Qu@ndo
si dicono l3 buon3 m@ni3r3...
-XXII atto-
-Sveglio?- lo
prese in giro il moro.
Draco si
stiracchiò piano, aumentando la presa sui fianchi
dell’altro, strofinando il viso sui suoi capelli neri. Quasi
si ingoiò una
delle piume del cuscino…
-Dove vai?-
chiese sempre aprire gli occhi, cominciando a
far vagare la mani su quella pelle bronzea, massaggiando quelle parti
che
sapeva, facevano impazzire il suo ragazzo. Specie… quando
toccò quel punto
sulla spalla, dove era visibile un segno rosso e qualche centimetro
sopra la
natiche. Sentì Harry sciogliersi letteralmente tra le mani.
-Da nessuna
parte se continui così- mugugnò questi baciando
piano il collo del biondo. Quando poi il suo compagno toccò
un suo punto
sensibile non potè fare a meno di dargli un piccolo morso
sulla spalla. Colto
da una piacevole sensazione, Harry si stiracchiò e
abbracciò per il torace
l’altro, posando la testa sul suo petto e strofinandocela
sopra come Draco
aveva fatto sulla sua testa poco prima. Ispirò pesantemente
e poi buttò
soddisfatto l’aria dai polmoni.
-Abbiamo
finito?- domandò Draco un po’ seccato. Che
diavolo; mica era un fottuto cuscino lui! Quel compito spettava ad
Harry, eh.
Non che gli dispiacesse essere appiccicato al compagno ma non era
abituato a
lasciar fare tutto da questi, più che altro era lui a tenere
tutto sotto
controllo… forse le sue perenni emicranie erano dovute a
questo? Harry, al
contrario di lui, era più accomodante e tranquillo da questo
punto di vista, altrimenti
avrebbe abbandonato la guerra se così non fosse…
Harry aveva imparato ad
accettare il proprio destino ed ora lo aveva portato a termine, almeno
una
parte. Perché è inammissibile che il solo destino
di Harry fosse quello di
distruggere Tom e basta, senza neanche un misero seppur banale e vissero tutti felici e contenti.
Certo; misero e banale, ma sempre meglio di nulla! E in cuor suo Draco
sperava
di essere proprio lui l’altra parte del destino del moro.
Sapeva già quando
questo tenesse a lui e poco prima glielo aveva dimostrato, a modo suo
ma gli
aveva comunque fatto capire che lo amava a tal punto da mettere la sua
felicità
prima della propria… insomma; era anche disposto a farlo
mettere con suo cugino
se lo desiderava! Ripensò bene a quello che era successo
poco prima… Harry
aveva una grande pazienza a sopportare i suoi scatti di
gelosia… entrambi erano
disgustosamente possessivi ma reagivano alla gelosia in due modi
differenti:
lui diventando violento mentre Harry reagiva come se fosse preda del
ciclo
mestruale… oppure facendosi tanti di quei filmini con
l’aiuto scenografico del
suo criceto, da arrivare alla conclusione che era colpa sua se Draco
non lo
amava più. Draco non sapeva se era vittimismo o poca
autostima di se, comunque;
sapeva che se Harry non fosse anche così…
non lo amerebbe così tanto.
Draco, senza
neanche pensarci su, iniziò a far passare la
punta delle dita su e giù per la schiena di Harry,
seguendone la colonna
vertebrale. Sentì l’altro inarcarsi subito,
percosso dai brividi che gli avevano
attraversarono improvvisamente tutto il corpo, poi il moro prese a
baciargli il
torace latteo. Ma quando sentì Draco serrargli i glutei in
una possessiva morsa
non ci vide più e gli salì a cavalcioni sulle
cosce baciandolo con foga.
Non si poteva
certo dire che con lui Draco fosse freddo, ma
spesso doveva dirlo chiaro a tondo cosa voleva, con il risultato che
questo lo
additava per un pervertito o per qualcuno dai facili costumi, vagamente
si
ricordò di quella volta che si indiavolò
così tanto solo perché Draco lo aveva
chiamato Piattola; ma non per
chissà
che! Ma dire il vero neanche lui sapeva se si era così
arrabbiato perché magari
nella sua mente malata Draco desiderava Ginny e non lui oppure
perché dentro di
se sapeva che la rossa non era proprio tutta questa fedeltà
e che quindi si era
offeso perché Draco lo aveva scambiato per qualcuno di
facile. Non capiva
tuttavia se Draco lo preferiva passionale o no, perché non
si lamentava mai; ne
quando era goffo, ne quando era addirittura perverso. Forse a Draco
stava bene
perché sapeva che, qualunque cosa Harry facesse, era
istintivo e quindi vero?
Il biondo gli
fece poggiare la testa sulla propria spalla,
e continuò a far vagare le sue mani sul corpo
dell’altro, mentre gli
mordicchiava un orecchio. Tuttavia, non era affatto un tocca sana per
la sua
lucidità sentire Harry miagolare così
spudoratamente in quella posizione e con
quella voce, inconsapevolmente eccitante e che scatenava in Draco il
solo
desiderio di prenderlo finchè non aveva più forze.
Ma vogliamo
che la fortuna era dalla loro? Ma quando mai?
In che vita parallela siamo?
Proprio mentre
Harry stava guidando Draco verso il proprio
paese delle meraviglie (Dio come adoro
trovare sto tipo di metafore! Nd xla) una leggera tosse li
distrasse, nonostante
il loro sangue e i loro neuroni fossero tutti concentrati verso sud.
