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Autore: Erina91    18/06/2014    2 recensioni
Si stava avvicinando con la sua camminata sensuale al loro tavolo da Poker, la vide chinare lentamente la testa e posare i suoi occhi provocatrici e accattivanti sui suoi, scrutandolo con intensità, per poi indugiare sul resto dei giocatori e chiedere:
-potrei unirvi a voi al prossimo giro?-
L'uomo sconosciuto, sulla quarantina, sorrise malizioso:
-ma certo, signorina, può prendere pure il mio posto. Questo è il mio ultimo giro!-
-la ringrazio molto!- rispose lei, con la sua calda voce.
Lui continuava a fissarla in modo insistente, ma lei non sembrava dare molto peso al suo sguardo.
Era rimasto colpito da quella ragazza fin dalla prima volta che l'aveva vista: sfuggente e affascinante, in qualche modo misteriosa, e i suoi "occhi da gatta" lo avevano incatenato subito.
Comunque, lui aveva un caso da risolvere e non poteva farsi sollazzare da una donna che nemmeno conosceva...
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karin, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sakura, Sasuke/Karin, Shikamaru/Ino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Ciao a tutti!! *.* finalmente ho trovato un attimo per postare il nuovo capitolo. Mi dispiace se non potrò rispondere oggi alle recensioni che mi avete lasciato, ma sono un po' di fretta! ç__ç vi prometto che domani rispondo a tutti, grazie davvero di seguirmi.
Con questo capitolo avrete un chiarimento NaruSaku, qualche scena SasuKarin e altre novità sul "caso" dell'assassinio di Deidara Onoki.
Ho paura di essere andate OOC con i personaggi, specialmente con Sasuke e Karin: però mi direte voi se ho "peccato" con loro, un pochino! xD
Spero che questo capitolo vi piaccia lo stesso! *-* ho deciso di postarlo stasera, perché nei prossimi giorni sono di nuovo sotto con lo studio... -.-"
Intanto, ringrazio tantissimo Habanerossosangue, Kushina Namikaze e Sunshine Liar_ per le bellissime recensioni!! (vi prometto che domani vi ringrazio a dovere, perdonatemi!>.<).
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo cap!! grazie ancora!! :D




Parole di troppo

Sakura si trovava insieme a Naruto al bar caffetteria.
Erano un paio di giorni che erano salpati nuovamente dopo la tappa alle isole Canarie e fra altri due giorni sarebbero arrivati a Malaga, in Spagna.
Lei adorava la Spagna, decisamente, anche se in questo periodo la temperature erano umide e afose.
Non era ancora riuscita a parlare a Naruto delle sue vecchie e disastrose relazioni sentimentali. Adesso che erano da soli del bar dove si erano incontrati la prima volta, le sembrava il momento giusto per iniziare il discorso, sebbene le parole faticassero ad uscire dalla sua bocca.
Naruto aveva notato che era più nervosa del solito e lei non riusciva proprio a sostenere il suo sguardo preoccupato e desideroso di spiegazioni.
L'unica cosa che riusciva a fare, infatti, era tenere la testa china sulla tazzina fumante e ripiena di caffè.
-Sakura-chan... non vorrei essere insistente, però è un paio di giorni che ti vedo giù di corda, tanto che non riesci nemmeno a guardarmi negli occhi con il tuo solito sguardo deciso.- iniziò tristemente, lui -sai... è un po' di giorni che ho la sensazione che tu voglia dirmi qualcosa di importante, però non mi sono mai permesso di chiederti nulla perché volevo aspettare che fossi tu a trovare il coraggio per farlo. So che non dovrei essere così impaziente, ma non mi piace questo silenzio imbarazzante tra noi! Quindi, per favore, parlami di tutto ciò che vuoi.- le sorrise dolcemente.
L'aveva fatto preoccupare, lo sapeva, ed era l'ultima cosa che voleva.
-non mi vorrai mica scaricare, vero?- continuò, vedendo che il silenzio continuava a regnare, mentre un'espressione di terrore attraversò il suo volto sempre allegro.
Sakura, dopo quelle parole, decise che doveva agire perché non poteva seguitare a tirare fuori da quel viso perennemente solare solo espressioni di tristezza e paura:
-no, no! Assolutamente!- esclamò subito.
Vide il viso di Naruto rilassarsi e avvertì un respiro di sollievo, sentendosi più tranquilla e convinta anche lei -però hai ragione, devo parlarti! Vorrei davvero aprirmi di più con te; anche se, come avrai già intuito, per me è veramente dura...- confessò.
-lo so, Sakura-chan. Comunque, ammetto di essermi sentito sollevato quando mi hai detto che non volevi scaricarmi.- ridacchiò -però, ecco, anch'io desidero che tu ti apra di più con me. Da quando stiamo insieme, ho notato che hai paura di un contatto diretto tra noi; anche quando, in alcuni momenti, abbiamo un approccio più intimo, ti sento agitata e diventi timorosa e insicura.
Lo sai che non ti costringerei mai a fare qualcosa che non vuoi, però vorrei capire perché. Hai paura di me? Non ti fidi?-
Naruto le stava riempiendo di domande come un fiume in piena, e ad ogni parola vedeva che si faceva sempre più agitato.
-no, non è questo.- affermò lei rammaricata -vedi Naruto, per via di alcune mie brutte esperienze faccio fatica a fidarmi degli altri, soprattutto dei ragazzi che inizio a frequentare. Ti ricordi che quando mi hai fatto capire che ti piacevo, ti ho detto che volevo fare le cose con calma?- cominciò.
Lui annuì, attendendo che proseguisse.
-ecco, questo perché è da un paio di anni che non sto con un ragazzo, non tanto perché non abbia pretendenti o cosa, semplicemente ero io a tirarmi indietro ogni volta che mi capitava l'occasione di uscire con qualcuno.- continuò a spiegare.
-perché, allora, hai iniziato a uscire con me? Insomma, non hai sempre rifiutato le altre occasioni?- domandò confuso.
-sì, è vero. Però, quando ci siamo incontrati la prima volta, ho sentito qualcosa che non avevo mai provato.
Non so se è stata solo una mia sensazione, ma ho visto qualcosa di diverso, di più bello in te, rispetto a tutti i bastardi traditori, falsi, con cui sono stata.
Mi trasmettevi allegria, tenerezza, e tanta dolcezza... non so perché, ma avevo capito subito che il tuo animo era unico e buono.
Per questo, per la prima volta dopo due anni, ho deciso di tentare di ricominciare con te.- raccontò.

