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Autore: Cocchi    19/06/2014    4 recensioni
[Chris Evans ]
Long ambientata durante le riprese di Captain America Il Soldato D'inverno.
Elsa è una vecchia amica di Sebastian Stan e una degli addetti del dipartimento dei costumi, è ad un punto di equilibrio e di bilanci nella sua vita. La sua vita è esattamente come la vorrebbe, ha intorno le persone che ama, un lavoro che adora, tutto va bene. O almeno questo è quello che pensa.
[dal primo capitolo]
Lo guardi per vedere quanto sia serio al riguardo. Odi ammetterlo, ma sembra sinceramente curioso o volenteroso di aiutare. Sai già che se parlerai il tuo equilibrio, soprattutto quello mentale se ne andrà, ma non riesci a non accontentare la sua richiesta per colpa dello sguardo da cucciolo che ti sta rivolgendo. Inoltre potrebbe aiutarti a fare chiarezza parlarne con qualcuno.
«Se lo dici a qualcun altro ti strozzerò con le mie stesse mani.»
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«Sei assorta.» Sobbalzi alla voce di Sebastian e ti guardi intorno sorpresa. «Tutto bene?»

Annuisci e porti alla bocca il tuo drink.

Avete mangiato e bevuto e sinceramente sei stata bene, ma c’è qualcosa che non ti quadra.

Seb continua a fissarti con fare critico quindi ti sforzi di sorridere. «Cosa c’è?»

«Ti guardo…» Risponde con un sorriso. «Perché non posso?»

Accenni un sorriso incapace di rispondere qualcosa di sensato.

Ricordi quando scenette del genere accadevano anni fa, ricordi che rispondeva allo stesso modo e poi ti baciava la fronte.

«Non ti sembra strano?» Domandi arricciando il naso e Seb aggrotta la fronte.

«Cosa?»

«Io, te…Tu che ti comporti così…» Spieghi sorridendo.

Lui sembra soppesare le tue parole e rifletterci sopra.

Il silenzio ritorna come un terzo occupante al vostro tavolo e quindi ti schiarisci la gola.

«Non pensavo ti desse fastidio…» Seb pronuncia le sue parole con il solito fare sicuro, ma ti affretti lo stesso a spiegare meglio.

«Non mi dà fastidio.» Gratti la fronte e poi lo guardi dritto negli occhi. «Ho solo detto che è strano.»

«Ce ne andiamo di qui?» Propone Sebastian alzandosi, come se volesse cambiare argomento.

Lo imiti e lo segui, insisti per pagare e, come da copione, lui te lo impedisce.

Quando uscite all’esterno respiri a pieni polmoni e ti permetti di stirare le braccia sopra la testa.

Non te lo saresti mai aspettato, ma è stata una bella serata e ti sei rilassata. Soprattutto è questa seconda sensazione che ti ha sorpresa. Non pensavi sarebbe stato così semplice stare da sola con lui, ma al tempo stesso è stato insolito.

Probabilmente avere flash continui dei tempi in cui siete stati insieme non ti ha aiutata, ma non è solo quello.

Ѐ stato quello che ha detto. Riportare alla memoria tre anni fa, era tutto quello di cui non avevi bisogno.

Non che avessi dimenticato, come potresti? Ma avevi cercato di non pensarci troppo.

«Ѐ perché ho parlato di tre anni fa, vero?» Sebastian interrompe i tuoi pensieri e tu ti stupisci come ogni volta riesca a leggerti dentro come pochi altri in vita tua.

«Già.» Fai spallucce e cerchi di sorridere. «Non è stato il mio momento migliore.»

«Su questo non sono d’accordo.» Si morde il labbro inferiore e ti costringi ad abbassare lo sguardo.

«Sai benissimo che non mi riferivo a quello

«Sei la meravigliosa ragazza di sempre.» Afferma prendendoti una mano. «Sei umana e capita di sbagliare…»

«Non così.» Rispondi sfuggendo alla sua presa.

«Ricordi che siamo colpevoli entrambi, vero?» Domanda spalancando le braccia, annuisci ma fai una smorfia. «Perché perdoni me e non te stessa?» Chiede posando una mano sotto il tuo mento e costringendoti a guardarlo.

«Perché tu sei un uomo…Ed io sono una bella donna è normale che tu ci sia cascato.» Provi a sdrammatizzare, lui sorride.

