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Autore: xla    16/08/2008    6 recensioni
E se Duddley fosse geloso di Harry? E se Harry fosse fidanzato e la persona che ama lo venisse a trovare a casa? Chi è il biondino, ma, sopratutto; che ci fa un furetto in casa Dursley?!... CAP 31 OVVERO: LA MARCIA NUZIALE E' INIZIATA O LO SPOSO è SVENUTO! -ULTIMO CAPITOLO- [ non tiene conto del 5-6-7 libro ] buona lettura, lasciate un segnetto baci xla
Genere: Commedia, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Famiglia Dursley | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I Kiss You

Qu@ndo si dicono l3 buon3 m@ni3r3...

-XXII atto-

Harry fece per muoversi ma Draco lo bloccò.

-Sveglio?- lo prese in giro il moro.

Draco si stiracchiò piano, aumentando la presa sui fianchi dell’altro, strofinando il viso sui suoi capelli neri. Quasi si ingoiò una delle piume del cuscino…

-Dove vai?- chiese sempre aprire gli occhi, cominciando a far vagare la mani su quella pelle bronzea, massaggiando quelle parti che sapeva, facevano impazzire il suo ragazzo. Specie… quando toccò quel punto sulla spalla, dove era visibile un segno rosso e qualche centimetro sopra la natiche. Sentì Harry sciogliersi letteralmente tra le mani.

-Da nessuna parte se continui così- mugugnò questi baciando piano il collo del biondo. Quando poi il suo compagno toccò un suo punto sensibile non potè fare a meno di dargli un piccolo morso sulla spalla. Colto da una piacevole sensazione, Harry si stiracchiò e abbracciò per il torace l’altro, posando la testa sul suo petto e strofinandocela sopra come Draco aveva fatto sulla sua testa poco prima. Ispirò pesantemente e poi buttò soddisfatto l’aria dai polmoni.

-Abbiamo finito?- domandò Draco un po’ seccato. Che diavolo; mica era un fottuto cuscino lui! Quel compito spettava ad Harry, eh. Non che gli dispiacesse essere appiccicato al compagno ma non era abituato a lasciar fare tutto da questi, più che altro era lui a tenere tutto sotto controllo… forse le sue perenni emicranie erano dovute a questo? Harry, al contrario di lui, era più accomodante e tranquillo da questo punto di vista, altrimenti avrebbe abbandonato la guerra se così non fosse… Harry aveva imparato ad accettare il proprio destino ed ora lo aveva portato a termine, almeno una parte. Perché è inammissibile che il solo destino di Harry fosse quello di distruggere Tom e basta, senza neanche un misero seppur banale e vissero tutti felici e contenti. Certo; misero e banale, ma sempre meglio di nulla! E in cuor suo Draco sperava di essere proprio lui l’altra parte del destino del moro. Sapeva già quando questo tenesse a lui e poco prima glielo aveva dimostrato, a modo suo ma gli aveva comunque fatto capire che lo amava a tal punto da mettere la sua felicità prima della propria… insomma; era anche disposto a farlo mettere con suo cugino se lo desiderava! Ripensò bene a quello che era successo poco prima… Harry aveva una grande pazienza a sopportare i suoi scatti di gelosia… entrambi erano disgustosamente possessivi ma reagivano alla gelosia in due modi differenti: lui diventando violento mentre Harry reagiva come se fosse preda del ciclo mestruale… oppure facendosi tanti di quei filmini con l’aiuto scenografico del suo criceto, da arrivare alla conclusione che era colpa sua se Draco non lo amava più. Draco non sapeva se era vittimismo o poca autostima di se, comunque; sapeva che se Harry non fosse anche così… non lo amerebbe così tanto.

Draco, senza neanche pensarci su, iniziò a far passare la punta delle dita su e giù per la schiena di Harry, seguendone la colonna vertebrale. Sentì l’altro inarcarsi subito, percosso dai brividi che gli avevano attraversarono improvvisamente tutto il corpo, poi il moro prese a baciargli il torace latteo. Ma quando sentì Draco serrargli i glutei in una possessiva morsa non ci vide più e gli salì a cavalcioni sulle cosce baciandolo con foga.

Non si poteva certo dire che con lui Draco fosse freddo, ma spesso doveva dirlo chiaro a tondo cosa voleva, con il risultato che questo lo additava per un pervertito o per qualcuno dai facili costumi, vagamente si ricordò di quella volta che si indiavolò così tanto solo perché Draco lo aveva chiamato Piattola; ma non per chissà che! Ma dire il vero neanche lui sapeva se si era così arrabbiato perché magari nella sua mente malata Draco desiderava Ginny e non lui oppure perché dentro di se sapeva che la rossa non era proprio tutta questa fedeltà e che quindi si era offeso perché Draco lo aveva scambiato per qualcuno di facile. Non capiva tuttavia se Draco lo preferiva passionale o no, perché non si lamentava mai; ne quando era goffo, ne quando era addirittura perverso. Forse a Draco stava bene perché sapeva che, qualunque cosa Harry facesse, era istintivo e quindi vero?

Il biondo gli fece poggiare la testa sulla propria spalla, e continuò a far vagare le sue mani sul corpo dell’altro, mentre gli mordicchiava un orecchio. Tuttavia, non era affatto un tocca sana per la sua lucidità sentire Harry miagolare così spudoratamente in quella posizione e con quella voce, inconsapevolmente eccitante e che scatenava in Draco il solo desiderio di prenderlo finchè non aveva più forze.