 

*******


A Naruto, dopo quelle parole, brillavano gli occhi per l'emozione: nessuna ragazza gli aveva mai detto parole tanto toccanti e belle.
Aveva avuto ragione il suo intuito, quando pensò che Sakura fosse speciale, unica, diversa.
-Sakura-chan...- sussurrò felice -queste parole sono bellissime! Davvero! Nessuna ragazza mi aveva mai fatto sentire così amato, così emozionato, come tu invece sei riuscita a fare.- quasi si commosse.
Lei sorrise: era riuscita a fargli tornare il suo incantevole sorriso.
-e allora perché hai paura di me? O comunque, di spingerti oltre?- chiese.
Lei abbassò la testa.
-non sei costretta a dirmelo, se non vuoi, dimmelo quando te la senti.- la rassicurò.
-no, ti ho chiesto di vedersi in questo bar perché avevo preso la decisione di raccontarti tutto; quindi, ora te lo dico e non mi tiro più indietro.- rispose determinata.
-grazie, Sakura-chan, per aver deciso di fidarti di me.- sorrise.
Lei arrossì e iniziò a parlare prendendo un enorme respiro:
-allora, come ti ho detto, in passato ho avuto delle relazioni davvero dure, difficili, in cui ho sofferto molto e mi sono anche illusa per non guardare in faccia la realtà. Infatti, un mio difetto è proprio quello di farmi coinvolgere talmente tanto nelle relazioni che intrattengo che, per non soffrire, cerco sempre di fare il meno caso possibile a quello che veramente è la realtà. Essendo un ragazza piuttosto sognatrice, romantica_lo so che non sembra_tendo forse a costruirmi troppi castelli per aria, per poi rimanere delusa. Ho fatto spesso lo stesso errore in tutti e tre le relazioni_se così si possono chiamare_più importanti che ho avuto: perché mi sono resa conto troppo tardi delle persone pericolose, meschine e ipocrite che avevo accanto. E questo ha fatto sì che avessi sempre meno fiducia in me stessa, almeno non in ambito sentimentale. Nel mio lavoro, per fortuna, sono parecchio decisa.-
Si strinse in un sorriso amaro e Naruto la guardò tristemente.
-capisco cosa provi, Sakura-chan. Adesso mi è tutto più chiaro! Ho avuto la conferma che il motivo per la quale avevi il terrore di un contatto più diretto, non era perché non sei abbastanza attratta o coinvolta da me e dalla nostra relazione. Questo mi rende felicissimo e mi fa capire tante cose!- sorrise -capisco che non sia facile lasciarsi andare dopo tutto quello che hai passato prima, e forse le mie parole non saranno abbastanza convincenti per farti capire che io non sarò mai come quei ragazzi che ti hanno fatto soffrire così tanto, perché tu mi piaci profondamente, e seriamente. Come ti ho detto prima, sei la prima ragazza che è riuscita a scatenarmi emozioni e sensazioni intense di pace e serenità, con te posso essere davvero me stesso. Penso che potrei affrontare tutto con te vicino.- terminò dolcemente.
Sakura era senza parole, non sapeva nemmeno cosa rispondere: nessun ragazzo le aveva mai detto in modo così sincero e naturale quello che sentiva per lei.
Naruto non sapeva mentire, e questa era una delle prime cose che aveva capito da quando stavano insieme. Era una persona teneramente schietta e onesta, e non lo era per finta: quel sorriso con cui la stava guardando in attesa di una sua risposta, ne era la prova.
-grazie baka, non so veramente cosa aggiungere. Sei il primo ragazzo che mi ha fatto sentire così felice, desiderata e compresa.-
Si asciugò un lacrima di felicità e gli sorrise dolcemente.
-Sakura-chan... stai tranquilla, io aspetterò tutto il tempo che vuoi per spingersi oltre. Aspetterò il momento che anche tu ti senta di farlo. Ti ringrazio per avermi spiegato le cose come stavano, e soprattutto per esserti sforzata di raccontarmi il tuo doloroso passato sentimentale fidandoti di me e di quello che provo veramente per te.-
-grazie per avermi ascoltato Naruto.-
Dopo queste parole, Sakura, in un gesto spontaneo, si alzò dalla sedia e raggiunse la sua parte chinandosi appena per baciarlo sulle labbra in modo appassionato.
Lui, trascinato da quel bacio intenso, lo approfondì e un incontro di lingue coordinate che si amavano, si cercavano con una sintonia unica, prese vita, accendendo in loro un'attrazione ammaliante che non aspettava altro di essere consumata.
Non vedeva davvero l'ora di deliziarsi del corpo della sua Sakura, di conoscerla intimamente, di scoprirla, di studiarla... in modo da conoscere ogni parte della sua singolare personalità. Non si era mai sentito così incuriosito da una ragazza.
Sakura gli aveva proprio rapito il cuore.