«Vero.» Ammette poi si allontana leggermente da te. «Anche io non sono male però, no?»

Ti lasci sfuggire una risatina isterica e lui ti guarda fingendosi offeso.

Entrate nell’atrio dell’albergo in silenzio e rimanete zitti fino a che non rimanete da soli nell’ascensore che vi riporta ai vostri piani.

«Quello che volevo dire è che se mi perdoni per una debolezza fisica, dovresti perdonare anche te stessa per lo stesso motivo.»

Sollevi il volto affranta verso di lui e fai spallucce mentre esci dall’ascensore e cammini per il corridoio del quarto piano.

«Tu ti eri appena lasciato con Leighton, ma io ero ancora fidanzata con Matt…» Poggi la schiena contro la porta della tua stanza e lo guardi. «Non doveva succedere.»

«Forse invece, doveva succedere.» Seb fa scorrere una mano sul tuo collo. «Ci hai mai pensato?»

«Già…» Sbuffi e inclini la faccia dalla parte opposta a dove lui sta giocando con una ciocca dei tuoi capelli. «Dovevo tradire il ragazzo con cui stavo da un anno per una notte con te.»

«Forse.» Si limita a sussurrare concentrato sul tuo profilo.

Vorresti dirgli di smetterla.

Vorresti che la sua mano sospingesse il tuo volto verso il suo.

Vorresti credere davvero che quello che c’è stato fra voi sia stato un errore. La verità è che continui a pensare che l’errore sia stato non continuare a vedervi.

«Seb…» Sussurri il suo nome mentre sposti il volto che aderisce contro il palmo della sua mano e leghi lo sguardo col suo.

«Dimmi che ci hai pensato anche tu.»

Sospiri alle sue parole mentre posa l’altra mano sul tuo fianco.

Un rumore di passi ti ricorda che siete ancora nel corridoio dell’albergo e ti volti, spostando lo sguardo dalle sue labbra al volto di chi sta arrivando.

I tuoi occhi incontrano quelli chiari del nuovo arrivato e spontaneamente sorridi.

«Scusate…» Christopher riprende a camminare e abbassa il volto sul cellulare che tiene in mano.

«Non c’è niente da scusarsi.» Ti affretti a parlare e ti sposti dall’angolo in cui le braccia di Sebastian ti avevano rilegata. «Posso parlarti?»

Chiedi guardandolo stringendo le mani attorno all’ impugnatura della borsa.

«Adesso?» Domanda inarcando un sopracciglio e annuisci vigorosamente. «Sei sicura? Non vorrei…»

«Seb stava andando e devo parlarti…Di…Di…Del programma futuro del…film.» Finisci la frase sussurrando e ti mordi le labbra mentre fissi il pavimento.

Sai che Sebastian ti sta fissando, senti i suoi occhi puntati sulla tua nuca e non hai il coraggio di muoverti di un millimetro.

Ma hai bisogno di premere il tasto pausa a tutta questa situazione e questo è il modo migliore, adesso.

«Me ne vado.» Seb afferma poco dopo.

Non è passato neanche un minuto, ma ti è sembrata un’eternità.

«A domani, Chris…» Lo senti fare un paio di passi e poi fermarsi di nuovo. «Elsa.» Pronuncia il tuo nome quasi sibilando.

Ѐ arrabbiato.

Chiudi gli occhi e ti obblighi a continuare a tenere il volto basso fino a che non senti più i suoi passi nel corridoio.

«Che diavolo sta succedendo?» La voce di Christopher ti fa quasi sobbalzare sul posto, quindi sollevi lo sguardo verso il suo.

Lui ti osserva e la sua voce torna a livelli normali, si addolcisce.

«Tutto bene?» Domanda osservandoti, ti limiti ad annuire. Se ti decidessi a parlare scopriresti di avere la voce incrinata e non sarebbe un bene.

Lui continua a fissarti per niente convinto, ma non dice una parola fino a che non prendi un grosso respiro e scrolli le spalle nel tentativo di calmarti.

«Credo che tu non abbia affatto bisogno di fingere con me.» Afferma accennando un sorriso.

«Già.» Ti limiti a rispondere, ti sposti verso la parete e ti lasci scivolare fino a terra. Ti afferri le gambe con le braccia stringendole al petto e posi il mento sulle ginocchia.