Ma vogliamo che la fortuna era dalla loro? Ma quando mai? In che vita parallela siamo?

Proprio mentre Harry stava guidando Draco verso il proprio paese delle meraviglie (Dio come adoro trovare sto tipo di metafore! Nd xla) una leggera tosse li distrasse, nonostante il loro sangue e i loro neuroni fossero tutti concentrati verso sud.

Seduto sulla sedia riparata prima da Harry, v’era Lucius Malfoy, col suo fedele bastone nero che celava la bacchetta, che osservava trasognato suo figlio che si stava per fare il moro, perso nei propri pensieri a quando era ad Hogwarts e faceva strage di donne e di uomini.

Draco ed Harry erano paralizzati… a dire il vero Harry stava pensando di schiantarsi da solo, mentre Draco pensava che schiantare suo padre non era proprio una cattiva idea…

-Bussare no, eh?- fece isterico con un sorriso tirato.

Lucius alzò un sopracciglio con face sufficiente –Mi hai preso per tua madre Draco?-

I due giovani furono presi da una scossa elettrica che fece loro drizzare i capelli –Mamma?- Draco si guardò attorno impaurito –Dove è mamma?-

Sapeva che erano rare le occasione nella quale i suoi genitori, quando uscivano per affari privati, non lo facevano assieme, tuttavia aveva paura della madre e di quella che poteva combinare quando questa veniva lasciata a piede libero senza la supervisione del marito… o di un esercito di Dissennatori a tenerla a bada. E francamente neanche voleva sapere dove stava e cosa poteva combinare, tuttavia la voce gli uscì dalla gola, facendolo sembrare una cocorita con la raucedine e l’ernia al disco. Harry lo fissava compassionevole e Draco si ritrovò a pensare che Narcissa ed Harry fossero sinonimi di guai (come il mio nome… nd xla) e rivolse la testa verso l’alto.

-Merlino; tu ce l’hai con me, vero?- sibilò poi si rivolse al padre, intanto che Harry, a malincuore, scendeva da lui e si coprivano entrambi alla bene e meglio –Dove è mamma?-

Lucius, magnanimo, con un veloce colpo di bacchetta, restituì la decenza ad entrambi i figli; si, considerava Harry come suo figlio, cosa che fa venire i brividi vero? (anche a me personalmente, visto quanto amo la coppia LuciusxHarry ç.ç, meno male che sono per l’amore libero ^.^ nd xla) –Draco caro, conosci tu un modo per far desistere tua madre?- fece ironico e retorico.

-Ehm…- aveva paura a rispondere –Farle fare quello che… O MERLINO SANTO!-

-Chi?- domandò Harry, mentre veniva bruscamente portato via dei suoi tristi pensieri del “perché non riusciamo a trombare in santa pace di Voldy?”.

-Mia madre!!!-

-Cosa?-

-E’…-

-Come?-

-… Senti ma mi lasci parlare?-

-...- due battiti di ciglia scure –No- proclamò Harry convinto di se come se Draco gli avesse detto un’eresia.

Draco sbuffò e buttò un occhio al padre che, maledetto, stava sghignazzando per mi mise una mano in faccia dall’esasperazione –Harry, tu passi troppo tempo con mia madre-

-Ma a me piace tua madre- All’inizio Narcissa può sembrare davvero crudele, ma poverina; è solo svalvolata e con la testa perennemente tra le nuvole. A Lucius vengono ancora i brividi quando ripensa all’unica volta che aveva provato ad insegnare alla moglie come si guida una carrozza… imbucava tutti i sensi unici e quando Lucius gli disse “tra un po’ girà a destra” la donna aveva spronato e virato a destra all’istante finendo appesi per un albero. Al che, l’uomo disse “Nissy, tesoro… COSA nel concetto tra un po’ non ti è chiaro?” e lei si era limitata a sbattere le lunghe ciglia chiare fissandolo come a chiedersi perché il marito avesse da ridire, insomma; era un albero, natura cavolo! Se una volta tanto ci stava a contatto mica si ammala!.

-Lo so amore. Ma è questo che mi preoccupa di più-

Possibile che Draco avesse così paura di lui e della mamma? Lui l’adorava… certo, magari se evitare di tentare di strangolarlo ogni cristo di volta che lo vedeva era anche meglio.

D’improvviso il campanello della porta d’ingresso suonò e mai suono fù più agghiacciante per i tre maghi nella stanza. La pelle d’oca si presentò subito, scattante e sull’attenti.

~*~

Sulla soglia di casa v’era una donna bellissima, bionda ed occhi azzurri e la pelle molto chiara. Era fasciata da un elegante vestito a fiori che le arrivava al ginocchio marrone molto chiaro con dei fiori dipinti sopra; senza maniche, ai piedi delle scarpette senza tacco vecchio stile color beige (come si scrive il colore? Oo nd xla - =.= nd Salasar), i lunghi capelli raccolti in due trecce basse ed in testa un cappello grande di paglia, trucco molto leggero; un velo di ombretto giallo con brillantini piccoli, niente matita e le belle labbra al naturale. Incastrato in un gomito interno aveva un cestino di vimini coperto da una coperta a scacchi rossi e bianchi ripiegata.

Con gli occhi fuori dalle orbite e il sorriso da un orecchio all’altro.