 
*******


Karin era rientrata in camera dopo un massaggio rilassante che si era goduta insieme a Ino.
Stava ancora ripensando alla conversazione che aveva avuto con Sasuke quando erano a Tenerife: le aveva fatto ampiamente capire che l'attrazione era reciproca.
Il desiderio di farsi avanti con lui si faceva sempre più prepotente, ma la sue convinzioni, il terrore di perdere il controllo di se stessa e la concentrazione per il caso, la tormentavano. Si sentiva costantemente confusa e indecisa.
Quando mai lei era stata confusa e indecisa?
Era sempre stata meticolosa, tassativa e tosta: queste erano le abilità che la caratterizzavano e per cui Orochimaru l'aveva assunta a lavorare nella sua piccola agenzia investigativa. Se ci rifletteva, tutti i suoi colleghi_o quasi_erano preposti e aditi a quel tipo di personalità.
Tutti i dipendenti di Orochimaru erano stati selezionati in base a quelle caratteristiche, perché erano consapevoli che il loro capo non era tipo da sentimentalismi.
E per lui esisteva solo il lavoro e la vita sociale, sentimentale, amichevole non doveva affatto condizionare i risultati in quell'ambito e la carriera lavorativa.
Un detective aveva bisogno di fermezza, impassibilità e un ottimo controllo delle emozioni; queste, fin da quando era entrata nell'agenzia “Hebi”, erano tra le regole più rigide e principali per avere le potenzialità per essere assunti.
Ma da quando aveva fatto la conoscenza di Sasuke Uchiha, tutte le sue convenzioni sociali stavano iniziando a non avere più importanza per colpa dell'attrazione fatale nei suoi confronti, che la stava travolgendo e confondendo.
Si chiese se anche Sasuke stava provando lo stesso, però si rispondeva che era sicuramente più cocciuto e strutturato di lei.
Questo perché, lei lo sapeva, se si trattava di sedurre un uomo che l'attirava, la affascinava, non riusciva a controllarsi molto.
Aveva provato in mille modi a moderare i suoi istinti “predatori” dopo che aveva iniziato a lavorare per Orochimaru e, quasi sempre_a parte qualche volta_ ce l'aveva fatta, ma il desiderio carnale, sessuale, che sentiva verso Sasuke Uchiha, erano più forti di qualunque attrazione avesse mai provato. Non se ne spiegava i motivi.
E purtroppo, questa volta, non era sicura di riuscire a non farsi “domare” da quelle emozioni, sensazioni intense, che lui le scaturiva.
In ogni caso, ora doveva occuparsi del caso: era rimasta fin troppo indietro, e almeno da quel punto di vista non poteva farsi sottomettere dalle capacità naturali di Sasuke. Non accettava sconfitte.
Il corpo di Deidara Onoki era stato finalmente tolto dalla suite 980, ed erano state preparate tutte le trattative per riportare il cadavere dell'uomo dai familiari, nella sua patria. Ovviamente... non erano stati lei e Sasuke ad occuparsi del corpo, avevano semplicemente chiamato chi avrebbe fatto quel lavoro al loro posto, attraverso i loro rispettivi capi: Itachi e Orochimaru.
Ora aveva la possibilità di andare ad analizzare per bene la suite della vittima, in modo da scoprire qualche traccia interessante e utile alla soluzione del delitto.
Quello era l'attimo ideale per farsi dare la chiave della camera del Sig.Onoki dalla Reception e vedere di trovare qualche prova in più.
Prima di avviarsi, decise di farsi una doccia veloce.
Prima che potesse farlo, però, bussarono alla sua cabina.
-Naruto... sei tu?- chiese lei.
-no, non sono quell'idiota... sono Sasuke.- rispose gelido.
Karin si sentì andare in confusione.
Cosa ci faceva lui davanti alla sua cabina?
-cosa diavolo ci fai qui? E soprattutto... come facevi a sapere che ero qui?- domandò.
-devo parlarti, Karin. Apri subito!- ordinò seccato.
Lei prese un respiro profondo e aprì la porta, accogliendolo incrociando le braccia irritata.
-strano che tu hai bisogno di parlarmi? Sei così disperato?- lo provocò ghignando.
Lui la fulminò infastidito:
-smettila di provocarmi. Mi fai solo entrare il nervoso!- dichiarò glaciale.
Poi proseguì placidamente:
-sono venuto qui perché volevo andare ad analizzare la suite 980, visto che il corpo del Sig.Onoki non c'è più.-
-e quindi, perché cerchi me? Puoi farlo da solo, no?- esclamò acida.
-cerco te perché so perfettamente che anche tu volevi fare lo stesso, ma sono arrivato giù alla reception prima di te e ho già preso la chiave.- spiegò.
-beh! e allora? Prendo l'altra, no? Così ci vado quando mi pare e, specialmente, mentre tu non invadi il mio spazio di indagine.- continuò sfacciata.
Sasuke la incenerì rabbioso, ma cercò di trattenere il nervoso un'altra volta:
-se ci fosse stata anche la chiave di riserva, a quest'ora non sarei venuto a cercarti.- affermò.
-non c'è la chiave di riserva?- chiese lei meravigliata.
-già... La receptionist mi ha detto che è andata persa, quindi ne hanno solo una.-
Karin si fece pensierosa e, involontariamente, condivise i suoi dubbi con Sasuke:
-non lo trovi strano che la seconda chiave sia sparita?- domandò, ragionando ad alta voce.
Sasuke sgranò gli occhi stupito: anche lui aveva pensato la stessa cosa.
-sì. È strano... l'ho pensato anch'io quando la signorina me l'ha detto.-
-e non le hai chiesto se sapeva quando era stata persa?-
-secondo te non glie l'ho chiesto?- domandò irritato -certo che l'ho fatto! ma nemmeno lei lo sapeva. Mi ha detto che l'altra chiave non la trovava, quindi presumo che quando è andata persa lei non fosse di turno.- suppose.
-o forse non è stata persa durante questo itinerario. Magari è da un po' che non c'è più.- continuò Karin, riflettendo -dobbiamo fare presto un altro interrogatorio, magari qualcuno degli interrogati a contatto con la vittima sa qualcosa e gli può essere sfuggito questo dettaglio.
So che è abbastanza improbabile che qualcuno dei sospettati possa essere stato con lui quando ha perso la chiave, e se ha perso la chiave. O, più possibile, tra una chiacchiera e l'altra Deidara può_con noncuranza_ aver detto di aver perso la chiave.-
-pensi che, se ha perso la chiave, sia stato l'assassino a prendergliela di nascosto e ad entrare prima di lui nella Suite?- domandò Sasuke.
Dopo fece un ghigno:
-Karin... ti sei resa conto che, quando hai parlato di “interrogatori”, hai usato il plurale?- la stuzzicò.
Lei sussultò colta di sorpresa e arrossì leggermente.
-ma fi-figurati!- balbettò imbarazzata -non mi interessa farli con te! Nella foga di spiegarti cosa penso, devo aver sbagliato senza rendermene conto.- si difese impacciata. Sasuke la ignorò nascondendo il divertimento e tornò ad esporre le sue teorie:
-visto che muori dalla voglia di dirmi le tue supposizioni, direi che ti conviene venire con me nella Suite 980. Sugli interrogatori, sono d'accordo: dobbiamo presto riconvocare gli indiziati e fare un secondo interrogatorio.-
-sai Sasuke... credo piuttosto che sia il contrario!- iniziò lei astuta -non sei stato tu il primo a correre da me appena la receptionist ti ha detto che l'altra chiave non c'era.- lo schernì soddisfatta -dì la verità, volevi avere la certezza che anch'io potessi trovare strana la scomparsa della chiave e, soprattutto, proprio quella della camera vittima.- proseguì ghignando vittoriosa.

