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Autore: la_fenice    19/06/2014    0 recensioni
Racconto tutto questo, perchè questi sono i giorni della nostra vita.
Quelli che nemmeno il male più grande potrà mai cancellare.
Noi siamo la storia, nei nostri piccoli e grnadi gesti, nei rimpianti e dei momenti felici.
C'è chi sopravvivere, c'è chi vive come se questo fosse il suo ultimo giorno. C'è chi insegna ad amare, a vivere, a passare oltre. C'è un posto che chiami casa.
C'è la persona. La persona a cui appartieni e a cui appartini. C'è la persona che ti ha deluso, c'è quella che si è sacrificata per amore, c'è il codardo, e quello che per il troppo male ha preferito dimenticare.
E' così in ogni storia. C'è il diverso, che si sente diverso senza rendersi conto che anche gli altri si sentono così.
Racconto tutto questo versando una lacrima, perchè io sto parlando di vita vissuta, e ogni volta che la mia mente formula una frase io la rivivo.
questa è la storia di quattro spericolati Malandrini, di Lily, di Scarlett, di Alice, di Frank, di Severus.
Una storia che non è mai stata raccontata.
Inizio così: questi sono i giorni della nostra vita.
Genere: Fluff, Song-fic, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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THESE ARE THE DAYS OF OUR LIVES

sogni e sorprese

 
Stammi vicino
Credo che sia così
Che si fa
Come un bambino vedo
Soltanto la verità
E non c’è niente da dire
Poco da fare
Prenditi cura di me
Vedrai che giorno per giorno
Quando ritorno
Sarà più bello
E lo sai perché?
Sei la sorpresa di un raggio di sole
In una giornata di pioggia
In città
Un po’ di pace tra tutto il rumore
Che c’è Intorno a me
Stammi vicino
Sento Che c’è qualcosa di più
Di questo strano tempo
Quello che resta sei tu
E non ho niente da dire
Poco da fare
Starti a guardare per me
È solo un altro bisogno
L’ultimo sogno
Di un uomo nuovo
E lo sai perché?
Sei la sorpresa di un raggio di sole
In una giornata di pioggia
In città
Un po’ di pace tra tutto il rumore
Intorno a me
Rimani ancora un po’
E la vita è come un fiore
Un po’ di pioggia, no
Non può fare male
Fidati di me
Solo di noi
Solo di noi

