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Autore: xDelilah_Morgan    17/06/2014    1 recensioni
Io ero un ragazzo normale, vivevo una vita normale nel mio normale paesino d'origine. Ma poi è arrivata lei, ha preso il mio bel castello di carte e l'ha distrutto semplicemente rivelandomi chi ero davvero.
E cosa fai quando tutto quello che davi per scontato svanisce come sabbia tra le dita?
Cosa fai se ogni tua certezza viene messa in dubbio da una nottata abbastanza bizzarra?
Cosa fai se sei costretto a scappare via ed abbandonare tutto quello che hai costruito in quasi diciotto anni?
Cosa fai se ti dicono che la tua vita vale molto di più di quello che credi dato che sei l'ultimo sopravvissuto della tua specie e ti vogliono morto?
Cosa fai? Semplice: combatti.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Due – Partenze

POV Giacomo

Finii di caricare le valigie nel bagagliaio dell'auto insieme a Stefano, ancora troppo assonnato per intavolare un discorso. Era adorabile da appena sveglio, spettinato e con gli occhi dorati ancora immersi nel mondo dei sogni. Le ragazze scesero a preparare le provviste per il pranzo e ci portarono un caffè, Nicola stava con loro e chiacchierava con Andrea. Bianca era tornata bruna anche se ancora era parecchio scura; il sonno, forse, le aveva giovato. Stava caricando un thermos di caffè e vicino ne aveva altri due già pieni... lei e il caffè, un amore come pochi. Caricammo anche le provviste nell'auto di Cloe e ci decidemmo a partire. Maestra Ginepro ci aveva salutati di nuovo in lacrime ed aveva lasciato ad Andrea un sacchetto di pelle grande quanto un pugno, la ragazza dai capelli viola l'aveva nascosto in tasca e si era seduta accanto a Cloe nella Porsche argentata. 
– Mi raccomando, guidate piano e fate attenzione. Vi chiamerò al telefono ogni giorno per sentire come state ed avere notizie. Vedete di rispondermi. Bianca, a scuola nessuno si ricorda più di te... ho fatto in modo di eliminarti da tutto. Nicola, il tuo funerale è domani. Ci sarà tutta la scuola e sarà una bellissima cerimonia... è l'unica soluzione e terrà buoni i Sussurratori finché non rintracceranno il tuo odore. Stefano, Giacomo, Cloe... conto su di voi per la buona riuscita del viaggio: questa missione risolleverà le sorti del nostro Cerchio quindi è tutto nelle vostre mani, ragazzi. – noi tre annuimmo insieme e poi la donna si voltò verso la sua figlioccia. – Andy, mia piccola Andy... Io e te ci rivedremo molto presto. Aspetterò il tuo ritorno con ansia, questa casa senza di te è vuota. – abbracciò di nuovo la ragazza che si lasciò scappare un paio di lacrime. Loro due mi intenerivano: tutti noi avevamo una famiglia ad Aridia e Cloe se la cavava egregiamente anche senza la sua famiglia ma Andy e Ginepro erano sole. Si appartenevano e stare lontane per così tanto tempo non faceva molto bene alla loro solita giovialità... Ma una volta terminata l'iniziazione di Nicola tutto sarebbe tornato alla normalità. Misi in moto e vidi la donna salutarci con la mano ed asciugarsi il viso con un fazzolettino azzurro.
– Allora, ragazzi... siete pronti per tornare a casa? – chiesi e dal gruppo si levò un coro convinto e quasi entusiasta di “Certo”, avevamo tutti bisogno di rivedere i nostri parenti una volta ogni tanto. 
– Sì! – aggiunse infine Bianca quando tutti gli altri si zittirono e i suoi occhi tornarono di un verde scintillante. 