Seduto sulla
sedia riparata prima da Harry, v’era Lucius
Malfoy, col suo fedele bastone nero che celava la bacchetta, che
osservava
trasognato suo figlio che si stava per fare il moro, perso nei propri
pensieri
a quando era ad Hogwarts e faceva strage di donne e di uomini.
Draco ed Harry
erano paralizzati… a dire il vero Harry
stava pensando di schiantarsi da solo, mentre Draco pensava che
schiantare suo
padre non era proprio una cattiva idea…
-Bussare no,
eh?- fece isterico con un sorriso tirato.
Lucius
alzò un sopracciglio con face sufficiente –Mi hai
preso per tua madre Draco?-
I due giovani
furono presi da una scossa elettrica che fece
loro drizzare i capelli –Mamma?- Draco si guardò
attorno impaurito –Dove è
mamma?-
Sapeva che
erano rare le occasione nella quale i suoi
genitori, quando uscivano per affari privati, non lo facevano assieme,
tuttavia
aveva paura della madre e di quella che poteva combinare quando questa
veniva
lasciata a piede libero senza la supervisione del marito… o
di un esercito di
Dissennatori a tenerla a bada. E francamente neanche voleva sapere dove
stava e
cosa poteva combinare, tuttavia la voce gli uscì dalla gola,
facendolo sembrare
una cocorita con la raucedine e l’ernia al disco. Harry lo
fissava
compassionevole e Draco si ritrovò a pensare che Narcissa ed
Harry fossero
sinonimi di guai (come il mio nome…
nd
xla) e rivolse la testa verso l’alto.
-Merlino; tu
ce l’hai con me, vero?- sibilò poi si rivolse
al padre, intanto che Harry, a malincuore, scendeva da lui e si
coprivano
entrambi alla bene e meglio –Dove è mamma?-
Lucius,
magnanimo, con un veloce colpo di bacchetta,
restituì la decenza ad entrambi i figli; si, considerava
Harry come suo figlio,
cosa che fa venire i brividi vero? (anche
a me personalmente, visto quanto amo la coppia LuciusxHarry
ç.ç, meno male che
sono per l’amore libero ^.^ nd xla)
–Draco caro, conosci tu un modo per far
desistere tua madre?- fece ironico e retorico.
-Ehm…-
aveva paura a rispondere –Farle fare quello che… O
MERLINO SANTO!-
-Chi?-
domandò Harry, mentre veniva bruscamente portato via
dei suoi tristi pensieri del “perché non riusciamo
a trombare in santa pace di
Voldy?”.
-Mia madre!!!-
-Cosa?-
-E’…-
-Come?-
-…
Senti ma mi lasci parlare?-
-...- due
battiti di ciglia scure –No- proclamò Harry
convinto di se come se Draco gli avesse detto un’eresia.
Draco
sbuffò e buttò un occhio al padre che, maledetto,
stava sghignazzando per mi mise una mano in faccia
dall’esasperazione –Harry,
tu passi troppo tempo con mia madre-
-Ma a me piace
tua madre- All’inizio Narcissa può sembrare
davvero crudele, ma poverina; è solo svalvolata e con la
testa perennemente tra
le nuvole. A Lucius vengono ancora i brividi quando ripensa
all’unica volta che
aveva provato ad insegnare alla moglie come si guida una
carrozza… imbucava
tutti i sensi unici e quando Lucius gli disse “tra un
po’ girà a destra” la
donna aveva spronato e virato a destra all’istante finendo
appesi per un
albero. Al che, l’uomo disse “Nissy,
tesoro… COSA nel concetto tra un
po’ non ti è chiaro?” e lei si
era limitata a sbattere le lunghe ciglia chiare fissandolo come a
chiedersi
perché il marito avesse da ridire, insomma; era un albero,
natura cavolo! Se
una volta tanto ci stava a contatto mica si ammala!.
-Lo so amore.
Ma è questo che mi preoccupa di più-
Possibile che
Draco avesse così paura di lui e della mamma?
Lui l’adorava… certo, magari se evitare di tentare
di strangolarlo ogni cristo
di volta che lo vedeva era anche meglio.
D’improvviso
il campanello della porta d’ingresso suonò e
mai suono fù più agghiacciante per i tre maghi
nella stanza. La pelle d’oca si
presentò subito, scattante e sull’attenti.
~*~
Sulla soglia
di casa v’era una donna bellissima, bionda ed
occhi azzurri e la pelle molto chiara. Era fasciata da un elegante
vestito a
fiori che le arrivava al ginocchio marrone molto chiaro con dei fiori
dipinti
sopra; senza maniche, ai piedi delle scarpette senza tacco vecchio
stile color
beige (come si scrive il colore? Oo nd
xla - =.= nd Salasar), i lunghi capelli raccolti in due
trecce basse ed in
testa un cappello grande di paglia, trucco molto leggero; un velo di
ombretto
giallo con brillantini piccoli, niente matita e le belle labbra al
naturale.
Incastrato in un gomito interno aveva un cestino di vimini coperto da
una
coperta a scacchi rossi e bianchi ripiegata.
Con gli occhi
fuori dalle orbite e il sorriso da un
orecchio all’altro.
-Chi
è mamma?- domandò Dud alla quale proprio non gli
passava per l’anticamera del cervello, quel poco che gli era
rimasto, di
alzarsi. Era troppo impegnato a fabbricare video e metterli dentro una
parte
del suo cervello dentro un archivio sotto il nome di “Porno
DudxHarry”.
