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Autore: Lylawantsacracker    18/06/2014    3 recensioni
" ..Restavano solo i ricordi e i rimpianti. Tirò fuori una foto dalla tasca interna dell’impermeabile. Era un po’ ingiallita, e ritraeva lui, Dean, Sam, Bobby, Ellen e Jo. Lui e la sua famiglia. "
La storia è ambientata un secolo dopo la morte di Sam e Dean, avvenuta dopo aver chiuso finalmente i cancelli infernali.
Possibili spoiler riguardanti personaggi e ambientazioni dell'ottava e nona stagione.
Rating tra giallo e arancione.
Genere: Azione, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Nel futuro
Capitoli:
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Dean, Sam e Ruby, intanto, erano tornati al bunker. Erano ancora piuttosto scossi.
Dean camminava avanti e indietro nella sala da pranzo, mentre Sam serviva da bere a una Ruby ancora in lacrime.
- Cristo, Cristo, Cristo. Non ci posso credere. VAFFANCULO! - sbottò Dean, dando un calcio alla sedia e rivoltandola.
Sam lo guardò, la faccia stanca e tirata. - Dean, calmati. Siediti e bevi qualcosa anche tu. - disse mentre porgeva un bicchiere pieno di liquido ambrato alla ragazza e si sistemava accanto a lei.
Dean obbedì sospirando, sedendosi di fronte a Sam e afferrando direttamente la bottiglia di whisky. La svuotò in poche sorsate, stringendo gli occhi per il sapore forte. Sam lo guardava angosciato.
- Scusate, quindi quell'incendio è stato provocato da... dei demoni? - chiese Ruby con voce incerta.
Sam le aveva spiegato alcune cose mentre tornavano a casa, eppure Ruby era ancora piuttosto incredula. Era del tutto normale, però. Inoltre le avevano fatto i soliti test per controllare che non fosse anche lei una di loro, ma a quanto pareva era umana.
Ovviamente avevano taciuto il fatto che lo era stata in passato. Perché era quella Ruby, non c'era dubbio.
- Già. Mi dispiace davvero per quello che è successo. Non sapevamo ci stessero seguendo, e ci avete rimesso anche voi.
Ruby sorrise tristemente, posandogli una mano sul braccio con delicatezza. - E a me dispiace per i vostri compagni. Spero tutto si risolva per il meglio.
Dean, intanto, si fissava le mani tremanti in silenzio. - È molto improbabile. Sicuramente li faranno fuori il prima possibile. - borbottò cupamente.


 

I giorni passavano e l'aria si faceva sempre più tetra. Ruby alloggiava lì con loro, visto che la sua casa era bruciata. Lei e Sam cercavano di distrarsi il più possibile, guardavano film, parlavano del più e del meno, sebbene il tutto fosse molto forzato. Dean, invece, stava sprofondando sempre più nell'apatia. Spesso non si alzava nemmeno dal letto, nonostante le suppliche di Sam.
Sam era l'unica cosa che gli rimaneva. Aveva perso tutto, suo figlio, i suoi genitori, Castiel. Spesso si chiedeva perché non la facesse finita e basta. D'altronde l'aveva già fatto, no?
Ma Sam insisteva sempre. Cercava di farlo reagire in qualche modo.
Ben presto iniziò a trascinarlo letteralmente fuori dal letto, e ad obbligarlo a fare quello che lui e Ruby facevano per distrarsi. Lui però continuava a deprimersi, e non faceva altro che irritarsi per ogni minimo problema.
Si sentiva completamente vuoto. La cosa che lo tormentava di più era che Castiel probabilmente era ancora vivo, e ancora sotto tortura. Si sentiva completamente impotente, inutile, e non riusciva a sopportarlo.
Lo pregava ad ogni ora del giorno, lo supplicava di resistere.
- Cas, ti prego. Cercate di combattere quei figli di puttana. Io non... Non posso andare avanti senza di te, capisci? C'eravamo appena ritrovati, cazzo. Il tempo che abbiamo passato insieme è stato troppo breve. Voglio trascorrere il resto della mia vita con te, va bene? Voglio stringerti ogni volta che mi va, voglio che tu sia la prima cosa che i miei occhi vedano quando mi sveglio. Voglio comprare una grande casa in campagna dove possiamo comportarci come una stupida coppietta del cazzo da telefilm.
Cas, per favore. Non te l'ho mai detto di persona, ma ti amo. Ti amo, testa di cazzo. Vedi di non morire, va bene? Perché non potrei mai, mai perdonartelo.
Ma né lui né Gabriel si facevano sentire, e la speranza diminuiva ogni giorno.



