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Autore: LilyMP    18/06/2014    3 recensioni
Su uno sfondo di terrore e ostilità, Lily Evans e James Potter diventano adulti in un mondo in guerra.
Il loro settimo anno sarà costellato di avversità, ma sarà anche per entrambi un periodo per crescere e imparare, per affrontare le difficoltà gettate sul loro cammino, e per trovare il modo di stare insieme.
Seguito di From Ashes.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo Tre: Schegge di speranza

Ottobre 1976

"Dissennatori," disse il professor Trimble, camminando su e giù per l'aula. Si fermò alla finestra e si voltò verso la classe. "Tra le creature Oscure più ripugnanti sulla faccia della terra."

La classe di Difesa del settimo anno lo guardò attentamente, in silenzio. Poi Stella Engle alzò la mano.

"Signorina Engle."

"Hanno qualche rapporto con i Lethifold, professore?"

"Brava, un punto a Corvonero," disse Professor Trimble con aria d'approvazione. "I Dissennatori e i Lethifold appartengono allo stesso albero genealogico. Tuttavia, mentre un Lethifold divora la preda intera, senza lasciare traccia della vittima, i Dissennatori lasciano il guscio vuoto di una persona dopo aver usato la loro arma più letale: il Bacio del Dissennatore. L'anima della vittima viene succhiata via." Fece una pausa, perché gli studenti capissero bene il senso di quelle parole.

"In questa lezione ci concentreremo principalmente sui Dissennatori. Anche se i Lethifold sono essenzialmente creature Oscure e simili ai Dissennatori, hanno un effetto mentale considerevolmente più lieve sulle persone, ed è altamente improbabile che ne appaia uno in Gran Bretagna, dato che vivono soltanto in climi tropicali. Credo che Bestie fantastiche e dove trovarle dedichi un'ampia sezione ai Lethifold; potete consultarla, se volete.

"I Dissennatori, invece, hanno un forte impatto sulla mente umana, il che li rende più difficili da respingere. Se vi avvicinate a un Dissennatore, ogni pensiero felice vi verrà succhiato via, lasciandovi con i vostri più cupi momenti di disperazione. È questo il motivo per cui combattere i Dissennatori è quasi impossibile per molti maghi e streghe esperti, per quanto abbiano una buona padronanza dell'incantesimo di difesa." In pochi, ampi passi, si avvicinò alla lavagna e scrisse a grandi lettere Expecto Patronum.

"L'Incanto Patronus," annunciò. "L'unico modo conosciuto per resistere ai Dissennatori. Richiede molto potere ed energia mentale di fronte a un Dissennatore, poiché, per avere successo, richiede l'opposto di quello che un Dissennatore implica, e questo deve essere fornito dal mago che compie l'incantesimo.

"Noterete che è un incantesimo, non una maledizione, a respingere i Dissennatori. Questo ci riporta alla distinzione che dovreste aver imparato tutti al primo anno. Me la può dire... signor Lupin?"

"Gli incantesimi e le maledizioni sono ai lati opposti dello spettro, professore," recitò Remus. "Gli incantesimi tendono verso la Luce, e le maledizioni verso l'Oscurità."

Ma questo non è completamente esatto, no? si chiese Lily. Avevano appreso incantesimi difensivi di base al quarto e quinto anno, e molti erano maledizioni. Se le maledizioni potevano essere usate come protezione contro le Arti Oscure, era corretto chiamarle a loro volta "Oscure"?

"Un punto per Grifondoro," disse il professor Trimble. "Bene, ora esaminiamo l'Incanto Patronus. Fra parentesi, funziona anche contro i Lethifold; il Patronus, quando evocato correttamente, è piuttosto solido, e quindi può respingere altre creature Oscure e, in teoria, servire anche come deterrente fisico contro gli aggressori, sebbene questo non sia mai stato veramente sperimentato."

"Perché no, professore?" chiese Potter.

"La difficoltà dell'incantesimo lo rende una scelta difensiva meno adatta contro le creature Oscure più semplici - ad esempio il Molliccio, o il Kappa."

"Ma se si sapesse fare -"

"Solo un Patronus corporeo avrebbe un effetto significativo, ad ogni modo. Sì, signorina Meadowes?"

"Che cosa intende per "Patronus corporeo"?"