Ma Petunia era
paralizzata da quella signora della quale
non riusciva neanche a specificarne l’età. Che
doveva dire? Che sembrava Anna
dai capelli Rossi in versione bionda? Heidi? Oppure semplicemente una
fatta di
eroina; Pollon? Che era un venditrice porta a porta non se ne parlava:
troppo
bella, ma allora cosa teneva nel cestino? Petunia ebbe dei brividi
lungo la
schiena quando la donna parlò.
-Salve,
piacere di conoscerla- disse facendo un piccolo e
grazioso inchino mentre il massimo che
Dud, seccato
per la mancata risposta e stufo si aspettare
si alzò dal divano per raggiungere l’ingresso, ma
appena vi ebbe messo piede si
pietrificò anche lui come la madre, e mentre lei aveva
spalancato la bocca e
fatto una piccola imitazione di un topo (non
dico Topino perché è uno dei miei
soprannomi che mi ha dato
-Tu sei la
donna che si è avvicinata ad Harry al parco-
nella sua voce si poteva chiaramente sentire un misto di disgusto e
d’invidia,
ma la donna bionda, anche se se ne era accorta, non parve affatto
infastidita;
-Patatino!- lo
chiamò Pet scioccata per come si era rivolto
il figlio davanti ad una persona estranea.
-Nessun
problema Lady…- si mise un dito sul mento –Mi
scusi; ma lei come si chiama? Petunia… mhmm… e si
che Harry me lo aveva detto…-
-Dur…
Dursley- rispose la donna.
-Oh, ma certo!
Mi scusi ma il sole fa di questi effetti-
picchiettò il capello di paglia ridacchiando –Non
si deve preoccupate Lady
Dursley, vuol solo dire che non ho sbagliato casa- inclinò
la testa di lato
sorridendo ancora di più.
Che era
toccata in testa si vedeva lontano un miglio, pensò
Petunia, ma… Lady…
quella signora si
era rivolta a lei come se provenisse da un tempo pieno di Re e Regine.
Se così
era, lei aveva tutta l’aria di essere una di quelle Regine
che il popolo amava.
Ma mentre la madre era intenta a capire chi caspita poteva essere il
marito, il
Re, di quella splendida donna, Dud aveva vagamente iniziato a sentire
in
sottofondo una musica, come quando vide Harry tra le braccia di quello
li, ma
se prima era una melodia malinconica e al tempo dolce, questa ed
incalzante e
molto incline al metal, e faceva più o meno
così…(ridacchio e parlo
da sola- con chi parli? Nd Salasar – NON ME STESSA
VISTO CHE
Everything
has been said before
There's nothing left to say anymore
When it's all the same
You can ask for it by name
Babble babble bitch bitch
Rebel rebel party party
Sex sex sex and don't forget the "violence"
Blah blah blah got your lovey-dovey sad-and-lonely
Stick your STUPID SLOGAN in:
Everybody sing along.
Babble babble bitch bitch
Rebel rebel party party
Sex sex sex and don't forget the "violence"
Blah blah blah got your lovey-dovey sad-and-lonely
Stick your STUPID SLOGAN in:
Everybody sing,
Are you motherfuckers ready
For the new shit?
Stand up and admit,
tomorrow's never coming.
This is the new shit.
Stand up and admit.
Do we get it? No.
Do we want it? Yeah.
This is the new shit,
Stand up and admit.
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This is the new shit,
Stand up and admit.
And now it's "you know who"
I got the "you know what"
I stick it "you know where"
You know why, you don't care.
And now it's "you know who"
I got the "you know what"
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Stand up and admit.
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This is the new shit,
Stand up and admit.
So,
LET US ENTERTAIN YOU
LET US ENTERTAIN YOU...
Blah blah blah blah everybody sing along. (*)
La pelle
d’oca non si fece attendere…
-Lei…
lei conosce… Ha…- tentò di parlare
Petunia, in un
momentaneo rientro delle sue facoltà cerebrali.
-Oh ma
certo…- poi si mise la mano davanti la bocca –Oh,
ma
che maleducata, non mi sono ancora presentata- scosse bonariamente la
testa
–Sono Narcissa Black Malfoy-
-E come fa a
conoscere mio nipote?- suonava strano pure a
lei pensare, e specie parlare, di Harry come suo nipote, ma il suo
istinto
conservatorio e riservato aveva avuto il sopravvento. Quella
donna… Malfoy, non
le piaceva neanche un poco, era come intimidita da tutta la luce che
emanava.
-Be,-
trillò l’altra –Sono sua madre-
proclamò sorridendo
come dieci soli.
A Petunia gli
occhi uscirono fuori dalle orbite e le
sopracciglia saettarono verso i capelli scusi e un po’
cotonati; a che ricordasse
lei Harry le era stato affidato perché sua sorella era morta
a causa di un mago
oscuro… che il Centro Assistenza Sociale Minori Orfani del
mondo dei maghi
della quale facevano parte il nipote e la sua strampalate famiglia col
sangue corrotto, avesse trovato una
donna
benestante ed anche un po’ fuori di testa per prendere in
custodia Harry? Ma la
sua mente smise di produrre filmini di vario genere e si
concentrò sulla
bionda:
-O per meglio
dire- si corresse questa –Spero di diventarlo
presto- quasi pareva che saltellasse dall’entusiasmo.
-Prego?-
mormorò Petunia con un filo di voce.