*******


Karin aveva ragione: appena la signorina gli aveva detto che la chiave era sparita, lui aveva immediatamente sentito il bisogno di andare da lei per sentire la sua opinione. Aveva usato, così, la “scusa” della chiave per poterla anche solo vedere un attimo. Si stava rendendo ridicolo.
E, come al solito, lei aveva sempre le capacità di metterlo alla prova: si sentiva studiato, esplorato, penetrato dai quei profondi occhi scarlatti e accattivanti.
Le sue iridi erano così sensuali, così “predatrici”, esaltate anche da quelle ciglia allungate da un leggero tocco di trucco. Sarebbe rimasto ore a specchiarsi i quegli occhi.
Lei, anche adesso, le aveva lanciato l'ennesima provocazione e codardamente non aveva avuto il coraggio di girarsi verso di lei e negare le sue parole; anche perché, se l'avesse fatto, si sarebbe accorta della sua vergogna. Vergogna per essere talmente affascinato da lei da non riuscire nemmeno a ribattere a tono.
Però, in qualche modo, doveva contraddire quelle parole perché non poteva rammollirsi ogni volta che avevano un confronto di quel tipo (cioè sempre).
Tra quei ragionamenti, decise di tentare:
-ti stai illudendo troppo, Karin. Te l'ho già spiegato il motivo per cui sono venuto a chiamarti. Ti consiglio di non farti strane idee, perché sappi che ti sto solo sfruttando.-
-sfrutti tutti per i tuoi scopi, in effetti.- replicò lei -anche Suigetsu viene trattato come un oggetto da sfruttare per la tua copertura, e poi da buttare quando ti pare.-
Sasuke si girò di scatto verso di lei e la sbatté con veemenza contro il muro del corridoio, premendo duramente il corpo contro quello suo: dopo aver sentito quelle parole così taglienti e dette in modo così calmo e neutro, non era riuscito a fermare la sua furia.
Ovviamente... appena avvertì il contatto con il corpo snello e proporzionato dalla ragazza, sentì la sua parte pubica invadersi di calore eccitandosi senza volerlo.
“maledizione se la desiderava!”, bastava che sfiorasse il suo corpo che il suo membro fremeva di desiderio.
Probabilmente anche lei si era accorta della sua erezione, ma al momento non gli interessava perché era troppo furioso per via delle sue parole.
Chiunque avrebbe potuto pronunciare quelle parole, ma sapeva che chiunque l'avesse pronunciate, non l'avrebbero mai fatto arrabbiare come quando era stata lei a farlo. La sua espressione era oscurata, spaventosa.
-io non sfrutto proprio nessuno.- il  tono della sua voce si era fatto cupo, lo sguardo minaccioso e l'espressione di Karin si era fatta leggermente impaurita.
-non mi conosci, Karin. Non puoi parlare con tanta spudorata libertà e sicurezza senza calcolare anche le reazioni del tuo interlocutore, soprattutto non sapendo assolutamente niente di lui.-
-allontanati subito da me.- fiatò lei, un po' tremante -inoltre, non dovresti dire certe parole alla persona che desideri con tanto ardore.- commentò sardonica, alludendo probabilmente alla sua evidente eccitazione.
-anche tu mi desideri, Karin.- ribatté piatto.
-ti s-stai s-sbagliando...- farfugliò impacciata. Poi si riprese:
-come potrei desiderare un bastardo come te, specialmente se sento dire che mi sta sfruttando per i suoi scopi!- esclamò, mentre la sua sicurezza vacillava.
Lui si avvicinò ulteriormente a Karin, compiaciuto di essere riuscito a sciogliere la sua compostezza. Era davvero divertente “giocare” con quella ragazza.
-dimmi Karin...- sussurrò a pochi centimetri dalle sue labbra carnose e avvenenti -ti preoccupa tanto il modo in cui tratto il mio coinquilino?-
Lei, dalla reazione che ebbe, non sembrava aspettarsi una domanda del genere:
-cosa c'entra Suigetsu, adesso?- chiese allibita, infatti.
-ti piace? Desideri anche lui come desideri me?- continuò con arroganza.
-certo che no! Non mi interessa Suigetsu!- sbottò seccata e sincera -e non d-desidero n-nemmeno te!- aggiunse, tornando poco convincente: atteggiamento che Sasuke notò palesemente.
-non sei brava a mentire.- ghignò, appunto -peccato, invece un detective dovrebbe saper mentire.-
-se è per questo un detective non dovrebbe solo saper mentire, non dovrebbe nemmeno sfruttare la gente o lasciarsi andare come stai facendo tu, dando sfogo al desiderio che provi di portarmi a letto.- replicò appagata.
A quel commento il suo contegno e la sua decisione si fece titubante, ma lui cercò di ignorarlo e pronunciò con notevole sforzo:
-non verrò mai a letto con te, Karin.- asserì incerto.
-nemmeno io, brutto bastardo!- sputò lei infiammata e offesa -però sono proprio curiosa di vedere quanto resisterai alle richieste del tuo corpo, Sasuke.- proruppe provocandolo. Lui avvicinò un'altra volta le sue labbra a quelle di Karin, sfiorandole lievemente.
Fu un tocco leggero, quasi indifeso, ma che occultava una passione incontrollabile:
-lo stesso vale per te, Karin.- poi sussurrò. Poco secondi dopo, per rimediare a quel gesto di quasi dolcezza, aggiunse -e non osare più parlare a sproposito con me.-
-e tu, allora, non osare mai più sbattermi violentemente al muro come un pupazzo qualunque!- ribatté, ancora eccitata e meravigliata da quello sfioramento di labbra, dopo i peggio insulti scambiati -dovresti avere più rispetto verso le donne.- borbottò infine.
Lui non le rispose e cambiò discorso:
-smettila di sparare cavolate.- disse duro -piuttosto, datti una mossa che dobbiamo analizzare la camera della vittima.-
Detto questo, le diede le spalle e si incamminò come se non fosse successo nulla.
Era tutto tornato come prima, nonostante lo scambio di sensazioni che li aveva accolti.
Eppure, Sasuke non riusciva a smettere di pensare a quello che aveva appena fatto.
L'aveva quasi baciata, ma purtroppo il desiderio carnale provato nei suoi confronti era solamente raddoppiato.
Certo, la colpa era sua e con estremo disappunto lo sapeva: appena aveva premuto il corpo contro quello della ragazza, non era più riuscito a controllarsi e aveva perso il lume della ragione. Un'altra volta, si era fatto sopraffare da quella lussuria indesiderata e proibita, al momento che invece doveva pensare al suo lavoro.