*-*-*-*

Il viaggio iniziò in maniera molto tranquilla, le ragazze ci seguivano a passo svelto con la Porsche e non avevamo avvistato nulla di sospetto. La cosa era positiva, al contrario delle previsioni di Andy. Aveva visto un ostacolo incombere sul cammino, anzi: più di uno. Ma volevo sperare per il meglio. Stefano stava dormendo appoggiato al finestrino... Non era sicuro distrarsi alla guida ma quel viso così tranquillo mi inteneriva troppo ed era una splendida visione da dov'ero io. Anche Bianca e Nicola stavano sonnecchiando, lei aveva le cuffiette alle orecchie e stava accoccolata al sedile mentre lui aveva la schiena appoggiata alla portiera e stava rivolto verso di lei. Nel dormiveglia la guardava e si sincerava che stesse comoda. Era stranamente affettuoso, il Nicola che conoscevo io non faceva che raccontare le sue avventure di una notte alla squadra mentre questo era un "micione innamorato". Io, comunque, ero l'ultimo ad avere il diritto di parlare: il guaritore accanto a me mi rendeva ben più zuccheroso di quanto non fosse Nicola con mia cugina. Svoltai ad un casello che indicava l'uscita per Roma, seguito a ruota da Cloe. Dallo specchietto vedevo Andy che mangiucchiava un muffin al cioccolato mentre parlava con la Ninfa. Almeno loro avevano intavolato una conversazione durante quelle due ore di viaggio, mentre io stavo guidando il "Vagone Narcolettici". Stefano si mosse lievemente ed io mi voltai di scatto per controllare se si era fatto male. Mi scontrai subito con le sue iridi dorate e il suo timido sorriso. 
– Mh, buongiorno...– biascicò stiracchiandosi la schiena ed allungando le braccia per quanto le dimensioni dell'abitacolo potessero permettergli. 
– Buongiorno a te, Principessa. Dormito bene?– gli chiesi e lui ridacchiò lievemente, sistemandosi la cintura di sicurezza. 
– Per niente... Fra quanto arriviamo al porto?– e poi mi persi per un paio di secondi nei suoi occhi. Mi ripresi solo quando notai la fila sul Raccordo Anulare e frenai appena in tempo. 
– Una mezz'oretta appena si sblocca qui. Sophia ci aspetta lì con tutto l'equipaggio della Thunderbird, partiremo subito.– dico e noto che i due ragazzi nei sedili posteriori sono ancora nel mondo dei sogni così posso parlare in privato con Stefano senza interruzioni od orecchie indiscrete. Mia cugina sarebbe comunque venuta a sapere di tutto l'accaduto ma era sempre meglio parlare da soli. 
– Perfetto...– mormorò lui ed io cercai un modo efficace per riprendere il discorso di pochi giorni prima ma non avevo idee. Volevo dirgli che il mio bisogno nei suoi confronti era diverso da quello che si ha tra due colleghi o due amici. I suoi occhi mi stavano distraendo. 
– Qualcosa non va, Gia'?– chiese preoccupato allungando la mano verso di me. La posò sull'avambraccio e lo strinse dolcemente. 
– Sì... Stavo solo pensando ad una cosa.– risposi mentre la fila avanzava ed io li seguii. Il contatto tra di noi venì a mancare e il discorso cadde. Di nuovo avevo fallito nel mio intento, non ero ancora riuscito a dichiararmi. La mia totale mancanza di sentimentalismo stava giocando a mio sfavore. O forse era un bene, l'amore era una distrazione troppo ingombrante in una missione di tale importanza... Anche se lo stare a così stretto contatto con lui mi distraeva già a sufficienza quindi ci avrei riprovato. Una volta sola, al momento giusto e con le parole giuste. La coda si sbloccò alla svelta e in tempo record arrivammo al porto. Lì Sophia e Alexey ci stavano già aspettando. Caricammo alla svelta le auto nel cassone della nave mentre Bianca ed Andrea salutavano l'amica. Non si rivedevano da tanto tempo, Sophia navigava notte e giorno per gli scambi del suo Cerchio quindi la vedevano molto di rado. La ragazza salì sul ponte di comando e ci lasciò con Alexey, il suo primo ufficiale. Il ragazzo ci mostrò le cabine e l'itinerario. Saremmo arrivati in Spagna entro il giorno seguente. Io mi catapultai nella mia stanza, che ovviamente dividevo con Stefano, e mi appisolai. Volevo evitare in tutti i modi il mio amico... Ancora non era il momento giusto. 

