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Autore: ShakespeareInLove    19/06/2014    31 recensioni
MOMENTANEAMENTE SOSPESA per motivi personali.
“Horan, eh?” Chiese in un tono che non riuscii a decifrare, piegando leggermente la testa di lato e fissandomi.
Le luci si erano abbassate e non riuscivo a vederlo bene, ma lo riconobbi comunque.
Harry.
“Sarà lui il tuo Romeo?” Aggiunse raddrizzando la testa per poi portarsi un bicchiere alle labbra e voltarsi, ma non prima di aver aggiunto: “Sogni d’oro Abigail.”
Lo guardai mentre si allontanava e quando uscì dal mio campo visivo, il mio cuore tornò a battere regolarmente.
Non potevo essere più confusa di così.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hangover

“Abs … ehi Abs” La voce di Liam rimbombò nella mia testa. Grugnii e mi costrinsi ad aprire gli occhi per pregarlo di smettere di urlare.

Una luce abbagliante mi accecò. “Smettila di urlare, Liam!” Lo supplicai mettendomi il cuscino in faccia.

La testa mi stava scoppiando.

“Veramente io sto sussurrando, Abs.” Aggiunse lui ridacchiando.

Mi scostai il cuscino dal volto e dovetti aspettare qualche secondo per mettere a fuoco il suo corpo in piedi di fronte a me. Notai che era già vestito e con lo zaino in spalla.

“Dove vai?” Chiesi tentando di sembrare il più normale possibile.

“All’università. Ho lezione alle 10.” Disse lui tranquillo sorridendomi.

Spalancai gli occhi e mi alzai di scatto dal letto. La stanza iniziò a girare e se non fosse stato per le braccia forti di Liam che mi strinsero a se, sarei sicuramente caduta a terra.

“Ehi, stai calma.” Disse tranquillizzandomi dolcemente.

Mi rimisi in piedi stando attenta a non cadere nuovamente.

“Sono tremendamente in ritardo” Aggiunsi io nel panico.

“Con il post sbornia che hai, non ti consiglio proprio di andare a lezione oggi!” Disse lui sinceramente poggiandomi una mano sulla spalla.

“Ma io …”  cercai di parlare ma lui mi interruppe.

“Oggi è giovedì, ho guardato il tuo orario, avevi solo Psicologia  alla seconda ora quindi ormai l’hai già persa.” Disse lui facendo un passo indietro.

“Svegliati per bene, vestiti e vai a fare colazione da Al.” Aggiunse sorridente avvicinandosi sempre di più all’uscita della mia stanza.

“Una giornata tutta per te ogni tanto ti ci vuole!” Sorrise per poi farmi un cenno e voltarsi per scendere le scale.

“Buona lezione.” Gli dissi sperando mi sentisse.

“Grazie. Buona giornata, Abs.” Urlò per farsi sentire, poi chiuse la porta alle sue spalle.

D’un tratto un flashback attraversò la mia mente.

Niall..

Cosa diamine avevo combinato ieri sera?


 

 

“Ehi, buongiorno splendore!” La voce di Louis mi accolse non appena misi piede all’interno del Molly Penny’s.

“Ciao Lou.” Dissi io con la voce ancora impastata dal sonno.

Mi guardai intorno confusa. “Al?” Chiesi poi.

Louis si fermò di fronte a me con ancora il vassoio in mano. “Una visita.”  Sussurrò distratto per poi raggiungere un tavolo di ragazze e lasciare loro le ordinazioni.

“Successo qualcosa?” Chiesi preoccupata avvicinandomi al mio solito posto al bancone.

“Solo dei controlli, tranquilla.”  Disse lui dolcemente per rassicurarmi, tornando dall’altra parte del bancone e iniziando a prepararmi il solito Moccaccino.

“Ma tu come stai? Mi ha scritto Liam stamattina e mi ha detto che eri in pieno post sbornia.” Disse ridacchiando e poggiando la tazza calda di fronte a me.

Sbuffai afferrandola e portandomela alla bocca per bere una lunga sorsata del suo contenuto.

“Sto veramente uno schifo.” Ammisi alzando poi lo sguardo verso di lui.

“Ma quando te ne sei andata ieri? Ad un certo punto non ti ho più vista.” Chiese mentre stava preparando un cappuccino per un cliente a due tavoli dietro di me.

Lo osservai, lui alzò lo sguardo, mi sorrise incoraggiante. In quel momento capii che di lui potevo fidarmi e soprattutto che potevo raccontargli ciò che era successo.

“Ho combinato un casino, Lou” Ammisi afflitta, accasciandomi con la testa sul bancone.

Non sentii più alcun rumore quindi alzai lo sguardo cercando Louis e lo vidi lasciare velocemente l’ordine al tavolo 2 per poi precipitarsi accanto me.