«Che entusiasmo.» Chris ti prende in giro, ma quando sollevi il volto verso il suo vedi il sorriso quasi svanire dal suo volto. «Sul serio…Non sto capendo niente di questa situazione.» Afferma guardandoti letteralmente dall’alto in basso e oseresti dire leggermente preoccupato.

Fai per aprire bocca, ma lui ti interrompe di nuovo.

«Andiamo, alzati da terra.» Ti offre una mano per aiutare ad alzarti e mostra la chiave magnetica della sua stanza. «Ti posso ospitare se vuoi stare seduta.»

«Mi piace la moquette…» Cerchi di risultare pimpante passando una mano sul pavimento del corridoio.

Chris abbassa la mano e sospira, poi si mette a sedere precisamente di fronte a te, mormorando fra sé e sé.

«Stavo scherzando…» Esclami leggermente allarmata.

«Ormai…» Solleva le spalle e sorride nella tua direzione. «Svuota il sacco.» Ordina mantenendo la rilassatezza che lo contraddistingue e non puoi fare a meno di sorridergli a tua volta.

«Ѐ complicato.» Sbuffi.

«Ci siamo seduti per questo, giusto?» Domanda stendendo una gamba.

Scuoti la testa un paio di volte e inizi a parlare.

«Tre anni fa io e Sebastian ci siamo incontrati ad una festa. Non ricordo nemmeno che evento era…» Arricci le labbra e inizi a tamburellare le dita sul pavimento morbido alla tua destra. «Appena ci siamo rivisti è stato come tornare indietro nel tempo. Tornare a quando eravamo due giovani sconsiderati che sognavano di poter realizzare i loro sogni insieme. Abbiamo parlato, scherzato, bevuto, forse troppo, e siamo finiti a flirtare.» Continui a parlare senza alzare lo sguardo verso il tuo interlocutore. «Lui si era lasciato da poco e se non ricordo male aveva saputo che avrebbe partecipato ad un grosso progetto…» Alzi leggermente lo sguardo verso Chris e lo indichi accennando un sorriso. «Io ero da sola, il mio ragazzo mi aveva abbandonata per l’ennesimo impegno lavorativo ed ero molto arrabbiata.» Riabbassi il volto e inizi a tormentarti le mani. «Mi sento in colpa ancora oggi per quello che abbiamo fatto.»

«Non mi stai confessando un omicidio…» La voce di Chris ti interrompe e aggrotti la fronte guardandolo. «Da come ne parli sembra che tu abbia ucciso qualcuno…» Abbassi il volto per sfuggire al suo sguardo divertito.

Lo senti sospirare e alzarsi da terra.

«Per come la vedo io…Il sesso non è mai un male.» Torni a guardarlo confusa e lui allarga le braccia in segno di resa. «Hai tradito il tuo ragazzo tre anni fa. Può capitare.»

«Non dovrebbe.» Lo interrompi.

«Non dovrebbe, ma può succedere. Tante cose accadono anche se preferiremmo il contrario. Non puoi sentirti in colpa di aver ceduto ad un desiderio.» Ti guarda serio e abbozza un sorriso. «Specie dopo tre anni.»

«Questo lo dici tu.» Ribatti inacidita.

«Lo so che le mie parole non contano molto, ma io la vedo così.» Passa la lingua sulle labbra e poi riprende a parlare. «Sei pentita. Hai capito il tuo errore. Credo che tu abbia detto subito al tuo ragazzo quello che è successo, o sbaglio?»

«Beh, ovvio.» Controbatti.

«Ma non è servito a niente. Mi ha lasciata comunque, giustamente…E Seb dopo due giorni è partito per lavoro e non l’ho più visto né sentito, fino a che non sono piombata qui.» Finisci la frase tutto d’un fiato e guardi Christopher.

Lui semplicemente porta una mano dietro la nuca e si gratta il collo, osservandoti.

«Tu non sei pentita di aver detto la verità. Né di aver fatto sesso con Sebastian tre anni fa.» Dichiara osservandoti concentrato. «Tu sei pentita di non aver avuto la forza di trattenerlo con te, vero?»

«Lui…» Ti mordi il labbro inferiore e ti fermi osservando Christopher.

Vorresti dirgli che ha ragione. Vorresti che lui capisse quanta influenza abbia ancora su di te. Ti vergogni di ammetterlo perfino con te stessa, ma se non fosse arrivato, probabilmente adesso non saresti sicuramente impegnata a parlare.