POV Cloe 

Non era la mia giornata. Avevo appena parcheggiato l'auto mentre gli altri stavano salendo al piano superiore della nave della Nereide e già volevo tornarmene a casa. Ma non da Ginepro, a casa mia dalle mie sorelle. Rimasi per un po' appoggiata al cofano della Porsche, sentivo sempre di più la nostalgia della mia gente. Sentii dei passi venire verso di me ma li ignorai, era sicuramente Falco che scendeva a controllare la sua auto. Incrociai le gambe lasciando cadere i miei stivaletti a terra e tentai di ignorare qualsiasi pensiero negativo. 
– Stai bene? – mi chiese una voce sconosciuta alle mie spalle. Drizzai la schiena e mi voltai si scatto verso un ragazzo biondo dagli occhi chiarissimi. 
– Chi sei? – risposi ignorando la sua domanda. Ero in pericolo? Probabilmente sì. 
– Sono il primo ufficiale di bordo, non ti voglio ammazzare. Sono venuto a cercarti perché mancava una persona all'appello...– disse avvicinandosi a me. Era molto alto ed aveva la pelle chiarissima. La sua voce sembrava venire dai fondali marini, bassa e cupa. 
– Mh... Sì, sto bene. Fra quanto si arriva?– chiesi facendogli spazio sul cofano. Sembrava un tipo a posto. Lui saltò a sedere e mi guardò con un mezzo sorriso. 
– Domani sera sul tardi, temo. È parecchia strada.– si stese poi sulla schiena ed incrociò le mani dietro la nuca, il suo viso assunse un'espressione di puro relax. 
– Bene. Sento odore d'alghe e non è il mare. Cosa sei, di grazia?– gli domandai stranita da quella puzza. Odiavo le alghe, io ero una ninfa d'acqua dolce e il mare mi disturbava. 
– Sono un tritone. E tu, vista la tua faccia disgustata, sei una ninfa. Forse di qualche laghetto deprimente alla Città di Cristallo.– sfacciato e saccente, odiavo le persone così. 
– Wow, ottimo intuito. E comunque non abito più lì, sono stata cacciata. Ma quando ero una cittadina, caro tritone puzzolente, ero la seconda in linea di successione al trono.– tentai di darmi un tono ma lui non parve impressionarsi più di tanto. 
– Beh, ma ora sei uno spiritello albino costretto a passare la sua vita a badare a dei poppanti. Bella fine per una principessa, eh?– sbuffai infastidita dalle sue parole, i miei amici non si toccavano. Se non era per Ginepro, sarei morta tre giorni dopo la mia esiliazione. 
– Punto primo: il mio Cerchio non è un "branco di poppanti", la più piccola di loro potrebbe mandarti ko in dieci secondi senza nemmeno sfiorarti quindi io non farei tanto il gradasso, caro. Punto secondo: sei la persona più irritante che io abbia mai avuto il dispiacere di conoscere.– lo guardai dall'alto con un sopracciglio alzato e la migliore espressione di sufficienza che sapevo fare. 
– Faccio del mio peggio per esserlo. Dopotutto, a voi ragazze, piace così.– rispose lui tirandosi su a sedere per portare il suo viso all'altezza del mio. 
– Oh, scommetto che sei pieno di pretendenti e fidanzate. "Una in ogni porto", giusto?– mi avvicinai ancor di più a lui, l'avrei preso a schiaffi molto volentieri in quel momento. Giusto per staccargli dalle labbra quel sorrisino. 
– Oddio, che stereotipo assurdo. Non ne ho nemmeno una, non ci fermiamo mai in un posto per tanto. Ma tu di sicuro avrai una vagonata di ragazzi, con questo caratterino dolce e affabile di sicuro si innamorano tutti al primo sguardo.– sarcasmo, altro fattore che odiavo. Ma che lo rendeva decisamente attraente... Cancellai quei pensieri sbattendo le palpebre un paio di volte e mi allontanai di scatto. 
– No, siete tutti dei grandissimi idioti con una zucchina al posto del cervello e il mio tempo è troppo prezioso per essere speso con voi.– saltai giù dal cofano ed afferrai la mia borsa da viaggio. Salii sul ponte delle cabine e cercai quella di Andy. Lei dormiva con me mentre Bianca doveva tenere d'occhio Nicola quindi dormiva con lui... Chissà cosa avrebbero combinato insieme quei due. Sembrava piacerle il mutaforma. Sistemai le mie cose nel letto lasciato libero dalla ragazza dai capelli viola e salii a fumare sul corridoio esterno. C'era poca gente nell'equipaggio, erano circa sette fra cuochi, camerieri e inservienti, c'erano tre addetti alle pulizie e due tizi che muovevano i macchinari dell'ancora e le corde. Bianca ed Andrea erano sparite con Sophia a parlare, loro la conoscevano da tantissimo tempo, io solo da quattro anni quindi mi sentivo un po' di troppo tra di loro. Mi sentivo quasi sempre di troppo. Così, una volta lanciato il mozzicone in mare, tornai a girare per la nave senza meta precisa, sperando di non rivedere quel tritone antipatico di poco prima. 