-Anche lei
è madre e penso che capisca che i figli propri
non crescano mai!- disse con tono da mamma accompagnato da un piccolo
sospiro
–Ma il mio tesoro ama davvero Harry, e il sentimento
è pienamente ricambiato!-
se neanche la guerra era riuscita a separarli…
A Petunia
balenò in mente in poco tempo una sorta di flash
back dove Dud si sposava con Barry Motter; una normale cerimonia come
ce ne
erano tanto altre. Ma mentre lei era assorta in queste visioni, Nissy
entrò
dentro casa ridacchiando e mentre si dirigeva nel salotto, fece pat-pat
sulla
testa di Dud, pietrificato sul posto ancora col braccio ed il dito
accusatorio
alzato.
-Wow-
esclamò la donna bionda –E’ tutto
così…- si tolse il
cappello –Tranquillo- il suo sguardo si fermò
sulla televisione –Oh- una mano
davanti alla bocca –Lady Dursley!-
-Si?- fece
Petunia che era entrata in quel momento,
immaginandosi regina.
-Questa come
si chiama?- picchiettò l’unghia sul vetro
–Uhm… e si che Harry me ne aveva accennato quando
volavamo sopra l’Australia-
mormorò pensierosa.
-La…
televisione?- biascicò Petunia.
Nissy si diede
una manata sulla fronte –Ah, ecco! Televisione!-
-Lei non ce
l’ha?-
-Oh, no-
Possibile che
con tutto il denaro che hanno, le regine non
possiedano un mega televisore che occupa tutta una grande parete? Ma il
suo
cervello si depositò su Harry, volavamo ed
Australia… Harry non aveva mai
accennato a nulla del genere… bè, Harry non
accennava mai a nulla della sua
vita, specie quando si trattava di quella piccola cosa che lo
distingueva dal
resto delle persone che occupavano quella casa, e quasi sempre,
conoscendolo,
si trattava di qualcuno che lo vuole uccidere perché, lo
sapeva solo Merlino!
Quindi era più che naturale che non aveva detto nulla che si
sarebbe sposato il
più presto possibile… magari appena finita la
scuola. Ma Petunia non poteva
accettare che Harry fosse avanti anche solo di un gradino al suo
piccolo
patatino! Non poteva crederci: Harry aveva trovato una ragazza con la
quale
sposarsi e Dud no. Magari il moro aveva messo chissà quale
delle sue schifezze
dentro il bicchiere di una povera ed innocente ragazza!
Dud ed Harry
avevano la stessa età, ma se Harry aveva già
pensato a come sistemarsi, chi vietava a lei di accelerare i tempi tra
Dud e
-Quindi…
ehm… a quel che ho capito… Harry sta
per… spo…-
non riusciva neanche a dirla quella parola.
-Sposarsi? Oh,
no Lady Dursley.- negò con la testa mentre
poggiava il cestino sul tavolo dove la famiglia consumava i pasti
–A dire il
vero non lo so, è una loro decisione!-
-Quindi…-
degludì –Harry non si sposa?-
Lady Malfoy
ridacchiò –Se loro voglio si,
altrimenti…-
A dir eil
vero, Nissy aveva molte volte fantasticato sul
grande giorno di Draco ed Harry; entrambi fasciati da un bel smoking
bianco con
una rosa all’occhiello sul petto, con un bel mantello con
dietro lo stemma dei
Malfoy con intorno una fenice, se magari avrebbe piovuto non sarebbe
stato
male; con una magia si poteva trasformare le gocce d’acqua in
piume candide
oppure in piccoli rubini o diamanti. Lei avrebbe pianto come una
fontana
facendo compagnia ad Harry, poi avrebbe tirato il riso agli sposi,
magari in
oro di ventiquattro carati… così se magari
colpiva in testa Draco od Harry non
se lo sarebbero dimenticato troppo preso il girono del loro matrimonio.
Eppure…
l’unica volta che aveva parlato di matrimonio, una sera a
cena, Lucius si era
strozzato con il vino, Draco con l’arrosto, mentre Harry
Harry andò di traverso
l’aria stessa, quindi le risposte erano state un bel
concertino di tossi
convulse, poi la coppia di giovani si era ritirata mentre Lucius non
era
riuscito a sfuggire dalle sue grinfie. Il risultato di quella sera era
stato
che lei si è ritorvata a parlare di preparativi di questo
ipotetico matrimonio
da sola, alle tre di notte, mentre il russare del marito le faceva da
sottofondo.
Petunia
osservava la donna che era rimasta imbambolata a
fissare con aria sognante un punto della parete.
~*~
-E’
tua madre!-
-Si, ma anche
la tua ora!-
-Harry ha
ragione Draco, è tua madre!-
-E’
tua moglie!-
Da qualche
minuto a quella parte, la scenetta che si stava
svolgendo nella stanza semi distrutta di Harry era questa: nessuno di
loro
aveva il coraggio di andare giù, obliviare la zia di Harry e
con qualche scusa
ben piazzata, trascinare via quella svalvolata di Narcissa.
Lucius ed
Harry si difendevano dicendo che era la madre di
Draco, Draco che ora l’era anche di Harry, Draco ed Harry che
era la moglie di
Lucius. Insomma: non sapevano come uscirne vivi da quella faccenda.
-Sei tu il
Salvatore!-
-Giusto padre!
Dimostralo ancora Harry!-
-Siete due
paraceli!- sbottò Harry in cerca di un’altra
scusa per appioppare Nissy a chiunque non fosse lui –Avete lo
stesso colore di
capelli!- se ne uscì di punto in bianco.
