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Autore: Illidan    16/08/2008    5 recensioni
1998! Non scorderò mai quell’anno... Gli zombie mi mangiarono il mio cellulare nuovo! Ebbene sì, questa è la parodia di Resident Evil 4!!!
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ada Wong, Albert Wesker, Altro Personaggio, Leon Scott Kennedy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3: UNA NUOVA MISSIONE PER LEON

CAPITOLO 3: UNA NUOVA MISSIONE PER LEON!

 

Ricevuta l’autorizzazione, il capo portò di nuovo Leon nel suo ufficio.

 

Capo:- Adesso ti spiegherò la tua nuova missione: tu partirai in aereo con un volo al super risparmio e arriverai in Italia all’areoporto di Olio al Sergio. Da lì due poliziotti italiani ti porteranno in macchina fino al villaggio dove probabilmente si trovano i rapitori di Ashley. Poi tu dovrai proseguire da solo, ma per questo avrai delle armi speciali. (Gli dà una sacca da spiaggia. Leon la guarda stupito.) È soltanto una precauzione: così passerai inosservato all’areoporto. Sono lì dentro, fidati. Tutto ciò che devi fare è liberare Ashley e riportarla a casa. Hai capito?-

 

Leon:- Sì, ho solo una domanda.-

 

Capo:- Sentiamo!-

 

Leon:- Siamo sicuri che non ci siano zombie?-

 

Capo:- Certo che no! Me l’avevi chiesto tu di non darti più missioni con gli zombie, ma se vuoi...-

 

Leon:- No, va bene così!-

 

Andarono all’areoporto e Leon partì su un aereo risalente alla Prima Guerra Mondiale, tanto che vantava di avere ancora nel motore un proiettile del Barone Rosso. Arrivato in qualche modo ad Olio al Sergio, aveva consegnato una bottiglia di olio a un signore che portava un cartellino con scritto “Sergio”, come doveva fare chiunque entrasse all’areoporto secondo l’usanza, era salito sull’auto dei due poliziotti e si erano diretti al villaggio. E ora possiamo tornare al presente, cioè a quando Leon è in macchina con i poliziotti che ascoltano Hamtaro.

 

Leon (tra sè):- Meno male che il capo mi ha dato anche una foto di Ashley, perchè altrimenti non riuscirei mai a riconoscerla, senza i suoi maledetti vestiti alla moda e quel taglio di capelli.-

 

Poliziotto al volante (a Leon):- Hai finito con i tuoi flashback? È da mezz’ora che mi scappa la pipì!-

 

Leon:- Sì, gli antefatti sono finiti. Però si doveva pure spiegare com’era andata.-

 

Poliziotto al volante:- Ho capito, ma io dovevo farla da quando siamo partiti!-

 

Poliziotto non al volante:- Perchè non sei andato al bagno dell’areoporto?-

 

Poliziotto al volante:- Perchè per poterci entrare bisognava dare una bottiglia d’olio al Sergio e io non ce l’avevo. (Ferma la macchina e scende. Si allontana un attimo nel bosco a fare pipì e, mentre la fa, scende una nebbia tremenda. Il poliziotto ha un po’ paura e cerca di tornare alla macchina in fretta ma non trova più la strada per via della foschia e si perde. Poi sente dei fruscii dai cespugli. Mentre in sottofondo attacca una musica di paura, il poliziotto estrae la pistola spaventato.) Chi va là? (I fruscii aumentano nella sua direzione.) Fermo!- (Spara alla cieca.)

 

Leon (emergendo dalla nebbia):- Ma sei cretino? Sono io! Sono venuto a cercarti perchè non tornavi più e tu mi spari addosso???- (La musica sfuma e il poliziotto abbassa la pistola.)

 

Poliziotto:- Scusa, mi ero spaventato.-

 

Leon:- Torniamo alla macchina, dai!-

 

Poliziotto:- Ma come facciamo a ritrovarla con questa nebbia che si taglia col coltello?-

 

Leon:- Facile, no? (Estrae il suo coltello e taglia la nebbia in modo da formare un buco da cui si vede la macchina.) E ora andiamo.- (Il poliziotto lo segue sbalordito e risalgono sull’auto.)

 

La macchina riparte e, stavolta ascoltando alla radio le canzoni dei Puffi, arrivano nei pressi di un villaggio. L’auto si ferma sul ciglio della strada subito dopo un ponte.

 

Autoradio:- Grande Puffo ha una marcia in più...- (Il poliziotto non al volante spenge l’autoradio.)