-Chi è mamma?- domandò Dud alla quale proprio non gli passava per l’anticamera del cervello, quel poco che gli era rimasto, di alzarsi. Era troppo impegnato a fabbricare video e metterli dentro una parte del suo cervello dentro un archivio sotto il nome di “Porno DudxHarry”.

Ma Petunia era paralizzata da quella signora della quale non riusciva neanche a specificarne l’età. Che doveva dire? Che sembrava Anna dai capelli Rossi in versione bionda? Heidi? Oppure semplicemente una fatta di eroina; Pollon? Che era un venditrice porta a porta non se ne parlava: troppo bella, ma allora cosa teneva nel cestino? Petunia ebbe dei brividi lungo la schiena quando la donna parlò.

-Salve, piacere di conoscerla- disse facendo un piccolo e grazioso inchino mentre il massimo che la Signora Dursley aveva saputo fare in quel momento era aprire la bocca emettendo un leggero squittio, alla quale l’altra rispose con un risolino allegro con una mano davanti alla bocca chiusa.

Dud, seccato per la mancata risposta e stufo si aspettare si alzò dal divano per raggiungere l’ingresso, ma appena vi ebbe messo piede si pietrificò anche lui come la madre, e mentre lei aveva spalancato la bocca e fatto una piccola imitazione di un topo (non dico Topino perché è uno dei miei soprannomi che mi ha dato la Dè e ci sono troppo affezionata nd xla) e, per inciso, di Minnie, lui l’additò con espressione paonazza.

-Tu sei la donna che si è avvicinata ad Harry al parco- nella sua voce si poteva chiaramente sentire un misto di disgusto e d’invidia, ma la donna bionda, anche se se ne era accorta, non parve affatto infastidita;

-Patatino!- lo chiamò Pet scioccata per come si era rivolto il figlio davanti ad una persona estranea.

-Nessun problema Lady…- si mise un dito sul mento –Mi scusi; ma lei come si chiama? Petunia… mhmm… e si che Harry me lo aveva detto…-

-Dur… Dursley- rispose la donna.

-Oh, ma certo! Mi scusi ma il sole fa di questi effetti- picchiettò il capello di paglia ridacchiando –Non si deve preoccupate Lady Dursley, vuol solo dire che non ho sbagliato casa- inclinò la testa di lato sorridendo ancora di più.

Che era toccata in testa si vedeva lontano un miglio, pensò Petunia, ma… Lady… quella signora si era rivolta a lei come se provenisse da un tempo pieno di Re e Regine. Se così era, lei aveva tutta l’aria di essere una di quelle Regine che il popolo amava. Ma mentre la madre era intenta a capire chi caspita poteva essere il marito, il Re, di quella splendida donna, Dud aveva vagamente iniziato a sentire in sottofondo una musica, come quando vide Harry tra le braccia di quello li, ma se prima era una melodia malinconica e al tempo dolce, questa ed incalzante e molto incline al metal, e faceva più o meno così…(ridacchio e parlo da sola- con chi parli? Nd Salasar – NON ME STESSA VISTO CHE MAI NESSUNO MI DA RETTA QUA DENTRO *-* nd xla – Oo nd Salasar)

Everything has been said before
There's nothing left to say anymore
When it's all the same
You can ask for it by name
Babble babble bitch bitch
Rebel rebel party party
Sex sex sex and don't forget the "violence"
Blah blah blah got your lovey-dovey sad-and-lonely
Stick your STUPID SLOGAN in:
Everybody sing along.
Babble babble bitch bitch
Rebel rebel party party
Sex sex sex and don't forget the "violence"
Blah blah blah got your lovey-dovey sad-and-lonely
Stick your STUPID SLOGAN in:
Everybody sing,
Are you motherfuckers ready
For the new shit?
Stand up and admit,
tomorrow's never coming.
This is the new shit.
Stand up and admit.
Do we get it? No.
Do we want it? Yeah.
This is the new shit,
Stand up and admit.
Babble babble bitch bitch
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Do we want it? Yeah.
This is the new shit,
Stand up and admit.
And now it's "you know who"
I got the "you know what"
I stick it "you know where"
You know why, you don't care.
And now it's "you know who"
I got the "you know what"
I stick it "you know where"
You know why, you don't care.
Babble babble bitch bitch
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Stand up and admit,
tomorrow's never coming.
This is the new shit.
Stand up and admit.
Do we get it? No.
Do we want it? Yeah.
This is the new shit,
Stand up and admit.
So,
LET US ENTERTAIN YOU
LET US ENTERTAIN YOU...
Blah blah blah blah everybody sing along. (*)

La pelle d’oca non si fece attendere…

-Lei… lei conosce… Ha…- tentò di parlare Petunia, in un momentaneo rientro delle sue facoltà cerebrali.

-Oh ma certo…- poi si mise la mano davanti la bocca –Oh, ma che maleducata, non mi sono ancora presentata- scosse bonariamente la testa –Sono Narcissa Black Malfoy-

-E come fa a conoscere mio nipote?- suonava strano pure a lei pensare, e specie parlare, di Harry come suo nipote, ma il suo istinto conservatorio e riservato aveva avuto il sopravvento. Quella donna… Malfoy, non le piaceva neanche un poco, era come intimidita da tutta la luce che emanava.

-Be,- trillò l’altra –Sono sua madre- proclamò sorridendo come dieci soli.