 

*******


Intanto, nella sua Suite 978.
-entra pure.- la voce calma di Kakashi Hatake regnava nella stanza.
Poi una figura “mingherlina”, delicata e sorridente fece la sua entrata.
La signorina Rin Nohara andò in contro a Kakashi, e lo abbracciò dolcemente.
-avevo voglia di vederti!- esclamò solare, in tono vivace e festoso.
-lo sai che puoi venire quando vuoi.- sorrise lui, avvicinandosi per lasciarle un bacio appassionato sulle labbra -e comunque, mi stavo annoiando... quindi, sono felice di vederti!- Lei tornò a stringersi tra le braccia dell'uomo.
-ho paura che prima o poi ci scopriranno...- commentò preoccupata.
-sono solo dei ragazzini, intelligenti certo, ma non hanno l'esperienza e l'intuito che un detective più maturo e scafato nel suo campo può avere.
Hanno ancora tanta strada da fare.-
-sospettano che abbia tralasciato qualcosa durante l'interrogatorio! Prima o poi mi richiameranno per tentare di persuadermi a parlare nuovamente.- proseguì ansiosa.
-stai tranquilla, Rin. Non verranno a sapere niente!-
-Kakashi... secondo me dovremmo dire loro la verità! Perché non dovremmo farlo? Così non andiamo da nessuna parte! Continueranno a stressarci!- insisté disperata.
-non possiamo dire loro la verità, farebbe troppo scalpore e lo sai che non posso mettere in pericolo l'azienda e, specialmente, non voglio che la mia famiglia venga a sapere che sto con qualcuno. Lo sai che desiderano che mi costruisca una famiglia: ho quasi 45 anni e ancora non ho uno straccio di moglie o di figli che possono mandare avanti l'azienda.-
-appunto, per questo dovresti far sapere a tuo padre che hai una donna e che presto potrai avere una famiglia_sempre tu voglia stare ancora con me_.- replicò lei.
-lo sai che non posso. Mio padre vuole che mi sposi con una donna a livello della nostra famiglia. Rin... tu guadagni bene, non c'è dubbio, ma non è quello che vorrebbe mio padre. Lo sai che a me non interessa seguire quello che lui dice e faccio sempre di testa mia, ma c'è di mezzo l'azienda: lui l'ha affidata a me e so che, se faccio qualcosa che va contro le sue inclinazioni, potrebbe dimettermi dalla carica di dirigente e tutti i miei dipendenti, soprattutto quelli più importanti, potrebbero non avere ancora un posto sicuro nell'azienda. Non posso fare questo...- terminò -quindi, è meglio se non diciamo nulla.-
-ma se poi ci scoprono?-
-in qualche modo faremo!-
-lo sai che Obito non sarebbe d'accordo?-
-Obito è morto.- affermò gelido, Kakashi -io non sono come lui, e non voglio più che l'uomo che tu amavi prima di me, influisca sulla nostra relazione o metta in discussione i miei ideali personali e drastici.- concluse rigido.
Rin cercò di trattenere le lacrime, ma una goccia salata e ribelle scese dai suoi occhi bruni.
-non cambierai mai, Kakashi!- gridò risentita -Obito era anche tuo amico!-
-sì, lo era... ma adesso non c'è più e dobbiamo accettarlo.- disse duramente.
-come posso avere un futuro con un uomo così?- aggiunse tristemente, lei.
-Rin... se vuoi continuare a stare con me devi avere pazienza, e vedrai che riuscirò a risolvere tutto. Appena avrò la sicurezza sul mio posto come dirigente, ti prometto che dirò tutta la verità a mio padre, ma per ora cerchiamo di tenere la bocca chiusa.-
-comunque, non possiamo continuare a lungo a mentire ai detective.- appurò.
-troveremo una soluzione anche a questo.- decretò risoluto.

 