"Un Patronus corporeo assume una forma visibile. Una forma chiara e solida, al contrario di tentativi più deboli, che producono solo vapore argenteo. Vi faccio vedere." Il professor Trimble agitò la mano e disse, in un tono stranamente annoiato, "Expecto Patronum."

Un'ondata di vapore argenteo schizzò fuori dalla sua bacchetta; aveva l'aspetto di una lieve nebbia. Il professor Trimble agitò di nuovo la bacchetta e la nebbia si dissolse.

"Un Patronus indistinto. Succede quando non c'è stato un sufficiente coinvolgimento emotivo nell'eseguire l'incantesimo. L'Incanto Patronus è una magia molto potente, e come tutta la magia potente, richiede che chi la esegue lo voglia davvero; semplicemente mormorare la formula e agitare la bacchetta non garantisce di produrre un vero Patronus. Anzi, il movimento della bacchetta è irrilevante. A parte la formula, l'Incanto Patronus non è qualcosa che si possa memorizzare ed eseguire alla cieca. Guardate."

Il professor Trimble prese un respiro profondo. Sembrava che si concentrasse con attenzione su qualcosa. E poi esclamò, "Expecto Patronum!"

Una figura argentea fuoriuscì dalla bacchetta, con quattro zampe, orecchie appuntite e un grugno con due narici prominenti. Un maiale gigante saltellò per la stanza; la classe scoppiò a ridere.

"Quello è un Patronus?" rise Black. "Un maiale?"

Il professor Trimble aveva un'aria terribilmente offesa. Fece sparire il Patronus con un brusco movimento della bacchetta.

"Ogni Patronus è unico e specifico del mago che lo evoca. Due Patronus non saranno mai uguali - anche se si tratta della stessa creatura. Vi sono molte teorie su cosa siano effettivamente i Patronus, ma ora non le tratteremo. La cosa essenziale da comprendere è che il vostro Patronus sarà come uno scudo, una guardia contro un Dissennatore."

La classe non aveva l'aria di crederci veramente. Lily non poteva biasimarli; faceva fatica a immaginare quel maiale argenteo, per quanto grande, che scacciava una creatura Oscura. Sembrava più probabile che grugnisse e si rotolasse nel fango.

"Ora basta. Fuori le bacchette - è ora di vedere come ve la cavate con l'incantesimo. La formula è sulla lavagna; avete il resto della lezione per provare. Cominciate!"

Lily estrasse la bacchetta, confusa. L'Incanto Patronus era probabilmente una magia molto complessa; tanto più forte era la magia, tanto maggiore era il livello di coinvolgimento richiesto per eseguirla. Tuttavia, il professor Trimble non aveva spiegato chiaramente quale forma di coinvolgimento fosse necessaria, a livello emotivo, per eseguire l'incantesimo.

"Expecto Patronum," provò a dire Lily. Come si aspettava, non successe nulla. Attorno a lei, i suoi compagni non avevano maggiore successo. Alice fissava la lavagna con aria perplessa. Stella tentava di eseguire l'incantesimo, provando tutte le pronunce possibili, ma invano. Black cominciava a essere frustrato, visto che non riusciva a far apparire neanche una minima traccia di vapore argenteo.

Lily lanciò un'occhiata al professor Trimble. Era in un angolo, con la schiena appoggiata al muro, e osservava compiaciuto mentre la classe tentava invano di produrre anche un Patronus indistinto. Lily intuì che si trattava di una specie di test - e che il professor Trimble non aveva intenzione di fornire la risposta finchè non avessero dato fondo a tutte le loro energie per trovarla.

"C'è qualcosa che non ci ha detto," disse Potter dietro di lei. Lily si girò a guardarlo e annuì.

"Come l'incantesimo per respingere i Mollicci," disse, pensierosa. "Richiede una risata..."

"Umorismo," disse Potter. "È quella l'essenza dell'incantesimo. Non conosciamo l'essenza di questo - perciò non riusciamo a eseguirlo."

Lily fu colta alla sprovvista. Potter aveva ragione. Dovevano trovare l'essenza dell'incantesimo - la base per la formazione della magia.

"Ci vorrà prima un potente Incantesimo Rivelatore che riveli la rete dell'incantesimo." Gliel'aveva detto una Auror l'anno precedente. Il suggerimento avrebbe funzionato anche in questo caso? Se fosse riuscita a capire da dove derivava l'Incanto Patronus...