A Petunia gli occhi uscirono fuori dalle orbite e le sopracciglia saettarono verso i capelli scusi e un po’ cotonati; a che ricordasse lei Harry le era stato affidato perché sua sorella era morta a causa di un mago oscuro… che il Centro Assistenza Sociale Minori Orfani del mondo dei maghi della quale facevano parte il nipote e la sua strampalate famiglia col sangue corrotto, avesse trovato una donna benestante ed anche un po’ fuori di testa per prendere in custodia Harry? Ma la sua mente smise di produrre filmini di vario genere e si concentrò sulla bionda:

-O per meglio dire- si corresse questa –Spero di diventarlo presto- quasi pareva che saltellasse dall’entusiasmo.

-Prego?- mormorò Petunia con un filo di voce.

-Anche lei è madre e penso che capisca che i figli propri non crescano mai!- disse con tono da mamma accompagnato da un piccolo sospiro –Ma il mio tesoro ama davvero Harry, e il sentimento è pienamente ricambiato!- se neanche la guerra era riuscita a separarli…

A Petunia balenò in mente in poco tempo una sorta di flash back dove Dud si sposava con Barry Motter; una normale cerimonia come ce ne erano tanto altre. Ma mentre lei era assorta in queste visioni, Nissy entrò dentro casa ridacchiando e mentre si dirigeva nel salotto, fece pat-pat sulla testa di Dud, pietrificato sul posto ancora col braccio ed il dito accusatorio alzato.

-Wow- esclamò la donna bionda –E’ tutto così…- si tolse il cappello –Tranquillo- il suo sguardo si fermò sulla televisione –Oh- una mano davanti alla bocca –Lady Dursley!-

-Si?- fece Petunia che era entrata in quel momento, immaginandosi regina.

-Questa come si chiama?- picchiettò l’unghia sul vetro –Uhm… e si che Harry me ne aveva accennato quando volavamo sopra l’Australia- mormorò pensierosa.

-La… televisione?- biascicò Petunia.

Nissy si diede una manata sulla fronte –Ah, ecco! Televisione!-

-Lei non ce l’ha?-

-Oh, no-

Possibile che con tutto il denaro che hanno, le regine non possiedano un mega televisore che occupa tutta una grande parete? Ma il suo cervello si depositò su Harry, volavamo ed Australia… Harry non aveva mai accennato a nulla del genere… bè, Harry non accennava mai a nulla della sua vita, specie quando si trattava di quella piccola cosa che lo distingueva dal resto delle persone che occupavano quella casa, e quasi sempre, conoscendolo, si trattava di qualcuno che lo vuole uccidere perché, lo sapeva solo Merlino! Quindi era più che naturale che non aveva detto nulla che si sarebbe sposato il più presto possibile… magari appena finita la scuola. Ma Petunia non poteva accettare che Harry fosse avanti anche solo di un gradino al suo piccolo patatino! Non poteva crederci: Harry aveva trovato una ragazza con la quale sposarsi e Dud no. Magari il moro aveva messo chissà quale delle sue schifezze dentro il bicchiere di una povera ed innocente ragazza!

Dud ed Harry avevano la stessa età, ma se Harry aveva già pensato a come sistemarsi, chi vietava a lei di accelerare i tempi tra Dud e la Motter? Era certa che il suo pasticcino sarebbe stato un buon marito: tutto suo padre! Se magari si affrettava a calcare la mano, ma giusto un poco eh!, magari sarebbe riuscita a far fissare la data del matrimonio Dursley-Motter anche prima di quello di Harry, dopotutto, Dud era più grande di Harry di un mese… Aveva la precedenza!

-Quindi… ehm… a quel che ho capito… Harry sta per… spo…- non riusciva neanche a dirla quella parola.

-Sposarsi? Oh, no Lady Dursley.- negò con la testa mentre poggiava il cestino sul tavolo dove la famiglia consumava i pasti –A dire il vero non lo so, è una loro decisione!-

-Quindi…- degludì –Harry non si sposa?-

Lady Malfoy ridacchiò –Se loro voglio si, altrimenti…-

A dir eil vero, Nissy aveva molte volte fantasticato sul grande giorno di Draco ed Harry; entrambi fasciati da un bel smoking bianco con una rosa all’occhiello sul petto, con un bel mantello con dietro lo stemma dei Malfoy con intorno una fenice, se magari avrebbe piovuto non sarebbe stato male; con una magia si poteva trasformare le gocce d’acqua in piume candide oppure in piccoli rubini o diamanti. Lei avrebbe pianto come una fontana facendo compagnia ad Harry, poi avrebbe tirato il riso agli sposi, magari in oro di ventiquattro carati… così se magari colpiva in testa Draco od Harry non se lo sarebbero dimenticato troppo preso il girono del loro matrimonio. Eppure… l’unica volta che aveva parlato di matrimonio, una sera a cena, Lucius si era strozzato con il vino, Draco con l’arrosto, mentre Harry Harry andò di traverso l’aria stessa, quindi le risposte erano state un bel concertino di tossi convulse, poi la coppia di giovani si era ritirata mentre Lucius non era riuscito a sfuggire dalle sue grinfie. Il risultato di quella sera era stato che lei si è ritorvata a parlare di preparativi di questo ipotetico matrimonio da sola, alle tre di notte, mentre il russare del marito le faceva da sottofondo.

Petunia osservava la donna che era rimasta imbambolata a fissare con aria sognante un punto della parete.