Passarono tre lunghi mesi. Mesi in cui Sam e Dean andarono a caccia sempre più spesso, in cerca di demoni che potessero dargli informazioni sul luogo in cui risiedevano i loro padroni. Tre mesi in cui recuperarono la loro vecchia forza di cacciatori, e in cui quelle creature infernali ricominciarono nuovamente a temerli. Non avevano tuttavia ricavato abbastanza informazioni da poter raggiungere Castiel e Gabriel, ma si stavano avvicinando. Troppo lentamente, però.
Ruby si era offerta di dare loro una mano, ma entrambi si erano categoricamente rifiutati. Quindi aveva iniziato a lavorare in una libreria in città, continuando a vivere con loro.
Era diventata una presenza di conforto. Li distraeva. Era distrutta dal dolore per la perdita della sua famiglia, ma riusciva comunque a infondere coraggio nei due ragazzi ormai privi di speranza. Aveva una forza straordinaria. Anche Dean si stava affezionando a lei, sebbene all'inizio fosse piuttosto scettico per via di quello che era accaduto in passato. Tuttavia, Ruby non sembrava ricordarsene e loro non avevano intenzione di dirglielo.


 

Ormai era l'inizio di dicembre, una domenica mattina.
Dean e Sam stavano tornando a casa da una caccia rivelatasi infruttuosa. Avevano torturato per ore un demone che si vantava di essere uno dei più vicini a Lucifero e Michael, ma erano state solo parole al vento. Alla fine l'avevano ucciso, delusi e amareggiati. I due cacciatori erano esausti.
Sam guardava malinconicamente fuori dal finestrino, mentre la neve cadeva leggera. Pensava al calore di Gabriel, a come sarebbe stato bello averlo ancora accanto. Il suo letto era gelido senza di lui, e Sam aveva ormai quasi smesso di dormire. Gli mancavano i suoi abbracci la mattina, i suoi baci, quella dolcezza che riservava solo a lui. Gli mancava anche la strafottenza che aveva quando litigavano.
Sospirò ed osservò Dean. Il più grande aveva la stessa aria stanca che doveva avere lui in quel momento.
Accese la radio, tanto per fare qualcosa. La voce di Bono degli U2 prese a cantare in tono struggente.
<< …Nothing to win and nothing left to lose
And you give yourself away
and you give yourself away
and you give
and you give yourself away
With or without you
with or without you
I can't live with or without you* >>

Dean gli lanciò un'occhiataccia, dopo un istante di silenzio. Poi spense la radio. - Facciamo di no, okay?
Sam lo guardò come per chiedere scusa, alzando le spalle.
- Ma dai, Scoiattolo, non sei per niente romantico. - disse una voce suadente alle loro spalle.
Per poco l'automobile non sbandò. I due si voltarono e videro Crowley alle loro spalle con la solita espressione sarcastica.
Il demone sorrise. - Ciao, ragazzi.
- E tu da dove diamine sei uscito fuori? - chiese Sam allibito.
- Sempre contento di vedermi, eh Alce? - replicò Crowley con ironia. - In ogni caso, sono venuto qui per aiutarvi.
Dean sbuffò, alzando gli occhi al cielo. - Come no. Il Re degli Inferi che vuole aiutarci. Ma dai.
Crowley tossicchiò. - Scoiattolo, si dà il caso che non sono più il Re ora che Lucifero è tornato... Forse la tua brillante mente non ci è arrivata, ma è così. Ora sono un semplice uomo d'affari come ai vecchi tempi, e sapete? Non mi sta affatto bene. Per questo sono disposto a perdonarvi per la vostra piccola insolenza di aver chiuso le porte d'accesso al mio regno. Abbiamo un interesse comune, adesso
Dean e Sam si scambiarono un'occhiata, come per valutare la proposta.
- Mh, si potrebbe fare. Ora torniamo al bunker e ne parliamo. - borbottò Dean burbero.
I tre rimasero in silenzio per il resto del viaggio.