POV Bianca

L'incontro con Nisea dopo tanto tempo passato separate mi fece smettere definitivamente di pensare a quello che mi ero lasciata dietro. La ragazza ci stava raccontando della sua compagna Mayleen, una sirena che aveva conosciuto nel suo Cerchio. Noi due la ragguagliammo sulle ultime notizie "scottanti", Chrysalide era un po' il centro del gossip dei nostri Cerchi; trovavo davvero comico il fatto che la nostra veggente era una "gossippara" professionista. 
– E poi il principe dei Figli dell'Aria ha deciso di sposarsi una semplice contadina conosciuta per caso. Lui è una bellissima aquila dorata mentre lei una semplice colomba bianca... I suoi genitori lo disapprovano e vogliono diseredarlo ma dopo la morte di suo cugino non ci sono altri successori. Non sono riuscita a vedere molto, è nebuloso il suo futuro per via dell'indecisione della madre... Bah, mi hanno stremata con quelle visioni.– disse girando il cucchiaino nel the delle cinque. 
– Oh beh, fossi in lei sarei davvero indecisa... Insomma, è suo figlio! Non possono impedirle di volere sempre e solo la sua felicità.– conoscevamo tutti il principe Isidoro, Falco era uno dei suoi amici d'infanzia, e ci dispiaceva per lui se suo padre gli metteva i bastoni tra le ruote. Era da tanto tempo che non facevamo una riunione del genere con Sophia ma era come se non l'avessimo vista da dieci ore e non da quasi sei anni; con lei era sempre stato così. 
– Chrysalide, che altro ti hanno chiesto di vedere i reali? Temono ancora una rivolta da parte dei popolani?– domandò la Nereide preoccupata per la sua sorellastra, Elettra. L'avevo conosciuta quando Maestra Ginepro mi aveva portata da Maestro Salice, sapevo che il suo vero nome era Ianira e poco più ma dispiaceva lo stesso anche a me. Lei viveva con suo marito nelle Montagne Blu quindi era a rischio se partiva una rivolta. Rispettavano chi era al comando e gli piaceva la loro vita. Ma c'era sempre chi andava contro il potere, anche se ciò comportava danni permanenti a chi non la pensava come loro e non interveniva per fermarli se non in casi estremi. Non riuscivo proprio a capirli a volte... – Sì, stanno seriamente pensando di uccidere il Re e detronizzare il resto della famiglia reale. Hanno però un metodo per non farsi riconoscere: cambiano capo ogni tre giorni, buttando la Nebbia sulle mie visioni. Si vede che c'è un Figlio del Tempo tra di loro, o non saprebero come fare.– disse e Nisea annuì mestamente. 