~*~

-E’ tua madre!-

-Si, ma anche la tua ora!-

-Harry ha ragione Draco, è tua madre!-

-E’ tua moglie!-

Da qualche minuto a quella parte, la scenetta che si stava svolgendo nella stanza semi distrutta di Harry era questa: nessuno di loro aveva il coraggio di andare giù, obliviare la zia di Harry e con qualche scusa ben piazzata, trascinare via quella svalvolata di Narcissa.

Lucius ed Harry si difendevano dicendo che era la madre di Draco, Draco che ora l’era anche di Harry, Draco ed Harry che era la moglie di Lucius. Insomma: non sapevano come uscirne vivi da quella faccenda.

-Sei tu il Salvatore!-

-Giusto padre! Dimostralo ancora Harry!-

-Siete due paraceli!- sbottò Harry in cerca di un’altra scusa per appioppare Nissy a chiunque non fosse lui –Avete lo stesso colore di capelli!- se ne uscì di punto in bianco.

-E che cavolo c’entra?-

-C’entra perché ci capa!- ammise Lucius –Draco! Tu hai il suo colore di capelli, quindi vai!-

-Cosa?- disse scioccato Draco, poi si rivolse ad Harry –Siete entrambi con la testa sempre tra le nuvole!-

-Avete lo stesso gusto nel vestire!- si difese Harry.

A quel punto, Draco se ne uscì con –Se tu che te la sei sposata!- verso il padre.

Lucius alzò le spalle –E tu sei nato!-

-Si, è vissero tutti felici e contenti- concluse sarcasticamente Harry.

-Io ti leggevo le favole- buttò avanti Lucius, fiero della sua trovata.

-Ma se ti addormentavi sempre-

-… Mica è colpa mia se tu scegli sempre le storie chilometriche e noiose-

-Io ti sveglio sempre quando sei in ritardo!- si rivolse Draco verso Harry, che alzò un sopracciglio.

-Si, e nel frattempo si stendo dietro di me e ti addormenti!... di nuovo-

-Sono un tipo freddoloso e tu sei caldo-

-Oh Merlino!- biascicò Lucius portandosi una mano sulla faccia; era quasi certo che si stava per entrare in argomenti che rasentavo o il ridicolo oppure il privato.

-Ma se hai vissuto per quattro anni in quella fogna che voi serpi chiamate Sala Comune-

-Almeno la nostra non grana zucchero e carie da tutte le pareti- disse con una smorfia schifata.

-Fino a prova contraria, quella è stata la mia casa fino ad ora!- puntualizzò Harry – L’unico posto nella quale mi sento al sicuro, anche se l’80% delle volte che ci ho messo piede ci stavo per rimettere la pellaccia-

-Credevo che ti sentissi al sicuro solo con me!- fece Draco offeso.

-Ed io credevo che mi amassi, hai sempre detto che ti faccio venire le carie, allora devo dedurne che hai ridotto l’idea di me al Dormitorio Grifondoro?- Harry non voleva riaprire le ferite di prima ma come sempre le parole gli uscivano dalla bocca senza che lui potesse fare nulla.

-Ah si, il Dormitorio! Lo stesso che non volevi mai lasciare e che condividevi con gli altri Cogliondoro-

-Si da il caso, Serpe, che anche io sia un Cogliondoro!-

-Mi sa che l’unico coglione qua dentro sono io, perché continuo a stare appresso ad uno come te- lo spintonò.

-Ragazzi?...- li chiamò Lucius, tuttavia intimorito di quello che gli poteva capitare se si metteva in mezzo ad un loro battibecco; Draco aveva preso dalla madre la brutta abitudine che quando era arrabbiata od infastidita non la smetteva di importunare il povero malcapitato –quasi sempre lui- finchè questi non strisciava ai suoi piedi invece Harry era più orgoglioso e testardo del padre e più ostinato della madre. Una bella battaglia… Lui aveva addestrato da sempre Draco, incamminandolo verso le Arti Oscure, mentre Harry ce le aveva dentro da quando aveva un anno ed in più ne aveva dovuti imparare un sacco mentre si addestrava con Piton ed il resto dell’ordine… sapeva che Piton non era affatto magnanimo. Quindi Harry ne sapeva di Arti Oscure più di Draco e lui stesso messi assieme. Era meglio non farlo innervosire oltre il limite consentito, certo; aggiungiamoci anche se quel ragazzo pareva avere le mestruazioni e che i suoi ormoni impazzivano provocandogli incredibili sbalzi d’umore ed era fatta.

Ma i due giovani non ascoltarono il febbrile richiamo del biondo.

-Ah ha!- gli puntò il dito contro Harry, sorridendo maligno ed offeso –Allora avevo ragione io!-

-Non ricominciare con le tue menate mentali!- cercò di fermarlo Draco.

-E come potrei? Visto che lo scemo qua sono io-

-Che vittimismo pietoso Potter!- si portò una mano sulla faccia.

-Oh, non iniziare a fare a scenetta da “io sono Malfoy e tu ti devi inchinare, perché io sono figo, uno stallone, sono così al di fuori della tua portata che neanche ti posso guardare senza vomitare” perché mi fa saltare le coronarie quel tuo modo di fare!-

-Scusa, mi ero dimenticato quanto tu fossi lento di comprendonio Potter, ma, notizia dell’ultima ora; io sono così!- calcò bene le ultime parole.

-Io ero convinto di noi- pareva che le lacrime lottassero per uscire dai suoi occhi.