Arrivati a destinazione, scesero velocemente dalla macchina ed entrarono nell'edificio.
Ruby era seduta al tavolo, intenta a leggere un libro sulla difesa contro i demoni. In quei mesi di convivenza con i ragazzi stava cercando di informarsi e allenarsi il più possibile, nonostante non partecipasse alla caccia. Alzò lo sguardo quando sentì la porta aprirsi, e assunse un'espressione incuriosita alla vista dello sconosciuto che entrava con Sam e Dean.
- Ehi, Ruby, questo è Crowley. È un demone, ma è completamente innocuo, non preoccuparti. - disse Dean quasi seccato, mentre lei guardava il demone allarmata.
Crowley, intanto, fissava la ragazza con perplessità. Stava per fare una domanda, ma Sam lo interruppe. - Questa è Ruby, Crowley. L'abbiamo conosciuta qualche mese fa, ed è umana. - disse scandendo bene le parole, mentre gli lanciava uno sguardo eloquente.
Ruby sollevò un sopracciglio perplessa, ma non disse nulla. Gli altri si accomodarono tutti intorno al tavolo. Sam spiegò la situazione a Ruby, che annuì in silenzio.
- Bene, Crowley. - esordì Dean, serio. - Qual è il tuo piano?
- Innanzitutto credo di sapere qual è la loro base, e quindi dove sono imprigionati i vostri angioletti. - rispose il demone, sorseggiando tranquillo un bicchiere di liquore che aveva fatto apparire dal nulla.
- Cosa? - esclamarono Dean e Sam all'unisono. - Dobbiamo andarci subito!
- Ehi, ehi, calma. Dobbiamo prepararci. Lo sapete che stiamo parlando di quello psicopatico di Michael e del buon vecchio Satana, giusto?
Dean sbuffò. - Bene. Cosa dobbiamo fare?
- Ci servono delle spade angeliche. Io ne ho una, al momento, ma ce ne servono altre. Non è facile trovarle all'Inferno ora come ora, visto che Lucy e i suoi compari sono molto attenti alle nostre mosse.
– Ok, come facciamo a procurarcele? - chiese Sam impaziente.
- Con la fede. - rispose il demone ridacchiando. Osservò l'espressione seria dei presenti e sospirò. - Con le preghiere, teste di rapa. So benissimo che gli angeli sono troppo spaventati per intervenire direttamente, ma spiegategli la situazione e ditegli che siete disposti ad occuparvene.
Bene, spero che quei coglioni piumati vi diano ascolto. Io vado.
- Ehi, ehi! - lo trattenne Dean. - Non ci hai nemmeno detto quale sarebbe questa loro base.
Crowley lo guardò seccato. - Scoiattolo, ho detto che credo di saperlo, quindi non ne sono sicuro. È lì che vado adesso, devo accertarmene. Voi pregate, mi raccomando, uomini di poca fede. - rispose in tono teatrale, poi svanì in un secondo.
Dean sospirò. - Bene, mettiamoci al lavoro. - disse unendo le mani.
Sam e Ruby lo imitarono. - Prego anch'io, d'accordo? Forse tre preghiere sono meglio di una, per quanto possa valere la mia. - intervenne la ragazza.
I tre rimasero così, seduti al tavolo a mani giunte, sperando che qualcuno li stesse ascoltando.


 














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* With or Without you degli U2. Sdolcinatezza mode ON :'D

Mi scuso nuovamente per il ritardo. 
Ho un sacco di pensieri per la testa, e ultimamente ho avuto un po' un blocco, ecco.
Sto riflettendo seriamente sulla cretinata che ho fatto, cioè di pubblicare quattro storie in corso contemporaneamente çwç *applauso ironico*
Non ho neanche più la testa per dedicarmi alla storia che sto scrivendo, aah, sono un'idiota.

Comunque non so se vi piace la piega che sta prendendo la storia, perché boh, è un po'... boh. No, non mi sto spiegando troppo bene,
In ogni caso ringrazio di cuore tutte le persone che continuano a seguirla, al prossimo capitolo.

 

  
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