"Perspicuous Expecto Patronum," disse Lily, non del tutto sicura del fatto che la sua idea avrebbe funzionato.

Vi fu una piccola esplosione di luce. Il resto della classe si girò a fissarla. La sfera di luce brillava, ed emanava una sorta di calore; Lily si sentì inondata da un sentimento incoraggiante, anche se non riusciva a capire di cosa esattamente si trattasse.

Lentamente, abbassò la bacchetta. La luce e il calore irradiato svanirono, ma Lily si sentiva felice. Qualunque cosa fosse, la luce aveva diffuso un sentimento di gioia in tutta la stanza.

Gioia.

L'Incanto Patronus combatteva i Dissennatori. I Dissennatori succhiavano via la gioia e la felicità dalle persone.

"È la felicità, vero?" Potter era arrivato alle stesse conclusioni di Lily. "Bisogna essere felici per eseguire l'incantesimo."

"Dieci punti a Grifondoro," disse il professor Trimble, raggiante. "Esatto. Come avete probabilmente sentito tutti, grazie alla dimostrazione della signorina Evans, l'Incanto Patronus affonda le sue radici nella gioia pura. Deve essere inserita nel vostro incantesimo, perché esso funzioni. Questo è il motivo per cui nessuno di voi, annoiati, frustrati o confusi come eravate, è riuscito a fare molto.

"Per eseguire l'Incanto Patronus, dovete avere in mente un pensiero felice - mentre lanciate l'incantesimo, dovete concentrarvi sulla gioia che questo pensiero vi dà. Come forse ricorderete, se mi stavate ascoltando prima, i Dissennatori succhiano via tutta la felicità, lasciando solo disperazione, ed è proprio questo il motivo per cui è estremamente difficile eseguire l'Incanto Patronus per respingerli."

A quel punto suonò la campanella, che segnalava la fine della lezione. Si sentì un fruscio, mentre tutti ficcavano piume e pergamene nelle borse.

"Compito per casa: un metro di pergamena sul perché l'Incanto Patronus è un deterrente efficace contro i Dissennatori, da consegnare alla prossima lezione," concluse il professor Trimble. "Continueremo a lavorare su quest'incantesimo la prossima volta. Potete andare."

~ * ~

Si stava avvicinando Hallowe'en. James ci pensava durante la lezione di Pozioni, mentre pelava pigramente il suo Grinzafico per l'Essence di Euforia che dovevano preparare. Quasi sicuramente ci sarebbe stata un'uscita a Hogsmeade intorno a Hallowe'en. I suoi occhi guizzarono all'altro lato della stanza, dove Lily era china sul proprio calderone.

Contrariamente a quanto aveva detto a Remus all'inizio del quadrimestre, James faceva fatica a stare lontano da Lily. Finora si era trattenuto dal chiederle di uscire, o dal prendere qualsiasi iniziativa non richiesta nei confronti di lei, e Lily in cambio era stata cortese verso di lui. Ma restava irraggiungibile come sempre, e anche se James pensava di non essere abbastanza per lei, non riusciva davvero a smettere di pensare a lei.

Avrebbe fatto male, si chiedeva, a provare, solo un'ultima volta, ad invitarla ad andare a Hogsmeade con lui? Aveva il coraggio di riprovarci, sapendo che un rifiuto era la risposta più probabile?

Gli scivolò il coltello e si tagliò l'indice. James esclamò, e lasciò rumorosamente cadere il coltello sul pavimento. Diversi studenti ebbero un sussulto, compresa Lily. Guardò in giro per la stanza, seccata dal rumore, ma il suo sguardo si addolcì quando vide il sangue che gli usciva dalla ferita sul dito.

"Merlino, James, vuoi stare attento con quel coltello," borbottò Sirius.

"È solo un taglietto, Potter, niente di cui preoccuparsi," disse Professor Lumacorno, avvicinandosi lentamente. Diede un'occhiata dentro il calderone di James. "Dovrai lavorare più in fretta, però; a quest'ora dovresti già aggiungere le foglie di fico."

"Sì, signore," disse James. Sospirando, fece scorrere la bacchetta sopra al taglio. La ferita si rimarginò immediatamente e lui gettò dentro il Grinzafico pelato. Stringendo i denti, fissò determinato il suo calderone e procedette ad accelerare il lavoro.