-Altra dimostrazione di quanto sei ritardato-

-No- negò Harry con la testa –Altra dimostrazione di quanto tu sia bravo a recitare! Stronzo!- sbottò –E ti prego- continuò con faccia nauseata –Evita di uscirtene con cazzate del tipo “non tutti possono essere meravigliosi come me” oppure con “non mi lusingare troppo”- fece imitando la voce del compagno –Essere stronzo non vuol dire essere migliore, essere stronzo vuol dire aspettare involontariamente qualcuno più stronzo che ti faccia capire quando fa male e Draco, spero per te che quella persona non arrivi mai, perché io ti amo e non voglio vederti soffrire- bolliva di rabbia, ma la sua voce assunse una sfumatura morbida mano a mano che finiva a frase.

In quel momento di silenzio, Lucius ne approfittò per mettersi tra i due solo per un momento:

-Draco; conosci la legge dell’onesto e del disonesto?-

Draco ed Harry si fissarono con gli occhi socchiusi in un’espressione perplessa.

-No, a quel che sento- continuò, ma i ragazzi non erano certi che si aspettasse una risposta, quindi rimasero in silenzio –Non è dai disonesti che ti devi guardare, ma dagli onesti, perché non saprai mai quando faranno qualcosa di veramente disonesto… o stupido- ridacchiò.

-Che vuol dire? Che io sono sempre stato prevedibile?- alzò un sopracciglio Draco.

-Non esattamente figliolo. Diciamo che da si ci può aspettare un atto disonesto, ma da una persona buona no-

Dopo un attimo di tentennamento, Draco si voltò di scatto verso Harry, mettendogli le mani al collo. Lucius rimase fermo ed impassibile, sapeva che suo figlio non sarebbe mai riuscito ad uccidere, non ne era capace, era troppo cattivo per poter uccidere e poi, quel collo apparteneva ad Harry, che si poteva ribellare in qualunque momento se solo lo avesse voluto, ed era proprio questa l’unica preoccupazione dell’uomo; Harry era potente, ma odiava il potere, però in qualunque momento si sarebbe potuto ribellare a ciò che lo circondava, stufo di essere una marionetta e fatto cadere il mondo in un’epoca molto più buia e triste d quella di Tom Riddle, ma faceva più paura per il fatto che Harry sapeva come raggiungere l’immenso potere, aveva seguito l’Oscuro per molto tempo, quindi non avrebbe fatto i suoi stessi errori, Potter non soffriva di manie di grandezza ma aveva troppo odio e vendetta nel suo piccolo cuore colmo d’amore. Spesso si era ritrovato a pensare cosa ne sarebbe stato di tutti se Harry si fosse unito a Tom, a suo avviso la cosa sarebbe stata un’interessante svolta, inquietante certo, ma non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse stato d’esempio ed affascinante una cosa del genere… era convinto che Potter sarebbe stato un Oscuro molto più temibile di Voldemort, che sarebbe riuscito a raggirarlo con l’amore e tutta quella melassa che quel ragazzo sapeva creare e poi, all’ultimo, sbarazzarsene e far piombare il mondo nell’Apocalisse.

In cuor suo Lucius sperava di poter vivere abbastanza a lungo da poter assistere ad una cosa del genere. Tanto Harry era entrato nella storia comunque, ma non sarebbe poi cambiato molto dal punto di vista storico, se lui fosse stato buono o cattivo. No, alla storia questo non interessa. E poi si sa, i cattivi fanno più notizia.

-Con chi mi hai tradito pezzo di falso bastardo travestito di gatto randagio?- sibilò Draco con gli occhi ridotti a due fessure.

Harry rise –Soltanto tu te ne puoi uscire con una cazzata simile Draco!- sbuffò.

-Con chi?- una luce maligna gli passò negli occhi chiari –Finnegan? Thomas? Pac… no, per Merlino, non reggerei una cosa del genere… Oh, non mi dirai che te la fai con Weasley!-

-Ora mi spieghi che…-

-Ah- lo interruppe –Ecco perché quella sera non vedevi l’ora di tornare nel Dormitorio; avevi un appuntamento con tutti loro messi assieme! Cosa avete fatto? Un’orgia? Dimmi la verità; hanno preso il numerino per entrare nel tuo letto!- lasciò la presa di su lui.

-Draco…- lo chiamò Harry, che iniziava a non saper più dove sbattere la testa.

Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, sentire Harry chiamarlo con quel tono risentito e timido per lui fu come la conferma a tutto ciò che aveva detto. Senza che lui potesse fare nulla…

-PUTTANA!- e gli mollò un pugno sul labbro, che si spaccò.

-DRACO!- Lucius battè il suo bastone sul pavimento, e il nome del figlio urlato da lui fu come il bottone dell’off.

Draco annaspava aria mentre il braccio si ristendeva lungo il suo fianco. Harry si era portato una mano sul labbro, toccandolo lievemente.

-Non preoccuparti papà- disse infine il moro, alzando gli occhi pieni d’ira e di lacrime –Mi so difendere perfettamente da solo-

Draco, non sai quanto rischi a comportanti da immaturo… pensò Lucius, ma contro ogni sua aspettativa; Harry si avvicinò in un lampo a Draco e gli mise la braccia al collo, attirandolo in un bacio violento che sapeva di sangue, si ritrovò a sorridere, poi a ridacchiare, fino a che il suo sorriso non divenne una vera a propria risata.