 

Poliziotto non al volante (a Leon):- Ecco, quello laggiù è il villaggio.- (Indica lontano davanti a sè.)

 

Poliziotto al volante (a Leon):- Tu vai pure a cercare la ragazza, noi restiamo qui per spostare la macchina nel caso sia in divieto di sosta.-

 

Leon (con sarcasmo):- Sì, divieto di sosta... (Scende e si allontana un po’ dalla macchina. Gli squilla il cellulare. Leon lo prende e risponde.) Pronto?-

 

Mamma di Leon:- Pronto, tesoro, sono la mamma!-

 

Leon (scocciato):- Mamma, ti ho detto di non chiamarmi quando sono in missione!-

 

Mamma:- Sì, sì, quanto sei noioso! Ti ho chiamato solo per assicurarmi che tu stia bene.-

 

Leon:- Sì, sto bene! Adesso ciao!-

 

Mamma:- No, aspetta! Ti sei messo la maglia di lana?-

 

Leon:- Mamma, non sono più un bambino! So badare a me stesso! E adesso scusami, ma devo portare a termine la mia missione!-

 

Mamma:- Hai una nuova missione? E cosa riguarda?-

 

Leon:- Devo liberare la figlia del Presidente Groan che è stata rapita da una strana organizzazione, ma...-

 

Mamma (interrompendolo):- Che bello, non vedo l’ora di dirlo alle mie amiche!-

 

Leon:- NO! Non devi dirlo a nessuno! È un segreto di stato e nessuno deve sapere che sono nel Nord Italia per salvare Ashley Groan!-

 

Mamma:- Sei in Italia? Che fortunato! Prima di andartene, vai a vedere il Colosseo!-

 

Leon:- Sì, mamma, ma adesso devo proprio andare.-

 

Mamma:- Va bene, ma torna a casa alle sette e mezza!-

 

Leon (esasperato):- Ma come faccio??? Sono in un altro continente!-

 

Mamma:- Ma io non mi sento sicura se il mio bambino non è a casa quando fa buio! Senti, non è che potrei venire lì da te?-

 

Leon:- Ma cosa cavolo dici??? E poi non ti preoccupare: il capo mi ha assicurato che non è una missione pericolosa.-

 

Mamma:- Te l’aveva detto anche l’altra volta e dopo chi è che ha pulito i tuoi vestiti sporchi di sudore, fango, vomito e sangue? Pulisco sempre tutto io! Non è giusto! Non sono una schiava e...- (Squilla la ricetrasmittente di Leon.)

 

Leon:- Scusa mamma, ma ti devo lasciare. Sta squillando la ricetrasmittente.-

 

Mamma:- Va bene, ma mandami un SMS stasera!- (Leon mette giù e risponde alla ricetrasmittente. Nello schermo video compare l’immagine di Ingrid Hunnigan, una bella donna nordica e bionda.)

 

Ingrid:- Leon, mi ricevi?-

 

Leon:- Sì, forte e chiaro! Grazie mille, Ingrid, mi hai salvato la vita!-

 

Ingrid:- Gli abitanti del villaggio ti hanno già attaccato?-

 

Leon:- No, mi hai salvato da una telefonata di mia mamma!-

 

Ingrid:- Ah... Ascolta, Leon: il capo mi ha dato l’incarico di aiutarti dandoti informazioni per la tua missione su tutte le cose che non sai.-

 

Leon:- Grazie Ingrid, cominciamo subito: sei libera venerdì sera?-

 

Ingrid:- Non scherzare, Leon! Ci sentiamo dopo.-

 

Leon:- Sul serio, vuoi uscire con me quando torno? (Ingrid riattacca e l’immagine scompare.) Sempre così! Dov’è che sbaglio nell’approccio?-

 

Leon abbandona questo quesito irrisolvibile, si dirige verso una casa un po’ fuori dal villaggio ed entra. Nella sala da pranzo c’è una tavola apparecchiata davanti a un camino. Sopra il fuoco c’è un pentolone pieno di polenta e chino su di esso c’è un uomo con un’enorme sbazza e con i vestiti lerci. Leon gli si avvicina.