~ * ~

Lily cominciava a temere le riunioni con i prefetti.

Certo, si tenevano solo una volta alla settimana, un incontro in cui si discutevano problemi relativi agli eventi imminenti e - quello che Lily temeva di più - questioni disciplinari, e il resto dei prefetti riceveva istruzioni dai due Caposcuola.

Nel caso di Lily, si trattava solo della Caposcuola. Potter non aveva ancora aperto bocca nelle passate riunioni; era rimasto in silenzio a guardare, seduto accanto a lei.

Lo osservava ora, mentre le faceva un cenno di saluto con il capo e prendeva posto nella solita sedia, dove con tutta probabilità sarebbe rimasto muto per tutta la durata della riunione. Gli altri prefetti stavano entrando nella stanza a passo di lumaca. Lily desiderò che si sbrigassero, in modo da terminare il più in fretta possibile.

Alla fine, tutti erano seduti. C'erano ancora due sede vuote tra i prefetti di Serpeverde. Erano già passati cinque minuti dal normale orario di inizio.

"Cominciamo la riunione," disse Lily, cercando di dare un po' di brio al proprio tono stanco. "Il primo punto all'ordine del giorno è Hallowe'en, che, come sapete, è tra due settimane. La professoressa McGranit mi ha chiesto di fare i nomi di dieci di voi che aiutino ad addobbare la Sala Grande."

I prefetti la osservavano con aria bellicosa; i loro occhi esprimevano chiaramente la loro riluttanza ad essere scelti.

"Vi chiedo, quindi -"

La porta dell'aula si aprì fragorosamente, interrompendo la frase. Cassius Meliflua e Drusilla Malfoy entrarono tranquillamente nella stanza.

"Siete in ritardo," disse seccamente Lily. Drusilla le lanciò un'occhiata dietro al suo naso perfettamente cisellato e strinse le labbra. Meliflua si limitò a sogghignare.

"Che cosa hai intenzione di fare in proposito?"

Era una sfida alla sua autorità. Lily decise che questa volta sarebbe stato meglio lasciar correre.

"Sedetevi, e che non succeda più," rispose, chiedendosi brevemente che cosa avrebbe fatto se avessero provato a ribattere. Per fortuna, si sedettero, continuando a sorridere beffardi. Lily fece un respiro profondo e continuò.

"Come stavo dicendo, chi si offre volontario per aiutare con le decorazioni di Hallowe'en?"

L'aula piombò in un perfetto silenzio. Lily si sentì prendere dalla disperazione, mentre ventiquattro paia d'occhi continuavano a fissarla con un'espressione vacua.

"Volontari?" chiese Drusilla Malfoy con condiscendenza, come se l'idea fosse troppo bassa per lei. "Avevo l'impressione che ci fosse l'abitudine di assegnare questo lavoro ai prefetti più giovani."

"Speravo solo che qualcuno prendesse l'iniziativa," spiegò Lily. Con orrore, avvertì un tono supplichevole nella propria voce.

Mareta Quimble, prefetto di Tassorosso del sesto anno, suggerì cautamente, "Forse si potrebbe tirare a sorte. Visto che - credo che nessuno abbia voglia..." Uno sbuffo beffardo da parte di Meliflua la fece ammutolire, rossa in faccia.

"Mi offro io," disse Potter all'improvviso, alzando al mano. Tutti si voltarono a guardarlo, sorpresi.

"Anch'io," disse Remus, un po' imbarazzato. Fu seguito da numerosi prefetti esitanti, dopo che si furono ripresi dallo stupore iniziale che si fosse offerto proprio Potter, che probabilmente era il più impegnato di tutti loro, con il carico di compiti del settimo anno e il suo ruolo di Capitano della squadra di Quidditch.

Lily prese nota dei nomi, un po' intontita, senza quasi riuscire a credere al fatto di essere riuscita - no, che James Potter fosse riuscito a far sì che qualcuno si offrisse per quel lavoro.

"Grazie," gli disse, con gratitudine. Tuttavia, uno sguardo al successivo argomento di discussione la riportò fermamente e tristemente alla realtà. "Il prossimo punto all'ordine del giorno è -" Lily fece un respiro profondo "- la situazione disciplinare." Preparandosi all'inevitabile bufera di problemi e lamentele, Lily si guardò intorno con aria interrogativa.