-E che cavolo
c’entra?-
-C’entra
perché ci capa!- ammise Lucius –Draco! Tu hai il
suo colore di capelli, quindi vai!-
-Cosa?- disse
scioccato Draco, poi si rivolse ad Harry –Siete
entrambi con la testa sempre tra le nuvole!-
-Avete lo
stesso gusto nel vestire!- si difese Harry.
A quel punto,
Draco se ne uscì con –Se tu che te la sei
sposata!- verso il padre.
Lucius
alzò le spalle –E tu sei nato!-
-Si,
è vissero tutti felici e contenti- concluse
sarcasticamente Harry.
-Io ti leggevo
le favole- buttò avanti Lucius, fiero della
sua trovata.
-Ma se ti
addormentavi sempre-
-…
Mica è colpa mia se tu scegli sempre le storie
chilometriche e noiose-
-Io ti sveglio
sempre quando sei in ritardo!- si rivolse
Draco verso Harry, che alzò un sopracciglio.
-Si, e nel
frattempo si stendo dietro di me e ti
addormenti!... di nuovo-
-Sono un tipo
freddoloso e tu sei caldo-
-Oh Merlino!-
biascicò Lucius portandosi una mano sulla
faccia; era quasi certo che si stava per entrare in argomenti che
rasentavo o
il ridicolo oppure il privato.
-Ma se hai
vissuto per quattro anni in quella fogna che voi
serpi chiamate Sala Comune-
-Almeno la
nostra non grana zucchero e carie da tutte le
pareti- disse con una smorfia schifata.
-Fino a prova
contraria, quella è stata la mia casa fino ad
ora!- puntualizzò Harry – L’unico posto
nella quale mi sento al sicuro, anche
se l’80% delle volte che ci ho messo piede ci stavo per
rimettere la pellaccia-
-Credevo che
ti sentissi al sicuro solo con me!- fece Draco
offeso.
-Ed io credevo
che mi amassi, hai sempre detto che ti
faccio venire le carie, allora devo dedurne che hai ridotto
l’idea di me al
Dormitorio Grifondoro?- Harry non voleva riaprire le ferite di prima ma
come sempre
le parole gli uscivano dalla bocca senza che lui potesse fare nulla.
-Ah si, il
Dormitorio! Lo stesso che non volevi mai
lasciare e che condividevi con gli altri Cogliondoro-
-Si da il
caso, Serpe, che anche io sia un Cogliondoro!-
-Mi sa che
l’unico coglione qua dentro sono io, perché
continuo a stare appresso ad uno come te- lo spintonò.
-Ragazzi?...-
li chiamò Lucius, tuttavia intimorito di
quello che gli poteva capitare se si metteva in mezzo ad un loro
battibecco;
Draco aveva preso dalla madre la brutta abitudine che quando era
arrabbiata od
infastidita non la smetteva di importunare il povero malcapitato
–quasi sempre
lui- finchè questi non strisciava ai suoi piedi invece Harry
era più orgoglioso
e testardo del padre e più ostinato della madre. Una bella
battaglia… Lui aveva
addestrato da sempre Draco, incamminandolo verso le Arti Oscure, mentre
Harry
ce le aveva dentro da quando aveva un anno ed in più ne
aveva dovuti imparare
un sacco mentre si addestrava con Piton ed il resto
dell’ordine… sapeva che
Piton non era affatto magnanimo. Quindi Harry ne sapeva di Arti Oscure
più di
Draco e lui stesso messi assieme. Era meglio non farlo innervosire
oltre il
limite consentito, certo; aggiungiamoci anche se quel ragazzo pareva
avere le
mestruazioni e che i suoi ormoni impazzivano provocandogli incredibili
sbalzi
d’umore ed era fatta.
Ma i due
giovani non ascoltarono il febbrile richiamo del
biondo.
-Ah ha!- gli
puntò il dito contro Harry, sorridendo maligno
ed offeso –Allora avevo ragione io!-
-Non
ricominciare con le tue menate mentali!- cercò di
fermarlo Draco.
-E come
potrei? Visto che lo scemo qua sono io-
-Che
vittimismo pietoso Potter!- si portò una mano sulla
faccia.
-Oh, non
iniziare a fare a scenetta da “io sono Malfoy e tu
ti devi inchinare, perché io sono figo, uno stallone, sono
così al di fuori
della tua portata che neanche ti posso guardare senza
vomitare” perché mi fa
saltare le coronarie quel tuo modo di fare!-
-Scusa, mi ero
dimenticato quanto tu fossi lento di
comprendonio Potter, ma, notizia dell’ultima ora; io sono così!- calcò
bene le ultime parole.
-Io ero
convinto di noi- pareva che le lacrime lottassero
per uscire dai suoi occhi.
-Altra
dimostrazione di quanto sei ritardato-
-No-
negò Harry con la testa –Altra dimostrazione di
quanto
tu sia bravo a recitare! Stronzo!- sbottò –E ti
prego- continuò con faccia
nauseata –Evita di uscirtene con cazzate del tipo
“non tutti possono essere
meravigliosi come me” oppure con “non mi lusingare
troppo”- fece imitando la
voce del compagno –Essere stronzo non vuol dire essere
migliore, essere stronzo
vuol dire aspettare involontariamente qualcuno più stronzo
che ti faccia capire
quando fa male e Draco, spero per te che quella persona non arrivi mai,
perché
io ti amo e non voglio vederti soffrire- bolliva di rabbia, ma la sua
voce
assunse una sfumatura morbida mano a mano che finiva a frase.