 

Leon:- Scusi signore, ha mai visto la ragazza in questa foto? (Tira fuori dalla tasca dei pantaloni una foto dove si vede Leon inseguito da una folla di zombie.) No, aspetti, questa è la foto ricordo di Racchion City. (La rimette in tasca.) Ecco, è questa! (Estrae un’altra foto dove c’è Leon a due anni che gioca con le paperelle nella vaschetta.) No, non è neanche questa qui. Abbia un po’ di pazienza che la cerco. (Mette via anche questa foto e si svuota le tasche, estraendo il portafogli, il cellulare e varie altre foto, tra cui quella del capo che gli punta amichevolmente un revolver alle tempie, quella della mamma che lo abbraccia di fronte a tutti perchè è diventato agente del governo e quella di Ida Wrong che piange sconsolata perchè non lo ha colpito. Alla fine trova la fotografia giusta, cioè quella di Ashley con uno sguardo annoiato e un po’ arrabbiato perchè il fotografo le impediva di andare a fare compere.) Oh, finalmente! Ha visto questa ragazza?-

 

Uomo (con sguardo omicida):- Spacca minga i ball! Fera di ciapp, terùn!-

 

Leon:- OK, me ne vado. (Si gira e fa per uscire, ma contemporaneamente l’uomo afferra una roncola e gli salta addosso. Però Leon inciampa in una crepa del pavimento e cade a terra in avanti, evitando così il colpo mortale.) Questo pavimento dovrebbe essere messo a posto... (Poi si volta e vede l’uomo con la roncola in mano.) Oh, ma che cosa fa? Fermo o sparo!- (Estrae fulmineo un accendino. Si accorge di aver sbagliato e prende la sua pistola, ma l’uomo non si ferma.)

 

Uomo:- Moër, terùn!- (L’uomo attacca ancora e Leon gli spara, ma quello non fa una piega. Allora gli spara ancora, ancora e ancora. Finalmente quello capisce il messaggio e cade a terra stecchito.)

 

Leon (guardando il cadavere):- Roba da matti! Quattro proiettili! Non è possibile! A meno che... (Prende la ricetrasmittente e chiama.) Ingrid, mi ricevi?-

 

Ingrid:- Leon, cosa vuoi ancora? Non voglio uscire a cena con te!-

 

Leon:- Non ti chiamo per quello! Passami il capo. Stavolta mi sente!- (L’immagine di Ingrid nello schermo video viene sostituita da quella del capo.)

 

Capo:- Cosa devi dirmi di tanto urgente, agente Leon?-

 

Leon:- Mi aveva detto che non c’erano zombie in questa missione! Voglio tornare a casa!!!-

 

Capo:- Perchè? Cos’è successo?-

 

Leon:- Ho appena sparato quattro colpi per uccidere un pazzo che mi ha assalito!-

 

Capo:- Agente Leon, se hai una mira che fa schifo non sono fatti miei!- (Riattacca.)

 

Leon:- Ma no, non in quel senso! Io intendevo... Pronto? Mi riceve, capo?- (Capisce che il capo ha messo giù e mette via la ricetrasmittente.)

 

Leon sente un rumore di camion in strada e corre alla finestra. Infatti fuori c’è un camion guidato da alcuni tizi con i vestiti sudici che sta andando addosso all’auto dei poliziotti.

 

Guidatori del camion:- Siete in divieto di sosta!!!-

 

Poliziotti (abbracciandosi atterriti):- AAAAAHH!!!- (Il camion colpisce l’auto in pieno e la fa cadere nel fiume sotto il ponte, ma i poliziotti riescono a scendere in tempo. Però vengono subito catturati dai guidatori del camion e portati via.)

 

Leon (da dentro la casa):- Accidenti! Erano davvero in divieto di sosta!-

 

Leon esce di corsa e va vicino al ponte. Guarda giù e vede l’auto tra i flutti del fiume.

 

Leon (commosso):- Addio, povera autoradio! Mi mancheranno le tue canzoncine demenziali! Ma sarai vendicata, lo giuro!- (Si asciuga una lacrima sul volto e si incammina deciso verso il villaggio.) 

 

 

Ringraziamenti:

 

@utada_hikaru: Sì, col mercante ci hai azzeccato! Complimenti!

 

@Suikotsu: Grazie! Vedrai l’intelligenza dei cattivi!

 

@Dea Nemesis: Spero che ti sia piaciuto l’inizio della missione dell’agente Leon!

 

Grazie anche a Michan_Valentine (però un commenti potevi lasciarlo) e Suikotsu che hanno messo questa storia tra i preferiti e a quelli che leggono ma non commentano (ma se siete arrivati qui una piccola recensione me la potete anche fare, no?).

   
 
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