“Racconta tutto!” Disse curioso sedendosi alla mia sinistra e incitandomi a parlare.

Lo guardai inspirando profondamente per poi iniziare a spiegare. “Hai presente quando hai chiesto a Niall di offrirmi qualcosa da bere?”  Chiesi cauta.

Lui annuì con chiara curiosità negli occhi.

“Ho accettato e siamo andati a prendere qualcosa da bere.” Continuai. “Solo che io l’alcol non lo reggo proprio.” Aggiunsi imbarazzata.

“Oh, ma tranquilla. Non lo regge nemmeno lui.” Disse sorridente per tranquillizzarmi.

“Appunto …” Sussurrai per poi tornare ad appoggiare la testa al bancone.

“Abbie, cosa è successo?” Chiese accarezzandomi dolcemente i capelli.

Alzai nuovamente lo sguardo e i miei occhi incrociarono i suoi. “Ci siamo baciati.” Dissi io quasi impercettibilmente.

Rimase spiazzato, con la bocca socchiusa e gli occhi spalancati. “Oh … e poi cosa vi siete detti?” Chiese sempre più curioso.

“Poi Zayn è venuto a chiamarmi dicendomi che volevi parlare con me, e Niall se n’è andato senza dirmi niente.” Dissi io, sentendomi colpevole.

Lui aggrottò le sopracciglia confuso. “Ma io non ti ho …” Iniziò a parlare ma poi si interruppe scuotendo la testa. “Quindi non vi siete più parlati?” Chiese poi.

Scossi la testa in risposta. Lui fece una smorfia.

“Ma ti piace?” Chiese ancora alzandosi dalla sedia, rimanendo però di fronte a me.

“Lo conosco da così poco …” Iniziai titubante. “E’ un ragazzo fantastico, ma … eravamo ubriachi!” Conclusi poi guardandolo negli occhi.

Lui mi sorrise cercando per l’ennesima volta di tranquillizzarmi. “Quand’è la prossima volta che potresti vederlo?” Chiese prendendo il vassoio in mano.

Riflettei per un secondo, poi spalancai gli occhi. “Oggi abbiamo il corso extrascolastico di musica!”

Sorrise ancora per poi tornare dietro al bancone, ricominciando a lavorare.

“Beh, che cosa aspetti? Vai a chiarire con lui!” Disse poi tranquillo prendendo il blocchetto per le ordinazioni e raggiungendo un tavolo al quale si erano appena sedute quattro ragazze. Mi alzai, lasciando i soldi del Moccaccino sul bancone e presi la mia borsa.

“Grazie di tutto, Lou.” Dissi alzando la voce per farmi sentire.

Si voltò e mi sorrise. “Quando vuoi, splendore.” Aggiunse lui sorridendomi e facendo un cenno di saluto col capo. Sorrisi di rimando uscendo poi dal bar e dirigendomi direttamente a scuola, pronta per la lezione di musica.

 

 

 

“Ehi, Abbie!” Il volto sorridente di Safaa mi accolse non appena misi piede nell’aula di musica.

“Ehi, ciao.” Le sorrisi a mia volta per poi sedermi al banco accanto al suo.

“Tutto bene?” Chiese nello stesso istante in cui la Fitz entrò.

Ci alzammo tutti in piedi e annuii per rispondere alla sua domanda. Non appena ci sedemmo nuovamente, feci scorrere lo sguardo per tutta la classe finché non lo trovai. Era seduto in ultima fila a destra, e guardava distrattamente fuori dalla finestra. Mi voltai nuovamente verso Safaa.

“Io …” Iniziai ma mi interruppe sorridendo.

“Vai pure, tranquilla.” Disse facendo un cenno verso Niall.

“Poi ti racconto.”  Dissi io ringraziandola con lo sguardo per poi afferrare la borsa e dirigermi verso di lui.

Mi sedetti al suo fianco senza fare troppo rumore e lui non se ne accorse, forse pensando che fosse il suo compagno di banco.

“Bene, quest’oggi il lavoro sarà un po’ diverso da quello dell’ultima volta.” Iniziò a parlare la Fitz.

Spostai lo sguardo su di lui, che ancora teneva lo sguardo rivolto verso il cortile dell’Università.

“Oggi voglio che, sempre a coppie, scegliate una canzone.” Iniziò attirando l’attenzione di tutta la classe. “E avrete tempo una settimana per prepararla e poi suonarla, cantarla e presentarla a tutta la classe.” Concluse sorridendo.

“Prego, iniziate pure.” Disse poi incitandoci a lavorare.

Respirai a fondo, poi sfiorai la spalla di Niall per attirare la sua attenzione. Si voltò di scatto e non appena mi vide il suo sguardo si trasformò da annoiato a sorpreso.