*******


Naruto e Sakura, dopo il chiarimento, avevano optato per fare un giro panoramico della nave da Crociera e mentre passeggiavano per i negozi di moda_solo attraversando le vetrine_avevano notato che nel programma dei prossimi giorni dopo la tappa a Malaga, ci sarebbe stata una gara di ballo che si sarebbe svolta all'interno del salone di bellezza, che era situato al ponte quattordici.
Sakura era apparsa subito interessata e Naruto, purtroppo, si aspettava che lei gli chiedesse di partecipare; anche se lui non sapeva per niente ballare.
Le sue previsioni furono confermate appena Sakura, molto tranquillamente, chiese:
-Naruto... hai letto, no, della gara di ballo.-
-sì, l'ho letto.- annuì -Sakura-chan... qualsiasi cosa tu stia pensando, te lo puoi scordare, non posso partecipare a queste gare visto che non ho mai ballato in vita mia!- rispose prontamente.
-baka! Lo sai che ci sarà chi ti insegna a ballare prima di questa gara? Credi che tutta la gente che partecipa sappia farlo?- ribatté concitata -dai! Perché non tentiamo?-
-non mi va di fare figuracce! Perché non partecipate tu e Ino? Mi hai detto che avete fatto danza moderna insieme per tanti anni, vincereste di sicuro con l'affinità che avete!- le consigliò, sperando che lei cogliesse.
Sakura si rattristò, invece. A lui dispiacque parecchio, ma non se la sentiva proprio.
Non amava le discoteche e tanto meno ballare, al massimo era piacevole veder danzare gli altri.
Però non gli piaceva vederla triste, così domandò arreso:
-puoi lasciarmi un po' di tempo per pensarci, Sakura-chan?-
A quelle parole, a Sakura si illuminò gli occhi:
-va bene, ti lascio il tempo che vuoi. Però le prove iniziano tra un paio di giorni; quindi, se vogliamo iscriverci, dobbiamo farlo almeno il giorno prima.-
-lo so.- sorrise. A Sakura era tornato il sorriso e questo per lui bastava.
Comunque, sperava di non essere costretto lo stesso a partecipare: ci avrebbe pensato in questi due giorni prima di darle una risposta.
-ma tua cugina pensi che partecipi?- rientrò nel discorso, Sakura.
-non so. Non credo sappia ballare_anche se in discoteca ci va ogni tanto_. Però è troppo impegnata con il suo lavoro e a gestire i suoi sentimenti per...- appena pensò a Sasuke, e ai sentimenti e all'attrazione che ambedue nutrivano l'uno per l'altra, ebbe un'illuminazione:
-Sakura-chan!!- esclamò entusiasta -perché non li iscriviamo come coppia di ballo nella lista dei partecipanti?- chiese divertito -ovviamente, senza farglielo sapere!-
Sakura lo fissò con sguardo di rimprovero.
-baka... non puoi fare certe cose a loro insaputa! Anche tu hai appena detto che tua cugina è troppo impegnata con le indagini per pensare a divertirsi.- brontolò.
-ma quei due “zucconi” hanno bisogno di una spinta per concedersi l'uno all'altra!- protestò.
-lo so! Ma non è compito tuo dargli una spinta.- replicò -e poi, piuttosto, perché non vedi di pensare se tu hai intenzione di partecipare con me o meno?- chiese “fintamente” offesa.
-Sakura-chan... insomma...- cominciò incerto -te l'ho appena detto, te lo faccio sapere il prima possibile se partecipo, d'accordo?-
Lei annuì arresa e sperò intensamente che Naruto accogliesse la sua proposta.
-però, continuo a dire che dovrei aggiungerli alla lista senza dirglielo, così saranno costretti a partecipare. Sono certo che in questo modo si avvicineranno, perché dovranno stare parecchio a stretto contatto e alla fine non resisteranno più!- decise soddisfatto.
Sakura sospirò sconsolata: non avrebbe mai fermato la pazza idea di Naruto, perché era piuttosto testardo e inarrestabile quando ci si metteva.
-come vuoi! Allora andiamo a iscriverli a loro insaputa.-
-grazie!!- esultò eccitato, scoccandole un dolce bacio sulle labbra.
Lei sorrise, vedendolo emozionato e felice come un bambino.

 