In quel
momento di silenzio, Lucius ne approfittò per
mettersi tra i due solo per un momento:
-Draco;
conosci la legge dell’onesto e del disonesto?-
Draco ed Harry
si fissarono con gli occhi socchiusi in
un’espressione perplessa.
-No, a quel
che sento- continuò, ma i ragazzi non erano
certi che si aspettasse una risposta, quindi rimasero in silenzio
–Non è dai
disonesti che ti devi guardare, ma dagli onesti, perché non
saprai mai quando
faranno qualcosa di veramente disonesto… o stupido-
ridacchiò.
-Che vuol
dire? Che io sono sempre stato prevedibile?- alzò
un sopracciglio Draco.
-Non
esattamente figliolo. Diciamo che da si ci può
aspettare un atto disonesto, ma da una persona buona no-
Dopo un attimo
di tentennamento, Draco si voltò di scatto
verso Harry, mettendogli le mani al collo. Lucius rimase fermo ed
impassibile,
sapeva che suo figlio non sarebbe mai riuscito ad uccidere, non ne era
capace,
era troppo cattivo per poter uccidere e poi, quel collo apparteneva ad
Harry,
che si poteva ribellare in qualunque momento se solo lo avesse voluto,
ed era
proprio questa l’unica preoccupazione dell’uomo;
Harry era potente, ma odiava
il potere, però in qualunque momento si sarebbe potuto
ribellare a ciò che lo
circondava, stufo di essere una marionetta e fatto cadere il mondo in
un’epoca
molto più buia e triste d quella di Tom Riddle, ma faceva
più paura per il
fatto che Harry sapeva come raggiungere l’immenso potere,
aveva seguito
l’Oscuro per molto tempo, quindi non avrebbe fatto i suoi
stessi errori, Potter
non soffriva di manie di grandezza ma aveva troppo odio e vendetta nel
suo
piccolo cuore colmo d’amore. Spesso si era ritrovato a
pensare cosa ne sarebbe
stato di tutti se Harry si fosse unito a Tom, a suo avviso la cosa
sarebbe
stata un’interessante svolta, inquietante certo, ma non
poteva fare a meno di
pensare a quanto fosse stato d’esempio ed affascinante una
cosa del genere… era
convinto che Potter sarebbe stato un Oscuro molto più
temibile di Voldemort,
che sarebbe riuscito a raggirarlo con l’amore e tutta quella
melassa che quel
ragazzo sapeva creare e poi, all’ultimo, sbarazzarsene e far
piombare il mondo
nell’Apocalisse.
In cuor suo
Lucius sperava di poter vivere abbastanza a
lungo da poter assistere ad una cosa del genere. Tanto Harry era
entrato nella
storia comunque, ma non sarebbe poi cambiato molto dal punto di vista
storico,
se lui fosse stato buono o cattivo. No, alla storia questo non
interessa. E poi
si sa, i cattivi fanno più notizia.
-Con chi mi
hai tradito pezzo di falso bastardo travestito
di gatto randagio?- sibilò Draco con gli occhi ridotti a due
fessure.
Harry rise
–Soltanto tu te ne puoi uscire con una cazzata
simile Draco!- sbuffò.
-Con chi?- una
luce maligna gli passò negli occhi chiari
–Finnegan? Thomas? Pac… no, per Merlino, non
reggerei una cosa del genere… Oh,
non mi dirai che te la fai con Weasley!-
-Ora mi
spieghi che…-
-Ah- lo
interruppe –Ecco perché quella sera non vedevi
l’ora di tornare nel Dormitorio; avevi un appuntamento con
tutti loro messi
assieme! Cosa avete fatto? Un’orgia? Dimmi la
verità; hanno preso il numerino
per entrare nel tuo letto!- lasciò la presa di su lui.
-Draco…-
lo chiamò Harry, che iniziava a non saper più
dove
sbattere la testa.
Quella fu la
goccia che fece traboccare il vaso, sentire
Harry chiamarlo con quel tono risentito e timido per lui fu come la
conferma a
tutto ciò che aveva detto. Senza che lui potesse fare
nulla…
-PUTTANA!- e
gli mollò un pugno sul labbro, che si spaccò.
-DRACO!-
Lucius battè il suo bastone sul pavimento, e il
nome del figlio urlato da lui fu come il bottone dell’off.
Draco
annaspava aria mentre il braccio si ristendeva lungo
il suo fianco. Harry si era portato una mano sul labbro, toccandolo
lievemente.
-Non
preoccuparti papà- disse infine il moro, alzando gli
occhi pieni d’ira e di lacrime –Mi so difendere
perfettamente da solo-
Draco, non sai
quanto
rischi a comportanti da immaturo…
pensò Lucius, ma contro ogni sua aspettativa; Harry si
avvicinò
in un lampo a Draco e gli mise la braccia al collo, attirandolo in un
bacio
violento che sapeva di sangue, si ritrovò a sorridere, poi a
ridacchiare, fino
a che il suo sorriso non divenne una vera a propria risata.
Forse si era
sbagliato nel dire che Harry avesse il cuore
pieno di odio, di vendetta forse, ma non di odio. Insomma; quante
persone
reagirebbero così, sperando di risolvere le cose?
Quando si
staccarono, avevano entrambi il fiatone.
-Basta…-iniziò
Harry –Cazzate, intesi?- lo guardo negli occhi
come un cucciolo abbandonato osserva il suo nuovo possibile padrone.
-Ma come, non
stavate litigando?- sorrise Lucius alzando un
sopracciglio.