“Oh, Abbie!” Disse e poi le sue guancie divennero leggermente più rosse di quello che già normalmente erano.

“Ehi, Niall.” Sussurrai io timidamente.

Ci fu un momento di silenzio.

“Per ieri …” Iniziammo all’unisono.

Sorridemmo entrambi poi mi zittii e gli feci cenno di parlare.

“Ieri io … ero completamente andato.” Iniziò torturandosi le mani. “Mi dispiace per quello che è successo.” Aggiunse poi alzando nuovamente lo sguardo verso di me.

“Oh …” Dissi io colta alla sprovvista. Arrossii e poi sorrisi a mia volta. “Tranquillo, non è un problema. Ero completamente andata neanche io.” Dissi giustificandomi.

“Non lo reggiamo proprio l’alcol eh?” Aggiunse sarcastico ridacchiando e io annuii ridendo e abbassando la testa.

“Quindi tutto a posto?” Chiesi cautamente alzando poi lo sguardo verso di lui.

Ci fu qualche attimo di silenzio nel quale non facemmo altro che guardarci l’una negli occhi dell’altro, poi lui annuì. “Certo, tranquilla. Facciamo finta che non sia mai successo niente, ci stai?” Chiese allungando la mano destra verso di me. Non sembrava troppo convinto delle sue parole.

Come se non fosse mai successo niente. Sarei stata capace? Ci avrei dovuto provare, semplice … Tutto qua.

“Okay.” Conclusi infine io, allungando la mano verso la sua e stringendogliela con un sorriso, forse troppo finto per essere vero.

“Ehi, voi due. Tutto bene? Avete già scelto la canzone per il compito?” Una voce non molto distante attirò la nostra attenzione.

Ci voltammo. La Fitz era in piedi di fronte ai nostri banchi e sorrideva come se fosse la persona più felice su questo pianeta. Ma come faceva?

Ci guardammo confusi, poi mi voltai verso Safaa e notai che stava già lavorando con un ragazzo, quindi tornai a guardare Niall. “Ehm, veramente …” Iniziai, sentendomi leggermente in imbarazzo.

Dopo quello che mi aveva detto poco prima, mi sentivo un po’ a disagio accanto a lui. Forse non voleva lavorare con me. Forse avrebbe preferito prendere le distanze. In cuor mio speravo vivamente che non si allontanasse, perché c’era qualcosa in lui che mi spingeva a voler conoscerlo sempre di più.

Stavo per terminare la frase quando lui mi precedette, rivolgendosi alla Fitz. “Veramente stiamo ancora decidendo. Ce ne sono troppe che ci piacciono!” Disse col sorriso stampato sulle labbra.

Sorrisi a mia volta inconsapevolmente guardandolo e neanche mi accorsi quando la Fitz se ne andò. “Allora?” Chiese curioso guardandomi.

“Sei .. Sei sicuro di voler fare questo lavoro con me?” Chiesi titubante, sperando in una risposta affermativa, che fortunatamente arrivò.

“Ma certo, mi farebbe davvero molto piacere. Perché, tu non vuoi?” Chiese e le guance gli si tinsero leggermente di rosso ancora una volta.

Scossi immediatamente la testa sorridendogli. “No, cioè si, cioè, mi farebbe piacere fare questo lavoro con te, Niall.” Dissi sincera maledicendo me stessa per aver balbettato all’inizio della frase. Non era una mia abitudine agitarmi così tanto per delle sciocchezze.

“Perfetto.” Disse lui sorridendo, poi continuò “Però prima di decidere la canzone, sai per caso cantare o suonare qualche strumento?”  Chiese poi prendendo un foglio e una matita per annotare le future decisioni che avremmo preso per il compito.

Annuii lentamente un po’ in imbarazzo. “So suonare chitarra e pianoforte.” Affermai io ricordandomi delle lezioni di musica che avevo preso quando andavo al liceo. “Tu invece?” Chiesi io curiosa.

“Si, io suono la chitarra e … ehm …” Gli sorrisi annuendo per incitarlo a parlare. “E beh, canto anche.” Aggiunse. Sembrava imbarazzato.

“Oh davvero?” Chiesi sorpresa nel senso positivo della parola.

“Si, perché?” Il suo tono sembrava insicuro. “Sembra tanto patetica come cosa?”

Scossi la testa. “No, no, no.. assolutamente no! Anzi, penso sia una cosa davvero fantastica. Amo la musica!” Esclamai forse troppo eccitata, ma almeno riuscii a strappargli un sorriso. “E in più mi sembra di ricordare che anche mio cugino Liam canti, o almeno una volta cantava. Aveva anche una band se non sbaglio.”