*******


Lei e Sasuke erano quasi arrivati davanti alla Suite 980 e da quando avevano avuto quel confronto pochi minuti prima, durante il tragitto, lui aveva camminato davanti a lei con assoluta indifferenza e come se non fosse successo niente.
Dopo quel bacio a fior di labbra che lui le aveva dato, all'apparenza insignificante, il desiderio verso di lui si era fatto sempre più calamitato e fremente.
Le erano bastato un suo leggero tocco di labbra per farla andare in “brodo di giuggiole”, e accenderle un'attrazione accecante e incontrollabile.
Proprio per questo cercava di camminargli a una dovuta distanza, in modo tale da provare ad alleviare l'irrazionale tentazione di sbatterlo al muro a sua volta e bearsi totalmente del suo corpo, fino alla parte più recondita di un uomo.
Comunque, appena arrivarono di fronte alla camera che aveva ospitato il Sig.Onoki il primo e il secondo giorno di Crociera, dovette mettere immediatamente a freno i suoi istinti peccaminosi perché aveva bisogno di concentrarsi sulla scena del delitto.
-entro prima io, Karin, tu aspetta fuori.- ordinò Sasuke sbrigativo e brusco.
-mica ci sono i fantasmi, eh!- commentò beffarda.
-non te l'ho detto per questo, stupida. Te l'ho detto perché ho bisogno dei miei spazi.-
-allora potevi andarci da solo senza venire a cercarmi!- incrociò le braccia indispettiva.
Sasuke non le rispose e iniziò a girare per la stanza, osservando con scrupolosa attenzione per riuscire a trovare qualche prova tangibile.
-quando hanno tirato fuori dal petto il coltello alla vittima, non c'erano delle traccie sopra?- Lei intervenne tranquilla.
Sasuke si girò infastidito.
-sta zitta. Ti sembra il caso di farmi domande mentre sto indagando?-
-scusa se mi sto annoiando e se non mi dai il tempo di fare il mio lavoro.- rispose ironica.
Lui sbuffò scocciato:
-sì, non c'era traccia. Pensi che l'assassino sia così stupido da prendere l'arma del delitto senza un fazzoletto o qualcosa che non lasci le sue impronte digitali?-
-tsz... era per averne la conferma, dato che il corpo l'hai fatto analizzare tu.- ribatté irritata.
Poi i suoi occhi vigili catturarono un elastico nero, a terra, dall'altra parte della Suite; la parte che ancora Sasuke non aveva esplorato.
-Sasuke...- lo richiamò.
-che vuoi ancora? Non sai tenere la bocca chiusa neanche per un secondo? Devi sempre “starnazzare” come una “gallina in calore”, anche mentre sono impegnato?-
-noto che sei sempre prevenuto, eh? Sei proprio ottuso.- borbottò -prima di parlare e insultarmi a vanvera, ascoltami quando ti parlo!-
Sasuke, a quel punto, non protestò più:
-spero che quello che hai da dirmi sia inerente con il caso.-
Lei lo fissò con una smorfia infastidita e decise di non rispondergli per le rime.
-guarda... dall'altra parte della stanza c'è in terra un elastico nero, lo vedi?- lo indicò.
Sasuke procedette velocemente e, tirando fuori un fazzolettino da una tasca dei jeans, prese in mano l'elastico che lei le aveva fatto notare osservandolo attentamente.
-pensi che sia del Sig.Onoki?- domandò.
-può essere: di solito teneva i capelli legati con il solito elastico, ma non possiamo essere sicuri che sia proprio il suo.- puntualizzò pacato.
-è quello che penso anch'io!- concordò lei.
Poi proseguì calma_visto che Sasuke sembrava finalmente “in buona” per affrontare un dialogo decente e remunerativo_:
-tra i sospettati ci sono altri che potrebbero avere un elastico di quel tipo, a partire dalla donne: la Sig.a Nohara e la Sig.a Tsushi. Anche Ino e Sakura, ma sono già state escluse dalla lista perché hanno un alibi. Poi abbiamo anche gli uomini, come ad esempio il Sig.Nara che usualmente porta i capelli legati in alto a mo di ananas, il Sig.Hyuuga che tiene gli ultimi ciuffi legati in fondo, e anche Nagato Ideki_il fratello di Konan_ che qualche volta ho visto i suoi capelli legati in una coda calata.- riassunse professionale.