Forse si era sbagliato nel dire che Harry avesse il cuore pieno di odio, di vendetta forse, ma non di odio. Insomma; quante persone reagirebbero così, sperando di risolvere le cose?

Quando si staccarono, avevano entrambi il fiatone.

-Basta…-iniziò Harry –Cazzate, intesi?- lo guardo negli occhi come un cucciolo abbandonato osserva il suo nuovo possibile padrone.

-Ma come, non stavate litigando?- sorrise Lucius alzando un sopracciglio.

-Ihih, sai come si dice papà- disse Draco sghignazzando aumentando la presa alla vita di Harry che concluse per lui:

-L’amore non è bello se non è litigarello-

-Appena becco chi se l’è inventata sta frase, lo crucio- rispose esasperato Lucius, scatenando risate nei suoi due figli –Ma… a proposito di amore e litigi…-

Si guardarono tutti e tre, proclamando come se fosse ovvio e senza via di fuga:

-Oblivious-

~*~

Nel salotto, intanto, davanti ad una tazza di tè, Nissy parlava a mitraglietta mentre Pet annuiva di tanto in tanto e l’osservava interessata come se fosse una divinità scesa in terra, magari troppo fuori di testa e chiacchierona, ma pur sempre una Dea.

-E pOOOOOOOOOOOOOOOOOi- continuò la bionda , facendo quasi rompere un vetro per la voce acuta e soave –Lei sa no, Lady Petunia- erano anche arrivate ad acquisire un gradino di informalità –Quanto è difficile tenere un giardino ordinato oggi giorno- prese un sorso di tè.

-Oh, non me ne parli, Lady Nissy- esplicita richiesta di Narcissa –Ci sono così tante cose da fare e… vuole un biscotto?- porse un piatto pieno.

-Wow, che meraviglia- ne prese uno –Li ha fatti lei?- lo morse –Mhmm… delizioso! Me deve dare assolutamente la ricetta, così la do ai domestici-

Pet sbattè gli occhi come un gufo allucinato –Lei ha dei domestici?-

-Cherhto- rispose Nissy mentre masticava il biscotto con espressione allegra e serena, poi mandò giù il boccone e proseguì –Altrimenti non ce la farei io da sola e tenere in ordine il Maniero!... Sono mandorle queste? Adoro la pasta di mandorle!- prese un alto biscotto.

-Mi scusi… ma lei dove vive?-

-Oh, a Malfoy Manior- si allungò sul tavolo per prendere la cesta che aveva portato e ne estrasse un barattolo di vetro chiuso con dentro dei biscotti –Li ho fatti io, penso di aver esagerato col burro però. Prego, li provi- aprì il barattolo e lo mise vicino alla zuccheriera –Ma non sono certo buoni sono i suoi- sorrise.

Ma nonostante il bel profumino di biscotti appena sfornati che Nissy aveva messo sotto il suo naso aquilino, Pet era ancora rimasta a dove viveva quella donna assurda.

-Malfoy Manior?-

-Si- annuì allegra Nissy, come se fosse la cosa più normale del mondo vivere in una sottospecie di stato tutto per se.

-E’ la sua casa?- squittì –Lei vive in un Maniero?-

-Si, si chiama Malfoy Manior- si versò altro tè e v’inzuppò i biscotti alla pasta di mandorle della signora di casa –Bè, più che altro sembra uno zoo- disse sbattendo le lunghe ciglia bionde con fare perplesso –Certo, finchè continua a portare a casa animali trovati chissà dove…- ovviamente si riferiva a Draco, ma Pet non aveva la minima idea di chi stesse parlando –Ma c’è tanto di quello spazio che un cucciolo in più servirà solo a rallegrare quel posto vecchio ed ammuffito- ridacchiò pensando ad Harry –C’è un lago, vari prati, un bosco, un laghetto al centro, una dependance, un campo grande quasi quanto uno stadio nazionale, una grande fontana, un labirinto, delle belle distese verdi per i cavalli, la tenuta e le stalle per i cavalli, la villetta per gli ospiti, la piscina… Sa, queste piccole cose- alzò serena le spalle mentre addentava un altro biscotto.

Petunia era a bocca aperta e di scatto si girò verso il figlio che si stava strafogando di biscotti.

Ti devi assolutamente sposare con la figlia di questa!” cercò di comunicargli telepaticamente con gli occhi.

A quanto pare però Dud capì a cosa pensava la madre e sulla sua faccia si dipinse un’espressione che pareva dire “Ma manco morto!

Nissy parve sciogliersi nel modo in cui Dud mangiava i suoi biscotti.

-Oh…- sorrise adorabilmente –Adoro vedere i ragazzi con appetito. La salute è importante, non è d’accordo con me Lady Petunia?-

-Ce… certamente-

-Come ti chiami piccolo?- sorrise Nissy, mentre si allungava di nuovo verso la cesta.

-Dudley…- rispose lui guardingo.

-Dud- lo ribatterrò subito –Ho una cosa per te, spero ti piaccia- e tirò fuori un vassoio –L’avevo portata per Harry e per il mio tesoro, ma non credo che a loro dispiacerà- rise e levò il velo da sopra una millefoglie.

Dud deciso che sarebbe campato a millefoglie finchè non fosse giunta la sua ora.

-Se solo anche il mio angolo avesse questo tuo entusiasmo nel mangiare, sai, è uno stecchino. Davvero!-

~*~

-Via libera?- sussurrò Draco.