"Ho dovuto confiscare altri ventotto oggetti proibiti dall'ultima riunione," cominciò a dire Dionysus McKinnon con aria seria. "Credo che, secondo gli studenti, noi non siamo poi tanto seri nel collaborare con l'amministrazione della scuola per far rispettare le regole."

"Sono d'accordo," disse Bernard Callusby, l'occhialuto prefetto del sesto anno di Tassorosso. "Alcuni degli studenti si rifiutano di ascoltare, quando li rimproveriamo."

"Sono sicura che non tutti a scuola si comportano così," rispose Lily. "Si tratta solo di alcuni disturbatori isolati..."

"In particolare, dobbiamo far fronte all'ostilità di Serpeverde," disse Chris Berguise con aria cupa.

"E voialtri come ci trattate, esattamente?" si infiammò immediatamente Altair Nott.

"Sarebbe d'aiuto se voi non continuaste a fare i prepotenti con i nostri del primo anno," obiettò Mareta.

"A parte le prepotenze," si intromise severamente Lily, "non c'e stata nessuna diminuzione nel numero di risse in giro per la scuola - con o senza l'uso della magia. Bisogna fare qualcosa. Continuiamo a fermarli, e a chiamare i professori, ma dobbiamo arrivare alla radice del problema."

"Se stai parlando del motivo per cui accadono le risse," disse Benjy Fenwick, "è perché apparteniamo a due opposte fazioni in guerra, no?"

"E quali sarebbero queste fazioni, Fenwick?" sogghignò Meliflua.

"Credi che non sappiamo che voi Serpeverde siete tutti malvagi - Chi-sai-tu era un Serpeverde!"

"Piantatela!" disse Lily disperatamente. "È questo il motivo per cui non riusciamo a mantenere la pace nella scuola, se continuiamo a fare battibecchi tra di noi!"

"Sembra più probabile," disse Meliflua distintamente, "che la mancanzia di disciplina sia la conseguenza dello scarso carisma di chi dovrebbe dirigere gli studenti. Ed è piuttosto comprensibile, Evans. Non puoi aspettarti che rispettiamo una Sanguesporco."

All'istante scoppiò un tumulto. Lily riusciva a malapena a farsi sentire sopra al fracasso che ne derivò: i prefetti di Tassorosso, Corvonero e Grifondoro urlavano contro Meliflua e insultavano l'intera casa di Serpeverde, Nott la difendeva animatamente. E tutto a causa di una parola, di una distinzione senza importanza. Sanguesporco era solo una parola; non faceva male a nessuno, fisicamente... ma era una scusa - la loro scusa - per lasciare che le lotte continuassero. E lei non riusciva a farli ragionare. Lily aveva voglia di piangere.

"Piantatela, tutti quanti!" Il rombo della voce di Potter riuscì a zittire tutti. Sembrò leggermente intimidito; non tutti gli sguardi freddi e pieni di sfiducia puntati su di lui venivano dai prefetti di Serpeverde - anzi, Dionysus lo stava osservando con gli occhi ridotti a fessure. Ma poi Potter raddrizzò ancora un po' la schiena e continuò, "È proprio come ha detto Lily, non è vero? Diamo proprio un bell'esempio -"

"Senti chi parla," lo interruppe Meliflua.

"So di non essere uno stinco di santo," ribatté Potter. "E non lo siete neanche voi. Pensateci - ad un certo punto, in un passato più o meno recente, un piccolo incidente si è trasformato in un grosso rancore, e adesso noi pensiamo solo a vendicarci. È questo il motivo di tante liti, non è vero? Perché non riusciamo a guardare oltre quello che è successo in passato. Pensateci sopra - io so che l'ho fatto."

Queste parole furono seguite da un silenzio di riflessione. Perfino Meliflua era ammutolito, incapace di trovare qualcosa da ribattere.

"Non puoi - non puoi generalizzare così," disse infine Benjy Fenwick. La sua voce era flebile e aveva un tono difesivo.

"Forse no. Ma sono certo che sia vero per la maggior parte di noi qui. Forse siete stati presi di mira. O presi in giro - troppo a lungo. O avete perso una persona cara in guerra e avete bisogno di prendervela con chi ritenete responsabile." Gli occhi di Potter frugarono la stanza, come se cercassero un assenso, e trovarono quelli di Lily.

