Tragic
Caro Harry,
Ho sempre pensato che un giorno io e te avremmo raccontato la nostra storia, di come ci eravamo incontrati e di come non ci eravamo più lasciati.
Ho sempre saputo che il mio posto era quello accanto a te, ma ora non ne sono più sicura. Anche se ora non lo so più.
Te ne sei andato, non so cosa dirti, non so cosa dire al mio cuore.
Ti ho visto prima, in quella sala conferenze e stavo morendo dalla voglia di sapere se questa situazione ti sta uccidendo nello stesso modo in cui sta uccidendo me.
Ma come siamo finiti così?
Forse un giorno racconterò la storia di noi due e di come tu hai stretto a te il tuo orgoglio, invece di stringere me.
Ti direi che mi manchi, ma questo silenzio è troppo rumoroso.
Forse un giorno potrei raccontare di come la nostra storia si è trasformata in una tragedia.
Yours Truly,
Ariana Grande.
*
Strinsi la sciarpa al collo, soddisfatta dell’outfit che avevo scelto.
Fuori era fresco, nonostante fosse primavera c’era ancora quell’aria invernale.
In macchina continuavo a specchiarmi nervosamente attraverso la fotocamera del mio cellulare, mi sentivo sotto pressione.
Avrei incontrato Anne, la madre di Harry, dovevo assolutamente fare una buona impressione.
Ci fermammo davanti ad una villetta, né io né Harry scendevamo dal veicolo, io aspettavo solo che facesse qualche mossa.
L’ansia mi stava mangiando viva, nella pancia avevo lo stomaco che si attorcigliava su se stesso dall’emozione e mi provocava dei dolori lancinanti.
-Ti amo.- Sussurrò prima di darmi un bacio a stampo.
Sgusciai fuori dalla macchina in silenzio religioso, non volevo rovinare il momento.
Mi schiarii la gola e poi bussai alla porta di casa.
Una ragazza ci aprii e rimasi abbagliata dalla sua bellezza. Era Gemma, sua sorella e si vedeva che erano fratelli.
Stesso sguardo, stessa forma del viso, fossette e persino stessa dentatura.
Lei era bionda, un po’ più bassa, ma comunque stupenda. Mi sentii a disagio, la stavo fissando e non avrei voluto.
-Ciao! Che bello conoscerti, Harold ci ha parlato tanto di te. Vero orsacchiotto?- Lo canzonò prima di dargli un buffetto sulla guancia.
Il riccio roteò gli occhi al cielo, poi l’abbracciò. Erano uniti, si vedeva.
Anche a me mancava mio fratello Frankie, avevo lo stesso rapporto.
Era molto più grande di me ma comunque avevamo un’intesa fantastica, anche perché lui lavorava con me, faceva il mio coreografo.
-Ehm, piacere mio!- Borbottai imbarazzata portandomi una ciocca di capelli ribelle dietro l’orecchio.
Gli tesi la mano ma la rifiutò stringendomi direttamente in un abbraccio.
La casa era fantastica, era molto grande sia all’interno che all’esterno.
L’arredamento era vintage, ma non scadente, il vintage che piaceva a me.
-Come sei bella, piacere tesoro, sono la mamma di Harry.- Si presentò una donna sulla quarantina dai capelli neri.
Era un vizio di famiglia essere così illegalmente belli?
-P-piacere mio signora, sono Ariana.- Arrossii leggermente quando anche lei mi abbracciò.
-Spero ti piacciano le polpette e lo sformato, sai, sono i piatti preferiti dei miei figli e volevo cucinarli per questa rimpatriata.- Sorrise guardando fiera il suo ragazzo.
-Si, grazie mille. Vuole una mano in cucina?- Domandai per rendermi utile e non fare la figura della buona a nulla, anche se non sapevo cucinare molto.
-No, non preoccuparti. Perché non vai a fare un giro nel giardino con Harry? Abbiamo le papere!-
Dopo essermi presentata a tutta la famiglia, io ed il riccio ci avviammo verso il giardino di dietro.
Rimasi stupita nel vedere che il prato era veramente ampio, avevano persino un piccolo lago con due oche.
-Darcy e Milva. Sono buone, mentre invece quelle di Regent’s Park sono veramente cattive. Hanno morso Niall!- Ridemmo insieme, prima di avvicinarci a quest’ultime.
Ne accarezzai una timorosa, avevo la fobia degli uccelli.
-Ragazzi venite a cena, ha chiamato mamma.- Urlò Gemma da una finestra, che doveva essere quella della sua camera.
-Come va il progetto per il tuo secondo album?- Chiese il marito di Anne mentre si infilava in bocca una cucchiaiata di sformato.
-Molto bene, per il momento è uscito solamente il singolo ‘problem’, ma spero di concludere presto..- Risposi mantenendo gli occhi bassi.
Avevo cercato di mantenere la calma, ma in qualche modo non mi sentivo all’altezza.
-E’ bellissima quella canzone, complimenti vivissimi! Sono una tua grande fan, ho letteralmente pregato Harry di portarti qui. Se non lo avesse fatto lo avrei ucciso e poi probabilmente dato in pasto alle oche.- Affermò Gemma.
Fece una risata malvagia che scatenò l’ilarità di tutti.
-Ha-ha. Simpaticona. Le oche non mangiano gli umani.- Si fecero la linguaccia e poi si tirarono dei pezzi di pane.
-Oh andiamo! Ma avete vent’anni o cinque?- Li rimproverò la madre.
Risi sotto i baffi e Harry mi guardò male, però alla fine mi sorrise.
Giuro che in quel momento mi si sciolse il cuore.
-Sei sicuro di riuscirci? Guarda che sono tantissime!- Lo sfidai mentre guardavo il cielo.
Eravamo seduti sul prato di casa sua, avevamo i piedi immersi nell’acqua e contavamo le stelle.
Harry aveva sostenuto di saper il numero delle stelle che c’erano a Holmes Chapel, ma non ci credetti.
-Si, le ho contate e posso dirti con certezza che l’unica stella sei tu. Sei la stella che ha illuminato il mio cuore.- Mi girai a guardarlo, i suoi occhi erano pieni di dolcezza, mentre i miei erano pieni dell’amore che nutrivo per lui.
-Non lasciarmi mai, giuramelo.- Mi strinse la mano.
-Mai.- Poi mi baciò.
Mi baciò come se le mie labbra fossero aria e lui stesse soffocando.
Sapevo che non sarebbe durata per sempre, ma il mio cuore non lo avrebbe mai dimenticato.*
Hey chicas
Aggiorno tardi, come sempre.
GRAZIE PER LE RECENSIONI, GRAZIE PER TUTTO, VI ADORO!
BACIO!