– Spero solo che cambino idea. O che lei riesca a mettersi in salvo prima dello scoppio della guerra. Il mio Cerchio si sgretolerà di sicuro, abbiamo quattro Figli del Cielo con noi e partirebbero subito per andare a combattere, abbandonando tutto quanto e rischiando di morire per colpa delle idee di altri.– scosse la testa con un sorriso tirato e finì di spiegarci la reale gravità della situazione. – E senza di loro se ne andrebbero subito altri sei ragazzi e tutto il loro equipaggio. Così rimarremmo solo noi della mia flotta e un pilota d'aereo con le tre hostess, Cletus. Nel mio Cerchio ci occupiamo soprattutto di trasporti e se non abbiamo più il numero, il Consiglio sarà costretto a dimettere Maestro Salice e senza di lui parecchi Guardiani rimarrebbero senza un "passaggio" e quelli che sono qui in Europa rimarrebbero bloccati tra gli umani. C'è molto di più di un regime a rischio questa volta.– Nisea era davvero troppo sentimentale quindi scoppiò a piangere. La sua empatia era seconda solo a quella di Cloe e, come alla Ninfa, le bastava un abbraccio per riprendersi. Mentre io ed Andy la stringevamo, entrò Stefano in cabina. 
– Bia, ho bisogno di t- ehm, scusate l'interruzione. Passo dopo.– mormorò dispiaciuto per aver interrotto un momento così delicato e mosse qualche passo indietro. Andy mi assicurò che potevo andare e che ci avrebbe pensato lei così corsi dietro al ragazzo e lo bloccai. 
– Aspetta Ste, che hai?– appena si voltò, vidi che aveva gli occhi gonfi e ancora lucidi. Mi preoccupai subito per lui, odiavo vedere Orizzonte triste, sembrava un pulcino 
– Mi hanno chiamato...– 

**Angoletto dell'Autrice**

Questa volta mi sono fatta desiderare un po' di meno, sono stata brava u.u Ho pure cambiato la dimensione del carattere dato che parecchi(me compresa) entrano più dal telefono che dal Pc e così leggono più facilmente.
Ma passiamo alle note... In questo capitolo ci sono meno POV, finalmente partono ed entrano in scena nuovi personaggi, avranno un ruolo fondamentale nella storyline di alcuni di loro e più avanti saranno loro i protagonisti del sequel(sì, ho già in mente un sequel e sono solo alla terza pubblicazione lol) che uscirà molto più avanti, anche dopo gli Spin-off dedicati al prequel ma questo non vi interessa per ora(ma dopo sì, spero *faccia da cucciolo*). Comunque fatemi sapere se ne vale la pena tenerli qui e dargli un ruolo di rilievo o lasciarli stare dove sono, ci tengo.
Grazie come sempre ad Andy, Ste e Cloe e anche alla mia Sophia (che doveva arivare prima di subito, aveva fretta di comparire nella storia :'3) e a DarkViolet che ha recensito anche lo scorso capitolo, grazie mille ♥
Anche il prossimo arriverà presto. Per qualsiasi cosa(se volete scrivermi, seguire le mie scelrate eccetera) m
i trovate qua e anche qua qua. Pagina ufficiale: XDelilah_Morgan - Efp troverete tutti gli aggiornamenti e le foto che mi mandano i miei "fans" per questa storia, quelle dei personaggi e tutte le altre storie che ho pubblicato.
Al prossimo aggiornamento!
Baci, Dede♥
  
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