 
********


Sasuke non poté che incantarsi nuovamente a guardare le sue labbra, desiderando ardentemente ficcarle in bocca la lingua e saettargliela finché non fosse stato soddisfatto dal suo eccitante sapore.
L'unica cosa che invece riuscì a fare, fu seguire il suo labiale e ascoltare la sua sensuale voce, perdendo qualche punto del suo riassunto.
Comunque, a parte questo, cercò di prestare il più possibile attenzione alla sua spiegazione e quando suppose che avesse finito affermò:
-dobbiamo incominciare presto un altro interrogatorio, per chiedere se qualcuno è disposto a dirci di chi possa essere questo elastico, e soprattutto anche per sapere se qualcuno si è dimenticato di dirci di aver sentito il Sig.Onoki dire di aver perso la chiave.-
-guarda che ci mentiranno ancora, sai?- gli fece notare, lei.
-lo so. Questa affermazione è piuttosto banale e scontata, potevi anche non farla.-
-sarà anche scontata, ma se io non ti avessi fatto notare l'elastico è probabile che non te ne saresti nemmeno accorto.- si difese lei, gelida.
Sasuke decise di non iniziare un altro dibattito, perché avrebbero perso solo tempo.
-presto saremo a Malaga, dopo Malaga dobbiamo ricominciare con gli interrogatori.-
Lei annuì e poi aggiunse:
-spero, ovviamente, che vorrai interrogare solo i sospettati, giusto?-
-certo.- asserì con ovvietà -la Sig.a Nohara, il Sig.Hatake, i coniugi Tsushi_soprattutto la moglie_, Lee Maito e il Sig.Nara.
Il Sig.Hoshigaki per ora lo escluderei dato che ha i capelli corti e non gli importa di nulla, sarebbe inutile interrogarlo se non abbiamo domande da fargli.
Chiederei comunque al Sig.Ideki se riconosce l'elastico, e anche al Sig.Hyuuga, per forza.
Penso che sarà utile fare qualche altra domanda anche al Sig.Sabaku, visto che era la persona più vicina alla vittima: magari gli è sfuggito qualche dettaglio.-
-non credo ci siano altri, giusto?- ricapitolò Karin.
Sasuke ci pensò attentamente.
-no, se non hai intenzione di interrogare anche tuo cugino, Suigetsu, te stessa e me.- ghignò.
-non sei nei miei interessi in questo momento.- specificò lei aspra.
-nemmeno tu, quindi siamo a posto.-
-Ino e Sakura spero vorrai escluderle dall'interrogatorio dato che hanno l'alibi.-
-non preoccuparti per la relazione tra Naruto e l'altra ragazza, per ora è al sicuro.- confermò sarcastico e provocando il suo punto debole -nemmeno la Sig.a Yamanaka mi interessa, se ti può far piacere. Il Sig.Maito ha un alibi, per cui è al sicuro.-
Avevano fatto degli altri passi importanti per avvicinarsi alla soluzione del mistero.
A chi apparterrà l'elastico nero?

 
  
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