avessi dentro. Non sapevo da dove partire. Ma sentivo il bisogno di dirglielo, anche se lui amava un'altra donna. Avevo bisogno di dirgli che lo amavo.
"Tu hai Kate, Niall. Non puoi baciare me e amare lei.. Niall.. " gli dissi con la voce tremante e guardandolo fisso negli occhi. Stavo per continuare ma lo vidi chiudere di scatto gli occhi e respirare profondamente. Quando espirò aprì gli occhi, erano diversi dai soliti occhi spavaldi, o impauriti o quelli adoranti. Mi stava guardando come per dirmi che sono una stupida, che sono cieca. Si morse forte un labbro e poi socchiuse la bocca per parlare.
Sentivo la tensione crescere tra noi. Era una sensazione completamente diversa da quella che avevamo provato in altre situazione. La sentivo premere sulla pelle quasi. Elettrica.
"Sai quella bambina Charlotte?" disse lui, quasi sprezzante, con la voce stanca. "Eri tu. Eri tu quella bambina Lot." disse più dolcemente. Gli occhi gli si velarono di un sottile strato di lacrime. Era la seconda volta che lo vedevo così.
Rimasi impietrita, con gli occhi sgranati di fronte a lui che mi fissava.
"Dio Charlotte. Davvero sei così cieca? Davvero non vedi quello che provo? Che sento da anni?" mi disse con il tono di voce di una nota più alta. Mi sentivo spaesata. Mi sentivo confusa. Non stavo capendo più nulla. Né dov'ero, né di cosa stavamo parlando.
Scossi leggermente la testa guardandolo avvicinarsi ancora. Mi afferrò il viso tra le mani, stringendo così che non potessi sfuggirgli se non avessi voluto sentire qualcosa. Fissai i suoi occhi, erano così.. veri. Per la prima volta lo vedevo per com'era realmente. Era tutto quello che non avevo mai creduto che lui potesse essere.
In quel momento non ero più cieca, e stavo per maledirmi mentalmente per tutto il tempo sprecato.
"Io amavo quella bambina. Io ti amavo Charlotte. Ma quello che è successo ha distrutto tutto. E quando ti ho rivista in quell'aula, accanto a me, tutta la mia vita è andata a puttane. Hai stravolto tutta la mia monotonia, hai distrutto l'equilibrio che avevo creato con tanta fatica." disse con forza, a due centimetri dal mio viso. Mi sentii distrutta a pensare di averlo rovinato. Lui si sentiva esattamente come mi sentivo io. Aveva distrutto tutto ciò che avevo costruito. "In quel momento.. In quel momento non pensavo che a tutto quello che avevo passato per te." ammise. Non mi amava più? Avevo visto male?
Mi accarezzò le guance con i pollici, dolcemente, quasi avesse paura che da un momento all'altra lo avrei rifiutato e sarei scappata via.
"Non pensavo che ti potessi amare ancora come prima. Anzi.." rise tra se. ".. diecimila volte più di prima. Charlie.. Ti amo. Ti ho sempre amata, ma tu sei sempre stata così cieca, e con Kate volevo dimenticarti. Dimenticare l'amore autodistruttivo che avevo per te." disse.
Lui mi amava. Niall mi amava e io ero stata tanto stupida da non vederlo. Per paura di soffrire ancora.
Sapevo che era diverso, ma non avevo mai immaginato che lui mi vedesse esattamente come lui vedeva me. E da anni. "Tu.. Mi ami?" mormorai afferrando con le mani la sua maglia. Strinsi forte le mani, premendole sul suo petto.
Lui annuì, sicuramente più leggero. Sorrisi appena. "Perché stai con Kate ancora?" dissi mortificata. Non volevo casini, ma in fondo erano colpa mia.
"Non sto più con Kate, da prima che partissimo.." lo baciai prima di farlo continuare. Sentii come il cuore esplodermi in petto. Sentii la testa improvvisamente leggera. Le gambe molli, e un sorriso cretino spuntarmi sulle labbra. Un sorriso di quelli veri, di quelli che aspetti di fare da tutta una vita.
Ed era tutto per lui. Lo attirai ancora di più a me, baciandolo come non lo avevo mai baciato. Baciandolo con amore. Con quella cosa che credevo non potesse cambiare l'animo egoista che abbiamo noi uomini. Volevo ridere, piangere dalla gioia e urlare tutto mentre lo baciavo. Ero un concentrato di felicità. Mi sentivo come se qualcuno mi avesse tolto le catene dopo anni.
Si stacc da me con un leggero sorriso. "Charlotte.. Per favore.. Dimmi che... " mormorò sulle mie labbra. Voleva saperlo. Non bastavano solo le parole, ma anche i fatti. Ma a volte i fatti dovevano essere accompagnati da delle parole.
Sorrisi.
".. che ti amo?"
   
 
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