 
Mentre camminavano stretti sotto il mantello dell’invisibilità, nessuno dei due si accorse di stringere la mano dell’altro.
Lily era rimasta stupita dell’esistenza del Mantello dell’invisibilità.
Per pura curiosità (le leggende del mondo dei maghi le erano sempre piaciute) in biblioteca aveva letto le storie di Beda il Bardo.
Aveva preso la versione scritta in antiche rune, anche per esercitarsi a tradurre per i GUFO.
<< Ma sei un discendente di Ignotus?>>  chiese lei, sottovoce.
Lui la guardò << Quello della storia dei tre fratelli?  Credo di sì. Anche se il mio cognome è Potter, Peverell era il cognome di una mia antenata donna, che diede a suo figlio il mantello, tenendo il marito all’oscuro di tutto..>>
<< Hai uno dei tre Doni della Morte, Merlino! E lo usi per fare cavolate con i Malandrini! Questa è una conferma al fatto che il tuo cervello l’hai donato in beneficenza a Morgana!>>
<< E tu che mi ritieni solo uno sbruffone senza cuore.. le mie buone azioni le faccio anch’io! Pensa che soddisfazione per il nostro futuro figlio sapere di avere un padre talmente generoso da donare addirittura il suo cervello! Magari così avrò anche fatto colpo su Morgana-…>>
Lily lo interruppe, tappandogli la bocca e scansandolo contro il muro, dato che Gazza stava passando.
Mrs. Purr li guardò, per poi proseguire come se nulla fosse
Lily lo guardò, stupita.
<< magari può non vederci, ma sente il nostro odore! Perché ci ha lasciato perdere? Dopotutto è la gatta di Gazza!!>> gli urlò, sussurrando.
<>
Lily continuava a non capire
<< La mia gatta è identica a quella di Gazza, quindi l’abbiamo sostituita, facendo finta che fosse lei Mrs. Purr>> le spiegò lui.
<< Speri che ti creda? È ovvio che l’hai fatto per permettere a te e agli altri Malandrini di girare per il castello in pace, in modo che nessuno vi vedesse…>>
<< Sei senza cuore Evans. Possibile che tu non riesca a capire che non sono solo come mi vedi? È solo un gioco, il mio stuzzicarti. Non lo faccio con cattiveria …>>
<< Per quanto mi riguarda potresti essere anche tu uno dei motivi per cui Severus mi ha… lasciamo perdere.>> concluse lei.
<< Cavolo, hai proprio bisogno di qualcosa per distrarti!! Sembri Mirtilla Malcontenta! Non tormentarti, pensa ad altro!>>
Arrivarono al punto indicato da James. Erano al 7° piano, davanti all’arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll.
James pensò qualcosa, ripetendo sottovoce la sua richiesta.
Davanti a loro apparve una porta.
La invitò a seguirla.
Lei, riluttante, si fece trascinare dentro la stanza.
Davanti a lei trovò una radura illuminata dai raggi del sole. Le chiome degli alberi, di tutti i verdi che Lily potesse immaginare, ondeggiano al vento lente.
Si sentivano i cinguettii di molti uccellini, e un ruscello doveva scorrere lì vicino.
I raggi del sole scaldavano la pelle, dandole un sollievo che non aveva.
I macigni che si sentiva nel petto pian piano si stavano come sciogliendo.
Quello era un posto che avrebbe chiamato casa.
Senza badare al fatto che il suo “peggior nemico” fosse lì, si buttò sulla soffice erba.
Chiuse gli occhi, respirò profondamente e chiese
<< Dove siamo?>>
James le si avvicinò e le rispose
<< Dipende. Questa è la Stanza delle Necessità. Nessuno dei miei altri amici la conosce.
Non perché voglio che sia solo mia, né perché temevo che Sirius venisse qua a fare lo scemo –in realtà anche questa era una delle valide motivazioni->> disse, facendo sorridere Lily
<< Più che altro credo che ognuno debba avere il suo angolo segreto. È inutile venire qua a scappare da ciò che ci succede se poi tutti sanno dove trovarci, non credi?>>
Guardò Lily.
<< Tanto so che non mi verresti mai a cercare, dato il modo in cui ti tratto. Più che altro tu dovresti stare attenta. Saprei sempre dove sei.>>
<< Proprio sempre?>> chiese lei.
<< Perché non dovrei?>> ribattè lui.
Rimasero in silenzio per un po’, poi lui disse
<< Evans, domani abbiamo lezione. Non so te, ma io ho bisogno di dormire>>
La stanza, in un attimo, mutò la sua forma, diventando molto quello che poteva sembrare un dormitorio.
Apparvero due letti, e James si buttò su uno dei due.
<> le chiese, quando vide che non si muoveva di un passo.
<< No, è solo che non riuscirò certamente a dormire. Sono così. Quando mi succede qualcosa non riesco a prendere sonno.>> confessò, stringendosi nelle spalle.
<< Evans, o vai a dormire o faccio sparire il tuo letto e ti tocca dormire con me>>
Lily si tuffò nel suo letto.
James rise.
<< ‘Notte Lily>> lei lo guardò, con un misto di rabbia e di divertimento.
<< ‘Notte Ja..Potter.>>
Lily non si riuscì ad addormentare, e quando ci riuscì sognò una cosa stranissima.
Si trovava a camminare a qualche metro davanti a Severus. Dovevano tornare a casa dopo essere stati da qualche parte. Ma come capitava spesso nei sogni, non si ricordava da dove.
Loro due erano praticamente vicini di casa, da quando Severus si era trasferito.
C’erano solo due strade che conducevano al loro isolato.
L’amico, cosciente del fatto che lei aveva preso la prima, imboccò l’altra.
Inizialmente si sentì male.
Poi pensò che magari non l’aveva vista.
Tutti i modi che usò per rassicurarsi furono vani quando, per raggiungere casa sua, si erano incrociati.
Lui non le aveva nemmeno rivolto uno sguardo.
Quando gli domandò, con le lacrime agli occhi << Perché?>>
Lui le rivolse uno sguardo sprezzante, ricco di odio.
In quei pochi millesimi di secondo in cui erano vicini, lei capì.
Quella persona che l’aveva sempre rassicurata, che era sempre stato il suo appoggio, l’unico suo fratello maggiore, era morta.
L’avevano ucciso, portandolo a buttarsi da solo in un dirupo da cui non si poteva risalire.
Prima che l’opportunità le potesse scivolare dalle mani, come sempre le era successo, tirò fuori tutto il suo coraggio e gli urlò
<< è bella l’altra strada?>> lo urlò con tutto il fiato che aveva, ritrovandosi a piangere.
In realtà una sola lacrima le scese lungo il viso.
Lui aveva fatto la sua scelta, aveva scelto la strada opposta alla sua.
L’unica colpa che aveva lei era il fatto di non essere Purosangue. Di non essere “alla sua altezza”.
La cosa a lei più cara si era trasformato in un mostro.
Lily, questo lo sapeva, non sarebbe mai potuta cambiare tanto da seguirlo nella sua strada.
Si svegliò.
In realtà era James che l’aveva svegliata, scuotendola.
<< Stavi urlando>> le disse lui.
Notò che la lacrima che aveva versato nel sogno si trovava sul suo viso.
Perché quell’incubo era la sua realtà.
<< Che hai sognato? Tranquilla, era solo un incubo, non devi averne paura>> tentò di rassicurarla James.
<< La cosa che mi fa più paura è che è la realtà>> disse lei, con voce rotta, fissando qualcosa di invisibile.  Forse i ricordi.
James, senza chiederle il permesso, l’abbracciò.
Lily non era una che riceveva tanti abbracci. Non perché non li amasse, anzi.
Solo che lei era sempre quella forte, e nessuno pensava che le potessero servire.
Quello fu in assoluto il più bello.
All’inizio la bloccò il fatto che fosse proprio Potter a darglielo, ma poi si abbandonò.
La fece distendere nel letto, e le disse
<< Ti prometto che starò qui, in modo da poterti svegliare prima che tu veda il tuo incubo.>>
 A differenza di ciò che pensava, non le cinse i fianchi, né fece qualsiasi cosa che fosse “da Potter”.
A lei bastava che lui fosse lì, per capire che c’era qualcuno che l’aveva sempre seguita nella sua strada, senza che lei mai se ne accorgesse.
 
Hello guys!!!
Scusate per la depressione di Lily, ma “ci stava”
Se volete consigliarmi qualche canzone da mettere e inserire nella trama, recensite che così cerco di accontentarvi!!!
+.+
Ah, sì.
La canzone del primo capitolo è “Fairytale gone back”dei Sunrise Avenue.
Quella di questo è “sorpresa” di Francesco Renga.
Non mi dilungo tanto, perché so che nessuno ha voglia di leggere gli angoli degli autori, perché sono ETERNI.
Alla prossima
La Fenice
P.S. vi prego, recensite!!!
 
  
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