"Non molti di noi sono capaci di guardare oltre le piccole liti, quando abbiamo a che fare gli uni con gli altri. Ma Lily - lei sta cercando di spingerci a farlo. Per questo motivo è la Caposcuola, Meliflua, per quanto la cosa ti irriti. Lei è giusta e onesta, ed è la scelta giusta. I legami di sangue non esigono rispetto, ma l'onestà ."

Meliflua aprì la bocca per commentare, ma Dionysus fu più veloce di lui.

"E tu, allora?" Il significato nascosto di queste semplici parole non sfuggì a Lily - vedeva chiaramente che Dionysus era irritato di non essere lui il Caposcuola.

Potter guardò Dionysus negli occhi con calma. Non rispose subito - esaminava l'avversario, fu il primo pensiero che ebbe Lily, anche se sapeva che era piuttosto ingiusto trarre una conclusione così affrettata.

"So che ti stai chiedendo perché sono io il Caposcuola. E non solo tu. Non lo so. Non ho dubbi che tu sia più qualificato, McKinnon. O anche Remus." Fece un cenno col capo in direzione di Remus". "O Chris - o perfino tu, Meliflua." La sua voce assunse un tono scettico sull'ultimo nome, ma per fortuna solo in minima parte. Meliflua arricciò il naso, ma non disse nulla.

"Ma, per qualche motivo sconosciuto, questa responsabilità è stata affidata a me. E non posso fare altro che cercare di esserne all'altezza. Non ho intenzione di ritirarmi - semplicemente perché qualcuno ha riposto la sua fiducia in me nell'assegnarmi questo incarico, e non ho intenzione di deludere quella fiducia."

Lily non si sarebbe mai aspettata che un discorso così scarno, per quanto irresistibile (Potter aveva un grande carisma, doveva ammetterlo), potesse provocare un cambiamento di atteggiamento così radicale. Certo, c'erano ancora facce incerte e piene di sfuducia tra gli altri prefetti.

Ma c'erano piccoli segnali positivi: una scintilla di approvazione negli occhi di Chris; un cenno di incoraggiamento da parte di Remus; l'ombra di un sorriso ad illuminare il volto di Stella Engle. Dionysus aveva ancora il volto aggrottato, ma nei suoi occhi cominciava a farsi strada una sorta di silenziosa accettazione.

Era un passo avanti.

"Ehm - ci sono altre questioni?" chiese Lily, interrompendo il silenzio. Nessuno nominò altri problemi. Sollevata, fece un cenno col capo. "la riunione finisce qui, allora. Ci vediamo la prossima settimana."

Lily si attardò al tavolo, facendo finta di riporre meticolosamente piume e pergamene, mentre gli altri prefetti uscivano, uno per uno. Solo dopo che tutti ebbero lasciato la stanza si concesse il lusso di accasciarsi sulla sedia e di appoggiare la testa sulle braccia, sentendosi completamente esausta. In confronto con le riunioni precedenti, questa non era stata poi così sfibrante, ... ma le aveva lasciato la mente in subbuglio.

Il resto dei prefetti stava finalmente accettando lei e Potter? Non si era sentita molto a suo agio mentre Potter celebrava quelle che, a suo parere, erano le virtù di Lily, ma aveva fatto una deduzione valida sui motivi delle liti. E per la prima volta, aveva fatto uno sforzo... e Lily avvertì una piccola bolla di speranza, che forse - forse lui potesse essere davvero più di quello che era stato...

Un'occhiata all'orologio le disse che avrebbe fatto meglio a tornare alla Torre di Grifondoro. Lentamente, si alzò e spense le luci. Raccolte le sue cose, uscì dall'aula.

NOTE DI FINE CAPITOLO:

Nota dell'AutriceHo inventato la formula Perspicuous, pensando che debbano esistere altri Incantesimi Rivelatori oltre a quello standard, Aparecium. Deriva dal latino perspicuus (chiaro; trasparente; luminoso; evidente).

Ho deciso di pubblicare un nuovo capitolo sperando che si comprenda di più e perchè starò via un po dal 20 fino ad Agosto ma penso che pubblicherò anche lì.. vado nella mia città natale la Romania <3! 

spero che mi lascerete una recensione anche piccola.. vi prego <3!

baci 

lils<3

 
  
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