-Ihih, sai
come si dice papà- disse Draco sghignazzando
aumentando la presa alla vita di Harry che concluse per lui:
-L’amore
non è bello se non è litigarello-
-Appena becco
chi se l’è inventata sta frase, lo crucio-
rispose esasperato Lucius, scatenando risate nei suoi due figli
–Ma… a
proposito di amore e litigi…-
Si guardarono
tutti e tre, proclamando come se fosse ovvio
e senza via di fuga:
-Oblivious-
~*~
Nel salotto,
intanto, davanti ad una tazza di tè, Nissy
parlava a mitraglietta mentre Pet annuiva di tanto in tanto e
l’osservava
interessata come se fosse una divinità scesa in terra,
magari troppo fuori di
testa e chiacchierona, ma pur sempre una Dea.
-E
pOOOOOOOOOOOOOOOOOi- continuò la bionda , facendo quasi
rompere un vetro per la voce acuta e soave –Lei sa no, Lady
Petunia- erano
anche arrivate ad acquisire un gradino di informalità
–Quanto è difficile
tenere un giardino ordinato oggi giorno- prese un sorso di
tè.
-Oh, non me ne
parli, Lady Nissy- esplicita richiesta di
Narcissa –Ci sono così tante cose da fare
e… vuole un biscotto?- porse un
piatto pieno.
-Wow, che
meraviglia- ne prese uno –Li ha fatti lei?- lo
morse –Mhmm… delizioso! Me deve dare assolutamente
la ricetta, così la do ai
domestici-
Pet
sbattè gli occhi come un gufo allucinato –Lei ha
dei
domestici?-
-Cherhto-
rispose Nissy mentre masticava il biscotto con
espressione allegra e serena, poi mandò giù il
boccone e proseguì –Altrimenti
non ce la farei io da sola e tenere in ordine il Maniero!... Sono
mandorle
queste? Adoro la pasta di mandorle!- prese un alto biscotto.
-Mi
scusi… ma lei dove vive?-
-Oh, a Malfoy
Manior- si allungò sul tavolo per prendere la
cesta che aveva portato e ne estrasse un barattolo di vetro chiuso con
dentro
dei biscotti –Li ho fatti io, penso di aver esagerato col
burro però. Prego, li
provi- aprì il barattolo e lo mise vicino alla zuccheriera
–Ma non sono certo buoni
sono i suoi- sorrise.
Ma nonostante
il bel profumino di biscotti appena sfornati
che Nissy aveva messo sotto il suo naso aquilino, Pet era ancora
rimasta a dove
viveva quella donna assurda.
-Malfoy
Manior?-
-Si-
annuì allegra Nissy, come se fosse la cosa più
normale
del mondo vivere in una sottospecie di stato tutto per se.
-E’
la sua casa?- squittì –Lei vive in un Maniero?-
-Si, si chiama
Malfoy Manior- si versò altro tè e
v’inzuppò
i biscotti alla pasta di mandorle della signora di casa
–Bè, più che altro
sembra uno zoo- disse sbattendo le lunghe ciglia bionde con fare
perplesso
–Certo, finchè continua a portare a casa animali
trovati chissà dove…- ovviamente
si riferiva a Draco, ma Pet non aveva la minima idea di chi stesse
parlando –Ma
c’è tanto di quello spazio che un cucciolo in
più servirà solo a rallegrare
quel posto vecchio ed ammuffito- ridacchiò pensando ad Harry
–C’è un lago, vari
prati, un bosco, un laghetto al centro, una dependance, un campo grande
quasi
quanto uno stadio nazionale, una grande fontana, un labirinto, delle
belle
distese verdi per i cavalli, la tenuta e le stalle per i cavalli, la
villetta
per gli ospiti, la piscina… Sa, queste piccole cose-
alzò serena le spalle
mentre addentava un altro biscotto.
Petunia era a
bocca aperta e di scatto si girò verso il
figlio che si stava strafogando di biscotti.
“Ti devi
assolutamente sposare con la figlia di questa!”
cercò di comunicargli
telepaticamente con gli occhi.
A quanto pare
però Dud capì a cosa pensava la madre e sulla
sua faccia si dipinse un’espressione che pareva dire
“Ma manco morto!”
Nissy parve
sciogliersi nel modo in cui Dud mangiava i suoi
biscotti.
-Oh…-
sorrise adorabilmente –Adoro vedere i ragazzi con
appetito. La salute è importante, non è
d’accordo con me Lady Petunia?-
-Ce…
certamente-
-Come ti
chiami piccolo?- sorrise Nissy, mentre si
allungava di nuovo verso la cesta.
-Dudley…-
rispose lui guardingo.
-Dud- lo
ribatterrò subito –Ho una cosa per te, spero ti
piaccia- e tirò fuori un vassoio
–L’avevo portata per Harry e per il mio
tesoro, ma non credo che a loro dispiacerà- rise e
levò il velo da sopra una
millefoglie.
Dud deciso che
sarebbe campato a millefoglie finchè non
fosse giunta la sua ora.
-Se solo anche
il mio angolo avesse questo tuo entusiasmo
nel mangiare, sai, è uno stecchino. Davvero!-
~*~
-Via libera?-
sussurrò Draco.
Harry
guardò per bene il corridoio –Si- ed usci fuori
dalla
stanza, con Draco e Lucius al seguito.