Spalancò gli occhi sorpreso. “Oh davvero?” Sembrava essere interessato all’argomento. “Buono a sapersi.”

Stavo per chiedergli cosa intendesse con quell’affermazione quando la campanella suonò avvisandoci che anche la lezione di oggi era finita. La Fitz ci salutò uscendo poi dall’aula e notai Safaa in piedi accanto alla porta che mi stava aspettando. Mi voltai verso Niall.

“Per il compito, come ci mettiamo d’accordo?” Chiesi prendendo la borsa da terra e alzandomi dalla sedia.

Si abbassò per un secondo sul banco scrivendo velocemente su un pezzo di carta, poi si alzò nuovamente porgendomelo.

“Questo è il mio numero. Scrivimi pure quando vuoi che ci mettiamo d’accordo.” Disse sorridendo per poi raccogliere il suo zaino e seguirmi verso l’uscita dell’aula.

Annuii. “Certamente. Beh allora, ci sentiamo!”

“Okay. Ci vediamo Abbie. Ciao Safaa!” Aggiunse per poi uscire definitivamente dall’aula e raggiungere un ragazzo che si stava incamminando verso il cancello che dava sul cortile dell’Università.

Lo guardai andarsene finchè non uscì dal mio campo visivo, poi mi voltai verso Safaa che mi stava osservando con uno strano sorrisetto divertito dipinto sul volto.

“Che c’è?” Chiesi aggrottando le sopracciglia mentre ci incamminavamo verso l’uscita.

“Tu mi devi raccontare un bel po’ di cose amica mia!” Disse lei con sguardo furbo dandomi una leggera spallata amichevole.

“Vieni da me a mangiare una pizza stasera? Così parliamo un po’.” Proposi io, fermandomi appena fuori dal cancello dello stabilimento.

“Okay, certo! Per le otto?”  Chiese, estraendo il telefono dalla tasca della grande felpa bordeaux che indossava.

“Si. Rosewood Street numero 18. Ci vediamo più tardi!” La salutai per poi incamminarmi verso casa.

“A dopo Abbie!” Mi urlò lei mentre si precipitava verso la fermata dell’autobus poco distante per cercare di non perderlo.

Risi vedendola arrancare dietro a un autobus che stava per partire poi sentii una vibrazione provenire dalla mia borsa, seguita da un lieve suono.

Mi era arrivato un messaggio.

Estrassi il telefono e lo sbloccai per poi scoprire che il numero era sconosciuto.

 

Come ti senti oggi piccola, stai meglio?
Mi sono fatto dare il numero da Liam.
Zayn.

 

Sorrisi quasi senza rendermene conto leggendo il messaggio. Non avevo mai incontrato un ragazzo più strano di lui.

Scossi la testa con un’espressione divertita in volto e abbassai lo sguardo sullo schermo per rispondere quando una voce attirò la mia attenzione.

“Faresti meglio a guardare dove cammini Abigail, non si sa mai con chi potresti scontrarti.”

 

La sua era una di quelle voci che era stata creata apposta per essere ascoltata.

 

Niall Horan 

 

Nando's Space

Ehi, ciao a tutti quanti :) 

So che è passato parecchio tempo dall'ultima volta che ho aggiornato e mi dispiace da morire, ma ho avuto parecchi problemi e impegni vari per cui non sono riuscita ad aggiornare prima. Mi scuso per questo e spero mi possiate perdonare.

Questo spazio autrice, oggi, lo voglio dedicare all' "Alias" che ho deciso di utilizzare per Abigail West.

Voi la conoscete come Abigail West, ma il suo vero nome è Caitlin Victoria Beadles. 

Chi di voi è fan di Justin Bieber, probabilmente già la conosce come la sua ex ragazza di quando ancora non era famoso, ma forse non conosce la sua storia.

Lei non è soltanto una bella ragazza, è anche una persona con una vita. Ha avuto, non molto tempo fa, un terribile incidente, dal quale avrebbe anche potuto non risvegliarsi più. 


Fortunatamente da questo brutto incidente è sopravvissuta e le uniche cose che le restano per non dimenticarlo sono le cicatrici sulle gambe e i terribili ricordi di quei momenti spaventosi.

Nonostante tutto lei continua ad inseguire il suo sogno, e tra poco dovrebbe infatti uscire una sua linea di moda. Lei vuole fare la Designer e ce la sta facendo!

Mi ha insegnato a non perdere le speranze. Mi ha insegnato che nonostante tutto, nonostante le cose orribili che possono accadere, se ci credi davvero ce la puoi fare!

Quindi ragazze, non perdete le speranze, mi raccomando :)


PS: Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo :) Ci tengo parecchio.

Baci <3

ShakespeareInLove

 


   
 
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