«Ѐ come una scossa elettrica. Scorre lungo tutta la spina dorsale.» Ti passi una mano sul volto e riprendi a parlare d’un fiato. «Io lo guardo e torno la ragazza che sognava di avere una vita con lui e che era convinta che niente e nessuno glielo avrebbe portato via. Cancello le sue ex. Cancello tutto quello che ci separa e torno a sperare che voglia le stesse cose che voglio io.» Non guardi Christopher, ma senti il suo sguardo addosso. «Lo so che è stupido. So che sono sciocca, ma non posso fermarlo. Non posso cambiare.»

«Su questo non sono d’accordo.» Continua a guardarti con la solita espressione che non riesci ad interpretare. «Se davvero vuoi cambiare qualcosa puoi farlo. Ѐ impegnativo. Non privo di dolore a volte, ma è possibile.»

Scuoti la testa per niente convinta.

«Anche io avevo paura di cambiare e mi sono rifugiato nel passato. Non è stata una buona idea.» Strofina le mani sui jeans. «Tu sembri accorgerti di aver intrapreso una strada sbagliata, ma non sei sicura di te stessa per abbandonarla completamente.»

«Non credo che sia sbagliata…» Ribatti punta sul vivo.

«Sicura?» Domanda.

«Tu non mi conosci.» Rispondi stringendo le gambe.

«Su questo hai ragione.» Sorride leggermente e dondola sul posto.

Lo osservi in silenzio mentre lui sposta la mano destra verso la tasca dove ha fatto sparire la chiave magnetica poco prima e socchiudi gli occhi.

Alzi le braccia nella sua direzione e aspetti col volto puntato verso il pavimento.

Non dici una parola, ma speri che capisca che ti dispiace di aver reagito così.

Non sai nemmeno perché sei stata così dura, in fondo lui cercava solo di aiutarti o di capirti.

Non ti capisci nemmeno tu ultimamente.

Senti le sue mani stringersi attorno alle tue e accompagni la spinta che ricevi sospingendoti con le gambe, ritornando in piedi e di fronte a Christopher.

«Scusa.»

«Stai meglio?»

Parlate insieme e abbozzi un sorriso annuendo alla sua domanda. Lui posa una mano sulla tua testa.

«Dormici sopra.» Suggerisce con il palmo ancora sui tuoi capelli.

Non ribatti che non hai sonno. Sollevi il volto per incontrare il suo e abbozzi un sorriso.

«Era un modo carino per dirmi che hai sonno e ti sto rompendo le scatole?» Domandi mostrandogli tutti i denti.

Lui sorride divertito e posa una mano sulla tua spalla dando un paio di colpetti.

«Così va meglio, Lentiggini.» Tocca con un dito la punta del tuo naso e si allontana lungo il corridoio.

Lo osservi toccandoti il naso a tua volta fino a che non si ferma quattro porte dopo la tua e fa strisciare la chiave nell’apposito lettore.

«Buonanotte.» Parli a voce abbastanza alta da farti sentire, ma non troppo da disturbare il resto degli ospiti. Si volta e ti saluta con la mano prima di sparire nella sua camera.

 

***

Sento di dover iniziare questa nota chiedendo scusa ai Sebelsa fans...

Non poteva andare tutto liscio fra loro due e volevo farvi capire perché Elsa è così incerta su lei e Seb.

Spero di esserci riuscita. E spero anche che adesso non odierete Christopher per il suo tempismo perfetto (?) *tranquillo, Chris ti proteggo io.*

Nel prossimo capitolo: Scarlett will be back! xD

Vi avverto subito: dato che andrò qualche giorno a Roma è altamente probabile che il prossimo capitolo subisca un ritardo di pubblicazione (anche se spero di no).

Fatemi sapere

Un abbraccio

Cos

Ps. MattàDottore.

Pps. Mi sono scervellata per trovare un altro nomignolo per Elsa e ho optato per Lentiggini che trovavo assolutamente carino dato che la meravigliosa Gemma le ha. Poi mi sono ricordata perché quel soprannome mi risultava familiare, è quello che Sawyer aveva dato a Kate in Lost (vado sempre a finire nei telefilm xD). Giusto per dire che il riferimento non era voluto, ma forse il mio subconscio da dipendente da telefilm ci ha messo lo zampino.

Passo e chiudo

Alla prossima.

 

  
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