-Mhm…-
mugolò l’uomo –Modesto eppure classico-
disse mentre
si osservava attorno –Harry, mi sai dire chi ha arredato
questo posto? Non ha
molto cattivo gusto-
Ma Harry,
assieme a Draco, non pareva nelle condizioni di
rispondere: erano immobili sulle scale, Dud al terzo gradino che aveva
scelto
proprio quel momento per andare in bagno.
-Magari la
carta da parati no, il giallo stona un po’
troppo col resto del Maniero,- continuava Lucius col naso
all’aria –Ma un
motivo a fiori lo poterebbe rallegr…- ma le parole gli
morirono in bocca, il
bastone lgi stava per scivolare di mano e lui per salvare il suo
piccino, si
era buttato per prenderlo, ma inciampò perché non
aveva visto il gradino. Finì
addosso a Draco, che andò a sbattere contro Harry che perse
l’equilibro che
spinse Dud fino in fondo alle scale.
Fecero
un’allegra ruzzolata per le scale tutti assieme
appassionatamente.
Arrivati in
fondo alla rampa; Harry era stato sommerso da
tutti, sopra di lui c’erano Dud, a pochi centimetri dalla sua
faccia, Draco che
il giorno dopo avrebbe avuto un bel bernoccolo, ed infine, in cima alla
piramide umana, troneggiava Lucius, con in mano il suo piccino, seduto
sulla
schiena del babbano e con i piedi su metà schiena di Draco.
Davanti a
loro, Pet e Nissy li osservavano con sguardo
scioccato, Malfoy, e con occhi spalancati, Dursley.
-Lucius-
tuonò Nissy –Ma ti sembra questo il momento di
giocare ad Mangiamorte e all’Auror?- lo rimproverò.
-Ma te non
capisci cara- pigolò l’uomo –Priscilla
stava per
farsi la bua- alzò il bastone miracolosamente indenne.
-PAPAAAAAAA’-
urlò Draco –Un giorno o l’altro quel
bastone
te lo ficco lì dove non batte il sole e te lo faccio uscire
alla bocca!!!!- (è
possibile nd xla)
-Astuto- lo
prese in giro Lucius.
-Ehm…-
fece Harry –Sapete che un corpo umano pesa?-
Tutti si
tolsero da sopra di Harry, tranne Dud, che era
rimasto imbambolato a fissare le sue morbide labbra rosse.
Forse… poteva?
Le sue labbra
si posarono di quelle del cugino, lievi, ma
dopo un primo momento d’imbarazzo, con sua enorme meraviglia,
Harry gemette nel
bacio e le dischiuse, desideroso di un approccio più
profondo e…
-Ma
è svenuto?- domandò impaurita Pet
–Perché è svenuto?-
carezzò la fronte del figlio che giaceva sul divano.
I membri della
famiglia Malfoy alzarono le spalle, Harry
compreso. Invece Draco stava nero.
Dud
mugugnò qualcosa e Pet si affannò davanti al
figlio,
mentre riapriva gli occhi –Pasticcino?- lo chiamò
–Oh patatino mio!-
Draco fece una
smorfia disgustosa, Harry ridacchiò a quella
reazione.
-Che cosa
è successo?- domandò a fatica Dud, che si
ricordava perfettamente che aveva incontrato Harry ed il damerino per
le scale,
poi che erano ruzzolati per esse e… poi le labbra di Harry.
-Amore, hai
fatto una brutta caduta per le scale ed hai
perso i senti…- gli spiegò la madre.
-Ah-
Intanto, Draco
trascinò per le scale Harry e lo spalmò
letteralmente al muro col proprio corpo.
-Non ti pare
di aver esagerato?- chiese Harry.
-No, per
niente, così impara-
-Draco, ma lo
hai schianatato-
-Si, ma non se
ne è accorto nessuno e poi non mi piace
quando la gente ti guarda fisso lo sai- disse fiero di se Draco.
Harry
ridacchio –Che subdolo, meschino, bugiardo bastardo
di amore, che sei- scosse amabilmente la testa sorridendo.
Draco non
rispose ma sorrise, baciandolo.
_________________________
Dunque, ora
come ora
sono le 2:20 del mattino e sono rimasta alzata solo per poter
finalmente finire
di scrivere questo capitolo che me lo aspettavo più sclerato
a dire il vero. Ma
mi sono sforzata di scrivere anche per dare un piccolo annuncio; dal 17
fino al
24 non ci sarò. Parto. Ed odio questo aspetto di agosto
–in particolare- perché
tutti se ne vanno.
Adoro il fare
di
Nissy xD e Lucius sta mooolto sopra le righe qua dentro. E si, lo so
che i
litigi stancano parecchio, ma far litigare Draco ed Harry mi viene
naturale in
una maniera assurda.
Chiedo scusa
per la
mancata betatura ma la mia beta anche non si fa sentire. Quindi
scusatemi per
gli orrori sia di grammatica che di ortografia.
Eheh, a dire
il vero,
come Lily sa, avevo minacciato ad un finale DudxHarry in style Happy
End, ma
voi mi conoscete. La bellifima copertina di I Kiss You l’ha
fatta lei, Lily
4ever, la mia personale Grafic Girl che ho fatto penare: pucci, mi
spiace per i
fastidi che ti ho dato per la copertina ç___ç.
(*) La canzone
s’intitola “This is new Shit” di Marylin
Manson.
GRAZIE a chi legge
GRAZIE a chi legge e basta
GRAZIE a chi commenta
Voi forse non
ve ne rendete conto, ma sono le recensioni
che spesso mandano avanti chi scrive.
RIDETE E
MANGIATE
CIOCCOLATO