Harry guardò per bene il corridoio –Si- ed usci fuori dalla stanza, con Draco e Lucius al seguito.

-Mhm…- mugolò l’uomo –Modesto eppure classico- disse mentre si osservava attorno –Harry, mi sai dire chi ha arredato questo posto? Non ha molto cattivo gusto-

Ma Harry, assieme a Draco, non pareva nelle condizioni di rispondere: erano immobili sulle scale, Dud al terzo gradino che aveva scelto proprio quel momento per andare in bagno.

-Magari la carta da parati no, il giallo stona un po’ troppo col resto del Maniero,- continuava Lucius col naso all’aria –Ma un motivo a fiori lo poterebbe rallegr…- ma le parole gli morirono in bocca, il bastone lgi stava per scivolare di mano e lui per salvare il suo piccino, si era buttato per prenderlo, ma inciampò perché non aveva visto il gradino. Finì addosso a Draco, che andò a sbattere contro Harry che perse l’equilibro che spinse Dud fino in fondo alle scale.

Fecero un’allegra ruzzolata per le scale tutti assieme appassionatamente.

Arrivati in fondo alla rampa; Harry era stato sommerso da tutti, sopra di lui c’erano Dud, a pochi centimetri dalla sua faccia, Draco che il giorno dopo avrebbe avuto un bel bernoccolo, ed infine, in cima alla piramide umana, troneggiava Lucius, con in mano il suo piccino, seduto sulla schiena del babbano e con i piedi su metà schiena di Draco.

Davanti a loro, Pet e Nissy li osservavano con sguardo scioccato, Malfoy, e con occhi spalancati, Dursley.

-Lucius- tuonò Nissy –Ma ti sembra questo il momento di giocare ad Mangiamorte e all’Auror?- lo rimproverò.

-Ma te non capisci cara- pigolò l’uomo –Priscilla stava per farsi la bua- alzò il bastone miracolosamente indenne.

-PAPAAAAAAA’- urlò Draco –Un giorno o l’altro quel bastone te lo ficco lì dove non batte il sole e te lo faccio uscire alla bocca!!!!- (è possibile nd xla)

-Astuto- lo prese in giro Lucius.

-Ehm…- fece Harry –Sapete che un corpo umano pesa?-

Tutti si tolsero da sopra di Harry, tranne Dud, che era rimasto imbambolato a fissare le sue morbide labbra rosse. Forse… poteva?

Le sue labbra si posarono di quelle del cugino, lievi, ma dopo un primo momento d’imbarazzo, con sua enorme meraviglia, Harry gemette nel bacio e le dischiuse, desideroso di un approccio più profondo e…

-Ma è svenuto?- domandò impaurita Pet –Perché è svenuto?- carezzò la fronte del figlio che giaceva sul divano.

I membri della famiglia Malfoy alzarono le spalle, Harry compreso. Invece Draco stava nero.

Dud mugugnò qualcosa e Pet si affannò davanti al figlio, mentre riapriva gli occhi –Pasticcino?- lo chiamò –Oh patatino mio!-

Draco fece una smorfia disgustosa, Harry ridacchiò a quella reazione.

-Che cosa è successo?- domandò a fatica Dud, che si ricordava perfettamente che aveva incontrato Harry ed il damerino per le scale, poi che erano ruzzolati per esse e… poi le labbra di Harry.

-Amore, hai fatto una brutta caduta per le scale ed hai perso i senti…- gli spiegò la madre.

-Ah-

Intanto, Draco trascinò per le scale Harry e lo spalmò letteralmente al muro col proprio corpo.

-Non ti pare di aver esagerato?- chiese Harry.

-No, per niente, così impara-

-Draco, ma lo hai schianatato-

-Si, ma non se ne è accorto nessuno e poi non mi piace quando la gente ti guarda fisso lo sai- disse fiero di se Draco.

Harry ridacchio –Che subdolo, meschino, bugiardo bastardo di amore, che sei- scosse amabilmente la testa sorridendo.

Draco non rispose ma sorrise, baciandolo.

_________________________

Dunque, ora come ora sono le 2:20 del mattino e sono rimasta alzata solo per poter finalmente finire di scrivere questo capitolo che me lo aspettavo più sclerato a dire il vero. Ma mi sono sforzata di scrivere anche per dare un piccolo annuncio; dal 17 fino al 24 non ci sarò. Parto. Ed odio questo aspetto di agosto –in particolare- perché tutti se ne vanno.

Adoro il fare di Nissy xD e Lucius sta mooolto sopra le righe qua dentro. E si, lo so che i litigi stancano parecchio, ma far litigare Draco ed Harry mi viene naturale in una maniera assurda.

Chiedo scusa per la mancata betatura ma la mia beta anche non si fa sentire. Quindi scusatemi per gli orrori sia di grammatica che di ortografia.

Eheh, a dire il vero, come Lily sa, avevo minacciato ad un finale DudxHarry in style Happy End, ma voi mi conoscete. La bellifima copertina di I Kiss You l’ha fatta lei, Lily 4ever, la mia personale Grafic Girl che ho fatto penare: pucci, mi spiace per i fastidi che ti ho dato per la copertina ç___ç.

(*) La canzone s’intitola “This is new Shit” di Marylin Manson.

GRAZIE a chi legge

GRAZIE a chi legge e basta

GRAZIE a chi commenta

Voi forse non ve ne rendete conto, ma sono le recensioni che spesso mandano avanti chi scrive.

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO

   
 
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